sabato 1 febbraio 2025

Superbonus, PNRR e digitalizzazione il futuro del settore dell’architettura e dell’ingegneria in Italia

 

L’analisi del valore aggiunto nel settore delle attività degli studi di architettura e ingegneria, collaudi e analisi tecniche in Italia tra il 2014 e il 2022 evidenzia un incremento complessivo del 34,68%, con un aumento assoluto di 6,08 miliardi di euro. Il settore ha attraversato fasi alterne, con momenti di crescita e contrazione che riflettono l’andamento del mercato delle costruzioni, delle infrastrutture e degli investimenti pubblici e privati. Se nei primi anni del periodo analizzato il comparto ha subito una serie di difficoltà legate alla stagnazione economica e alla riduzione degli investimenti, dal 2020 in poi si è registrata una ripresa significativa, culminata nel boom del 2021 e 2022. Questo andamento è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui il rilancio degli investimenti in infrastrutture, l’impatto del Superbonus 110%, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’aumento della domanda di progettazione e collaudi nel settore edilizio e industriale.

Nel 2014, il valore aggiunto del settore era pari a 17,52 miliardi di euro. Nel 2015 si registra un aumento del 3,8%, con un incremento di 666,8 milioni di euro, portando il valore aggiunto a 18,19 miliardi di euro. Questo dato suggerisce una fase iniziale di ripresa dopo la crisi del settore delle costruzioni che aveva caratterizzato il periodo post-2008. Tuttavia, nel 2016 il valore aggiunto subisce una lieve flessione dello 0,4%, scendendo a 18,11 miliardi di euro, segnale che la crescita non era ancora consolidata e che il settore rimaneva vulnerabile a fattori esterni, come la ridotta capacità di investimento da parte del settore pubblico e privato.

Nel 2017 si osserva un lieve recupero dello 0,58%, con un valore aggiunto che sale a 18,22 miliardi di euro. Tuttavia, il 2018 segna una netta inversione di tendenza con una contrazione del 6,47%, pari a una perdita di 1,17 miliardi di euro, che riduce il valore aggiunto a 17,04 miliardi di euro. Questa flessione è attribuibile alla riduzione degli investimenti pubblici in opere infrastrutturali e alla debolezza del mercato immobiliare, che ha limitato la domanda di servizi di progettazione e ingegneria. Anche il 2019 conferma il trend negativo, con una contrazione del 3,47% e un valore aggiunto che scende a 16,45 miliardi di euro, registrando una perdita di 591 milioni di euro.

Nel 2020, nonostante l’impatto della pandemia di COVID-19, il settore mostra una ripresa del 3,94%, con un incremento di 648,4 milioni di euro, riportando il valore aggiunto a 17,10 miliardi di euro. Questo miglioramento è stato probabilmente determinato dalla ripartenza di alcuni cantieri e dalla necessità di adeguare edifici e infrastrutture alle nuove esigenze post-pandemia, come la riqualificazione di spazi pubblici e privati per garantire maggiore sicurezza sanitaria.

Il 2021 segna una svolta importante con una crescita del 18,45%, pari a un incremento di 3,15 miliardi di euro, portando il valore aggiunto a 20,25 miliardi di euro. Questo boom è stato favorito dall’introduzione di misure di incentivazione fiscale come il Superbonus 110%, che ha generato una forte domanda di servizi di ingegneria e progettazione per interventi di riqualificazione energetica e strutturale. Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha iniziato a stimolare il settore con l’avvio di nuovi progetti infrastrutturali, creando un ambiente favorevole per gli studi di architettura e ingegneria.

Nel 2022 il trend positivo prosegue con un ulteriore balzo del 16,52%, che porta il valore aggiunto a 23,60 miliardi di euro, con un incremento di 3,34 miliardi di euro rispetto all’anno precedente. L’effetto combinato del Superbonus, dei fondi del PNRR e della crescente domanda di progetti infrastrutturali ha determinato un periodo di grande espansione per il settore, con un forte aumento della richiesta di servizi di collaudo e analisi tecniche, fondamentali per la certificazione di conformità degli interventi edilizi e ingegneristici.

Dal punto di vista industriale, il settore degli studi di architettura e ingegneria è stato storicamente caratterizzato da una forte frammentazione, con la presenza di molte piccole e medie imprese che operano in un mercato altamente competitivo. La crescita della domanda negli ultimi anni ha spinto molte aziende a investire in nuove tecnologie, come la modellazione BIM (Building Information Modeling), che consente una progettazione più efficiente e sostenibile. Tuttavia, la forte dipendenza da incentivi pubblici e normative fiscali rappresenta un elemento di vulnerabilità per il settore, poiché eventuali modifiche o riduzioni delle agevolazioni potrebbero avere un impatto significativo sulla domanda di servizi professionali.

Dal punto di vista della politica industriale, il settore necessita di strategie di lungo termine che favoriscano la stabilità della domanda e riducano la dipendenza dalle misure temporanee di incentivo fiscale. Un primo intervento utile potrebbe essere la creazione di un piano strutturale per la riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale, che vada oltre le misure straordinarie come il Superbonus e garantisca un flusso costante di investimenti in ristrutturazioni e miglioramenti energetici.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la formazione e l’innovazione. Il settore ha bisogno di professionisti sempre più specializzati nell’uso di nuove tecnologie e metodologie di progettazione avanzata. Incentivi per la formazione continua e il sostegno alla digitalizzazione degli studi di architettura e ingegneria potrebbero migliorare la competitività del settore e favorire l’adozione di soluzioni più sostenibili ed efficienti.

Inoltre, la politica industriale dovrebbe incentivare la collaborazione tra studi di progettazione, imprese di costruzione e centri di ricerca per sviluppare nuove tecnologie nel campo dell’edilizia sostenibile e delle infrastrutture intelligenti. Il settore delle costruzioni sta evolvendo verso un modello più integrato, in cui la progettazione, la realizzazione e la gestione degli edifici sono sempre più interconnesse grazie all’uso di dati e strumenti digitali.

Infine, sarebbe opportuno promuovere una maggiore internazionalizzazione del settore, sostenendo le imprese italiane che vogliono espandere le proprie attività all’estero. Il know-how degli studi di architettura e ingegneria italiani è riconosciuto a livello globale, ma spesso le aziende faticano a competere sui mercati internazionali a causa della mancanza di supporto istituzionale e di strategie di internazionalizzazione efficaci.

In conclusione, il settore degli studi di architettura e ingegneria, collaudi e analisi tecniche ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, trainata dagli incentivi fiscali, dal PNRR e dall’aumento della domanda di servizi professionali nel campo dell’edilizia e delle infrastrutture. Tuttavia, per garantire una crescita sostenibile e meno dipendente dalle politiche fiscali, sarà fondamentale adottare strategie di lungo termine basate su innovazione, formazione, digitalizzazione e internazionalizzazione. La politica industriale dovrà quindi supportare il settore con misure mirate, affinché possa continuare a essere un motore di sviluppo per l’economia italiana e contribuire alla modernizzazione del patrimonio edilizio e infrastrutturale del paese.

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Metodi: Prezzi concatenate 2020.


 


 

Valore aggiunto in Italia Attività degli studi di architettura e d'ingegneria, collaudi e analisi tecniche 

Milioni di euro

Variazione assoluta

Variazione Percentuale

2014

17.525

2015

18.191,80

666,8

3,8

2016

18.118,20

-73,6

-0,4

2017

18.223,20

105

0,58

2018

17.043,70

-1.179,50

-6,47

2019

16.452,70

-591

-3,47

2020

17.101,10

648,4

3,94

2021

20.256,70

3.155,60

18,45

2022

23.603,50

3.346,80

16,52

2014-2022

6.078,50

34,68

 

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