sabato 8 febbraio 2025

Il Valore Aggiunto dell’Intrattenimento in Italia: L’Impatto della Pandemia e le Strategie per il Futuro

 

Il settore delle attività creative, artistiche e d’intrattenimento, comprensivo di biblioteche, archivi, musei, attività culturali, scommesse e case da gioco, ha registrato un’evoluzione significativa tra il 2014 e il 2022, mostrando sia fasi di crescita che momenti di forte crisi, con un impatto marcato dalla pandemia e una successiva ripresa robusta. Il valore aggiunto complessivo è passato da 9,72 miliardi di euro nel 2014 a 11,20 miliardi nel 2022, segnando un incremento del 15,26% sull’arco temporale considerato. Tuttavia, questa crescita non è stata lineare e ha subito oscillazioni dovute a diversi fattori di natura economica, tecnologica e sociale.

L’analisi dell’andamento mostra un primo periodo di relativa stabilità tra il 2014 e il 2015, con un leggero calo dell’1,17%. Questo potrebbe essere attribuito a una fase di ristrutturazione del settore, con l’impatto della digitalizzazione e delle nuove abitudini di consumo che hanno iniziato a modificare il panorama delle industrie culturali e dell’intrattenimento. Nel 2016 si registra una crescita del 9,9%, una delle più elevate nel periodo analizzato, seguita da un ulteriore incremento nel 2017 del 3,47%. Questa espansione può essere collegata alla ripresa economica generale dell’Italia, che ha favorito una maggiore spesa per attività ricreative e culturali, nonché all’effetto positivo della digitalizzazione su alcuni comparti, come il gaming e le scommesse online, che in quegli anni hanno visto un incremento significativo della loro domanda.

Dopo il picco del 2017, il 2018 segna una leggera contrazione del 2,3%, indicando una fase di assestamento. Nonostante ciò, il settore riprende a crescere nel 2019 con un aumento del 6,77%, raggiungendo il valore aggiunto più alto del periodo pre-pandemico. Questo risultato è probabilmente dovuto all’incremento della spesa per il tempo libero, favorito da una ripresa del turismo e da una maggiore propensione al consumo di esperienze, come concerti, eventi culturali e spettacoli dal vivo. Anche il segmento delle scommesse e del gioco d’azzardo ha continuato a espandersi, grazie alla crescente popolarità delle piattaforme digitali e all’evoluzione della normativa che ha favorito l’accessibilità ai servizi online.

L’anno 2020 segna una drammatica inversione di tendenza, con un crollo del 23,06% dovuto all’impatto della pandemia da COVID-19. Le restrizioni sui grandi eventi, la chiusura di teatri, cinema, musei e sale da gioco hanno paralizzato il settore, determinando una perdita di oltre 2,6 miliardi di euro. Questo shock ha evidenziato la fragilità del comparto culturale e ricreativo, che dipende fortemente dalla partecipazione fisica del pubblico. Sebbene alcuni segmenti, come il gaming online e lo streaming, abbiano registrato una crescita durante la pandemia, questa non è stata sufficiente a compensare le perdite derivanti dalla chiusura delle attività tradizionali.

Nel 2021, nonostante l’allentamento delle restrizioni, il valore aggiunto ha continuato a diminuire (-5,12%), segno che la ripresa è stata lenta e condizionata dall’incertezza sanitaria e dalla ridotta capacità di spesa dei consumatori. Molti eventi sono rimasti cancellati o limitati nella capienza, e il turismo culturale, una componente chiave del settore, ha faticato a riprendersi. Inoltre, le sale da gioco e le attività di scommesse hanno risentito del minor afflusso di clienti fisici, mentre il settore culturale ha dovuto affrontare nuove sfide legate alla sostenibilità economica delle istituzioni artistiche e museali.

L’anno 2022 ha segnato una svolta decisiva con una crescita del 34,69%, recuperando gran parte delle perdite subite negli anni precedenti. La ripresa è stata alimentata dalla riapertura completa delle attività culturali e ricreative, dalla ripresa del turismo e dalla crescente domanda di intrattenimento post-pandemia. Il settore ha beneficiato dell’effetto rimbalzo della domanda repressa durante la crisi sanitaria, con un forte aumento delle visite a musei, spettacoli dal vivo, concerti e eventi sportivi. Anche il segmento delle scommesse e del gioco d’azzardo ha conosciuto una nuova espansione, sostenuta dalla combinazione tra crescita dell’offerta digitale e ritorno dei giocatori nelle sale fisiche. Questo balzo in avanti ha portato il valore aggiunto del settore a 11,2 miliardi di euro, quasi ai livelli del 2019.

L’analisi di questi dati evidenzia alcuni trend chiave e suggerisce importanti considerazioni di politica industriale per sostenere lo sviluppo futuro del settore. La digitalizzazione rappresenta un fattore determinante, sia come opportunità che come sfida. L’espansione delle piattaforme di streaming, gaming online e contenuti digitali ha trasformato il modo in cui i consumatori fruiscono dell’intrattenimento e delle attività culturali, rendendo necessario un aggiornamento delle strategie delle imprese tradizionali per competere in un contesto sempre più orientato alla tecnologia. Il settore pubblico potrebbe incentivare gli investimenti nella digitalizzazione, sostenendo la creazione di piattaforme italiane competitive e favorendo la transizione digitale di musei, archivi e biblioteche.

Un’altra priorità riguarda la sostenibilità economica delle attività culturali. Il calo del valore aggiunto durante la pandemia ha messo in luce la vulnerabilità di molte istituzioni artistiche e museali, che dipendono fortemente dai finanziamenti pubblici e dagli introiti derivanti dal turismo. È necessario sviluppare modelli di business più resilienti, promuovendo il crowdfunding culturale, le partnership con il settore privato e nuove forme di monetizzazione digitale, come l’uso di NFT per opere d’arte e contenuti esclusivi. Inoltre, la politica industriale dovrebbe puntare a incentivare la diversificazione delle fonti di finanziamento, riducendo la dipendenza da biglietti e finanziamenti pubblici attraverso modelli di membership, esperienze esclusive e collaborazioni con aziende.

Il settore delle scommesse e del gioco d’azzardo, nonostante la sua ripresa, presenta sfide regolamentari legate alla dipendenza e alla necessità di un maggiore controllo sui rischi sociali. La crescita del comparto online impone una revisione delle normative per garantire la trasparenza e la sicurezza dei giocatori, evitando il fenomeno del gioco patologico. Le politiche dovrebbero bilanciare la necessità di regolamentazione con la competitività del settore, evitando un’eccessiva pressione fiscale che potrebbe spingere gli operatori verso mercati esteri.

Infine, la promozione del turismo culturale rappresenta una leva strategica per consolidare la ripresa del settore. Le città d’arte italiane e i territori ricchi di patrimonio culturale devono essere valorizzati con strategie di marketing mirate, migliorando l’accessibilità e l’esperienza dei visitatori. Investire in eventi culturali di grande richiamo e promuovere la digitalizzazione dell’esperienza museale, con realtà virtuale e tour interattivi, potrebbe ampliare il pubblico e rendere il settore più resiliente alle crisi future.

In conclusione, il settore delle attività creative, artistiche e d’intrattenimento ha mostrato una forte capacità di ripresa dopo la crisi pandemica, ma il futuro dipenderà dalla capacità di innovare e adattarsi ai nuovi trend del mercato. La digitalizzazione, la sostenibilità economica, una regolamentazione equilibrata delle scommesse e una valorizzazione più efficace del turismo culturale sono elementi chiave per garantire una crescita stabile e competitiva nel lungo periodo. La politica industriale dovrà supportare queste trasformazioni con interventi mirati per consolidare la ripresa e creare un ecosistema più resiliente e sostenibile.

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Metodo: Prezzi Concatenati 2020.

 


Attività creative, artistiche e d'intrattenimento, attività di biblioteche, archivi, musei e altre attività culturali, attività riguardanti scommesse e case da gioco 

Milioni di euro

Variazione assoluta

Variazione Percentuale

2014

9.723,20

2015

9.609

-114,2

-1,17

2016

10.560,50

951,5

9,9

2017

10.927

366,5

3,47

2018

10.675,30

-251,7

-2,3

2019

11.398

722,7

6,77

2020

8.769,90

-2.628,10

-23,06

2021

8.320,70

-449,2

-5,12

2022

11.207

2.886,30

34,69

2014-2022

1.483,80

15,26

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