sabato 1 febbraio 2025

Il ruolo delle attività ausiliarie nel sistema finanziario: innovazione, regolamentazione e politica industriale

 

L’analisi dell’andamento del valore aggiunto nel settore delle attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative in Italia tra il 2014 e il 2022 evidenzia una crescita complessiva del 5,32%, con un incremento di 830,8 milioni di euro nell’arco di otto anni. Tuttavia, il trend non è stato lineare, ma caratterizzato da una fase di espansione fino al 2020, seguita da un crollo significativo nel 2021 e una lieve ripresa nel 2022. Il settore comprende una vasta gamma di servizi finanziari di supporto, come la gestione di fondi, le attività di consulenza, la mediazione creditizia e assicurativa, la gestione di pagamenti e altri servizi connessi alla finanza e alle assicurazioni. La sua evoluzione riflette le trasformazioni strutturali del sistema finanziario, l’impatto della regolamentazione, la digitalizzazione e le dinamiche macroeconomiche.

Nel 2014, il valore aggiunto del settore era pari a 15,61 miliardi di euro. L’anno successivo si registra un lieve calo dell’1,6%, con una perdita di 249,8 milioni di euro, che porta il valore aggiunto a 15,36 miliardi di euro. Questo ridimensionamento potrebbe essere attribuito a una fase di consolidamento del settore, con una riduzione dell’attività di alcuni operatori o una riorganizzazione delle strutture finanziarie a seguito delle riforme normative avviate negli anni precedenti.

Nel 2016, il settore torna a crescere con un aumento del 6,01%, pari a 924,4 milioni di euro, raggiungendo 16,29 miliardi di euro. Questo incremento è legato alla ripresa del comparto finanziario e all’aumento della domanda di servizi di consulenza e intermediazione, spinti dalla crescente complessità della regolamentazione finanziaria e dalla necessità per le imprese e i privati di accedere a strumenti di gestione più sofisticati.

Il 2017 segna un’ulteriore espansione del 6,26%, con un valore aggiunto che sale a 17,31 miliardi di euro. Questo trend positivo prosegue nel 2018, anche se con un ritmo più moderato del 2,9%, portando il valore aggiunto a 17,81 miliardi di euro. La crescita del settore è sostenuta dall’aumento della gestione patrimoniale e dall’espansione delle piattaforme di pagamento e intermediazione, alimentate dalla digitalizzazione dei servizi finanziari.

Il 2019 rappresenta un anno di forte espansione, con un aumento del 7,17% e un valore aggiunto che raggiunge i 19,09 miliardi di euro. Questa crescita è in parte attribuibile alla crescente diffusione dei pagamenti digitali, alle nuove tecnologie fintech e alla maggiore domanda di servizi assicurativi e di investimento. L’evoluzione della normativa finanziaria ha inoltre favorito il consolidamento di alcuni segmenti di mercato, creando opportunità per operatori specializzati nella consulenza finanziaria e nella gestione dei rischi.

Nel 2020 il settore continua a crescere, sebbene a un ritmo più contenuto, con un incremento dell’1,81% e un valore aggiunto di 19,43 miliardi di euro. Questo dato è particolarmente significativo considerando che il 2020 è stato l’anno della pandemia di COVID-19, che ha determinato un forte shock economico globale. L’andamento positivo è stato favorito dall’accelerazione della digitalizzazione nel settore finanziario e dall’aumento della domanda di servizi di consulenza per la gestione del rischio, in un contesto di incertezza economica e volatilità dei mercati.

Il 2021 segna una svolta negativa per il settore, con un drastico calo del 15,4% e una perdita di 2,99 miliardi di euro, che porta il valore aggiunto a 16,44 miliardi di euro. Questo crollo è probabilmente legato alla normalizzazione dell’attività economica dopo il boom dei servizi finanziari digitali durante la pandemia, ma anche a una riduzione della redditività in alcuni comparti, dovuta alla crescita dei tassi di interesse e alle difficoltà delle imprese nel far fronte agli obblighi finanziari post-crisi.

Nel 2022 si registra una lieve ripresa, con un incremento dello 0,03% e un valore aggiunto che si stabilizza a 16,44 miliardi di euro. Questo dato suggerisce che il settore sta cercando un nuovo equilibrio dopo le forti oscillazioni degli anni precedenti, in un contesto caratterizzato da nuove sfide, come l’inflazione, l’aumento del costo del credito e la regolamentazione sempre più stringente delle attività finanziarie.

Dal punto di vista industriale, il settore delle attività ausiliarie dei servizi finanziari e assicurativi è stato fortemente influenzato dalla digitalizzazione e dall’innovazione tecnologica. L’ascesa del fintech ha trasformato profondamente il mercato, introducendo nuovi modelli di business basati su piattaforme digitali, intelligenza artificiale e analisi dei big data. Questo ha favorito la crescita di nuovi operatori, ma ha anche aumentato la pressione competitiva sulle istituzioni finanziarie tradizionali, che hanno dovuto accelerare la loro trasformazione digitale per rimanere competitive.

Un altro fattore chiave è stato l’aumento della regolamentazione, che ha reso il settore più sicuro e trasparente, ma ha anche aumentato i costi di conformità per le imprese, limitando la redditività di alcuni segmenti di mercato. Normative come il GDPR per la protezione dei dati, la PSD2 per i pagamenti digitali e le direttive europee sulla vigilanza bancaria hanno imposto nuovi standard di sicurezza e trasparenza, creando opportunità per le aziende in grado di offrire servizi conformi e altamente tecnologici, ma penalizzando le realtà meno strutturate.

Dal punto di vista della politica industriale, il settore rappresenta un pilastro fondamentale per la stabilità e l’efficienza del sistema finanziario italiano. Per sostenere la crescita delle attività ausiliarie dei servizi finanziari, sarebbe utile adottare misure che incentivino l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie, attraverso finanziamenti per le startup fintech e agevolazioni fiscali per le imprese che investono in digitalizzazione.

Un altro ambito in cui la politica industriale potrebbe intervenire riguarda la formazione e lo sviluppo delle competenze nel settore finanziario. L’evoluzione delle tecnologie e la crescente complessità della regolamentazione richiedono professionisti altamente qualificati, con competenze avanzate in materia di analisi dei dati, cybersecurity e gestione del rischio. Programmi di formazione specifici e collaborazioni tra istituzioni accademiche e aziende potrebbero contribuire a rafforzare la competitività del settore.

Infine, la politica industriale potrebbe favorire una maggiore integrazione del settore finanziario italiano con quello europeo e globale, attraverso la promozione di sinergie tra banche, assicurazioni e operatori fintech, facilitando l’accesso ai mercati internazionali per le imprese italiane del comparto. In un contesto sempre più globalizzato, la competitività del settore dipenderà dalla capacità di innovare, adattarsi alle nuove normative e sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione.

In conclusione, il settore delle attività ausiliarie dei servizi finanziari e assicurativi in Italia ha registrato una crescita complessiva nell’ultimo decennio, ma con forti oscillazioni legate a fattori macroeconomici, tecnologici e normativi. Dopo un’espansione significativa fino al 2020, il crollo del 2021 ha evidenziato la volatilità del comparto, mentre il 2022 ha segnato una stabilizzazione in attesa di nuovi sviluppi. Per garantire una crescita sostenibile e competitiva, sarà fondamentale un mix di innovazione, regolamentazione equilibrata e strategie di sviluppo industriale che permettano all’Italia di rafforzare il proprio sistema finanziario e assicurativo in un contesto sempre più digitale e interconnesso.

 

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Metodo: Prezzi Costanti 2020.

Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative 

Milioni di euro

Variazione Assoluta

Variazione Percentuale

2014

15.618,70

2015

15.368,90

-249,8

-1,6

2016

16.293,30

924,4

6,01

2017

17.312,70

1.019,40

6,26

2018

17.814,10

501,4

2,9

2019

19.091,90

1.277,80

7,17

2020

19.436,70

344,8

1,81

2021

16.443,80

-2.992,90

-15,4

2022

16.449,50

5,7

0,03

2014-2022

830,8

5,32







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