E’
aumentato nelle regioni italiane in media di un valore pari a 48,76%.
L’Istat calcola il valore
della preoccupazione per la perdita di biodiversità. La variabile è definita
come la percentuale di persone di 14 anni e più che ritengono l’estinzione di
specie vegetali/animali tra le 5 preoccupazioni \ambientali prioritarie. I dati
fanno riferimento al periodo tra il 2012 ed il 2022 per le 20 regioni italiane.
Ranking
delle regioni italiane per valore della preoccupazione per la perdita della
biodiversità nelle regioni italiane nel 2022. I
dati aggiornati del 2022 sulla preoccupazione per la perdita di biodiversità
nelle diverse regioni italiane mostrano la situazione attuale della varietà
biologica in ciascuna area. La Sardegna presenta la biodiversità più elevata
tra le regioni considerate, suggerendo una situazione ambientale
particolarmente ricca e diversificata con un valore pari a 28,6. Vi sono
regioni che nel 2022 hanno manifestato dei valori al di sopra della media
ovvero Lazio (25,7), Lombardia
(25,8), Piemonte (25,4), Toscana (25,2), Veneto (24,8), Friuli-Venezia Giulia
(25,7). Vi sono inoltre delle regioni che hanno fatto segnare un valore nella
media ovvero: Valle d'Aosta (24,7), Liguria (24,4),
Emilia-Romagna (24,3), Marche (24,2), Trentino-Alto Adige (24,3). Tra le
regioni al di sotto dei valori della media vi sono Umbria (23,6), Abruzzo
(23,8), Calabria (21,7), Campania (21,5), Sicilia (20,7). Queste regioni mostrano valori di biodiversità
inferiori alla media, e potrebbero richiedere una maggiore attenzione alle
strategie di conservazione e gestione ambientale. Presentano un valore critico
invece le seguenti regioni: Puglia
(18,3), Basilicata (19,5), Molise (21,9). Tali regioni presentano valori
particolarmente bassi di preoccupazione per la perdita della biodiversità e
potrebbero affrontare sfide significative nella conservazione degli ecosistemi
locali. Questi dati evidenziano
l'importanza di considerare la situazione attuale della biodiversità come parte
di un quadro più ampio per la conservazione ambientale. Sono necessarie
strategie e azioni mirate per affrontare le sfide specifiche di ciascuna
regione e per promuovere una gestione sostenibile delle risorse naturali a
livello nazionale.
Variazioni
della preoccupazione per la perdita di biodiversità nelle regioni italiane tra
il 2012 ed il 2022. I dati suggeriscono un miglioramento
significativo della preoccupazione per la perdita di biodiversità in molte
regioni italiane durante il periodo considerato. I numeri indicano un aumento
della preoccupazione per la perdita della biodiversità in molte regioni durante
questo periodo. Regioni come Abruzzo, Campania, Marche e Sicilia hanno
sperimentato aumenti notevoli, indicando un impegno significativo per la
conservazione della biodiversità. Questi risultati possono riflettere politiche
ambientali efficaci o specifici programmi di conservazione attuati in queste
regioni. Regioni come Lazio, Toscana, Umbria e Emilia-Romagna hanno registrato
aumenti che superano la media nazionale. Questo può essere attribuito a sforzi
sostenuti per la tutela dell'ambiente e ad approcci innovativi nella gestione
delle risorse naturali. Alcune regioni, tra cui Lombardia, Piemonte e Veneto,
hanno mostrato incrementi moderati ma comunque significativi. Questi risultati
possono essere il frutto di politiche di gestione del territorio orientate alla
sostenibilità. Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata e Calabria
hanno registrato incrementi inferiori alla media. Questi andamenti possono
richiedere una maggiore attenzione alle sfide specifiche della biodiversità in
queste regioni. Trentino-Alto Adige, Molise e Puglia hanno mostrato una
variazione inferiore alla media nazionale. Questi risultati possono richiedere
un'analisi più approfondita per comprendere le dinamiche locali che influenzano
la biodiversità. Liguria e Sardegna hanno registrato variazioni che
suggeriscono una situazione stabile o un aumento leggero. Questi andamenti
potrebbero richiedere un monitoraggio continuo per valutare eventuali
cambiamenti nel tempo.
Variazioni
della preoccupazione per la predita della biodiversità nelle macro-regioni italiane
tra il 2012 ed il 2022. L'analisi
dei dati sulla preoccupazione per la perdita di biodiversità nelle diverse
regioni italiane tra il 2012 e il 2022 mostra alcune tendenze interessanti. Le regioni che hanno sperimentato i
maggiori aumenti assoluti sono il Centro, seguito dalle Isole e dal
Mezzogiorno. Queste regioni hanno registrato incrementi rispettivamente di 8,9,
9,4 e 8,5. Le regioni del Mezzogiorno
e delle Isole mostrano le variazioni percentuali più elevate, con aumenti del
65,89% e 70,68%, rispettivamente. Questo suggerisce che queste aree hanno fatto
progressi significativi nella sensibilità per la biodiversità. Il Nord,
Nord-ovest e Nord-est hanno registrato aumenti percentuali tra il 43,60% e il
44,89%, indicando sforzi considerevoli ma meno marcati rispetto alle regioni
del Centro, Mezzogiorno e Isole. Il Centro ha registrato la variazione
percentuale più alta, del 54,60%. Questo potrebbe essere attribuito a politiche
ambientali più intense o a una maggiore sensibilizzazione nella regione. Le
Isole, sebbene abbiano una variazione percentuale elevata, partivano già da un
livello relativamente basso nel 2012. D'altra parte, il Nord-ovest aveva il
livello più alto nel 2012, ma la variazione percentuale è leggermente inferiore
rispetto ad altre regioni. Nel complesso, l'Italia mostra un impegno
significativo per la conservazione della biodiversità, con tutte le regioni che
presentano incrementi positivi. Tuttavia, la situazione varia notevolmente da
una regione all'altra. Questi dati evidenziano l'importanza di considerare non
solo la variazione assoluta ma anche la variazione percentuale, poiché fornisce
un quadro più completo della dinamica della sensibilità nei confronti della
biodiversità. Inoltre, suggeriscono che il Mezzogiorno e le Isole potrebbero
richiedere un'attenzione particolare e sforzi continuativi per mantenere e
migliorare la biodiversità nel tempo.
Clusterizzazione
con algoritmi k-Means. I dati metto in evidenza la presenza
di due clusters ovvero:
- -
Cluster 1: Molise, Campania, Puglia,
Basilicata, Calabria, Sicilia;
- -
Cluster 2: Piemonte, Valle d’Aosta,
Lombardia, Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana,
Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Sardegna.
La sensibilità per le
questioni della biodiversità tende ad essere assai più alta nelle regioni settentrionali
rispetto alle regioni meridionali. Le uniche due regioni meridionali che hanno
dei livelli di sensibilità per le questioni ambientali, tali da partecipare al
cluster delle regioni del Centro-Nord Italia, sono Abruzzo e Sardegna. La percezione della biodiversità e la
sensibilità nei confronti delle questioni ambientali possono essere influenzate
da diversi fattori socio-economici, culturali e geografici. Le regioni
meridionali potrebbero essere più incentrate su sfide economiche immediate,
come la disoccupazione o la povertà, rispetto a questioni ambientali. La
necessità di affrontare problemi economici urgenti potrebbe portare a una minore
attenzione alla biodiversità. Il centro-nord dell'Italia ha spesso una maggiore
concentrazione di attività industriali e imprese, con una maggiore
consapevolezza delle questioni ambientali. Le regioni meridionali,
caratterizzate da una maggiore presenza di attività agricole e settori
tradizionali, mostrano una sensibilità ambientale inferiore. Le regioni del
centro-nord potrebbero aver implementato programmi educativi più efficaci sulla
biodiversità e l'importanza della conservazione ambientale. Una maggiore
educazione ambientale può contribuire a una maggiore sensibilizzazione e
consapevolezza. Le comunità del sud potrebbero essere più legate a tradizioni
agricole o attività tradizionali che potrebbero non promuovere una forte
consapevolezza ambientale. I cambiamenti nei modelli di stili di vita possono
influire sulla sensibilità alla biodiversità. Differenze culturali e di
mentalità possono giocare un ruolo importante. Alcune regioni potrebbero
considerare le questioni ambientali meno critiche rispetto ad altre,
influenzando la percezione della biodiversità. La storia ambientale delle
regioni può influenzare la percezione attuale. Regioni con una storia di minore
impatto ambientale potrebbero percepire la biodiversità come meno minacciata. Tuttavia,
la sensibilità alla biodiversità è un fenomeno complesso e multidimensionale
che può cambiare nel tempo in risposta a molteplici fattori. La promozione
della sensibilità ambientale richiede sforzi educativi, coinvolgimento
comunitario e politiche ambientali che rispondano alle specificità di ciascuna
regione.
Un
modello di regressione per la stima della Preoccupazione per la Perdita della
Biodiversità-PPB. Di seguito presentiamo un modello di
regressione per la stima della preoccupazione per la perdita della biodiversità.
A tal fine ho utilizzato per la stima le seguenti variabili ovvero: Trattamento
delle Acque Reflue-TAR, Rifiuti Urbani Prodotti-RUP, Impermeabilizzazione del suolo da copertura artificiale-ISCA,
Conferimento dei rifiuti urbani in discarica-CRUD. Per la stima
sono stati utilizzati i seguenti modelli econometrici ovvero: Panel Data con Effetti
Fissi, Panel Data con Effetti Variabili, Pooled Ordinary Least Squares-OLS,
Weighted Least Squares-WLS. E’ stata stimata la seguente equazione:
Con i=20 e t =[2012;2022].
I dati mostrano la
presenza di una relazione positiva tra il valore di PPB ed il valore di
·
Trattamento
delle Acque Reflue-TAR: l'analisi dei dati mostra una
relazione positiva tra il valore di "Preoccupazione per la perdita di
biodiversità" e il valore di "Trattamento delle acque reflue".
Questo implica che, in generale, nelle regioni o aree geografiche in cui c'è
una maggiore preoccupazione per la perdita di biodiversità, si osserva anche un
maggiore impegno nel trattamento delle acque reflue. Una possibile interpretazione
di questa relazione potrebbe essere che le comunità o le regioni più sensibili
e consapevoli delle questioni legate alla biodiversità sono anche più propense
a adottare politiche e pratiche sostenibili per gestire le risorse idriche,
come il trattamento delle acque reflue. Questa relazione positiva suggerisce un
legame tra la preoccupazione ambientale generale e le azioni specifiche volte a
mitigare gli impatti ambientali, in questo caso focalizzati sul trattamento
delle acque reflue.
·
Rifiuti
urbani prodotti-RUP: l'analisi dei dati suggerisce una
relazione positiva tra il valore di "Preoccupazione per la perdita di
biodiversità" e il valore di "Rifiuti urbani prodotti". Ciò
indica che, in generale, nelle regioni o aree geografiche in cui c'è una
maggiore preoccupazione per la perdita di biodiversità, si osserva anche una
maggiore produzione di rifiuti urbani. Questa relazione potrebbe essere
interpretata in diversi modi. Una possibile spiegazione potrebbe essere che le
regioni con una maggiore consapevolezza ambientale e preoccupazione per la
biodiversità potrebbero anche essere più attente agli impatti ambientali della
produzione di rifiuti urbani. Di conseguenza, potrebbero adottare pratiche di
consumo o di gestione dei rifiuti che riflettono la loro sensibilità
ambientale.
I dati mostrano la
presenza di una relazione negativa tra il valore di PPB ed il valore di
·
Impermeabilizzazione del suolo da copertura artificiale-ISCA: l'analisi dei dati
suggerisce una relazione negativa tra il valore di "Preoccupazione per la
perdita di biodiversità" e il valore di "Impermeabilizzazione del
suolo da copertura artificiale". Ciò indica che nelle regioni o aree
geografiche in cui c'è una maggiore preoccupazione per la perdita di
biodiversità, si osserva una minore impermeabilizzazione del suolo dovuta a
coperture artificiali. Questa relazione potrebbe essere interpretata in vari
modi. Una possibile spiegazione potrebbe essere che le regioni più sensibili
alla biodiversità potrebbero adottare politiche o pratiche di sviluppo urbano
più sostenibili, riducendo l'impatto dell'impermeabilizzazione del suolo. La
consapevolezza della perdita di biodiversità potrebbe influenzare le decisioni
di pianificazione del territorio, favorendo soluzioni che conservano la natura
del suolo e l'habitat naturale. Va notato che la relazione negativa osservata
non implica necessariamente una relazione di causa-effetto diretta, e altri
fattori potrebbero contribuire a questa correlazione.
·
Conferimento dei rifiuti urbani in discarica-CRUD:
la presenza di una relazione negativa tra il valore di "Preoccupazione per
la perdita di biodiversità" e il valore di "Conferimento dei rifiuti
urbani in discarica" suggerisce che, in generale, nelle regioni o aree
geografiche con una maggiore preoccupazione per la perdita di biodiversità, si
tende a conferire meno rifiuti urbani in discarica. Questa correlazione può
essere interpretata in diversi modi. Una possibile spiegazione potrebbe essere
che le regioni più consapevoli della biodiversità adottano pratiche di gestione
dei rifiuti più sostenibili, come il riciclo, il compostaggio o altre forme di
smaltimento che riducono la dipendenza dalle discariche.
Va notato che sia le
relazioni negative che quelle positive non implicano una relazione di
causa-effetto diretta, e altri fattori possono contribuire a questa
correlazione.
Conclusioni.
Il valore della preoccupazione per la perdita della biodiversità è incrementato
nelle regioni italiane in media di un valore pari a 48,76%. Tuttavia, esiste
una significativa differenza tra le regioni meridionali e le regioni
settentrionali in termini di preoccupazione per la perdita della biodiversità.
Infatti, le regioni settentrionali tendono ad avere dei livelli di sensibilità
per la biodiversità assai più elevati rispetto a quelli delle regioni
meridionali. Anche se la sensibilità per la biodiversità è cresciuta
significativamente nelle regioni meridionali tra il 2012 ed il 2022. La promozione della sensibilità verso la
biodiversità nelle regioni italiane richiede un approccio integrato che
coinvolga politiche economiche, iniziative educative e collaborazione tra
settore pubblico e privato. Innanzitutto,
è essenziale considerare incentivi fiscali per incoraggiare pratiche
sostenibili. Questi potrebbero includere agevolazioni fiscali per imprese e
cittadini che adottano comportamenti eco-sostenibili, promuovendo la gestione
responsabile del suolo e la conservazione degli habitat naturali. Un altro
approccio strategico potrebbe essere il sostegno finanziario alle imprese che
abbracciano politiche aziendali eco-sostenibili. Offrendo finanziamenti
agevolati o agevolazioni fiscali, si può incentivare l'adozione di processi
produttivi rispettosi dell'ambiente, contribuendo così alla conservazione della
biodiversità. Allo stesso tempo, l'allocazione di fondi specifici per progetti
di conservazione della biodiversità è cruciale. Questo può coinvolgere
organizzazioni non governative, istituti di ricerca e comunità locali, creando
un network di attori interessati alla tutela dell'ambiente. Un ruolo
significativo nella promozione della sensibilità verso la biodiversità è svolto
dai programmi educativi. Investire in iniziative educative che vanno dalle
scuole ai workshop comunitari e alle campagne di sensibilizzazione sui media è
fondamentale per aumentare la consapevolezza ambientale a tutte le età. Parallelamente,
lo sviluppo del turismo sostenibile può essere un motore economico che
contribuisce alla valorizzazione della biodiversità locale. Incentivare
strutture turistiche rispettose dell'ambiente può creare opportunità economiche
sostenibili. Introdurre sistemi di Pagamenti per i Servizi Ecosistemici può
essere un altro strumento efficace. Questi sistemi offrono incentivi economici
ai proprietari di terre che mantengono o ripristinano gli ecosistemi,
riconoscendo il valore intrinseco dei servizi che essi forniscono. Inoltre,
certificazioni ambientali possono guidare i consumatori verso scelte più
sostenibili, premiando prodotti e servizi che rispettano gli standard
ambientali. È fondamentale anche promuovere la collaborazione tra il settore
pubblico e privato, creando sinergie tra le varie parti interessate.
Incentivare la ricerca e l'innovazione nel settore ambientale è altresì
cruciale per sviluppare tecnologie e soluzioni sostenibili. Infine, investire
in programmi di riqualificazione urbana sostenibile può ridurre l'impatto
ambientale delle aree urbane, fornendo al contempo spazi verdi che supportano
la biodiversità. Queste politiche dovrebbero essere adattate alle peculiarità
di ciascuna regione, considerando le differenze geografiche, culturali ed
economiche.
Tuttavia, è assai
probabile che la sensibilità nei confronti della biodiversità continui a
crescere, soprattutto nelle regioni meridionali, a causa di un maggiore
orientamento della popolazione nei confronti delle questioni della
sostenibilità ambientale.
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