Il settore delle attività creative, artistiche e
d’intrattenimento, comprensivo di biblioteche, archivi, musei, attività
culturali, scommesse e case da gioco, ha registrato un’evoluzione significativa
tra il 2014 e il 2022, mostrando sia fasi di crescita che momenti di forte
crisi, con un impatto marcato dalla pandemia e una successiva ripresa robusta.
Il valore aggiunto complessivo è passato da 9,72 miliardi di euro nel 2014 a
11,20 miliardi nel 2022, segnando un incremento del 15,26% sull’arco temporale
considerato. Tuttavia, questa crescita non è stata lineare e ha subito
oscillazioni dovute a diversi fattori di natura economica, tecnologica e sociale.
L’analisi dell’andamento mostra un primo periodo
di relativa stabilità tra il 2014 e il 2015, con un leggero calo dell’1,17%.
Questo potrebbe essere attribuito a una fase di ristrutturazione del settore,
con l’impatto della digitalizzazione e delle nuove abitudini di consumo che
hanno iniziato a modificare il panorama delle industrie culturali e
dell’intrattenimento. Nel 2016 si registra una crescita del 9,9%, una delle più
elevate nel periodo analizzato, seguita da un ulteriore incremento nel 2017 del
3,47%. Questa espansione può essere collegata alla ripresa economica generale
dell’Italia, che ha favorito una maggiore spesa per attività ricreative e
culturali, nonché all’effetto positivo della digitalizzazione su alcuni
comparti, come il gaming e le scommesse online, che in quegli anni hanno visto
un incremento significativo della loro domanda.
Dopo il picco del 2017, il 2018 segna una leggera
contrazione del 2,3%, indicando una fase di assestamento. Nonostante ciò, il
settore riprende a crescere nel 2019 con un aumento del 6,77%, raggiungendo il
valore aggiunto più alto del periodo pre-pandemico. Questo risultato è
probabilmente dovuto all’incremento della spesa per il tempo libero, favorito
da una ripresa del turismo e da una maggiore propensione al consumo di
esperienze, come concerti, eventi culturali e spettacoli dal vivo. Anche il
segmento delle scommesse e del gioco d’azzardo ha continuato a espandersi,
grazie alla crescente popolarità delle piattaforme digitali e all’evoluzione
della normativa che ha favorito l’accessibilità ai servizi online.
L’anno 2020 segna una drammatica inversione di
tendenza, con un crollo del 23,06% dovuto all’impatto della pandemia da
COVID-19. Le restrizioni sui grandi eventi, la chiusura di teatri, cinema,
musei e sale da gioco hanno paralizzato il settore, determinando una perdita di
oltre 2,6 miliardi di euro. Questo shock ha evidenziato la fragilità del
comparto culturale e ricreativo, che dipende fortemente dalla partecipazione
fisica del pubblico. Sebbene alcuni segmenti, come il gaming online e lo
streaming, abbiano registrato una crescita durante la pandemia, questa non è
stata sufficiente a compensare le perdite derivanti dalla chiusura delle
attività tradizionali.
Nel 2021, nonostante l’allentamento delle
restrizioni, il valore aggiunto ha continuato a diminuire (-5,12%), segno che
la ripresa è stata lenta e condizionata dall’incertezza sanitaria e dalla
ridotta capacità di spesa dei consumatori. Molti eventi sono rimasti cancellati
o limitati nella capienza, e il turismo culturale, una componente chiave del
settore, ha faticato a riprendersi. Inoltre, le sale da gioco e le attività di
scommesse hanno risentito del minor afflusso di clienti fisici, mentre il
settore culturale ha dovuto affrontare nuove sfide legate alla sostenibilità
economica delle istituzioni artistiche e museali.
L’anno 2022 ha segnato una svolta decisiva con
una crescita del 34,69%, recuperando gran parte delle perdite subite negli anni
precedenti. La ripresa è stata alimentata dalla riapertura completa delle
attività culturali e ricreative, dalla ripresa del turismo e dalla crescente
domanda di intrattenimento post-pandemia. Il settore ha beneficiato
dell’effetto rimbalzo della domanda repressa durante la crisi sanitaria, con un
forte aumento delle visite a musei, spettacoli dal vivo, concerti e eventi
sportivi. Anche il segmento delle scommesse e del gioco d’azzardo ha conosciuto
una nuova espansione, sostenuta dalla combinazione tra crescita dell’offerta
digitale e ritorno dei giocatori nelle sale fisiche. Questo balzo in avanti ha
portato il valore aggiunto del settore a 11,2 miliardi di euro, quasi ai
livelli del 2019.
L’analisi di questi dati evidenzia alcuni trend
chiave e suggerisce importanti considerazioni di politica industriale per
sostenere lo sviluppo futuro del settore. La digitalizzazione rappresenta un
fattore determinante, sia come opportunità che come sfida. L’espansione delle
piattaforme di streaming, gaming online e contenuti digitali ha trasformato il
modo in cui i consumatori fruiscono dell’intrattenimento e delle attività
culturali, rendendo necessario un aggiornamento delle strategie delle imprese
tradizionali per competere in un contesto sempre più orientato alla tecnologia.
Il settore pubblico potrebbe incentivare gli investimenti nella
digitalizzazione, sostenendo la creazione di piattaforme italiane competitive e
favorendo la transizione digitale di musei, archivi e biblioteche.
Un’altra priorità riguarda la sostenibilità
economica delle attività culturali. Il calo del valore aggiunto durante la
pandemia ha messo in luce la vulnerabilità di molte istituzioni artistiche e
museali, che dipendono fortemente dai finanziamenti pubblici e dagli introiti
derivanti dal turismo. È necessario sviluppare modelli di business più resilienti,
promuovendo il crowdfunding culturale, le partnership con il settore privato e
nuove forme di monetizzazione digitale, come l’uso di NFT per opere d’arte e
contenuti esclusivi. Inoltre, la politica industriale dovrebbe puntare a
incentivare la diversificazione delle fonti di finanziamento, riducendo la
dipendenza da biglietti e finanziamenti pubblici attraverso modelli di
membership, esperienze esclusive e collaborazioni con aziende.
Il settore delle scommesse e del gioco d’azzardo,
nonostante la sua ripresa, presenta sfide regolamentari legate alla dipendenza
e alla necessità di un maggiore controllo sui rischi sociali. La crescita del
comparto online impone una revisione delle normative per garantire la
trasparenza e la sicurezza dei giocatori, evitando il fenomeno del gioco
patologico. Le politiche dovrebbero bilanciare la necessità di regolamentazione
con la competitività del settore, evitando un’eccessiva pressione fiscale che
potrebbe spingere gli operatori verso mercati esteri.
Infine, la promozione del turismo culturale
rappresenta una leva strategica per consolidare la ripresa del settore. Le
città d’arte italiane e i territori ricchi di patrimonio culturale devono
essere valorizzati con strategie di marketing mirate, migliorando
l’accessibilità e l’esperienza dei visitatori. Investire in eventi culturali di
grande richiamo e promuovere la digitalizzazione dell’esperienza museale, con
realtà virtuale e tour interattivi, potrebbe ampliare il pubblico e rendere il
settore più resiliente alle crisi future.
In conclusione, il settore delle attività
creative, artistiche e d’intrattenimento ha mostrato una forte capacità di
ripresa dopo la crisi pandemica, ma il futuro dipenderà dalla capacità di
innovare e adattarsi ai nuovi trend del mercato. La digitalizzazione, la
sostenibilità economica, una regolamentazione equilibrata delle scommesse e una
valorizzazione più efficace del turismo culturale sono elementi chiave per
garantire una crescita stabile e competitiva nel lungo periodo. La politica
industriale dovrà supportare queste trasformazioni con interventi mirati per
consolidare la ripresa e creare un ecosistema più resiliente e sostenibile.
Fonte: ISTAT
Link:
www.istat.it
Metodo:
Prezzi Concatenati 2020.
Attività creative, artistiche e
d'intrattenimento, attività di biblioteche, archivi, musei e altre attività
culturali, attività riguardanti scommesse e case da gioco |
|||
Milioni di euro |
Variazione assoluta |
Variazione Percentuale |
|
2014 |
9.723,20 |
||
2015 |
9.609 |
-114,2 |
-1,17 |
2016 |
10.560,50 |
951,5 |
9,9 |
2017 |
10.927 |
366,5 |
3,47 |
2018 |
10.675,30 |
-251,7 |
-2,3 |
2019 |
11.398 |
722,7 |
6,77 |
2020 |
8.769,90 |
-2.628,10 |
-23,06 |
2021 |
8.320,70 |
-449,2 |
-5,12 |
2022 |
11.207 |
2.886,30 |
34,69 |
2014-2022 |
1.483,80 |
15,26 |
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