sabato 1 febbraio 2025

Mobilità, Sostenibilità e Innovazione: Le Sfide del Trasporto Terrestre in Italia

 

L’analisi del valore aggiunto nel settore del trasporto terrestre e del trasporto mediante condotte in Italia tra il 2014 e il 2022 mostra una dinamica altalenante, caratterizzata da fasi di crescita e contrazione, con una netta ripresa negli ultimi due anni del periodo esaminato. L’incremento complessivo del 22,2% in otto anni, pari a 8.734,2 milioni di euro, evidenzia come il settore abbia mantenuto un ruolo centrale nell’economia italiana, pur affrontando sfide significative legate alla domanda di mobilità, alle trasformazioni tecnologiche e agli shock esogeni. L’andamento del valore aggiunto riflette in larga parte le condizioni macroeconomiche generali, le politiche di investimento infrastrutturale e le dinamiche di domanda e offerta nel comparto logistico e del trasporto di persone e merci. L’oscillazione della crescita nel corso del periodo suggerisce la necessità di una politica industriale più stabile e lungimirante, capace di rendere il settore più resiliente e competitivo.

Il primo quinquennio del periodo considerato è segnato da una crescita moderata e da alcune contrazioni. Dopo una lieve flessione nel 2015 (-1,07%), il settore ha mostrato un recupero lento nel 2016 (+0,56%), seguito da un aumento più deciso nel 2017 (+4,62%). Tuttavia, il 2018 ha segnato una nuova contrazione (-2,08%), indicando una certa instabilità nella domanda di trasporto e nelle politiche di sviluppo del comparto. Nel 2019 il valore aggiunto ha registrato un incremento significativo del 6,09%, segno di una ripresa della domanda di trasporto, probabilmente trainata dall’aumento degli scambi commerciali e dal rafforzamento del settore logistico. Il trasporto terrestre, in particolare, ha beneficiato di un progressivo miglioramento dell’efficienza dei servizi, mentre il trasporto mediante condotte ha continuato a svolgere un ruolo chiave nella distribuzione dell’energia.

Il 2020 rappresenta una cesura netta nell’andamento del settore, con un crollo del valore aggiunto pari al 18,49% (-7.863,3 milioni di euro), il più forte dell’intero periodo analizzato. La pandemia di COVID-19 e le misure restrittive adottate per contenerne la diffusione hanno avuto un impatto devastante sulla mobilità e sulla logistica, determinando una drastica riduzione dei trasporti passeggeri e una riorganizzazione delle catene di approvvigionamento. Il lockdown e la riduzione della produzione industriale hanno inciso pesantemente sulla domanda di trasporto merci, mentre il calo del traffico passeggeri ha colpito in modo particolare il trasporto pubblico locale e quello ferroviario. Anche il trasporto mediante condotte ha subito un impatto negativo, riflettendo il calo dei consumi energetici e la riduzione delle attività industriali.

La ripresa del 2021 è stata altrettanto evidente, con un incremento del 18,64% (6.463,2 milioni di euro), segnalando un forte rimbalzo della domanda e un recupero delle attività economiche. La riapertura delle attività produttive, la ripresa del commercio e il ritorno alla mobilità su scala nazionale e internazionale hanno favorito un rilancio del settore, con un aumento significativo dei volumi di trasporto. Anche il 2022 ha confermato questo trend positivo, con un’ulteriore crescita del 16,87% (+6.939,1 milioni di euro), evidenziando un consolidamento della ripresa e una riorganizzazione delle dinamiche di trasporto nel nuovo contesto post-pandemico. L’aumento del valore aggiunto nel biennio 2021-2022 è indicativo di una rinnovata centralità del settore nell’economia italiana, ma pone interrogativi sulla sostenibilità della crescita e sulla capacità del comparto di affrontare le sfide future legate alla transizione ecologica, all’innovazione tecnologica e alla regolamentazione delle infrastrutture di trasporto.

Le considerazioni di politica industriale per il settore del trasporto terrestre e del trasporto mediante condotte devono tenere conto di tre principali sfide: la sostenibilità ambientale, l’innovazione tecnologica e l’efficienza infrastrutturale. La decarbonizzazione del trasporto è una priorità strategica per il raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei, rendendo necessario un piano di investimenti per la transizione verso una mobilità più sostenibile. Il potenziamento del trasporto ferroviario e l’elettrificazione delle flotte di trasporto pubblico locale sono misure essenziali per ridurre le emissioni del settore e migliorare l’efficienza dei servizi di mobilità. L’adozione di veicoli a basse emissioni, sia nel trasporto pubblico che nel trasporto merci, deve essere incentivata attraverso strumenti fiscali e finanziari adeguati, promuovendo l’innovazione e la riconversione industriale nel settore automotive.

L’innovazione tecnologica rappresenta un altro elemento chiave per il futuro del settore. L’introduzione di soluzioni basate sulla digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e l’automazione può migliorare l’efficienza e la sicurezza dei trasporti, ottimizzando la gestione delle reti e riducendo i costi operativi. I sistemi di trasporto intelligente e le piattaforme digitali per la logistica consentono di migliorare la gestione dei flussi di traffico, ridurre i tempi di percorrenza e minimizzare l’impatto ambientale delle attività di trasporto. La diffusione della guida autonoma e delle tecnologie di assistenza alla guida potrebbe inoltre rivoluzionare il settore nei prossimi anni, migliorando la sicurezza stradale e riducendo la dipendenza dal fattore umano nella gestione dei mezzi di trasporto.

L’efficienza infrastrutturale è un altro nodo cruciale per garantire la competitività del settore. Il potenziamento delle reti di trasporto, sia su gomma che su rotaia, è essenziale per supportare la crescita economica e migliorare la connettività tra le diverse aree del Paese. Gli investimenti in nuove infrastrutture devono essere accompagnati da un piano di manutenzione e modernizzazione delle reti esistenti, riducendo il gap tra le regioni e migliorando l’accessibilità ai servizi di trasporto nelle aree meno servite. Il trasporto mediante condotte, che gioca un ruolo fondamentale nella distribuzione dell’energia, deve essere adeguato alle nuove esigenze della transizione energetica, con un rafforzamento delle reti per il trasporto di gas naturale e l’integrazione delle infrastrutture per l’idrogeno e altri combustibili alternativi.

L’accesso ai finanziamenti e la regolamentazione del settore rappresentano altri aspetti fondamentali per garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Le politiche industriali devono favorire la partecipazione del settore privato agli investimenti infrastrutturali, attraverso partnership pubblico-private e strumenti di finanziamento innovativi. L’armonizzazione della regolamentazione a livello nazionale ed europeo è necessaria per garantire un quadro normativo chiaro e stabile, favorendo la competitività delle imprese italiane nel mercato unico europeo. La gestione delle concessioni nel settore del trasporto ferroviario e stradale deve essere orientata a garantire maggiore efficienza e trasparenza, promuovendo la concorrenza e migliorando la qualità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese.

L’analisi dell’andamento del valore aggiunto nel trasporto terrestre e nel trasporto mediante condotte tra il 2014 e il 2022 evidenzia un settore in costante trasformazione, caratterizzato da fasi di crescita e crisi, ma con una forte capacità di ripresa e adattamento alle nuove sfide economiche e tecnologiche. La pandemia ha rappresentato uno shock significativo, ma la ripresa post-2020 ha dimostrato la centralità del settore per la ripartenza dell’economia nazionale. Le politiche industriali dovranno concentrarsi sulla sostenibilità, l’innovazione e l’efficienza infrastrutturale per garantire un futuro competitivo e resiliente per il trasporto terrestre e il trasporto mediante condotte in Italia.

 



 

  

 

valore aggiunto Italia Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 

Milioni di euro

Variazione assoluta

Variazione percentuale

2014

39.342,50

2015

38.922,50

-420

-1,07

2016

39.139,40

216,9

0,56

2017

40.949

1.809,60

4,62

2018

40.097,10

-851,9

-2,08

2019

42.537,70

2.440,60

6,09

2020

34.674,40

-7.863,30

-18,49

2021

41.137,60

6.463,20

18,64

2022

48.076,70

6.939,10

16,87

2014-2022

8.734,20

22,2

 

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Metodo: Prezzi concatenati 2020.


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