E’ diminuito dell’8,01% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati.
L'Institution Index è un indicatore composito che
valuta la qualità e l'efficacia del quadro istituzionale di un paese,
comprendendo una vasta gamma di elementi che contribuiscono alla stabilità,
trasparenza ed efficienza delle istituzioni pubbliche. Questo indice misura
quanto bene le istituzioni supportano lo sviluppo economico, la governance e il
benessere sociale, valutando fattori come l'efficacia del governo, la qualità
della regolamentazione, lo stato di diritto e il controllo della corruzione. Un
punteggio elevato nell'Institution Index riflette un ambiente legale e
normativo solido, in cui lo stato di diritto è rispettato, la corruzione è
minimizzata e i servizi pubblici sono erogati in modo efficace. Un tale
contesto favorisce la fiducia delle imprese, incoraggia gli investimenti e
supporta una crescita economica sostenibile. Al contrario, un punteggio basso
indica debolezze in queste aree, che possono ostacolare le performance
economiche, ridurre la fiducia degli investitori e aggravare le disuguaglianze
sociali. L'Institution Index considera anche la protezione dei diritti di
proprietà, l'indipendenza della magistratura e l'efficienza delle operazioni
governative, tutti elementi cruciali per mantenere un ambiente economico sano.
Inoltre, l'indice valuta il grado di inclusività e responsabilità nella
governance, assicurando che le istituzioni siano reattive ai bisogni di tutti i
cittadini e capaci di adattarsi alle condizioni in evoluzione. Questo indice è
fondamentale per i responsabili politici, gli investitori e le organizzazioni
internazionali, poiché fornisce una panoramica completa della salute
istituzionale di un paese, guidando decisioni strategiche e investimenti.
Evidenziando punti di forza e aree di miglioramento, l'Institution Index serve
come uno strumento chiave per migliorare la qualità istituzionale, promuovere
una buona governance e, in ultima analisi, stimolare il progresso economico e
sociale. I dati sono disponibili per il periodo 2013-2022.
L’institution
index nel 2022. L'Innovation Index
del 2022 offre una panoramica significativa della capacità innovativa dei paesi
a livello globale, evidenziando notevoli differenze tra le nazioni. Al vertice
della classifica si posiziona Singapore, con un punteggio di 95,9, riflettendo
il suo forte impegno nella costruzione di un ecosistema favorevole
all'innovazione, sostenuto da politiche governative mirate, un ambiente
imprenditoriale favorevole e investimenti sostanziali in ricerca e sviluppo. La
Svizzera segue con un punteggio di 89,2, consolidando la sua posizione di
leader globale nell'innovazione, grazie a un sistema educativo eccellente,
istituzioni solide e una forte collaborazione tra pubblico e privato. La
Norvegia e i Paesi Bassi, rispettivamente con punteggi di 87,1 e 86,9,
dimostrano l'importanza di una governance stabile e di investimenti mirati in
ricerca e tecnologia per mantenere alti livelli di innovazione. Paesi come il
Lussemburgo e gli Emirati Arabi Uniti, con punteggi di 84,6 e 83,5, sono esempi
di nazioni che, nonostante le dimensioni ridotte, riescono a competere a
livello globale grazie a politiche orientate all'innovazione e all'attrazione
di talenti internazionali. Un'analisi più approfondita della classifica rivela
che le economie avanzate continuano a dominare le prime posizioni, grazie a
infrastrutture ben sviluppate, istituzioni forti e un elevato livello di
capitale umano. Tuttavia, paesi come la Nuova Zelanda (83,3) e l'Estonia (82,2)
mostrano che anche le nazioni più piccole possono eccellere nell'innovazione se
supportate da politiche efficaci e da un impegno costante verso la
modernizzazione tecnologica. Gli Stati Uniti, con un punteggio di 80,9, restano
un attore chiave nell'innovazione globale, nonostante un leggero calo rispetto
agli anni precedenti. Questo può essere attribuito a sfide interne come la
crescente disuguaglianza e la frammentazione politica, che possono influenzare
la capacità del paese di mantenere il suo vantaggio competitivo. In Europa,
paesi come la Germania (76,5), la Francia (77) e la Svezia (76,5) continuano a
essere leader nell'innovazione, grazie a una forte tradizione industriale,
investimenti in ricerca e sviluppo, e politiche pubbliche favorevoli. Tuttavia,
il loro punteggio relativamente inferiore rispetto a quello di altre economie
avanzate suggerisce che potrebbero dover affrontare sfide legate alla
burocrazia e alla necessità di modernizzare ulteriormente le loro
infrastrutture tecnologiche. Il Regno Unito, con un punteggio di 74,5, pur
rimanendo una forza significativa nell'innovazione, mostra segni di
stagnazione, probabilmente influenzata dalle incertezze economiche legate alla
Brexit. L'Asia mostra una varietà di risultati, con Singapore e Hong Kong che
si distinguono come hub globali dell'innovazione, grazie a una combinazione di
politiche proattive, infrastrutture avanzate e una forte connessione con i
mercati globali. La Corea del Sud, con un punteggio di 70,5, è un esempio di
come gli investimenti sostenuti in tecnologia e istruzione possano portare a un
alto livello di innovazione, anche se ci sono segnali che indicano la necessità
di diversificare ulteriormente il proprio approccio per mantenere la crescita.
La Cina, con un punteggio di 64,8, continua a emergere come una potenza
innovativa globale, anche se la sua posizione relativamente più bassa rispetto
a paesi occidentali indica che ha ancora strada da fare per colmare il divario
in termini di qualità e sostenibilità dell'innovazione. Tra i paesi emergenti,
Mauritius (74,7) e Brunei (74,5) sono esempi interessanti di come le piccole
economie possano sfruttare strategie mirate per migliorare significativamente
le loro capacità innovative. L'India, con un punteggio di 60,1, mostra
progressi significativi, ma resta ancora dietro rispetto alle altre economie
BRICS, il che suggerisce la necessità di affrontare sfide strutturali come la
burocrazia, la corruzione e la mancanza di infrastrutture. L'Africa mostra una
grande varietà nei punteggi, con paesi come il Rwanda (68,8) che dimostrano
notevoli progressi grazie a politiche innovative e a una governance efficace,
mentre altri paesi, come il Niger (52) e la Mauritania (51,6), rimangono
significativamente indietro, evidenziando le difficoltà che molte nazioni
africane devono affrontare nel costruire ecosistemi di innovazione robusti. L'America
Latina e i Caraibi presentano una situazione simile, con paesi come il Cile
(66,5) e l'Uruguay (69,4) che mostrano buoni risultati grazie a politiche
stabili e un focus sull'istruzione e l'innovazione tecnologica, mentre altre nazioni
come l'Argentina (47,6) e il Brasile (46,7) faticano a mantenere il passo,
spesso a causa di instabilità economiche e politiche che ostacolano lo sviluppo
dell'innovazione. Il Messico, con un punteggio di 48,2, pur essendo una delle
economie più grandi della regione, mostra un margine di miglioramento
significativo, dovendo affrontare sfide legate alla sicurezza, alla corruzione
e alla necessità di modernizzare le sue infrastrutture tecnologiche. Guardando
ai paesi in fondo alla classifica, come lo Yemen (17,5), l'Iran (31,1), e lo
Zimbabwe (33,3), emerge chiaramente come conflitti, instabilità politica e
sanzioni economiche possano avere un impatto devastante sulla capacità di
innovare. Questi paesi affrontano gravi carenze in termini di infrastrutture,
capitale umano e governance, che rendono estremamente difficile creare un
ambiente favorevole all'innovazione. In questi casi, l'assistenza
internazionale e le riforme interne sostanziali sono necessarie per avviare un
percorso di recupero e miglioramento. Un aspetto interessante che emerge
dall'analisi di questi dati è la correlazione tra il livello di sviluppo
economico e la posizione nell'Innovation Index. I paesi con economie avanzate e
ben consolidate tendono a ottenere punteggi più elevati, il che suggerisce che
un forte capitale umano, istituzioni stabili e infrastrutture avanzate sono
fattori chiave per il successo nell'innovazione. Tuttavia, ci sono eccezioni
significative, come Mauritius e il Rwanda, che dimostrano che anche le economie
emergenti possono raggiungere alti livelli di innovazione se sono supportate da
politiche governative efficaci e da una chiara visione strategica. In
conclusione, l'Innovation Index del 2022 evidenzia una forte disparità nella
capacità innovativa tra i diversi paesi, riflettendo non solo le differenze nel
livello di sviluppo economico, ma anche l'efficacia delle politiche pubbliche,
la qualità delle istituzioni e la disponibilità di risorse umane e
tecnologiche. Mentre alcune nazioni continuano a consolidare la loro posizione
di leader nell'innovazione, altre devono affrontare sfide significative per
migliorare il loro ecosistema innovativo. Per i paesi che si trovano in
posizioni inferiori nella classifica, il percorso verso l'innovazione
richiederà non solo investimenti in ricerca e sviluppo, ma anche riforme
strutturali, miglioramenti nella governance e un impegno costante per costruire
un ambiente favorevole alla crescita economica e al progresso tecnologico.
L’institution
index tra il 2013 ed il 2022. I dati relativi all'Institution Index tra il
2013 e il 2022 evidenziano variazioni significative in diversi paesi, sia in
termini di miglioramenti che di deterioramenti. Un'analisi dettagliata dei dati
mostra che alcune nazioni hanno compiuto progressi notevoli, mentre altre hanno
subito un declino sostanziale, riflettendo una varietà di fattori economici,
politici e sociali.
Tra i paesi con i maggiori miglioramenti, spicca
l'Indonesia, che ha visto un aumento di 17,9 punti, pari a un miglioramento del
48,12%. Questo risultato suggerisce un rafforzamento significativo delle
istituzioni, probabilmente dovuto a riforme strutturali e a una crescente
stabilità politica ed economica. La Cina e il Vietnam mostrano anch'essi
progressi rilevanti, con aumenti rispettivamente di 16,5 punti (34,16%) e 14
punti (30,04%). Questi incrementi sono indicativi delle trasformazioni profonde
che questi paesi hanno attraversato negli ultimi anni, con un focus sulla
modernizzazione delle istituzioni e sull'integrazione nell'economia globale. Paesi
come l'Uzbekistan e l'Azerbaigian, con incrementi rispettivamente di 11,9 e
10,2 punti, mostrano anch'essi un miglioramento nella qualità delle
istituzioni, spesso associato a sforzi per migliorare la governance e ridurre
la corruzione. Anche in Africa, nazioni come il Ruanda e la Costa d'Avorio
hanno mostrato progressi significativi, rispettivamente del 15,82% e del
18,44%, dimostrando come investimenti mirati e riforme governative possano
portare a un rafforzamento delle istituzioni anche in contesti con risorse
limitate. Allo stesso tempo, alcuni paesi con istituzioni già forti hanno
continuato a migliorare, anche se a un ritmo più lento. Gli Emirati Arabi
Uniti, Singapore e la Svizzera hanno registrato aumenti minori, ma
significativi, rispettivamente del 10,45%, 4,01% e 2,18%, consolidando
ulteriormente la loro posizione come leader globali in termini di qualità
istituzionale. D'altra parte, la situazione è molto diversa per i paesi che
hanno registrato un declino nell'Institution Index. Tra questi, lo Yemen ha
subito il peggior calo, con una diminuzione di 19,8 punti, pari a un declino
del 53,08%. Questo drastico deterioramento è senza dubbio collegato al
conflitto prolungato, alla destabilizzazione politica e alla crisi umanitaria
che hanno devastato il paese negli ultimi anni. Paesi come la Bielorussia e il
Mozambico hanno anch'essi registrato significative riduzioni dei loro punteggi,
rispettivamente del 36,11% e del 35,01%, riflettendo la crescente repressione
politica e l'instabilità economica. In Europa, nazioni come la Slovacchia, la
Polonia e la Croazia hanno visto diminuzioni preoccupanti, con cali
rispettivamente del 28,29%, 24,33% e 23,88%. Questi paesi, che una volta erano
visti come modelli di transizione democratica e sviluppo economico post-comunista,
stanno ora affrontando sfide legate al deterioramento dello stato di diritto,
all'aumento della corruzione e a una crescente instabilità politica. Anche
paesi tradizionalmente stabili come la Finlandia, la Danimarca, e l'Irlanda
hanno subito riduzioni significative nei loro punteggi dell'Institution Index,
con cali rispettivamente del 13,43%, 13,12%, e 13,82%. Questi dati indicano che
anche nelle economie avanzate possono emergere sfide legate alla governance,
alla trasparenza e alla fiducia nelle istituzioni. Tra le nazioni occidentali,
gli Stati Uniti hanno registrato un calo significativo di 5,1 punti, pari a un
5,93%. Questo calo può essere attribuito a una serie di fattori, tra cui la
polarizzazione politica, le crisi di governance, e le crescenti disuguaglianze
che hanno caratterizzato il decennio scorso. Paesi come il Regno Unito, che ha
visto un calo del 15,72%, e la Germania, con un calo del 7,27%, mostrano
anch'essi segni di stress istituzionale, probabilmente legati a incertezze politiche
e alla crescente complessità delle sfide economiche e sociali. In Asia, il
Giappone ha visto un declino di 7,7 punti (9,22%), indicando che anche le
economie avanzate dell'Estremo Oriente non sono immuni dalle difficoltà
istituzionali, forse legate alla stagnazione economica e alle questioni
demografiche. La Corea del Sud, con un calo del 7,24%, riflette anch'essa
tensioni simili, nonostante i suoi impressionanti progressi tecnologici e
industriali. In sintesi, i dati dell'Institution Index tra il 2013 e il 2022
mostrano una vasta gamma di esperienze tra i diversi paesi, con alcuni che
hanno fatto progressi significativi nel migliorare la qualità delle loro
istituzioni, mentre altri hanno visto un deterioramento sostanziale. I
miglioramenti più evidenti si sono verificati in paesi in via di sviluppo che
hanno investito in riforme strutturali e rafforzamento della governance, mentre
i peggioramenti più gravi sono stati osservati in paesi colpiti da conflitti,
instabilità politica e regressioni democratiche. Tuttavia, anche molte economie
avanzate hanno sperimentato un calo della qualità istituzionale, suggerendo che
la governance e la fiducia nelle istituzioni sono sfide globali che richiedono
attenzione costante e adattamenti politici. Questi risultati sottolineano
l'importanza delle istituzioni solide per il progresso economico e sociale e
mostrano come i cambiamenti politici, economici e sociali possano avere un
impatto profondo e duraturo sulla qualità della governance.
Politiche
economiche per incrementare il valore dell’institution index. Incrementare
il valore dell’Institution Index richiede un approccio economico integrato che
abbracci una serie di politiche mirate al rafforzamento delle istituzioni, alla
promozione della trasparenza, all’efficienza della governance, e alla lotta
alla corruzione. Una delle politiche fondamentali per migliorare il valore
dell’Institution Index è l'investimento nella capacità amministrativa delle
istituzioni pubbliche. Questo significa potenziare la formazione e la
professionalizzazione della forza lavoro pubblica, assicurando che i dipendenti
pubblici siano adeguatamente qualificati e motivati a operare con integrità e
competenza. La creazione di programmi di formazione continua e lo sviluppo di
una cultura della meritocrazia all'interno delle amministrazioni pubbliche
possono contribuire a migliorare l'efficacia del governo e la qualità dei
servizi offerti ai cittadini. Parallelamente, è essenziale promuovere la
trasparenza in tutti i livelli di governo. Questo può essere ottenuto
attraverso l'implementazione di sistemi di monitoraggio e valutazione delle
performance, che rendano conto ai cittadini delle azioni del governo e delle
istituzioni. La digitalizzazione dei servizi pubblici gioca un ruolo cruciale
in questo contesto, permettendo una maggiore accessibilità e trasparenza nelle
operazioni governative. Attraverso piattaforme digitali, i cittadini possono
avere accesso diretto alle informazioni governative, partecipare ai processi
decisionali e segnalare inefficienze o abusi. L’uso delle tecnologie digitali
per la trasparenza e la partecipazione non solo aumenta la fiducia dei
cittadini nelle istituzioni, ma riduce anche le opportunità di corruzione.
Combattere la corruzione è infatti un altro pilastro fondamentale per
l’incremento dell’Institution Index. La corruzione erode la fiducia nelle
istituzioni e ostacola lo sviluppo economico, pertanto è essenziale adottare
misure rigorose per prevenirla e sanzionarla. I governi possono implementare
normative più severe contro la corruzione, istituire organismi di controllo
indipendenti e garantire che le leggi siano applicate in modo imparziale. È
altresì importante promuovere una cultura dell’etica pubblica, incoraggiando la
trasparenza e l'integrità in tutti i settori della società. I media
indipendenti e la società civile devono essere coinvolti come partner
strategici nella lotta alla corruzione, svolgendo un ruolo di vigilanza e
sensibilizzazione. La giustizia è un'altra area critica su cui concentrarsi per
migliorare l'Institution Index. Un sistema giudiziario indipendente, efficiente
e accessibile è fondamentale per garantire lo stato di diritto, che è alla base
di qualsiasi economia sana. Riformare il sistema giudiziario per renderlo più
rapido e meno oneroso, investendo in infrastrutture giudiziarie e nella
formazione dei magistrati, può contribuire a migliorare la qualità delle
istituzioni. Un sistema giudiziario efficace dissuade le pratiche illecite e
garantisce che i contratti siano rispettati, il che è essenziale per un
ambiente imprenditoriale favorevole. Inoltre, l'adozione di politiche
economiche volte a migliorare il contesto regolamentare può significativamente
incrementare il valore dell’Institution Index. Regolamenti chiari, coerenti e
stabili riducono l'incertezza per le imprese e favoriscono gli investimenti,
sia locali che esteri. I governi devono lavorare per semplificare le normative,
eliminare le leggi obsolete e rendere i processi amministrativi più snelli e
prevedibili. In questo modo, si riduce il rischio di discrezionalità da parte
dei funzionari pubblici, che spesso è terreno fertile per la corruzione. Un
contesto regolamentare efficiente promuove la competitività e favorisce
l'innovazione, elementi chiave per uno sviluppo economico sostenibile. Anche il
decentramento amministrativo può giocare un ruolo importante nel rafforzamento
delle istituzioni. Delegare maggiori poteri alle amministrazioni locali e
regionali può avvicinare le decisioni politiche ai cittadini, rendendo il
governo più responsabile e reattivo alle esigenze locali. Tuttavia, il
decentramento deve essere accompagnato da una chiara definizione delle
responsabilità e da adeguate risorse finanziarie e umane per evitare
inefficienze e diseguaglianze tra le diverse aree del paese. Un'adeguata
gestione delle risorse pubbliche è cruciale per garantire la sostenibilità
delle politiche istituzionali. I governi devono adottare pratiche di gestione
finanziaria rigorose, che includano la pianificazione a lungo termine, il
controllo delle spese pubbliche e la lotta all'evasione fiscale. Una politica
fiscale equa e trasparente è essenziale per generare le entrate necessarie a
finanziare i servizi pubblici e gli investimenti in infrastrutture, che a loro
volta rafforzano la qualità delle istituzioni. La partecipazione pubblica è un
altro elemento cruciale per migliorare l’Institution Index. Coinvolgere i
cittadini nel processo decisionale, attraverso consultazioni pubbliche e altri
strumenti di partecipazione diretta, può migliorare la legittimità delle
decisioni politiche e rafforzare la fiducia nelle istituzioni. La
partecipazione attiva dei cittadini contribuisce a garantire che le politiche
riflettano le reali esigenze della popolazione e siano quindi più efficaci. È
anche importante promuovere l'inclusività nelle politiche pubbliche,
assicurando che tutti i gruppi sociali, compresi quelli più vulnerabili,
abbiano voce in capitolo e possano beneficiare delle decisioni governative. In
tale contesto, l'educazione gioca un ruolo fondamentale. Investire
nell'educazione civica e nella formazione dei cittadini sui loro diritti e
doveri è essenziale per costruire una società più consapevole e partecipe. Un
popolo informato è più incline a partecipare attivamente alla vita pubblica e a
chiedere conto ai propri rappresentanti, contribuendo così al miglioramento
delle istituzioni. Un’altra area critica è il rafforzamento dello stato di
diritto, che richiede non solo un sistema giudiziario efficiente, ma anche il
rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Proteggere i diritti
di proprietà, garantire la libertà di espressione e promuovere l'uguaglianza di
fronte alla legge sono elementi indispensabili per creare un contesto
istituzionale stabile e prevedibile, che attragga investimenti e stimoli la
crescita economica. Infine, l'integrazione economica internazionale può
contribuire a migliorare l’Institution Index. La partecipazione attiva ai
mercati globali e la cooperazione con organizzazioni internazionali possono
portare a una maggiore adozione di buone pratiche e standard internazionali
nelle politiche nazionali. L'apertura al commercio e agli investimenti esteri
può inoltre incentivare i governi a migliorare le istituzioni per attrarre e
mantenere capitali stranieri, che sono spesso sensibili alla qualità del
contesto istituzionale. In sintesi, per incrementare il valore dell’Institution
Index, è necessario adottare un insieme coerente di politiche economiche che
promuovano la trasparenza, l'efficienza, la legalità e la partecipazione. Solo
attraverso un impegno costante e integrato si possono costruire istituzioni
solide, capaci di sostenere lo sviluppo economico e sociale a lungo termine,
garantendo al contempo la fiducia dei cittadini e degli investitori.
Conclusioni.
In media il valore dell’institution index è diminuito tra il 2013 ed il
2022 di un ammontare pari a -8,01% per i paesi considerati. Vi sono dei paesi
nei quali il valore dell’institution index è cresciuto significativamente tra il
2013 ed il 2023 ovvero: Indonesia con +48,12%, Zimbabwe con +37,60%, China con +34,16%,
Vietnam con +30,04%; Uzbekistan con +26,21%. Vi sono anche dei paesi nei quali
il valore dell’institution index è diminuito ovvero: Repubblica Slovacca con
-28,29%, Nicaragua con -28,49%, Mozambico con -35,01%, Bielorussia con -36,11%,
Yemen con -53,08%.
Fonte: Global
Innovation Index
Link: https://www.wipo.int/portal/en/index.html