Passa ai contenuti principali

La Fiducia nelle Forze dell’Ordine nelle Regioni Italiane

 

Tra il 2012 ed il 2020 è aumentata in media del 3,65%

 

L’Istat calcola il valore della fiducia nelle forza dell’ordine e nei vigili del Fuoco come un punteggio che varia da 0 a 10.

 

Ranking delle regioni per valore della fiducia nelle forze dell’ordine e nei vigili del fuoco nel 2020. La Liguria è al primo posto per valore della fiducia nelle forze dell’ordine e nei vigili del fuoco con un ammontare pari a 7,9 unità. Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo sono al secondo posto con un valore pari a 7,7. Veneto e Umbria sono al terzo posto con un ammontare pari a 7,6 unità. Chiudono la classifica le Marche e la Basilicata con un ammontare di 7,3 unità seguite dalla Campania con un ammontare pari a 7. In media il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco è pari ad un ammontare di 7,53 nelle varie regioni italiane nel 2020.

 

Ranking delle regioni italiane per variazione percentuale del valore della fiducia nelle forze dell’ordine e nei vigili del fuoco tra il 2012 ed il 2020. La Calabria è al primo posto per valore della variazione percentuale della fiducia nelle forze dell’ordine e nei vigili del fuoco con un ammontare pari a 10,29% equivalente ad un ammontare di 0,7 unità, seguita dalla Liguria con un ammontare pari a 6,76% pari ad un valore di 0,5 unità e dalla Puglia con un valore pari a 5,71% pari a 0,4 unità. A metà classifica vi sono l’Umbria con un ammontare pari a 4,11% pari a 0,3 unità, seguita da Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna con un valore pari a 4,05%. Chiudono la classifica la Sicilia con un valore pari a 1,37%, seguita dal Friuli-Venezia Giulia con un ammontare pari a 1,32% e dalle Marche con un valore pari a -1,35%. In media la variazione percentuale tra il 2012 ed il 2020 nelle regioni italiane è cresciuta del 3,68%.

 

Nord. Il valore della fiducia nelle forze dell’ordine e nei vigili del fuoco è cresciuto nel Nord Italia da un ammontare pari a 7,40 nel 2012 fino ad un valore di 7,70 unità nel 2020 ovvero una variazione pari ad un ammontare di 0,30 unità pari ad un valore di 4,05%. Tra il 2012 ed il 2013 il valore della fiducia nelle forze dell’ordine e nei vigili del fuoco è diminuito da un ammontare di 7,40 unità fino ad un valore di 7,30 unità ovvero pari ad una variazione di -0,10 unità ovvero pari ad un valore di -1,35%. Nel passaggio tra il 2013 ed il 2014 il valore della fiducia nelle forze dell’ordine e nei vigili del fuoco è diminuito da un ammontare di 7,30 unità fino ad un valore di 7,20 unità ovvero pari ad una variazione di -0,10 unità pari ad un ammontare di -1,37%. Nel passaggio tra il 2014 ed il 2015 il valore della fiducia nelle forze dell’rodine è diminuito da un ammontare di 7,20 unità fino ad un valore di 7,10 unità ovvero pari ad una variazione di -0,10 unità pari ad un valore di -1,39%. Tra il 2015 ed il 2016 il valore della variazione della fiducia nelle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco è cresciuto da un ammontare di 7,10 unità fino ad un ammontare di 7,30 unità ovvero pari ad una variazione di 0,20 unità pari a 2,82%. Tra il 2016 ed il 2017 il valore della variazione della fiducia nelle forze dell’ordine è cresciuta da un ammontare di 7,30 unità fino ad un valore di 7,40 unità ovvero pari ad una variazione di 0,10 unità pari ad un valore di 1,37%. La fiducia nelle forze dell’ordine e nei vigili del fuoco è rimasta ad un valore di 7,40 tra il 2017 ed il 2018 per poi crescere nel 2019 ad un ammontare di 7,50 unità ovvero una variazione di 0,10 unità pari ad un ammontare di 1,35%. Tra il 2019 ed il 2020 il valore della variazione della fiducia nelle forze dell’ordine è cresciuta da un ammontare di 7,50 unità fino ad un valore di 7,70 unità ovvero pari ad una variazione di 0,20 unità pari ad una valore di 2,67%.

 

Centro. Il valore della fiducia nelle forze dell’ordine nel Centro Italia è cresciuto da un ammontare pari a 7,20 unità fino ad un valore di 7,50 unità ovvero pari ad una variazione di 0,30 unità pari ad una variazione di 4,17%. Tra il 2012 ed il 2013 il valore della variazione della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è rimasto costante ad un ammontare di 7,20 unità per poi diminuire ad un valore di 7,10 unità ovvero pari ad una variazione di -0,10 unità pari ad una variazione di -1,39%. Nel passaggio tra il 2014 ed il 2015 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è diminuito da un ammontare di 7,10 unità fino ad un valore di 7,00 unità. Tra il 2015 ed il 2016 il valore della fiducia nelle forze dell’ordine è cresciuto da un ammontare di 7,00 unità fino ad un valore di 7,20 unità ovvero pari ad una variazione di 0,20 unità pari ad un valore di 2,86%. Nel passaggio tra il 2016 ed il 2017 il valore della fiducia nelle forze dell’ordine nel Centro Italia è cresciuto da un ammontare di 7,20 unità fino ad un valore di 7,40 unità ovvero pari ad una variazione di 0,20 unità pari ad un valore di 2,78%. Nel passaggio tra il 2017 ed il 2018 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è diminuito da un ammontare di 7,40 unità fino ad un valore di 7,30 unità ovvero pari ad una variazione di -0,10 unità pari ad una variazione di -1,35%. Tra il 2018 ed il 2019 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine nel Centro Italia è cresciuto da un ammontare di 7,30 unità fino ad un valore di 7,50 unità ovvero pari ad una variazione di 0,20 unità pari ad un valore di 2,74%. Tra il 2019 ed il 2020 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è rimasto costante ad un ammontare di 7,50 unità.

 

Mezzogiorno. Il valore della fiducia nelle forze dell’ordine è cresciuto da un ammontare pari a 7,10 unità fino ad un valore di 7,30 unità ovvero una variazione pari ad un valore di 0,20 unità pari ad un valore di 2,82%. Nel passaggio tra il 2012 ed il 2013 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine nel Mezzogiorno è diminuita da un valore di 7,10 unità fino ad un valore di 7,00 unità ovvero pari ad una variazione di -0,10 unità pari ad un valore di -1,41%. Nel passaggio tra il 2013 ed il 2014 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è diminuito da un ammontare di 7,00 unità fino ad un valore di 6,90 unità ovvero pari ad una variazione di -0,10 unità pari ad un ammontare di -1,43%. Nel passaggio tra il 2014 ed il 2015 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è diminuito da un ammontare di 6,90 unità fino ad un valore di 6,80 unità ovvero pari ad una variazione di -0,10 unità pari ad un ammontare di -1,45%. Nel passaggio tra il 2015 ed il 2016 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è cresciuto da un ammontare di 6,80 unità fino ad un valore di 7,10 unità ovvero pari ad una variazione di 0,30 unità pari ad un valore di 4,41%. Nel passaggio tra il 2016 ed il 2017 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è diminuito da un ammontare pari a 7,10 unità fino ad un valore di 7,00 unità ovvero una variazione pari ad un ammontare di -0,10 unità pari ad un valore di -1,41%. Nel passaggio tra il 2017 ed il 2018 il valore della fiducia ne confronti delle forze dell’ordine è cresciuto da un ammontare pari a 7,00 unità fino ad un valore di 7,10 unità ovvero pari ad una variazione di 0,10 unità pari ad una variazione di 1,43%. Tra il 2018 ed il 2019 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è cresciuta da un ammontare pari a 7,10 unità fino ad un valore di 7,40 unità ovvero pari ad un valore di 0,30 unità pari ad un valore di 4,23%. Nel passaggio tra il 2019 ed il 2020 il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è diminuito da un ammontare di 7,40 unità fino ad un valore di 7,30 unità ovvero pari ad un valore di -0,10 unità pari ad un valore di -1,35%.

 

Conclusioni. Il valore della fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è cresciuto del 3,65% tra il 2012 ed il 2020. Tale valore risulta essere strutturalmente più alto nelle regioni a reddito medio-alto rispetto alle regioni a reddito medio-basso. Tuttavia in media in Italia tale valore ruota intorno a 7,50. Il valore tende a diminuire nel mezzogiorno e nelle regioni a basso reddito. Il fatto che la fiducia nei confronti delle forze dell’ordine cresca con il reddito offre un sostegno all’ipotesi della Rule of Law come elemento costitutivo della crescita economica ovvero l’idea che per fare funzionare il sistema economico è necessario anche rispettare le leggi ed in senso ampio è consigliabile strutturare un ordinamento giuridico che sia efficace. La fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è massima nel Nord Italia ed in modo particolare nelle ricche e produttive regioni del Nord-Est. Tale considerazione deve fare riflettere sull’importante ruolo che la cultura della legalità ha nel determinare quelle che sono le condizioni della crescita economica, nell’orientare la popolazione verso l’impegno economico produttivo ed anche in senso lato sull’impegno politico-sociale.

 

 







 




 

 

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Trend globali nella produzione di nuovi medici

  Il lungo arco temporale compreso tra il 1980 e il 2023 offre uno sguardo ricco di dettagli sull’evoluzione della formazione dei medici in numerosi paesi, misurata in laureati in medicina per 100 000 abitanti. All’inizio degli anni Ottanta diverse nazioni presentavano livelli di ingresso nelle facoltà di medicina piuttosto elevati, con alcuni picchi record, mentre altre registravano numeri più contenuti. Nel corso dei decenni successivi il quadro si è fatto più sfaccettato: a un’estensione e a un potenziamento delle politiche di reclutamento hanno fatto da contraltare oscillazioni legate a riforme accademiche, crisi economiche, ristrutturazioni dei sistemi sanitari e flussi migratori di professionisti. Dall’analisi emerge un generale trend di aumento della produzione di nuovi medici a livello mondiale, benché con intensità e momenti diversi a seconda delle regioni e dei contesti nazionali, riflettendo scelte politiche, bisogni demografici e dinamiche di mercato. A livello comple...

Superbonus, PNRR e digitalizzazione il futuro del settore dell’architettura e dell’ingegneria in Italia

  L’analisi del valore aggiunto nel settore delle attività degli studi di architettura e ingegneria, collaudi e analisi tecniche in Italia tra il 2014 e il 2022 evidenzia un incremento complessivo del 34,68%, con un aumento assoluto di 6,08 miliardi di euro. Il settore ha attraversato fasi alterne, con momenti di crescita e contrazione che riflettono l’andamento del mercato delle costruzioni, delle infrastrutture e degli investimenti pubblici e privati. Se nei primi anni del periodo analizzato il comparto ha subito una serie di difficoltà legate alla stagnazione economica e alla riduzione degli investimenti, dal 2020 in poi si è registrata una ripresa significativa, culminata nel boom del 2021 e 2022. Questo andamento è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui il rilancio degli investimenti in infrastrutture, l’impatto del Superbonus 110%, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’aumento della domanda di progettazione e collaudi nel settore edilizio e indus...

Le esportazioni di beni e servizi nell’economia italiana tra il 2014 ed il 2023

  Le esportazioni di beni e servizi FOB (Free on Board) rappresentano il valore totale di beni e servizi venduti da un paese all’estero, calcolato al prezzo FOB, che include i costi fino al punto di carico nel paese esportatore, escludendo trasporto e assicurazione internazionale. Questa variabile è una componente fondamentale della domanda aggregata nella contabilità nazionale e contribuisce direttamente alla determinazione del Prodotto Interno Lordo (PIL). Le esportazioni indicano la capacità di un’economia di competere sui mercati internazionali e riflettono la qualità, l’innovazione e la diversificazione del sistema produttivo di un paese. La loro dinamica è influenzata da fattori globali come la domanda estera, i tassi di cambio, le politiche commerciali e le condizioni macroeconomiche internazionali. Un incremento delle esportazioni favorisce la crescita economica interna, genera occupazione e stimola i settori produttivi nazionali, contribuendo al saldo positivo della bilanc...