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IL GIOCO A SOMMA ZERO COME SCELTA INNATURALE


Cerchiamo di mostrare la fallacia della seguente proposizione

1. CHE POSSANO ESISTERE,COME NECESSITA', DEI GIOCHI FINITI QUANTO A RISORSE PRESENTI.

QUESTO E’ VERO MA SOLO SE IPOTIZZIAMO :
a) L’ESISTENZA DELLO STATO CHE CREA CONFINI E LIMITI MATERIALI;
b) L’ESISTENZA DEL GRANDE PREDATORE CHE SOTTRAE RISORSE ACCUMULANDOLE E IMPEDENDO UNA AMMINISTRAZIONE DEI BENI PUBBLICI ADEGUATA.

IPOTESI NUMERO UNO: PRESENZA DELLO STATO-MODERNO


a)LO STATO MODERNO LIMITA, HA NECESSITA’ DI STABILIRE DEI CONFINI ENTRO I QUALI ESERCITARE LA PROPRIA SOVRANITA’, E QUINDI SOTTRAE RISORSE ALLA COLLETTIVITA’ RECANDOLE PRESSO DI SE’ TENTANDO DI IDENTIFICARSI CON LA COLLETTIVITA’ STESSA.
QUESTO TENTATIVO RISULTA FALLIMENTARE, POICHE’ LA SOCIETA’ PURE AVENDO BISOGNO DI UN TOTEM ( LO STATO ) HA BISOGNO ANCHE DI PORSI IN UNA CONDIZIONE DI ALTERITA’ RISPETTO AD ESSO IN MODO TALE DA POTERSI IDENTIFICARE NEL MOMENTO OPPORTUNO QUANDO CIOE’ LE DONNE E GLI UOMINI SI SUBLIMANO NEGLI ENTI COLLETTIVI, NELLA GIUSTIZIA, NELL’ORDINE, NELLA PACE, NELLA FORZA, NELLA SICUREZZA.
PER FARE CIO’ LA SOCIETA’ HA BISOGNO DI SENTIRSI POSTA IN UNA CONDIZIONE DI ALTERITA’ RISPETTO ALLO STATO , A LIVELLO ONTOLOGICO, PURE ACCETTANDO DI ESSERE UNA DIMENSIONE SUBORDINATA QUANDO NASCE IL BISOGNO DEL TOTEM.

E TUTTAVIA QUANDO QUESTO ACCADE LO STATO LIMITA LE RISORSE E QUINDI IN SOSTANZA DISPONE LE PREMESSE PER QUEL GIOCO A SOMMA ZERO CHE COSTITUISCE LA LOTTA PER IL POTERE, PER L’IMPOSIZIONE ALLA SOCIETA’ DELL’UNICO TOTEM POSSIBILE. ECCO DUNQUE CHE LO STATO CREA LE PREMESSA PER IL GIOCO A SOMMA ZERO, UN GIOCO CON RISORSE FINITE CHE IMPONE ALLA SOCIETA’ UNO STATO DI MOBILITAZIONE PERMANENTE, CON DIVERSA INTENSITA’ RISPETTO AL TIPO DI SOCIETA’, DEL COMPLERSSO DEI GIOCATORI CHE SONO PRESENTI NEL GIOCO A SOMMA ZERO.

IPOTESI NUMERO DUE: LA PRESENZA DEL GRANDE PREDATORE


b) IL GRANDE PREDATORE E’ QUELL’ENTE ( ISTITUZIONE O COMPLESSO DI INDIVIDUI ) O QUELL’INDIVIDUO , TALVOLTA PUO’ ESSERE ANCHE LO STATO , CHE SOTTRAE RISORSE PUBLICHE AD UNA COLLETTIVITA’, ALLOCANDOLE PRESSO DI SE’ ATTRAVERSO LA MERA ACCUMULAZIONE. IL GRANDE PREDATORE CREA CIOE’ UN TRADE OFF TRA LE RISORSE CHE EGLI POSSIEDE ( RISORSE NATURALI, FINANZIARIE, MILITARI, SCIENTIFICHE, CAPITALE UMANO) E LE RISORSE CHE RIMANGONO A DISPOSIZIONE DELLA SOCIETA’. COSI’ FACENDO CREA UNA LIMITAZIONE DELLE RISORSE, CHE NON E’ NATURALE MA E’ VOLUTA, E SI GIUNGE IN UNA DINAMICA DI GIOCO A SOMMA ZERO, CON LA CONSEGUENTE TENSIONE NELLA SOCIETA’ PER ACCAPARRARSI LE RISORSE, QUEL CONFLITTO CHE SPINGE INEVITABILMENTE ALL’HOMO HOMINI LUPUS, PER L’ACCUMULAIZONE DI BENI MATERIALI E DI RICCHEZZA PERSONALE.


E’ evidente che l’ipotesi della presenza di un gioco finito quanto a risorse presenti è appunto una ipotesi che viene imposta una condizione accettata dalla società. I membri della collettività si organizzano, più o meno consapevolmente, come giocatori del gioco a somma zero, nel primo caso per l’acquisizione del potere, metaforicamente l’innalzamento del proprio totem, nel secondo caso attraverso la lotta competitiva, nel tentativo di essere il più grande tra i grandi predatori.

Tuttavia queste non sono necessità, ma scelte.L’errore consiste nell’accettare queste rappresentazioni della realtà come naturali. Occorrerebbe invece comprenderne l’artificiosità e disinnescare le cariche negative che in esse sono presenti , dimodochè permangano solo gli elementi utili alla società che nel primo caso sono costituiti dall’ordine, dalla giustizia, dalla sicurezza, e nel secondo sono rappresentati dall’ingegno e dal benessere materiale, le quali circostanze andrebbero unite alla consapevolezza che il gioco a somma zero non esiste nella realtà naturale, ma è una convenzione sociale, che si accetta per potersi meglio concentrare nella determinazione materiale della propria esistenza. Si potrebbe dunque eliminare la tensione alla guerra e al cannibalismo politico-economico militare.

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