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Produttività in Italia 2014-2023: Un Decennio di Crescita Modesta e Turbolenze Economiche

 

L'analisi del valore aggiunto per ora lavorata in Italia dal 2014 al 2023 mostra una dinamica economica complessa, caratterizzata da variazioni cicliche e influenzata da fattori macroeconomici e politiche economiche adottate nel periodo. Il valore aggiunto per ora lavorata è un indicatore essenziale della produttività del lavoro e riflette l'efficienza con cui il capitale e il lavoro vengono combinati per generare ricchezza. L'andamento dei dati mostra una crescita complessiva del 3,1% in quasi un decennio, un tasso modesto che suggerisce una crescita della produttività piuttosto contenuta.

Osservando la serie storica, si nota una crescita marginale tra il 2014 e il 2015, con un incremento di appena lo 0,127%. Tuttavia, nel 2016 si registra una lieve contrazione dello 0,301%, seguita da una ripresa nel 2017 con un incremento dello 0,744%. Questo periodo riflette una fase di stabilizzazione dopo la crisi economica globale del 2008-2013, in cui l'Italia stava cercando di riprendere un sentiero di crescita sostenibile. Le riforme sul mercato del lavoro, come il Jobs Act, hanno cercato di stimolare l'occupazione e la produttività, ma l'impatto sul valore aggiunto per ora lavorata sembra essere stato limitato.

Il periodo 2018-2019 mostra un andamento positivo ma moderato, con incrementi dello 0,005% e dello 0,668%, rispettivamente. Tuttavia, l'evento più rilevante è il 2020, anno della pandemia da COVID-19, in cui il valore aggiunto per ora lavorata aumenta sorprendentemente del 3,916%. Questo dato, a prima vista, può sembrare contraddittorio rispetto alla crisi economica generata dalla pandemia, ma può essere spiegato dalla forte riduzione delle ore lavorate durante i lockdown. Poiché il calo della produzione è stato accompagnato da una contrazione ancora più marcata dell'occupazione e delle ore lavorate, il valore aggiunto per ora è aumentato artificialmente. Inoltre, il massiccio intervento dello Stato con politiche di sostegno, tra cui la cassa integrazione e le misure di stimolo economico come il Decreto Rilancio, hanno inciso sui livelli produttivi.

Nel 2021, con la ripresa dell’attività economica e il ritorno a una normalità operativa, il valore aggiunto per ora lavorata subisce una contrazione dell’1,156%. Questo riflette un effetto di rimbalzo, in cui la ripresa dell’occupazione e delle ore lavorate ha diluito la produttività apparente che era emersa nel 2020. Il 2022 segna un nuovo recupero dello 0,775%, probabilmente spinto dalla ripresa economica globale e dagli investimenti pubblici sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha incentivato la digitalizzazione, la transizione ecologica e le infrastrutture.

Tuttavia, il 2023 mostra un calo del valore aggiunto per ora lavorata dell’1,622%, segnale che potrebbe indicare un rallentamento della crescita economica o una perdita di efficienza nella produttività del lavoro. Questo potrebbe essere legato all’aumento dei costi energetici, all’inflazione e alle difficoltà delle imprese nell’adattarsi ai nuovi scenari economici. Inoltre, la fine degli stimoli emergenziali e le politiche monetarie restrittive della Banca Centrale Europea potrebbero aver ridotto gli investimenti e la domanda interna, influenzando negativamente la produttività.

Dal punto di vista delle politiche economiche, il periodo 2014-2023 è stato caratterizzato da interventi mirati a stimolare la crescita e migliorare la competitività dell’economia italiana. Il Jobs Act del 2015 ha cercato di aumentare la flessibilità del mercato del lavoro, ma i suoi effetti sulla produttività sembrano essere stati limitati. La pandemia ha spinto il governo ad adottare misure straordinarie di sostegno, che nel breve termine hanno protetto il tessuto produttivo, ma nel lungo periodo hanno posto sfide in termini di sostenibilità del debito pubblico. Il PNRR rappresenta un’opportunità per rilanciare la produttività attraverso investimenti strategici, ma i suoi effetti potrebbero richiedere più tempo per manifestarsi pienamente.

In sintesi, l'andamento del valore aggiunto per ora lavorata in Italia riflette un’economia che ha affrontato shock significativi e ha faticato a migliorare la propria produttività in modo strutturale. Le politiche economiche hanno avuto un ruolo nel mitigare le crisi e nel sostenere la ripresa, ma il miglioramento della produttività del lavoro rimane una sfida fondamentale per garantire una crescita sostenibile nel lungo periodo.

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Metodo: prezzi concatenati 2020.

 

Valore aggiunto per ora lavorata 

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014 

37,834

 

 

2015 

37,882

0,048

0,127

2016 

37,768

-0,114

-0,301

2017 

38,049

0,281

0,744

2018 

38,051

0,002

0,005

2019 

38,305

0,254

0,668

2020 

39,805

1,500

3,916

2021 

39,345

-0,460

-1,156

2022 

39,65

0,305

0,775

2023 

39,007

-0,643

-1,622

2014-2023

 

1,172

3,100

 


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