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Dal boom alla crisi: l’evoluzione del magazzinaggio e del supporto ai trasporti in Italia

 

L’analisi del valore aggiunto del settore del magazzinaggio e delle attività di supporto ai trasporti in Italia tra il 2014 e il 2022 evidenzia una dinamica complessa, caratterizzata da una crescita sostenuta tra il 2016 e il 2018, una successiva stagnazione nel 2019 e una brusca contrazione a partire dal 2020, legata soprattutto agli effetti della pandemia di COVID-19. Complessivamente, il settore ha perso 3,33 miliardi di euro nel periodo analizzato, con un calo del 10,8%. Questo andamento riflette l’evoluzione del commercio e della logistica nel contesto italiano e globale, le sfide strutturali del settore e le politiche industriali adottate per sostenerlo.

Nel 2014 il valore aggiunto del magazzinaggio e delle attività di supporto ai trasporti era pari a 30,84 miliardi di euro. Nel 2015 si registra una contrazione del 4,78%, con un calo di 1,47 miliardi di euro che porta il settore a 29,37 miliardi. Questo ridimensionamento può essere attribuito a diversi fattori, tra cui un rallentamento della crescita economica generale e la ristrutturazione di alcuni comparti della logistica. Tuttavia, a partire dal 2016, il settore riprende a crescere con un aumento del 4,03%, seguito da un'espansione ancora più marcata nel 2017 (+7,1%). Nel 2018 il valore aggiunto raggiunge il suo massimo del periodo analizzato, toccando i 33,47 miliardi di euro. L’aumento costante in questa fase è legato alla crescita del commercio, all’aumento dell’e-commerce e alla maggiore domanda di servizi logistici efficienti per supportare la distribuzione delle merci.

Nel 2019 il settore mostra i primi segnali di stagnazione, con una leggera contrazione dello 0,37% che porta il valore aggiunto a 33,34 miliardi di euro. Questo lieve calo può essere interpretato come un segnale di maturità del mercato, ma anche come il risultato di alcuni fattori di incertezza a livello globale, come le tensioni commerciali internazionali tra Stati Uniti e Cina e i primi segnali di rallentamento della crescita economica in Europa.

Il 2020 segna una svolta negativa per il settore, con un crollo dell’11,25% e una perdita di 3,75 miliardi di euro, portando il valore aggiunto a 29,59 miliardi. La causa principale di questa contrazione è la pandemia di COVID-19, che ha determinato la chiusura di numerose attività economiche e una riduzione drastica dei volumi di trasporto, in particolare nel settore dei beni non essenziali. Le catene di approvvigionamento globali hanno subito pesanti interruzioni, con una riduzione della domanda di servizi logistici legata alla chiusura di industrie, negozi e attività commerciali. Tuttavia, il settore ha mostrato una certa resilienza grazie alla crescita dell’e-commerce, che ha generato una domanda elevata per i servizi di magazzinaggio e distribuzione di prodotti destinati ai consumatori finali.

Nel 2021 la contrazione prosegue, sebbene in misura più contenuta, con una riduzione del valore aggiunto del 2,26%, pari a una perdita di 669 milioni di euro. Il settore continua a risentire dell’incertezza economica e delle difficoltà legate alla ripresa della logistica internazionale. Molte aziende hanno dovuto affrontare un aumento dei costi operativi dovuto alla scarsità di materie prime, alla congestione dei porti e alla carenza di personale qualificato. Inoltre, la crisi del trasporto marittimo e la difficoltà nel reperire container hanno inciso negativamente sulla capacità del settore di riprendersi rapidamente.

Nel 2022 il calo si accentua nuovamente, con una riduzione del 4,9% che porta il valore aggiunto a 27,50 miliardi di euro. Questa contrazione è dovuta a diversi fattori: l’aumento dell’inflazione, che ha ridotto i consumi e quindi la domanda di servizi logistici, la crisi energetica, che ha aumentato i costi operativi delle aziende di trasporto e magazzinaggio, e la persistenza di difficoltà nelle catene di approvvigionamento globali. Inoltre, la riduzione della crescita del commercio internazionale ha avuto un impatto negativo sulla domanda di servizi di supporto alla logistica.

Dal punto di vista della politica industriale, il settore del magazzinaggio e delle attività di supporto ai trasporti rappresenta un nodo strategico per l’economia italiana. Un sistema logistico efficiente è essenziale per la competitività delle imprese manifatturiere, per il commercio internazionale e per la distribuzione capillare delle merci sul territorio. Negli ultimi anni, le politiche industriali hanno cercato di migliorare l’infrastruttura logistica nazionale attraverso investimenti in porti, interporti e centri di distribuzione. Tuttavia, la frammentazione del sistema logistico italiano e la presenza di molte piccole e medie imprese con limitate capacità di investimento hanno reso difficile una modernizzazione uniforme del settore.

Uno degli elementi chiave della politica industriale dovrebbe essere l’integrazione tra trasporto e logistica, con un maggiore utilizzo del trasporto intermodale per ridurre la dipendenza dal trasporto su gomma, che rappresenta una delle principali cause di inefficienza e di alti costi operativi. Il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e la digitalizzazione della logistica potrebbero aumentare l’efficienza complessiva del sistema, riducendo i tempi di consegna e migliorando la sostenibilità ambientale del settore.

Un altro aspetto rilevante è il ruolo crescente dell’automazione e della digitalizzazione nei processi di magazzinaggio e distribuzione. Le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, l’Internet of Things (IoT) e la robotica stanno trasformando il settore, consentendo una gestione più efficiente degli stock, una maggiore rapidità nelle operazioni di smistamento e una riduzione dei costi operativi. Tuttavia, molte aziende italiane del settore sono ancora indietro nell’adozione di queste tecnologie, spesso a causa di vincoli finanziari e della mancanza di competenze specifiche. Un maggiore supporto da parte delle politiche industriali, sotto forma di incentivi fiscali e programmi di formazione, potrebbe favorire l’adozione di queste innovazioni e aumentare la competitività del settore.

Un ulteriore elemento critico riguarda la sostenibilità ambientale della logistica. La crescente attenzione verso la riduzione delle emissioni di CO₂ sta spingendo il settore a cercare soluzioni più ecologiche, come l’uso di veicoli elettrici per la distribuzione urbana e l’adozione di pratiche di logistica green. Tuttavia, la transizione verso una logistica più sostenibile richiede investimenti significativi e una pianificazione strategica a lungo termine. Le politiche industriali dovrebbero incentivare l’adozione di tecnologie a basse emissioni e favorire la creazione di hub logistici ecologici.

Infine, la crisi delle catene di approvvigionamento globali ha evidenziato la necessità di rafforzare la resilienza del settore logistico italiano. La dipendenza eccessiva dalle importazioni da paesi lontani, in particolare dalla Cina, ha esposto le imprese italiane a rischi elevati in caso di interruzioni nei trasporti internazionali. Una strategia di politica industriale volta a promuovere la produzione locale e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento potrebbe ridurre la vulnerabilità del settore e garantire una maggiore stabilità nel lungo periodo.

In conclusione, il settore del magazzinaggio e delle attività di supporto ai trasporti in Italia ha attraversato un periodo di crescita seguito da una fase di crisi dovuta a fattori esogeni e strutturali. Per garantire una ripresa solida e duratura, è necessario un approccio integrato che combini investimenti infrastrutturali, innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e politiche di supporto alla competitività delle imprese del settore. Solo attraverso una strategia mirata sarà possibile rafforzare il ruolo della logistica come motore dello sviluppo economico italiano.

 

 

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Metodi: Prezzi concatenati 2020.


Valore aggiunto Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti 

Milioni di euro

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014

30.841,30

2015

29.367,20

-1.474,10

-4,78

2016

30.549,50

1.182,30

4,03

2017

32.720

2.170,50

7,1

2018

33.472

752

2,3

2019

33.348

-124

-0,37

2020

29.596,20

-3.751,80

-11,25

2021

28.926,90

-669,3

-2,26

2022

27.509,70

-1.417,20

-4,9

2014-2022

-3.331,60

-10,8






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