Nel periodo compreso tra il primo trimestre del
2024 e il primo trimestre del 2025, l’andamento del PIL reale trimestrale nei
paesi OCSE evidenzia una crescita moderata e disomogenea, riflettendo le
differenti condizioni economiche e politiche tra le economie avanzate e quelle
emergenti. A livello aggregato, l’OCSE ha registrato una crescita costante ma
contenuta, con un picco allo 0,5% nei trimestri centrali del 2024 e un
rallentamento allo 0,3% nel primo trimestre del 2025. Le economie del G7 hanno
mostrato una traiettoria simile ma leggermente più debole, indicando una fase
di consolidamento dopo le pressioni inflazionistiche e monetarie degli anni
precedenti. La zona euro e l’Unione Europea nel loro complesso hanno mantenuto
tassi di crescita modesti ma positivi, passando da un 0,3% e 0,3% nel primo
trimestre del 2024 a un 0,6% in entrambe le aree nel primo trimestre del 2025,
segnalando un recupero graduale ma non uniforme. L’OCSE Europa ha mostrato un
profilo leggermente migliore, con una ripresa più marcata nel primo trimestre
del 2025. In termini geografici, le economie europee hanno mostrato una forte
eterogeneità: paesi come Germania e Austria hanno alternato fasi di contrazione
e stagnazione, mentre altri come Spagna, Portogallo e Lituania hanno riportato
performance generalmente positive. L’Italia ha mostrato una crescita contenuta
e stabile, oscillando tra lo 0,0% e lo 0,3%, confermando una ripresa debole ma
costante. La Francia ha mantenuto una crescita bassa, con lievi contrazioni
nella seconda metà del 2024. Paesi baltici come Estonia e Lettonia hanno
mostrato segni di stagnazione o contrazione, a differenza della Lituania che ha
riportato un andamento più dinamico. L’Irlanda ha sorpreso per la sua estrema
volatilità, passando da una contrazione dello 0,8% nel primo trimestre del 2024
a un’impennata del 9,7% nel primo trimestre del 2025, probabilmente legata a
dinamiche interne delle multinazionali e dell’export. Tra le economie del Nord
Europa, la Danimarca ha mostrato una crescita robusta fino alla fine del 2024,
prima di subire una contrazione nel primo trimestre del 2025, mentre la Svezia
ha rallentato gradualmente. In Europa centrale e orientale, la Polonia ha
riportato una performance solida e continua, mentre Ungheria e Slovenia hanno
alternato fasi espansive e contrattive. Tra i paesi extra-europei OCSE, gli
Stati Uniti hanno mostrato una traiettoria positiva per tutto il 2024 con una
crescita vicina all’1% nei trimestri centrali, seguita però da una leggera
contrazione dello 0,1% nel primo trimestre del 2025, probabilmente a causa di
un rallentamento della domanda interna o di una politica monetaria restrittiva.
Il Canada ha mantenuto un profilo stabile con una crescita costante dello 0,5%
nel primo trimestre del 2025. L’economia messicana ha vissuto una crescita
debole e altalenante, culminata in un modesto 0,2% nel 2025 dopo un calo dello
0,7% nel 2024-Q4. In Sud America, il Cile ha mostrato un andamento volatile ma
generalmente positivo, mentre la Colombia ha mantenuto un’espansione costante e
sostenuta. Tra le economie asiatiche OCSE, il Giappone ha visto una ripresa nel
secondo trimestre 2024 seguita da una stabilizzazione, mentre la Corea ha
alternato piccoli incrementi e lievi cali, segnalando incertezza nella ripresa.
Israele ha iniziato il periodo con una crescita marcata del 3,8%, per poi
stabilizzarsi su tassi più moderati, sintomo di un iniziale rimbalzo seguito da
normalizzazione. L’Australia e la Nuova Zelanda hanno mostrato profili moderati
e discontinui, con tassi di crescita contenuti e occasionali contrazioni. In
Islanda si è registrata un’elevata volatilità, culminata in una forte
espansione del 2,7% nel 2025-Q1 dopo un periodo di recessione. Per quanto
riguarda i paesi non OCSE, l’India e la Cina hanno continuato a trainare la
crescita globale, con tassi sostenuti e costanti superiori all’1% in ciascun
trimestre. L’India ha raggiunto un picco del 2% nel primo trimestre del 2025,
confermando il suo ruolo chiave tra le economie emergenti. Anche l’Indonesia ha
mantenuto una crescita stabile attorno all’1,2% trimestrale. In America Latina,
l’Argentina ha mostrato una forte ripresa nella seconda metà del 2024, ma
partendo da livelli molto negativi, suggerendo una fase di aggiustamento dopo
un periodo recessivo. Il Brasile ha mostrato un andamento positivo con una
ripresa solida e diffusa. L’Arabia Saudita ha mantenuto una traiettoria
positiva, seppur in rallentamento rispetto ai trimestri iniziali. In Sudafrica,
la crescita è rimasta contenuta e instabile. A livello aggregato, le economie
del G20 hanno superato le performance del G7, con tassi di crescita vicini o
superiori allo 0,8% durante tutto il periodo osservato, sottolineando il
crescente peso economico delle economie emergenti nel contesto globale. L’area
USMCA ha mostrato una dinamica simile a quella del G7, con un rallentamento
evidente nel primo trimestre del 2025. In sintesi, i dati evidenziano un
contesto globale in lenta ripresa, segnato da discontinuità regionali e da una
differente capacità di resilienza tra le economie sviluppate e quelle
emergenti. L’Asia e le economie emergenti hanno continuato a guidare la
crescita, mentre molte economie avanzate, in particolare in Europa, hanno
mostrato segnali di debolezza strutturale e una ripresa ancora incerta.
L’evoluzione futura dipenderà dall’andamento della domanda globale, delle
politiche monetarie e fiscali, nonché dai fattori geopolitici che influenzano
commercio ed energia.
Fonte: OCSE
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