domenica 24 marzo 2024

La Propensione alla Brevettazione nelle Regioni Italiane

 

È cresciuta in media del 5,26% tra il 2004 ed il 2019

L’Istat calcola la propensione alla brevettazione. La propensione alla brevettazione è definita come: Numero totale di domande di brevetto presentate all’Ufficio Europeo dei Brevetti (Epo) per milione di abitanti. I dati fanno riferimento alle regioni italiane.

 Andamento della propensione alla brevettazione nelle regioni italiane nel 2019.  I dati mostrano una notevole variabilità geografica nella propensione alla brevettazione:

  • ·       Regioni più innovative: la regione con la più alta propensione alla brevettazione è l'Emilia-Romagna, seguita da Lombardia e Veneto. Questo potrebbe suggerire un'economia regionale forte e diversificata, con un settore della ricerca e dello sviluppo (R&D) attivo.
  • ·       Regioni con propensione media: regioni come Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte hanno valori elevati, ma non ai livelli delle prime tre. Toscana e Marche si trovano in una fascia media.
  • ·       Regioni meno innovative: al fondo della lista, troviamo la Basilicata, seguita da Sardegna e Calabria. Questi valori più bassi possono riflettere economie regionali meno incentrate sulla R&D o altri fattori come la dimensione dell'economia, la disponibilità di finanziamenti per la R&D, o la presenza di università e istituti di ricerca.

Andamento della propensione alla brevettazione tra il 2004 ed il 2019 nelle regioni italiane. L’analisi della propensione alla brevettazione tra il 2004 ed il 2019 mette in evidenza i seguenti andamenti ovvero:

  • ·       Cambiamenti significativi nel Trentino-Alto Adige: ha visto il più significativo aumento percentuale della propensione alla brevettazione, più del 135%. Ciò potrebbe indicare un rinnovato focus sull'innovazione e sullo sviluppo tecnologico, o la presenza di politiche regionali che supportano la ricerca e lo sviluppo;
  • ·       Crescita nel Molise e in Calabria: hanno avuto enormi incrementi in termini percentuali, anche se i valori assoluti erano relativamente piccoli nel 2004, suggerendo una base iniziale molto bassa da cui sono cresciuti;
  • ·       Calo in Piemonte e Valle d'Aosta: Piemonte e la Valle d'Aosta hanno registrato notevoli cali sia in termini assoluti che percentuali, il che potrebbe sollevare questioni sulla dinamica economica o sulla capacità di queste regioni di mantenere livelli elevati di attività brevettuale;
  • ·       Emilia-Romagna e Lombardia: pur avendo avuto un aumento in termini assoluti, la Lombardia ha visto una piccola diminuzione percentuale. Al contrario, l'Emilia-Romagna ha mostrato una crescita sia in termini assoluti che percentuali, consolidando la sua posizione come regione altamente innovativa.
  • ·       Variazioni minori in alcune regioni : Friuli-Venezia Giulia e Veneto hanno avuto variazioni positive ma relativamente piccole, indicando una crescita costante ma non rapida.
  • ·       Decrementi in molte regioni: molti territori hanno sperimentato un decremento nella propensione alla brevettazione, sia in termini assoluti che percentuali. Questo potrebbe essere il risultato di una varietà di fattori, inclusi cambiamenti nella politica economica, la priorità data all'innovazione o semplicemente una normalizzazione dopo periodi di attività intensa.

Le variazioni nella propensione alla brevettazione potrebbero avere implicazioni significative per la competitività regionale, l'occupazione nel settore R&D e il benessere economico generale.

Andamento della propensione alla brevettazione nelle macro-regioni italiane tra il 2004 ed il 2019. Possiamo notare i seguenti andamenti della brevettazione nelle macro-regioni italiane:

  • ·       Nord-est: questa macro-regione mostra un forte incremento della propensione alla brevettazione. Questo potrebbe essere indicativo di un ambiente economico in crescita, un'elevata attività di R&D, e un robusto supporto per l'innovazione. Il Nord-est potrebbe aver beneficiato di politiche a favore dell'innovazione o di cluster industriali specializzati in settori ad alta tecnologia.
  • ·       Nord-ovest: la significativa diminuzione sia in termini assoluti che percentuali potrebbe riflettere un cambiamento strutturale nell'economia regionale, come la ristrutturazione di industrie tradizionali, il declino di settori specifici, o una minore enfasi sull'innovazione e la ricerca e sviluppo.
  • ·       Mezzogiorno e Centro: l'incremento osservato in queste regioni potrebbe suggerire un positivo cambiamento verso attività più innovative. In particolare, l'incremento significativo nel Mezzogiorno potrebbe essere il risultato di incentivi statali, investimenti in istruzione superiore e ricerca o di una crescente attività imprenditoriale.
  • ·       Isole: la forte crescita percentuale indica che le isole stanno migliorando la loro posizione nel panorama dell'innovazione italiano, sebbene la loro base di partenza fosse probabilmente bassa. Questo suggerisce che ci potrebbe essere stato un impegno concentrato per promuovere l'innovazione in queste aree.

La propensione alla brevettazione è spesso correlata agli investimenti nella ricerca e sviluppo. Regioni con maggiori investimenti tendono a generare più brevetti, stimolando l'innovazione e, potenzialmente, la crescita economica. Gli incrementi o decrementi potrebbero essere influenzati dalle politiche pubbliche, come sussidi all'innovazione, infrastrutture di ricerca, e collaborazioni tra università e industria. Alcune regioni potrebbero specializzarsi in settori ad alta tecnologia che generano molti brevetti, mentre altre potrebbero essere più orientate verso settori con minore enfasi sull'innovazione formale. I cambiamenti nella propensione alla brevettazione possono anche essere influenzati da fattori esterni come crisi economiche, cambiamenti normativi, o shock di mercato che non sono immediatamente evidenti dai dati. In sintesi, l'analisi della propensione alla brevettazione fornisce uno spaccato interessante dell'innovazione regionale in Italia, ma per comprendere pienamente queste dinamiche sarebbe utile incrociare questi dati con altre metriche economiche, qualitative e policy-driven. Questo potrebbe includere dati sulla produzione scientifica, sull'impiego nelle attività di R&D, sull'educazione e formazione tecnica, e sull'attrattività di investimenti esteri diretti nel settore tecnologico.

Modello econometrico per la stima della propensione alla brevettazione nelle regioni italiane. Di seguito presentiamo un modello per la stima della propensione alla brevettazione nelle regioni italiane. I dati sono analizzati con i seguenti modelli: Pooled OLS, Panel Data con Effetti Fissi, Panel Data con Effetti Variabili. Nello specifico abbiamo stimato la seguente equazione ovvero: 


Con i=20 e t=2004-2022.

Esiste una relazione positiva tra il valore di PB e le seguenti variabili:

  • ·        IR: la relazione positiva tra PB e IR in un contesto aziendale o economico si riferisce al fenomeno per cui un aumento degli sforzi e degli investimenti in ricerca e sviluppo (R&D) tende a corrispondere a un aumento nel numero di brevetti generati. Le aziende che investono significativamente in R&D sono spesso alla ricerca di innovazioni tecnologiche o di processo che possano essere protette tramite brevetti. L'investimento in R&D è un prerequisito per la generazione di nuove conoscenze tecniche che possono portare a invenzioni brevettabili. I brevetti sono una forma di proprietà intellettuale che dà all'inventore il diritto esclusivo di sfruttare un'invenzione per un periodo limitato. L'ottenimento di brevetti è quindi un mezzo cruciale per le aziende per proteggere e capitalizzare gli investimenti in innovazione. Più un'azienda è innovativa (spesso misurata dall'intensità della sua attività di R&D), maggiore è la sua propensione a brevettare per salvaguardare le sue invenzioni. I brevetti possono anche servire come un segnale forte al mercato e agli investitori riguardo al valore tecnologico e al potenziale competitivo di un'azienda. Aziende con un elevato numero di brevetti possono essere percepite come più innovative e tecnologicamente avanzate, attrarre investimenti e stabilire barriere all'ingresso per i concorrenti. Esiste un effetto di feedback positivo: l'ottenimento di brevetti può generare entrate tramite licenze o può proteggere mercati esclusivi, rendendo disponibili ulteriori risorse per R&D. Questo, a sua volta, può portare a più innovazione e a un maggiore numero di brevetti. La forza della relazione tra propensione alla brevettazione e intensità di ricerca può variare significativamente tra settori diversi. Settori ad alta tecnologia come farmaceutico, biotecnologico, e tecnologia dell'informazione tendono a mostrare una correlazione molto più forte rispetto a settori meno intensivi in R&D. Tuttavia occorre anche considerare che non tutti i brevetti sono uguali in termini di valore commerciale o innovazione ed in questo caso l'intensità di R&D non sempre si traduce in brevetti di alta qualità. Inoltre in alcuni casi, le aziende possono scegliere di proteggere le loro innovazioni attraverso segreti commerciali o altre forme di protezione della proprietà intellettuale. Complessivamente, la relazione positiva tra propensione alla brevettazione e intensità di ricerca evidenzia l'importanza degli investimenti in R&D per la generazione di innovazioni protette da brevetti, essenziali per il successo competitivo e la crescita a lungo termine delle aziende.
  • ·        CCS: la relazione tra PB e CCS rappresenta un'intersezione interessante di innovazione tecnologica e di servizio pubblico, che potrebbe non essere immediatamente evidente ma si svela considerando come l'innovazione digitale influisce sulla società e sull'economia in generale. I comuni che offrono servizi per le famiglie interamente online dimostrano un elevato grado di digitalizzazione e innovazione nel settore pubblico. Questa trasformazione digitale può riflettere o stimolare un ambiente più ampio favorevole all'innovazione in vari modi. La presenza di servizi completamente digitalizzati implica una solida infrastruttura tecnologica. Questo ambiente tecnologicamente avanzato può facilitare lo sviluppo e l'adozione di nuove tecnologie, inclusa la creazione di invenzioni brevettabili. La digitalizzazione dei servizi pubblici può essere indicativa di una cultura locale più ampia che valorizza e promuove l'innovazione. Tale cultura può incoraggiare le imprese e gli individui a investire in R&D, portando a un aumento della propensione alla brevettazione. I servizi online migliorano l'efficienza e l'accessibilità, risparmiando tempo e risorse sia per gli utenti che per i fornitori del servizio. Questo può liberare risorse che possono essere reinvestite in attività innovative, inclusa la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie brevettabili. I comuni che implementano servizi online potrebbero collaborare più strettamente con il settore privato, inclusi startup e aziende tecnologiche, per sviluppare e implementare queste soluzioni. Queste partnership possono accelerare il trasferimento tecnologico e la commercializzazione di invenzioni, aumentando così la propensione alla brevettazione. Le aree con un forte impegno nella digitalizzazione e nei servizi pubblici innovativi possono attrarre imprese e talenti, inclusi quelli orientati alla ricerca e all'innovazione. Questo può creare un circolo virtuoso che stimola ulteriormente l'innovazione e la brevettazione.

Esiste una relazione negativa tra il valore di PB e le seguenti variabili:

  • ·        ISP:  una relazione negativa tra PB e ISP può sembrare controintuitiva, dato che spesso si presume che un maggiore numero di brevetti rifletta un alto livello di innovazione. Tuttavia, ci sono contesti e dinamiche specifiche in cui un incremento della brevettazione non si traduce necessariamente in un vero avanzamento dell'innovazione del sistema produttivo. La propensione alla brevettazione potrebbe essere alta in contesti dove prevale l'innovazione incrementale, cioè miglioramenti minori o adattamenti di prodotti o processi esistenti che sono relativamente facili da brevettare. Al contrario, l'innovazione radicale o rivoluzionaria, che potrebbe avere un impatto più significativo sul sistema produttivo, potrebbe non essere immediatamente brevettabile o potrebbe richiedere tempi più lunghi per essere riconosciuta e protetta legalmente. La propensione alla brevettazione può creare barriere all'entrata per nuovi concorrenti, limitando così la competizione. In alcuni settori, ciò può portare a una stagnazione dell'innovazione perché le aziende dominanti potrebbero non avere incentivi sufficienti per innovare radicalmente, concentrando invece gli sforzi sul mantenimento dello status quo. Una grande concentrazione di brevetti nelle mani di pochi può ostacolare l'innovazione complessiva del sistema produttivo. Questo perché l'accesso alle tecnologie brevettate diventa più costoso e complicato per le startup e le PMI, che spesso sono fonti significative di innovazione disruptiva. La quantità di brevetti non riflette necessariamente la qualità o l'impatto dell'innovazione. Un'alta propensione alla brevettazione potrebbe risultare in molti brevetti di basso valore, che non contribuiscono significativamente all'avanzamento tecnologico o all'efficienza del sistema produttivo.  In alcuni ecosistemi innovativi, la condivisione aperta di conoscenze (es. software open source, ricerca condivisa tra università e industria) può accelerare l'innovazione più efficacemente rispetto alla protezione rigorosa tramite brevetti. In questi contesti, un'eccessiva propensione alla brevettazione potrebbe effettivamente rallentare l'innovazione. Ci può essere un disallineamento tra ciò che è brevettabile e ciò che effettivamente spinge l'innovazione nel sistema produttivo. Alcune delle più importanti innovazioni potrebbero essere metodologie di produzione, modelli di business o forme di organizzazione che non sono facilmente brevettabili. Una relazione negativa tra propensione alla brevettazione e innovazione del sistema produttivo suggerisce che, in determinati contesti, un'eccessiva enfasi sulla brevettazione può in realtà ostacolare l'innovazione sostanziale e la dinamicità economica. Questo richiede un equilibrio attento nella politica della proprietà intellettuale, incentivi all'innovazione che vanno oltre la semplice brevettazione, e il supporto a un'ampia gamma di percorsi innovativi.
  • ·        OCC: La relazione negativa tra PB e OCC può essere interpretata in vari modi, considerando i differenti contesti e meccanismi che influenzano sia l'innovazione che i settori culturali e creativi.  La propensione alla brevettazione è spesso legata a settori ad alta intensità tecnologica dove le innovazioni sono chiaramente definibili e quantificabili, come nella farmaceutica o nell'elettronica. Al contrario, nei settori culturali e creativi (come arte, moda, design, musica), l'innovazione può essere più soggettiva e basata su espressioni creative che non sono sempre protette efficacemente dai brevetti. Nel settore culturale e creativo, altri meccanismi di protezione della proprietà intellettuale, come i diritti d'autore, sono spesso più pertinenti rispetto ai brevetti. Questo può portare a una minore propensione alla brevettazione pur promuovendo l'innovazione e la creatività. I settori culturali e creativi tendono a valorizzare la collaborazione, le reti e il flusso aperto di idee, mentre i settori ad alta propensione alla brevettazione possono essere più competitivi e focalizzati sulla protezione rigida delle innovazioni per mantenere un vantaggio competitivo. I prodotti culturali e creativi spesso seguono tendenze e gusti che cambiano rapidamente, rendendo meno attraente la brevettazione, che è un processo lungo e costoso. In contrasto, nei settori tecnologici, un brevetto può proteggere un'invenzione che ha un ciclo di vita più lungo. Gli investimenti in R&D (ricerca e sviluppo) nei settori ad alta propensione alla brevettazione possono essere incentivati da politiche governative, mentre i settori culturali e creativi possono dipendere di più da finanziamenti pubblici, mecenati o entrate autogenerate, influenzando così la capacità e la propensione a brevettare. L'occupazione culturale e creativa può essere più orientata verso la generazione di valore sociale, culturale ed educativo, piuttosto che il puro valore di mercato. Questo orientamento può ridurre l'incitamento a brevettare, che è spesso visto come un mezzo per massimizzare i ritorni finanziari. La relazione negativa tra propensione alla brevettazione e occupazione culturale e creativa riflette differenze fondamentali nei meccanismi di innovazione, nelle strategie di protezione della proprietà intellettuale, nei modelli di business e negli obiettivi socioeconomici di questi settori.
  • ·        MLI: la relazione negativa tra PB e MLI può essere esplorata sotto vari aspetti, considerando come questi due fattori interagiscano all'interno del tessuto economico e sociale. In contesti ad alta propensione alla brevettazione, le aziende e le istituzioni potrebbero cercare di limitare la mobilità dei lavoratori qualificati (inclusi i laureati) per proteggere segreti commerciali e conoscenze tecniche. Questo potrebbe ridurre l'incentivo o la possibilità per i laureati di spostarsi. regioni con forti politiche di brevettazione e incentivi potrebbero essere efficaci nell'attrarre talenti e innovazioni, ma potrebbero anche creare un ambiente meno dinamico in termini di mobilità dei lavoratori, dato che gli individui potrebbero percepire minori opportunità di carriera o sviluppo personale fuori da quel contesto specifico. Una forte propensione alla brevettazione può favorire un modello di innovazione chiusa, dove la conoscenza è protetta e condivisa meno liberamente. Questo può limitare le opportunità di apprendimento e crescita per i laureati, che potrebbero cercare ambienti più aperti e dinamici. La limitazione della mobilità dei laureati può ridurre lo scambio di idee e la diversità nelle istituzioni e nelle aziende, potenzialmente frenando l'innovazione e la creatività. La relazione tra questi due fenomeni può variare significativamente a seconda del contesto specifico, come il settore industriale, le politiche governative, le condizioni del mercato del lavoro, e la cultura aziendale.
  • ·        URI: la relazione negativa tra PB e URI suggerisce che, man mano che aumenta la percentuale di utenti regolari di internet in una determinata popolazione o contesto, la propensione a brevettare idee, invenzioni o processi tende a diminuire, e viceversa. Gli utenti regolari di internet hanno accesso a una vasta gamma di informazioni e conoscenze, il che può ridurre la necessità di brevettare, poiché le idee possono risultare già esplorate o meno originali di quanto si pensasse. Inoltre, l'esposizione a una tale varietà di informazioni potrebbe portare a una maggiore collaborazione e condivisione di idee piuttosto che alla loro protezione tramite brevetti. La prevalenza di internet ha anche promosso culture dell'open source e della condivisione, dove l'accento è posto sulla libera distribuzione e condivisione di software, idee e conoscenze, piuttosto che sulla loro protezione attraverso diritti di proprietà intellettuale. Questo può portare a una minore propensione a brevettare, in quanto la cultura prevalente incoraggia la condivisione aperta piuttosto che la protezione esclusiva. L'ambiente digitale si evolve a un ritmo molto veloce, rendendo talvolta il processo di brevettazione troppo lento per essere efficace. Quando un prodotto o una tecnologia possono diventare obsoleti in breve tempo, la protezione tramite brevetto può non essere considerata utile o economicamente vantaggiosa. La brevettazione può essere un processo costoso e complesso, che richiede tempo e risorse significative. Per gli utenti regolari di internet, che possono avere accesso a modi più agili e meno onerosi di proteggere o condividere le proprie creazioni, la brevettazione potrebbe non essere l'opzione preferita. Per le startup e le imprese che operano in settori ad alta tecnologia, una minore propensione alla brevettazione potrebbe avere implicazioni miste. Da un lato, potrebbe favorire un ambiente più aperto e collaborativo, accelerando l'innovazione. Dall'altro, potrebbe limitare la capacità delle imprese di proteggere le proprie innovazioni e ottenere un vantaggio competitivo.

Conclusioni.  La propensione alla brevettazione è cresciuta nelle regioni italiane tra il 2004 ed il 2019.Le politiche per incrementare la propensione alla brevettazione possono avere un impatto significativo sullo sviluppo economico e sull'innovazione di una regione o di un paese.  Aumentare il finanziamento pubblico per la R&D può stimolare la ricerca di base e applicata, portando a più invenzioni brevettabili. I crediti di imposta per la R&D possono incoraggiare le imprese a investire in nuovi progetti di ricerca. Le politiche di supporto per le piccole e medie imprese e per le start-up innovative possono favorire la nascita di nuovi brevetti. La collaborazione tra università, centri di ricerca e industrie può accelerare il trasferimento tecnologico e la commercializzazione delle invenzioni. Promuovere l'istruzione in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) per sviluppare le competenze necessarie per l'innovazione. Un sistema di proprietà intellettuale ben definito e funzionante è fondamentale per proteggere i brevetti e incentivare l'innovazione. Semplificare il processo di brevettazione e ridurre i costi associati può incoraggiare più individui e aziende a brevettare le loro invenzioni. Creare cluster industriali dove le aziende, le istituzioni di ricerca e le università collaborano può promuovere l'innovazione. Supportare le reti tra imprese per condividere conoscenze, risorse e creare sinergie che possono portare all'innovazione. Fornire accesso al capitale di rischio per finanziare l'innovazione e la commercializzazione delle invenzioni. Regolamenti che mantengano i mercati aperti e competitivi possono incoraggiare le imprese ad innovare per mantenere o accrescere la loro quota di mercato. Politiche specifiche per le esigenze regionali, riconoscendo che le forze trainanti dell'innovazione possono variare notevolmente da una regione all'altra. Continuare a monitorare e valutare l'efficacia delle politiche per permettere aggiustamenti e miglioramenti tempestivi Ascoltare attivamente il feedback da parte di chi innova per capire gli ostacoli pratici all'innovazione e al brevetto. Collaborare con altre nazioni per favorire lo scambio di conoscenze e tecnologie. Le politiche per sviluppare la propensione alla brevettazione nelle regioni italiane dovrebbero essere integrate in una strategia più ampia di sviluppo economico che consideri le specificità locali e che sia sostenibile a lungo termine.





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