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Visualizzazione dei post da agosto, 2009

L'EGUAGLIANZA IRREVERSIBILE

PREMESSA Distinguo l’empirismo come struttura di pensiero e di azione dalla empirico come categoria dell’esperienza che può essere comune a tutte le donne e gli uomini che conducono nella propria esistenza una qualche ricerca di carattere filosofico, morale, scientifico o politico. ASSISTERE ALL’INTUZIONE Appare impossibile d’uscire dalla dissoluzione morale. Che pure essendo vero come dice Socrate che il filosofo cerca di allontanarsi dal corpo, d’affamarlo nei suoi bisogni, questo è grande male e sofferenza. [1] E certo che la felicità potrebbe essere nella sofferenza, come dice sempre Socrate, che “Il ogni cosa viene dal suo contrario” [2] ma si tratta d’una esperienza complessa che necessita di certezze e campi ristretti. Che forse noi possiamo mettere a noi delle limitazioni quando il mondo non è in alcun modo limitato? Non saprei. Certo lo spirito, il demone, il dio, la volontà, la libertà, il logos, la ragione tutti questi enti sono e non sono e...

Il mercato è una particolare istituzione dello Stato ( ma il mercato globale non esiste ancora )

Il processo di creazione dello Stato e delle sue istituzioni ,così come viene descritto dai contrattualisti, consiste nell'individuazione di una serie di diritti e di doveri che si ritengono necessitare di protezione coercitiva, i quali vengono esternalizzati dal dominio dell'uomo nello stato di natura e ammassati nella concezione dello Stato-leviatano. Si tratta di un porcesso graduale, empirico ( secondo la tradizione del relativismo anglosassone) che porta lentamente alla creazione dell istituzioni e sucessivamnete all'attribuire alla complesso delle istituzioni il valore di Stato.Di volta in volta gli uomini hanno così regolarizzato le proprie insicurezze e inefficienze per il tramite della creazione delle Istituzioni. Il Leviatano prende dunque forma per il tramite di un processo di attribuzione ad un soggetto terzo, di poteri, potestà, diritti e doveri, che un tempo erano dei singoli. Ogni volta che si crea il processo di attribuzione leviatanica ad un terzo di posizi...

Economia: una scienza giustificazionista, un'arte presuntuosa o uno strumento a difesa della democrazia?

Quello che appare evidente nelle opere degli economisti del dopoguerra ( Gunnar Myrdal a Galbraith anche Chamberlin e tutti gli eterodossi) è la capacità da parte dell’economia di sviluppare pensieri di carattere sistematico al di fuori delle concezioni ortodosse relative al liberismo. Il fatto che gli economisti debbano accettare necessariamente una impostazione metodologica è un fatto assolutamente illiberale e contrasta con la necessità di sviluppo della scienza e della conoscenza in generale, nonché con la crescita del capitalismo ed in generale dei sistemi economici che sono possibili. Il capitalismo infatti dovrebbe essere quanto più diversificato possibile dimodochè con un ricco corredo genetico possa resistere alle conseguenze destabilizzanti che esistono all’interno dello stesso come è dimostrato dalla storia economica. Del resto l’analisi teorica in economia non è possibile in quanto se fosse pura e cioè atemporale non sarebbe utile ( e pertanto sarebbe antieconomica rientrer...

La produzione di incertezza

uello che accade relativamente all’incertezza e al pragmatismo è dovuto in parte ad una necessità di dominio dell’ambiente informativo ( quel complesso di informazioni esterne che sono a fondamento del rapporto con la realtà e che contribuiscono a formare i nostri pensieri o a cambiare la base dei nostri ragionamenti agendo sulle strutture della genesi razionale ) e in parte ad una tensione competitiva che vuole imitare tale posizione di dominio e che inevitabilmente finisce per rafforzare la stessa . Sicchè il capitalismo per il tramite del suo sistema informativo agisce sui cittadini, sui consumatori utilizzando una serie di stimoli e di imput che colpiscono gli aspetti più emozionali e più viscerali dell’uomo e ciò porta lo stesso a reagire immediatamente essendo iperstimolato con un costante cambiamento della sua struttura di pensiero e di priorità essendo guidato dall’impellenza che viene posta attraverso i vari livelli della comunicazione. In questo senso è vera la legge di Say c...

Alcune domande sul rapporo tra il postmoderno e la globalizzazione

Nella sua introduzione all'opera "La condizione postmoderna" Lyotard fa riferimento alla condizione postmoderna come ad una determinante di tipo culturale che riguarda lo stato del sapere e della scienza. Egli infatti scrive: "L'oggetto di questo studio è la condizione del sapere nelle società piiù sviluppate. Abbimo deciso di chiamarla posmtoderna." ( Lyotard , la condizone postmoderna, Milano, feltrinelli, 2007, pag. 5) Ma perchè Lyotard fa riferimento al postmoderno come ad una condizione della cultura? Che cosa si intende per cultura? e come questa incide sull'ordinamento della globalizzazione? Cerco di rispondere queste domande. Secondo la definzione che ne dà l'Abbagnano, nel suo Dizionario di filosofia, la cultura può essere intesa in due modi: "Il primo e più antico è quello per il quale significa la formazione dell'uomo, il suo migliorarsi e raffinarsi [...]. Il secondo è quello per cui esso indica il prodotto di questa formazione, ...

Il totalitarismo metodologico: il discrimine, la forma del concetto, il criterio di scelta

Lyotard, nel primo capitolo della sua opera, “La condizione postmoderna”, ragiona circa i cambiamenti cha hanno indotto il nuovo stato del sapere. Dal suo punto di vista il cambiamento si è manifestato nel corso degli anni Cinquanta attraverso una crescita dell’importanza della comunicazione e del ragionamento sul linguaggio in tutte le scienze anche se queste variazioni si sono manifestate con diversa intensità nei diversi sistemi economici e sociali, il che sostiene Lyotard, produce una certa discronia. Dinanzi alle varie caratteristiche e diramazioni di questi percorsi, Lyotard preferisce comunque analizzare gli elementi che sono comuni. In questo senso si sofferma sull’importanza del linguaggio: “ Il sapere scientifico è una specie di discorso. Si può dire che da quarant’anni le scienze e le tecnologie cosiddette di punta vertano sul linguaggio […].” Tutte le scienze, dice Lyotard, devono non solo procedere nella propria evoluzione, ma devono farlo in modo che il risultato di quest...

Il totalitarismo metodologico

PREMESSA • Il postmoderno è la condizione esistenziale della contemporaneità dalla quale scaturisce la globalizzazione ( il postmoderno genera la globalizzazione)(1) • Il postmoderno è la condizione della cultura e della scienza fondata sulla centralità del linguaggio ( il postmoderno rifiuta l’ideologismo ma si fonda sul metodologismo, ovvero sulla logica del metodo): (2) • La globalizzazione, attraverso il rafforzamento degli enti privati e la strumentalizzazione oligarchica del FMI e del Wb, ha prodotto per l’ordinamento globale, un diritto informale, che non viene più posto nelle assemblee legislative democraticamente elette , ma deciso nei luoghi di contrattazione internazionale come il WTO. (3) • Per giustificare l’esistenza di un mercato globale senza limiti, non limitato cioè da uno stato globale, gli economisti hanno trasformato il concetto di libertà liberale in quello di libertà libertaria, di stampo anarco-capitalista, un concetto secondo il quale l’azione individuale non d...

Il postmoderno come morte del soggetto

Relativamente ai cambiamenti nel governo dell’esistente, Lyotard descrive il passaggio dallo Stato come ente che contiene la società allo Stato come ente che fa parte della società, non più posto in una condizione di superiorità, ma di orizzontalità rispetto agli altri enti. Ecco che quindi si giunge ad un cambiamento della sfera della politica (1) , come luogo della collettività, la politica non è più soltanto quella che si svolge negli enti pubblici ma è qualcosa di più grande da racchiudere anche lo stato-nazione moderno. L’ordinamento globale che così nasce è un superamento della dicotomia stato-privato, global player-stato-nazione, è superiore a queste entità, ma capace di rispettarne l’esistenza in una condizione di riconoscimento funzionale. Nello stesso tempo questa entità non ha più la caratteristica dell’essere moderno, chiuso , delimitato. Ma è aperto, una sorta di democrazia degli enti, ciascuno valutato secondo la sua funzionalità economica, la sua efficienza, in base all’...

Il totalitarismo metodologico

PREMESSA • Il postmoderno è la condizione esistenziale della contemporaneità dalla quale scaturisce la globalizzazione ( il postmoderno genera la globalizzazione)(1) • Il postmoderno è la condizione della cultura e della scienza fondata sulla centralità del linguaggio ( il postmoderno rifiuta l’ideologismo ma si fonda sul metodologismo, ovvero sulla logica del metodo): (2) • La globalizzazione, attraverso il rafforzamento degli enti privati e la strumentalizzazione oligarchica del FMI e del Wb, ha prodotto per l’ordinamento globale, un diritto informale, che non viene più posto nelle assemblee legislative democraticamente elette , ma deciso nei luoghi di contrattazione internazionale come il WTO. (3) • Per giustificare l’esistenza di un mercato globale senza limiti, non limitato cioè da uno stato globale, gli economisti hanno trasformato il concetto di libertà liberale in quello di libertà libertaria, di stampo anarco-capitalista, un concetto secondo il quale l’azione individuale non d...

Il Postmoderno ha prodotto la globalizzazione libertaria

Il superamento della condizione dello Stato nazione (1) , conduce ad una società nell’ambito della quale l’assenza dello stato, della comunità politica, l’inesistenza di un confine territoriale-giuridico-militare, inducono gli uomini in una condizione di isolamento, di solitudine,libertaria .I legami tra gli uomini, non sono più morali, o religiosi, né giuridici, ma di efficienza e di scambio. Per questa via si passa dal concetto di popolo, a quello di massa , a quello di moltitudine. Con l’apertura di quella gabbia protettiva ma anche oppressiva dello Stato- moderno, l’uomo è tornato libero, ma non alla libertà civile, della società della comunità,della polis, ma alla libertà anarchica in una specie di stato di natura capitalista, in una giungla di mercato, nella quale vive senza bisogno alcuno di totem e riferimenti, di dialogo e di discussione, ma solo nel tentativo di accrescere la propria personale ricchezza , come maggiore certezza del proprio futuro,come elemento per combattere...

….“è finita la modernità liquida” disse l’uomo sull’albero maestro. Ma cosa ci faceva li?....

COME IL POSTMODERNO E’ DIVENUTO IL RECINTO DELL’OLTRE UOMO Molti autori sostengono che la contemporaneità che tutti noi viviamo (1) , questa condizione dalla quale scaturirebbero le nostre azioni, i nostri pensieri a livello subliminale, come se si trattasse di un grande inconscio in cui tutti siamo immersi, una sorta di lago (2) in cui ci bagniamo,ci tuffiamo o che temiamo per i “mostri” che lo abitano, sarebbe postmoderna o della modernità liquida (3) . Una delle caratteristiche della condizione postmoderna è la sua invisibilità da lontano e la sua inconsistenza da vicino. L’unica cosa che possiamo dire è che essa è bagnata, nel senso di liquida, cioè la avvertiamo come sensazione ma essa è intangibile, non rappresentata ma soltanto percepita una volta attraversata, è appunto una condizione, uno stato dell’essere. In questa condizione gli uomini sembrano vivere senza riferimento alcuno. Gli uomini hanno rovesciato i valori in disvalori e ora tra i primi e i secondi non sanno più co...

Globalizzazione

La Banca mondiale definisce la globalizzazione come "the growing integration of economies and societies around the world". Si tratta di una definzione stringata di globalizzazione che tuttavia capta il significato essenziale della stessa. La globalizzazione è innanzitutto un fenomeno di crescente integrazione a livello mondiale.

Libertarismo

Il libertarismo è una corrente di pensiero che afferma contemporanenamente la centralità dell'individuo dotato di libertà assolute e non comprimibili, la difesa della proprietà privata come diritto essenziale, la lotta allo Stato inteso come pubblico potere che limita la libertà individuale e di impresa e usurpa la proprietà privata. Per il libertario la libertà individuale è senza limiti e si accompagna al diritto di proprietà e alla libertà di impresa che non sono "diritti economici" ma assurgono alla funzione di valore morale. Il libertarismo si distingue in due branche una moderata, il minimal state, e l'altra estremista, l'anarco-capitalismo. La differenza tra le due consiste nel fatto che mentre nel minimal state si accetta che lo Stato svolga alcune funzioni consistenti nell'amminisgtrazione della giustizia e nel mantenimento dell'ordine interno, tutelando cioè i contratti e la proprietà privata , nell'anarco-capitalismo si pensa che anche quest...

Il minimal state come partenza

L'approdo al minimal state è tipico della tradizione liberale-liberista e cioè classica perchè in questa analisi si parte dal dato di fatto che l'economia è compressa dal controllo dello Stato inteso in senso moderno. In effetti l'analisi dei classici ( Smith, Ricardo, Mill e coloro i quali si richiamano ad essi compreso Voh HAyeck e SChumpeter), partiva da una realtà storica in cui lo Stato non consetiva alle imprese, alle banche, ai commercianti, agli imprenditori e alla loro microeconomia, di svilupparsi in modo autonomo. Lo stato tendeva a comprimere l'economia di mercato nel tentativo di conservare lo status quo, rappresentato per lungo tempo dai proprietari terrieri, di miniere, e dalle compagnie di import-export pdi proprietà pubblica e dall'aristocrazia di rango oltre che dai funzionari/notabili dello Stato. Partendo da questa situazione reale i sostenitori del liberalismo classico pensarono di liberare le forze attive dela società borghese, approdando al mi...

Il minimal state come partenza

Partire, nell'analisi economica, da una prospettiva di minimal state significa svolgere il proprio pensiero di politica economica in una ottica libertaria. Si accetta cioè l'esistenza dello Stato ma solo come una presenza momentanea nell'attesa della sua definitiva sottomissione al mercato e della sua estinzione storica. Sostenere il minimal state come punto di partenza non significa partire dal minimal state che costituisce l'approdo dei classici, ma piuttosto partire da una analisi libertaria. I sostenitori del minimal state di partenza pensano infatti che lo Stato non debba svolgere funzioni di controllo del mercato ma debba solo garantire l'amministrazione della giustiza per tutelare i contratti e la proprietà privata nell'aspettativa di una privatizzazione totale della società.

Postmoderno/condizione postmoderna

Il postmoderno è l'incredilità nei confronti delle metanarrazioni.( Lyotard) In sintesi si tratta della mancanza di autorevolezza del pensiero e delle azioni "forti" cioè delle visioni e delle politiche militari ed economiche totalizzanti la sostanza della società, che hanno cioè un progetto preciso di cosa deve essere la società intesa nel suo complesso e la direzione che essa deve prendere. Tuttavia la condizione postmoderna rischia di essere puramente formale perchè l'assenza di credibilità nelle metanarrazioni si accompagna alla presenza di una fede cieca nella tecnica e nella sua pragmatica logico-matematica formale, vale a dire nel totalitarismo metodologico, al quale oggi si demanda il controllo di ogni aspetto della vita umana. Si è passati cioè da una società orientata a progetti comuni e condivisi ( comunismo, fascismo, emancipazioni umaniste) ad un relativismo in cui l'individuo non mette in discussione la società, ma chiede di essere soddisfatto nelle ...

Quale ruolo per la filosofia?

OVVERO COME OVVERO COME LA FILOSOFIA TAPPA I BUCHI DELLE ALTRE SCIENZE ATTRAVERSO UNA COSTANTE LACERAZIONE DI SE STESSA. (1) Lyotard nella introduzione alla sua opera sostiene che il postmoderno è la condizione del sapere che si è venuta a creare nell’ambito della filosofia intesa come filosofia dell’uomo ovvero concezione unitaria della vita dell’uomo. Questa concezione unitaria non è più fruibile, non è più ammissibile. La scienza ha bisogno della filosofia perché la seconda legittima la prima. E tuttavia l’evoluzione del sapere scientifico, che è una funzione del sistema economico , impone allo scienziato la distruzione di una certa filosofia legata ad una certa scienza precedente, rispetto alla quale si vuole cioè realizzare una evoluzione. Ne deriva che la filosofia perde di credibilità se intesa come visione totale della vita dell’uomo, e allora sono possibili microfilosofie funzionalizzate le cui dinamiche di sviluppo sono legate rispetto alla evoluzione della scienza che è vari...

IL GIOCO A SOMMA ZERO COME SCELTA INNATURALE

Cerchiamo di mostrare la fallacia della seguente proposizione 1. CHE POSSANO ESISTERE,COME NECESSITA', DEI GIOCHI FINITI QUANTO A RISORSE PRESENTI. QUESTO E’ VERO MA SOLO SE IPOTIZZIAMO : a) L’ESISTENZA DELLO STATO CHE CREA CONFINI E LIMITI MATERIALI; b) L’ESISTENZA DEL GRANDE PREDATORE CHE SOTTRAE RISORSE ACCUMULANDOLE E IMPEDENDO UNA AMMINISTRAZIONE DEI BENI PUBBLICI ADEGUATA. IPOTESI NUMERO UNO: PRESENZA DELLO STATO-MODERNO a)LO STATO MODERNO LIMITA, HA NECESSITA’ DI STABILIRE DEI CONFINI ENTRO I QUALI ESERCITARE LA PROPRIA SOVRANITA’, E QUINDI SOTTRAE RISORSE ALLA COLLETTIVITA’ RECANDOLE PRESSO DI SE’ TENTANDO DI IDENTIFICARSI CON LA COLLETTIVITA’ STESSA. QUESTO TENTATIVO RISULTA FALLIMENTARE, POICHE’ LA SOCIETA’ PURE AVENDO BISOGNO DI UN TOTEM ( LO STATO ) HA BISOGNO ANCHE DI PORSI IN UNA CONDIZIONE DI ALTERITA’ RISPETTO AD ESSO IN MODO TALE DA POTERSI IDENTIFICARE NEL MOMENTO OPPORTUNO QUANDO CIOE’ LE DONNE E GLI UOMINI SI SUBLIMANO NEGLI ENTI COLLETTIVI, NELLA GIUSTIZIA, NEL...

IL PIL E IL CONCETTO DI MINIMA RICCHEZZA PER L’APPLICAZIONE DELLA MACROECONOMIA

Molte economie dei paesi in via di sviluppo e dei paesi sottosviluppati, vivono condizioni di disagio totale, assoluto. La povertà è tale che essi non hanno di che mangiare, di che nutrirsi, non vivono, non hanno accesso all’umanità, costretti al subumano vivono il quasi-animale. In queste circostanze le persone distrutte dalla fame, dalla sete, dagli stenti, senza riferimenti alcuni, non riescono a progettare, a pensare al futuro ad un impiego civile delle proprie energie. Ed invero chiedere tutto questo a chi non ha di che sostentarsi quotidianamente è lucida follia. Tuttavia anche in queste circostanze si utilizzano i concetti tipici dell’economia e si cerca di convincere la gente che l’inflazione potrà ridursi, che il Pil potrà aumentare, che vi potrebbero essere in futuro nuova ricchezza, occupazione e benessere. SI tratta di politiche economiche e di comunicazione istituzionale fallimentari. Esiste un punto di non ritorno oltre il quale la possibilità da parte delle persone di ...