E’
diminuita in media dello 0,5% tra il 2010 ed il 2021
La Banca Mondiale calcola
la percentuale dei terreni dedicati alla coltivazione agricola in percentuale
dei terreni totali a livello paese. I terreni agricoli si riferiscono alla
quota di superficie coltivabile, con colture permanenti e pascoli permanenti. I
seminativi comprendono terreni definiti dalla FAO come terreni sottoposti a
colture temporanee, prati temporanei per lo sfalcio o per il pascolo, terreni
coltivati a mercato o orti e terreni temporaneamente incolti. Sono esclusi i
terreni abbandonati a causa di spostamenti di coltivazione. La terra sotto
colture permanenti è terra coltivata con colture che occupano la terra per
lunghi periodi e non hanno bisogno di essere ripiantate dopo ogni raccolto,
come cacao, caffè e gomma. Questa categoria comprende i terreni sotto arbusti
da fiore, alberi da frutto, noci e viti, ma esclude i terreni sotto alberi
coltivati per legname o legname. Il pascolo permanente è un terreno utilizzato
per cinque o più anni per il foraggio, comprese le colture naturali e coltivate.
Ranking dei paesi per
valore della percentuale di terreni destinati all’agricoltura nel 2020. Lesotho
è al primo posto per percentuale di terreni destinati all’agricoltura
nel 2020 con un valore pari a 85,64%, seguita dall’Arabia Saudita con un ammontare
di 80,75%, dall’Uruguay con 80,35%, dal Sud Africa con 79,42%, e dal Kazakhstan
con 79,27%. A metà classifica vi sono il Senegal con 46,11%, Sao Tome and
Principe con 45,83%, Angola con 45,68%, Repubblica Ceca con 45,65%, Botswana
con 45,63%, e Grecia con 45,52%. Chiudono la classifica The Bahamas con un
valore di 1,40%, seguite dalla Northern Mariana Islands con 1,17%, Turks and
Caicos Islands con 1,05%, Singapore con 0,92%, e Greenland con 0,59%, Suriname
con 0,54%.
Ranking dei paesi per
valore della variazione percentuale dei terreni destinati all’agricoltura tra
il 2010 ed il 2020. San Marino è al primo posto per valore
della variazione percentuale dei terreni destinati all’agricoltura con un
valore pari a 130%, seguito da Israele con un valore di 28,13%, da Samoa con un
valore di 21,2%, da West Bank and Gaza con un ammontare di 18,67%, e Repubblica
del Congo con un ammontare di 18,09%. A metà classifica con un valore pari a
zero vi sono un insieme di paesi, tra i quali Papua New Guinea, Russian
Federation, Eswatini, Turks and Caicos Islands, Trinidad and Tobago, Tuvalu.
Chiudono la classifica le Marshall Islands con un valore pari a -33,85%,
seguite dalle Seychelles con un valore di -35,42%, dal Sudan con -35,68%,
Montenegro con un valore di -49,62%, e da Northern Mariana Islands con un
valore di -68,24%.
Clusterizzazione con
algoritmo k-Means ottimizzato con il metodo di Elbow.
Di seguito viene presentata una clusterizzazione effettuata con algoritmo
k-Means ottimizzato con il metodo di Elbow.
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Cluster 1: Uzbekistan,
Afganistan, Ungheria, Guinea, Armenia, El Salvador, China, Malawi, Ghana,
Romania, The Gambia, Tuvalu, India, Kyrgyz Republic, Cuba, Paesi Bassi, Sierra
Leone, Spagna, Francia, Eritrea, Marshall Islands, Tunisia, Mozambico, Grecia,
Lussemburgo, Messico.
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Cluster 2: Nauru,
Antigua and Barbuda, Cameroon, Cabo Verde, Myanmar, Chile, Iraq, Peru,
Puerto Rico, Corea del Nord, Maldive, Liberia, Islanda, Estonia, Timor-Leste,
American Samoa, St. Vincent And the Grenadine, St. Kittis and Nevis, Samoa,
Corea del Sud, Grenada, Algeria, Fiji, Venezuela, St Lucia, Malaysia, Vanuatu,
Ecuador, Montenegro, Israel, Croazia;
- ·
Cluster 3: Malta,
Zambia, Ethiopia, Austria, Dominica, Micronesia, Cambodia, Congo, Guam, Mali,
Liechtenstein, Indonesia, Slovenia, Honduras, Benin, Latvia, Tajikistan,
Bolivia, Georgia, Panama, Costa Rica, Guatemala, Nepal, Nigeria, Iran, Brazil,
Guinea Bissau, Vietnam, Barbados, San Marino;
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Cluster
4: Bermuda, Guyana,
Qatar, United Arab Emirates, Canada, Hong Kong, Equatorial Guinea, Oman, Belize,
Solomon Islands, Sweden, Finland, Egypt, Seychelles, Central African Republic,
Norway, Northern Mariana Islands, Papua New Guinea, Brunei Darussalam, Gabon,
Kuwait, Libya, The Bahamas, Turks and Caicos Islands, Singapore, Palau,
Greenland, Suriname, Lao PDR, New Caledonia, Trinidad and Tobago, Aruba,
Bahrain, Virgin Islands, Cayman Islands, Jordan, Japan, Cyprus, Russian
Federation, French Polynesia, Bhutan, Congo;
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Cluster
5: Mongolia,
Djibouti, Turkmenistan, Rwanda, Uganda, Ukraine, United Kingdom, Eswatini,
Nigeria, Comoros, Bangladesh, Syrian Arab Republic, Somalia, Madagascar,
Lesotho, Moldova, Burundi, Togo, Isle of Man, South Africa, Kazakhstan, Saudi
Arabia, Faroe Islands, Uruguay, West Bank and Gaza, Morocco, Haiti, Cote
d’Ivoire, Denmark, Ireland, Lebanon.
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Cluster
6: Yemen, United
States, Belgium, Burkina Faso, Sri Lanka, Angola, Albania, Czechia, Tanzania,
Botswana, Thailand, Mauritius, Italy, Bosnia and Herzegovina, Belarus, Sao Tome
and Principe, Nicaragua, Bulgaria, Kiribati, Zimbabwe, British Virgin Islands,
Lithuania, Senegal, Argentina, Philippines, Paraguay, Namibia, Pakistan,
Poland, New Zealand, Tonga, Jamaica, Germany, Andorra, Colombia, Portogallo,
Australia, Kenya, Serbia, Chad, Slovak Republic, North Macedonia, Sudan, Dominican
Republic, Turkey, Switzerland, Mauritania.
Dal punto di vista della
mediana è possibile individuare il seguente ordinamento dei clusters ovvero:
C5=71,32>C1=57,71>C6=44,38>C3=32,99>C2=20,29>C4=7,42.
Conclusioni.
I dati analizzati mostrano che in media la percentuale dei terreni agricoli è
diminuita dello 0,5 tra il 2010 ed il 2021. Vi sono dei paesi che hanno ancora
una elevata percentuale di terreni agricoli come, per esempio, i paesi del
Cluster 5. In media la percentuale di terreni agricoli a livello nel 2021 è
pari ad un ammontare di 37,25%. I paesi del Cluster 5 hanno un valore mediano
della percentuale dei terreni agricoli pari ad un ammontare di 71,32%. Le
motivazioni che spingono i paesi ad incrementare la percentuale di terreni
agricoli possono essere sia di tipo geografico che di tipo economico. Tal punto
di vista geografico è probabile che vi siano dei paesi che hanno una
particolare condizione che consente lo sviluppo efficiente del settore agricolo.
Tuttavia, vi possono essere anche delle motivazioni economiche che possono
portare un paese ad incrementare la percentuale di terreni agricoli. Si tratta
di paesi che hanno un reddito pro-capite ridotto e che hanno delle difficoltà
nell’implementazione dei sistemi industriali e del settore dei servizi. Infatti,
i paesi che hanno una percentuale elevata del settore dei servizi in termini di
PIL tendono anche ad avere una riduzione della percentuale dei terreni
destinati all’agricoltura.
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