Passa ai contenuti principali

La Salute Mentale nelle Regioni Italiane

 

In media è cresciuto di un ammontare pari a 0,92% tra il 2016 ed il 2022 nelle regioni italiane

L’Istat calcola l’indice di salute mentale nelle regioni italiane. L’indice di salute mentale è una misura del disagio psicologico ottenuta dalla sintesi dei punteggi totalizzati da ciascun individuo di 14 anni e più a 5 quesiti estratti dal questionario SF36-36 Item Short Form Survey. I quesiti fanno riferimento alle quattro dimensioni principali della salute mentale-ansia, depressione, perdita di controllo comportamentale o emozionale e benessere psicologico. L’indice varia tra 0 e 100, con migliori condizioni di benessere psicologico al crescere del valore dell’indice. I dati sono disponibili nel periodo 2016-2022.

Ranking delle regioni italiane per valore dell’indice di salute mentale nelle regioni italiane nel 2022. Il Trentino Alto Adige è al primo posto per valore dell’indice della salute mentale nel 2022 con un ammontare pari a 71,9 unità, seguito dalla Sardegna con un valore pari a 71 unità, dal Lazio con un ammontare di 70,6 unità. A metà classifica vi sono la Liguria e la Sicilia con un ammontare di 68,6 unità e dal Piemonte con un ammontare di 68,5 unità. Chiudono la classifica la Basilicata con un ammontare di 67,8 unità, dalla Campania con un valore di 67,7 unità e dalle Marche con un ammontare di 66,9 unità.

Ranking delle regioni italiane per valore della variazione dell’indice della salute mentale nelle regioni italiane tra il 2016 ed il 2022. L’Umbria è al primo posto per valore dell’indice della salute mentale nelle regioni italiane tra il 2016 ed il 2022 con un valore pari a 4,52% equivalente ad un ammontare di 3 unità, seguito dalla Campania con un ammontare di 3,83% pari ad un ammontare di 2,5 unità, e dalla Calabria con un ammontare di 3,72% pari ad un ammontare di 2,5 unità. A metà classifica vi sono la Lombardia con un ammontare pari a 1,62% equivalente ad un ammontare di 1,1 unità, seguito dalle Marche con un ammontare di 0,9% pari ad un valore di 0,6 unità, e dal Lazio con un valore pari a 0,86% pari ad un ammontare di 0,6 unità. Chiudono la classifica il Friuli Venezia Giulia con un ammontare di -1,15% pari ad un ammontare di -0,8 unità, seguita dall’Emilia Romagna con un valore di -1,28% pari ad un ammontare di -0,9 unità, e dal Trentino Alto Adige con un valore pari a -2,04% pari ad un ammontare di -1,5 unità.

Macro-regioni italiane. Il Sud Italia è al primo posto per valore della variazione dell’indice della salute mentale tra il 2016 ed il 2022 con un valore pari a 2,86% ovvero pari ad un ammontare di 1,90 unità, seguito dal Mezzogiorno con un ammontare di 2,54% pari ad un ammontare di 1,70 unità e dalle Isole con un ammontare di 1,76% pari ad un valore di 1,20 unità. Seguono Il Nord-Ovest con un ammontare di 1,62% pari ad un valore di 1,10 unità, dal Centro con un valore di 1,31% pari ad un ammontare di 0,90 unità, dal Nord con un valore di 0,58% pari ad un ammontare di 0,40 unità, e dal Nord-Est con un valore di -1,00% pari ad un ammontare di -0,70 unità. Nel 2022 la macro-regione con maggiore valore in termini di indice di salute mentale è stata il Centro Italia con un ammontare di 69,4 unità, seguita dal Nord-Est con un valore di 69,3 unità, dalle Isole con un ammontare di 69,2 unità, dal Nord con un valore di 69,1 unità, dal Nord-Ovest con un valore di 69 unità, dal Mezzogiorno con un valore di 68,6 unità e dal Sud con un ammontare di 68,3. Possiamo notare che le aree del Mezzogiorno e del Sud sono le uniche ad avere un valore dell’indice di salute mentale inferiore rispetto alla media italiana.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette.  Di seguito presentiamo una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. I dati mostrano la presenza di tre clusters come indicati di seguito ovvero:

  • ·         Cluster 1: Veneto, Lombardia, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia;
  • ·         Cluster 2: Basilicata, Sardegna, Calabria, Sicilia, Campania;
  • ·         Cluster 3: Trentino Alto Adige.

Dal punto di vista della clusterizzazione risulta che il cluster 3 ha il livello più alto in termini di salute mentale, seguito dal cluster 1 e dal cluster 2. Pertanto si verifica all’interno della dinamica dell’indice della salute mentale una contrapposizione tra le aree italiane che tendono a richiamare la distinzione tra Nord, Centro e Sud. In modo particolare la maggiore parte delle regioni meridionali hanno dei livelli medio-bassi di indice della salute mentale, mentre le regioni del centro-nord hanno dei livelli elevati del medesimo indicatore. Ovviamente vi sono delle eccezioni come nel caso della Puglia e dell’Abruzzo. Tale condizione lascia intendere che laddove i redditi pro-capite sono più bassi vi è anche l’insorgenza di alcune problematiche rilevanti per la salute mentale che possono essere associate a povertà, isolamento sociale, e indotte dalla deprivazione materiale. Inoltre con la riduzione del reddito vengono ad essere ristrette anche le possibilità di vita e tale condizione potrebbe agire ulteriormente nel creare un divario in termini di salute mentale tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Centro-Sud. Infine, al ridursi del reddito tende a ridursi anche il valore del grado culturale della popolazione e quindi è possibile che taluni disease di carattere psicologico non siano trattati a livello medico in quanto ignorati per motivazioni socio-economiche e culturali.

Conclusioni. L’indice della salute mentale è cresciuto in media tra il 2016 ed il 2020 da un ammontare di 68,26 fino ad un ammontare di 69,05. Tuttavia in seguito è diminuito tra il 2020 ed il 2021 portandosi fino ad un valore di 68,26 per poi crescere ulteriormente nel 2022 fino ad arrivare ad un ammontare di 68,89. Ovvero l’indice della salute mentale è diminuito dell’1,14% tra il 2020 ed il 2021 in relazione al Covid-19. La pandemia ha messo a dura prova la salute mentale degli italiani. In modo particolare le regioni che hanno sofferto di più in termini di riduzione dell’indice di salute mentale durante il Covid-19 ovvero tra il 2020 ed il 2021 sono Friuli Venezia Giulia con un ammontare di -3,51%, Umbria con -4,11%, Marche con -4,25% e Valle d’Aosta con -5,25%.

 






Commenti

Post popolari in questo blog

Trend globali nella produzione di nuovi medici

  Il lungo arco temporale compreso tra il 1980 e il 2023 offre uno sguardo ricco di dettagli sull’evoluzione della formazione dei medici in numerosi paesi, misurata in laureati in medicina per 100 000 abitanti. All’inizio degli anni Ottanta diverse nazioni presentavano livelli di ingresso nelle facoltà di medicina piuttosto elevati, con alcuni picchi record, mentre altre registravano numeri più contenuti. Nel corso dei decenni successivi il quadro si è fatto più sfaccettato: a un’estensione e a un potenziamento delle politiche di reclutamento hanno fatto da contraltare oscillazioni legate a riforme accademiche, crisi economiche, ristrutturazioni dei sistemi sanitari e flussi migratori di professionisti. Dall’analisi emerge un generale trend di aumento della produzione di nuovi medici a livello mondiale, benché con intensità e momenti diversi a seconda delle regioni e dei contesti nazionali, riflettendo scelte politiche, bisogni demografici e dinamiche di mercato. A livello comple...

Superbonus, PNRR e digitalizzazione il futuro del settore dell’architettura e dell’ingegneria in Italia

  L’analisi del valore aggiunto nel settore delle attività degli studi di architettura e ingegneria, collaudi e analisi tecniche in Italia tra il 2014 e il 2022 evidenzia un incremento complessivo del 34,68%, con un aumento assoluto di 6,08 miliardi di euro. Il settore ha attraversato fasi alterne, con momenti di crescita e contrazione che riflettono l’andamento del mercato delle costruzioni, delle infrastrutture e degli investimenti pubblici e privati. Se nei primi anni del periodo analizzato il comparto ha subito una serie di difficoltà legate alla stagnazione economica e alla riduzione degli investimenti, dal 2020 in poi si è registrata una ripresa significativa, culminata nel boom del 2021 e 2022. Questo andamento è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui il rilancio degli investimenti in infrastrutture, l’impatto del Superbonus 110%, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’aumento della domanda di progettazione e collaudi nel settore edilizio e indus...

Le esportazioni di beni e servizi nell’economia italiana tra il 2014 ed il 2023

  Le esportazioni di beni e servizi FOB (Free on Board) rappresentano il valore totale di beni e servizi venduti da un paese all’estero, calcolato al prezzo FOB, che include i costi fino al punto di carico nel paese esportatore, escludendo trasporto e assicurazione internazionale. Questa variabile è una componente fondamentale della domanda aggregata nella contabilità nazionale e contribuisce direttamente alla determinazione del Prodotto Interno Lordo (PIL). Le esportazioni indicano la capacità di un’economia di competere sui mercati internazionali e riflettono la qualità, l’innovazione e la diversificazione del sistema produttivo di un paese. La loro dinamica è influenzata da fattori globali come la domanda estera, i tassi di cambio, le politiche commerciali e le condizioni macroeconomiche internazionali. Un incremento delle esportazioni favorisce la crescita economica interna, genera occupazione e stimola i settori produttivi nazionali, contribuendo al saldo positivo della bilanc...