L’analisi del valore aggiunto nel settore del
trasporto terrestre e del trasporto mediante condotte in Italia tra il 2014 e
il 2022 mostra una dinamica altalenante, caratterizzata da fasi di crescita e
contrazione, con una netta ripresa negli ultimi due anni del periodo esaminato.
L’incremento complessivo del 22,2% in otto anni, pari a 8.734,2 milioni di
euro, evidenzia come il settore abbia mantenuto un ruolo centrale nell’economia
italiana, pur affrontando sfide significative legate alla domanda di mobilità,
alle trasformazioni tecnologiche e agli shock esogeni. L’andamento del valore
aggiunto riflette in larga parte le condizioni macroeconomiche generali, le
politiche di investimento infrastrutturale e le dinamiche di domanda e offerta
nel comparto logistico e del trasporto di persone e merci. L’oscillazione della
crescita nel corso del periodo suggerisce la necessità di una politica
industriale più stabile e lungimirante, capace di rendere il settore più
resiliente e competitivo.
Il primo quinquennio del periodo considerato è
segnato da una crescita moderata e da alcune contrazioni. Dopo una lieve
flessione nel 2015 (-1,07%), il settore ha mostrato un recupero lento nel 2016
(+0,56%), seguito da un aumento più deciso nel 2017 (+4,62%). Tuttavia, il 2018
ha segnato una nuova contrazione (-2,08%), indicando una certa instabilità
nella domanda di trasporto e nelle politiche di sviluppo del comparto. Nel 2019
il valore aggiunto ha registrato un incremento significativo del 6,09%, segno
di una ripresa della domanda di trasporto, probabilmente trainata dall’aumento
degli scambi commerciali e dal rafforzamento del settore logistico. Il
trasporto terrestre, in particolare, ha beneficiato di un progressivo
miglioramento dell’efficienza dei servizi, mentre il trasporto mediante
condotte ha continuato a svolgere un ruolo chiave nella distribuzione
dell’energia.
Il 2020 rappresenta una cesura netta
nell’andamento del settore, con un crollo del valore aggiunto pari al 18,49%
(-7.863,3 milioni di euro), il più forte dell’intero periodo analizzato. La
pandemia di COVID-19 e le misure restrittive adottate per contenerne la
diffusione hanno avuto un impatto devastante sulla mobilità e sulla logistica,
determinando una drastica riduzione dei trasporti passeggeri e una riorganizzazione
delle catene di approvvigionamento. Il lockdown e la riduzione della produzione
industriale hanno inciso pesantemente sulla domanda di trasporto merci, mentre
il calo del traffico passeggeri ha colpito in modo particolare il trasporto
pubblico locale e quello ferroviario. Anche il trasporto mediante condotte ha
subito un impatto negativo, riflettendo il calo dei consumi energetici e la
riduzione delle attività industriali.
La ripresa del 2021 è stata altrettanto evidente,
con un incremento del 18,64% (6.463,2 milioni di euro), segnalando un forte
rimbalzo della domanda e un recupero delle attività economiche. La riapertura
delle attività produttive, la ripresa del commercio e il ritorno alla mobilità
su scala nazionale e internazionale hanno favorito un rilancio del settore, con
un aumento significativo dei volumi di trasporto. Anche il 2022 ha confermato
questo trend positivo, con un’ulteriore crescita del 16,87% (+6.939,1 milioni
di euro), evidenziando un consolidamento della ripresa e una riorganizzazione
delle dinamiche di trasporto nel nuovo contesto post-pandemico. L’aumento del
valore aggiunto nel biennio 2021-2022 è indicativo di una rinnovata centralità
del settore nell’economia italiana, ma pone interrogativi sulla sostenibilità
della crescita e sulla capacità del comparto di affrontare le sfide future
legate alla transizione ecologica, all’innovazione tecnologica e alla
regolamentazione delle infrastrutture di trasporto.
Le considerazioni di politica industriale per il
settore del trasporto terrestre e del trasporto mediante condotte devono tenere
conto di tre principali sfide: la sostenibilità ambientale, l’innovazione
tecnologica e l’efficienza infrastrutturale. La decarbonizzazione del trasporto
è una priorità strategica per il raggiungimento degli obiettivi climatici
nazionali ed europei, rendendo necessario un piano di investimenti per la
transizione verso una mobilità più sostenibile. Il potenziamento del trasporto
ferroviario e l’elettrificazione delle flotte di trasporto pubblico locale sono
misure essenziali per ridurre le emissioni del settore e migliorare
l’efficienza dei servizi di mobilità. L’adozione di veicoli a basse emissioni,
sia nel trasporto pubblico che nel trasporto merci, deve essere incentivata
attraverso strumenti fiscali e finanziari adeguati, promuovendo l’innovazione e
la riconversione industriale nel settore automotive.
L’innovazione tecnologica rappresenta un altro
elemento chiave per il futuro del settore. L’introduzione di soluzioni basate
sulla digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e l’automazione può
migliorare l’efficienza e la sicurezza dei trasporti, ottimizzando la gestione
delle reti e riducendo i costi operativi. I sistemi di trasporto intelligente e
le piattaforme digitali per la logistica consentono di migliorare la gestione
dei flussi di traffico, ridurre i tempi di percorrenza e minimizzare l’impatto
ambientale delle attività di trasporto. La diffusione della guida autonoma e
delle tecnologie di assistenza alla guida potrebbe inoltre rivoluzionare il
settore nei prossimi anni, migliorando la sicurezza stradale e riducendo la
dipendenza dal fattore umano nella gestione dei mezzi di trasporto.
L’efficienza infrastrutturale è un altro nodo
cruciale per garantire la competitività del settore. Il potenziamento delle
reti di trasporto, sia su gomma che su rotaia, è essenziale per supportare la
crescita economica e migliorare la connettività tra le diverse aree del Paese.
Gli investimenti in nuove infrastrutture devono essere accompagnati da un piano
di manutenzione e modernizzazione delle reti esistenti, riducendo il gap tra le
regioni e migliorando l’accessibilità ai servizi di trasporto nelle aree meno
servite. Il trasporto mediante condotte, che gioca un ruolo fondamentale nella
distribuzione dell’energia, deve essere adeguato alle nuove esigenze della
transizione energetica, con un rafforzamento delle reti per il trasporto di gas
naturale e l’integrazione delle infrastrutture per l’idrogeno e altri
combustibili alternativi.
L’accesso ai finanziamenti e la regolamentazione
del settore rappresentano altri aspetti fondamentali per garantire uno sviluppo
equilibrato e sostenibile. Le politiche industriali devono favorire la
partecipazione del settore privato agli investimenti infrastrutturali,
attraverso partnership pubblico-private e strumenti di finanziamento
innovativi. L’armonizzazione della regolamentazione a livello nazionale ed
europeo è necessaria per garantire un quadro normativo chiaro e stabile,
favorendo la competitività delle imprese italiane nel mercato unico europeo. La
gestione delle concessioni nel settore del trasporto ferroviario e stradale
deve essere orientata a garantire maggiore efficienza e trasparenza,
promuovendo la concorrenza e migliorando la qualità dei servizi offerti ai
cittadini e alle imprese.
L’analisi dell’andamento del valore aggiunto nel
trasporto terrestre e nel trasporto mediante condotte tra il 2014 e il 2022
evidenzia un settore in costante trasformazione, caratterizzato da fasi di
crescita e crisi, ma con una forte capacità di ripresa e adattamento alle nuove
sfide economiche e tecnologiche. La pandemia ha rappresentato uno shock
significativo, ma la ripresa post-2020 ha dimostrato la centralità del settore
per la ripartenza dell’economia nazionale. Le politiche industriali dovranno
concentrarsi sulla sostenibilità, l’innovazione e l’efficienza infrastrutturale
per garantire un futuro competitivo e resiliente per il trasporto terrestre e
il trasporto mediante condotte in Italia.
valore
aggiunto Italia Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte |
|||
Milioni di euro |
Variazione assoluta |
Variazione percentuale |
|
2014 |
39.342,50 |
||
2015 |
38.922,50 |
-420 |
-1,07 |
2016 |
39.139,40 |
216,9 |
0,56 |
2017 |
40.949 |
1.809,60 |
4,62 |
2018 |
40.097,10 |
-851,9 |
-2,08 |
2019 |
42.537,70 |
2.440,60 |
6,09 |
2020 |
34.674,40 |
-7.863,30 |
-18,49 |
2021 |
41.137,60 |
6.463,20 |
18,64 |
2022 |
48.076,70 |
6.939,10 |
16,87 |
2014-2022 |
8.734,20 |
22,2 |
Fonte: ISTAT
Link: www.istat.it
Metodo:
Prezzi concatenati 2020.
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