giovedì 29 agosto 2024

L’institution index a livello globale

 E’ diminuito dell’8,01% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati.

L'Institution Index è un indicatore composito che valuta la qualità e l'efficacia del quadro istituzionale di un paese, comprendendo una vasta gamma di elementi che contribuiscono alla stabilità, trasparenza ed efficienza delle istituzioni pubbliche. Questo indice misura quanto bene le istituzioni supportano lo sviluppo economico, la governance e il benessere sociale, valutando fattori come l'efficacia del governo, la qualità della regolamentazione, lo stato di diritto e il controllo della corruzione. Un punteggio elevato nell'Institution Index riflette un ambiente legale e normativo solido, in cui lo stato di diritto è rispettato, la corruzione è minimizzata e i servizi pubblici sono erogati in modo efficace. Un tale contesto favorisce la fiducia delle imprese, incoraggia gli investimenti e supporta una crescita economica sostenibile. Al contrario, un punteggio basso indica debolezze in queste aree, che possono ostacolare le performance economiche, ridurre la fiducia degli investitori e aggravare le disuguaglianze sociali. L'Institution Index considera anche la protezione dei diritti di proprietà, l'indipendenza della magistratura e l'efficienza delle operazioni governative, tutti elementi cruciali per mantenere un ambiente economico sano. Inoltre, l'indice valuta il grado di inclusività e responsabilità nella governance, assicurando che le istituzioni siano reattive ai bisogni di tutti i cittadini e capaci di adattarsi alle condizioni in evoluzione. Questo indice è fondamentale per i responsabili politici, gli investitori e le organizzazioni internazionali, poiché fornisce una panoramica completa della salute istituzionale di un paese, guidando decisioni strategiche e investimenti. Evidenziando punti di forza e aree di miglioramento, l'Institution Index serve come uno strumento chiave per migliorare la qualità istituzionale, promuovere una buona governance e, in ultima analisi, stimolare il progresso economico e sociale. I dati sono disponibili per il periodo 2013-2022.

L’institution index nel 2022.  L'Innovation Index del 2022 offre una panoramica significativa della capacità innovativa dei paesi a livello globale, evidenziando notevoli differenze tra le nazioni. Al vertice della classifica si posiziona Singapore, con un punteggio di 95,9, riflettendo il suo forte impegno nella costruzione di un ecosistema favorevole all'innovazione, sostenuto da politiche governative mirate, un ambiente imprenditoriale favorevole e investimenti sostanziali in ricerca e sviluppo. La Svizzera segue con un punteggio di 89,2, consolidando la sua posizione di leader globale nell'innovazione, grazie a un sistema educativo eccellente, istituzioni solide e una forte collaborazione tra pubblico e privato. La Norvegia e i Paesi Bassi, rispettivamente con punteggi di 87,1 e 86,9, dimostrano l'importanza di una governance stabile e di investimenti mirati in ricerca e tecnologia per mantenere alti livelli di innovazione. Paesi come il Lussemburgo e gli Emirati Arabi Uniti, con punteggi di 84,6 e 83,5, sono esempi di nazioni che, nonostante le dimensioni ridotte, riescono a competere a livello globale grazie a politiche orientate all'innovazione e all'attrazione di talenti internazionali. Un'analisi più approfondita della classifica rivela che le economie avanzate continuano a dominare le prime posizioni, grazie a infrastrutture ben sviluppate, istituzioni forti e un elevato livello di capitale umano. Tuttavia, paesi come la Nuova Zelanda (83,3) e l'Estonia (82,2) mostrano che anche le nazioni più piccole possono eccellere nell'innovazione se supportate da politiche efficaci e da un impegno costante verso la modernizzazione tecnologica. Gli Stati Uniti, con un punteggio di 80,9, restano un attore chiave nell'innovazione globale, nonostante un leggero calo rispetto agli anni precedenti. Questo può essere attribuito a sfide interne come la crescente disuguaglianza e la frammentazione politica, che possono influenzare la capacità del paese di mantenere il suo vantaggio competitivo. In Europa, paesi come la Germania (76,5), la Francia (77) e la Svezia (76,5) continuano a essere leader nell'innovazione, grazie a una forte tradizione industriale, investimenti in ricerca e sviluppo, e politiche pubbliche favorevoli. Tuttavia, il loro punteggio relativamente inferiore rispetto a quello di altre economie avanzate suggerisce che potrebbero dover affrontare sfide legate alla burocrazia e alla necessità di modernizzare ulteriormente le loro infrastrutture tecnologiche. Il Regno Unito, con un punteggio di 74,5, pur rimanendo una forza significativa nell'innovazione, mostra segni di stagnazione, probabilmente influenzata dalle incertezze economiche legate alla Brexit. L'Asia mostra una varietà di risultati, con Singapore e Hong Kong che si distinguono come hub globali dell'innovazione, grazie a una combinazione di politiche proattive, infrastrutture avanzate e una forte connessione con i mercati globali. La Corea del Sud, con un punteggio di 70,5, è un esempio di come gli investimenti sostenuti in tecnologia e istruzione possano portare a un alto livello di innovazione, anche se ci sono segnali che indicano la necessità di diversificare ulteriormente il proprio approccio per mantenere la crescita. La Cina, con un punteggio di 64,8, continua a emergere come una potenza innovativa globale, anche se la sua posizione relativamente più bassa rispetto a paesi occidentali indica che ha ancora strada da fare per colmare il divario in termini di qualità e sostenibilità dell'innovazione. Tra i paesi emergenti, Mauritius (74,7) e Brunei (74,5) sono esempi interessanti di come le piccole economie possano sfruttare strategie mirate per migliorare significativamente le loro capacità innovative. L'India, con un punteggio di 60,1, mostra progressi significativi, ma resta ancora dietro rispetto alle altre economie BRICS, il che suggerisce la necessità di affrontare sfide strutturali come la burocrazia, la corruzione e la mancanza di infrastrutture. L'Africa mostra una grande varietà nei punteggi, con paesi come il Rwanda (68,8) che dimostrano notevoli progressi grazie a politiche innovative e a una governance efficace, mentre altri paesi, come il Niger (52) e la Mauritania (51,6), rimangono significativamente indietro, evidenziando le difficoltà che molte nazioni africane devono affrontare nel costruire ecosistemi di innovazione robusti. L'America Latina e i Caraibi presentano una situazione simile, con paesi come il Cile (66,5) e l'Uruguay (69,4) che mostrano buoni risultati grazie a politiche stabili e un focus sull'istruzione e l'innovazione tecnologica, mentre altre nazioni come l'Argentina (47,6) e il Brasile (46,7) faticano a mantenere il passo, spesso a causa di instabilità economiche e politiche che ostacolano lo sviluppo dell'innovazione. Il Messico, con un punteggio di 48,2, pur essendo una delle economie più grandi della regione, mostra un margine di miglioramento significativo, dovendo affrontare sfide legate alla sicurezza, alla corruzione e alla necessità di modernizzare le sue infrastrutture tecnologiche. Guardando ai paesi in fondo alla classifica, come lo Yemen (17,5), l'Iran (31,1), e lo Zimbabwe (33,3), emerge chiaramente come conflitti, instabilità politica e sanzioni economiche possano avere un impatto devastante sulla capacità di innovare. Questi paesi affrontano gravi carenze in termini di infrastrutture, capitale umano e governance, che rendono estremamente difficile creare un ambiente favorevole all'innovazione. In questi casi, l'assistenza internazionale e le riforme interne sostanziali sono necessarie per avviare un percorso di recupero e miglioramento. Un aspetto interessante che emerge dall'analisi di questi dati è la correlazione tra il livello di sviluppo economico e la posizione nell'Innovation Index. I paesi con economie avanzate e ben consolidate tendono a ottenere punteggi più elevati, il che suggerisce che un forte capitale umano, istituzioni stabili e infrastrutture avanzate sono fattori chiave per il successo nell'innovazione. Tuttavia, ci sono eccezioni significative, come Mauritius e il Rwanda, che dimostrano che anche le economie emergenti possono raggiungere alti livelli di innovazione se sono supportate da politiche governative efficaci e da una chiara visione strategica. In conclusione, l'Innovation Index del 2022 evidenzia una forte disparità nella capacità innovativa tra i diversi paesi, riflettendo non solo le differenze nel livello di sviluppo economico, ma anche l'efficacia delle politiche pubbliche, la qualità delle istituzioni e la disponibilità di risorse umane e tecnologiche. Mentre alcune nazioni continuano a consolidare la loro posizione di leader nell'innovazione, altre devono affrontare sfide significative per migliorare il loro ecosistema innovativo. Per i paesi che si trovano in posizioni inferiori nella classifica, il percorso verso l'innovazione richiederà non solo investimenti in ricerca e sviluppo, ma anche riforme strutturali, miglioramenti nella governance e un impegno costante per costruire un ambiente favorevole alla crescita economica e al progresso tecnologico.

L’institution index tra il 2013 ed il 2022. I dati relativi all'Institution Index tra il 2013 e il 2022 evidenziano variazioni significative in diversi paesi, sia in termini di miglioramenti che di deterioramenti. Un'analisi dettagliata dei dati mostra che alcune nazioni hanno compiuto progressi notevoli, mentre altre hanno subito un declino sostanziale, riflettendo una varietà di fattori economici, politici e sociali.

 

Tra i paesi con i maggiori miglioramenti, spicca l'Indonesia, che ha visto un aumento di 17,9 punti, pari a un miglioramento del 48,12%. Questo risultato suggerisce un rafforzamento significativo delle istituzioni, probabilmente dovuto a riforme strutturali e a una crescente stabilità politica ed economica. La Cina e il Vietnam mostrano anch'essi progressi rilevanti, con aumenti rispettivamente di 16,5 punti (34,16%) e 14 punti (30,04%). Questi incrementi sono indicativi delle trasformazioni profonde che questi paesi hanno attraversato negli ultimi anni, con un focus sulla modernizzazione delle istituzioni e sull'integrazione nell'economia globale. Paesi come l'Uzbekistan e l'Azerbaigian, con incrementi rispettivamente di 11,9 e 10,2 punti, mostrano anch'essi un miglioramento nella qualità delle istituzioni, spesso associato a sforzi per migliorare la governance e ridurre la corruzione. Anche in Africa, nazioni come il Ruanda e la Costa d'Avorio hanno mostrato progressi significativi, rispettivamente del 15,82% e del 18,44%, dimostrando come investimenti mirati e riforme governative possano portare a un rafforzamento delle istituzioni anche in contesti con risorse limitate. Allo stesso tempo, alcuni paesi con istituzioni già forti hanno continuato a migliorare, anche se a un ritmo più lento. Gli Emirati Arabi Uniti, Singapore e la Svizzera hanno registrato aumenti minori, ma significativi, rispettivamente del 10,45%, 4,01% e 2,18%, consolidando ulteriormente la loro posizione come leader globali in termini di qualità istituzionale. D'altra parte, la situazione è molto diversa per i paesi che hanno registrato un declino nell'Institution Index. Tra questi, lo Yemen ha subito il peggior calo, con una diminuzione di 19,8 punti, pari a un declino del 53,08%. Questo drastico deterioramento è senza dubbio collegato al conflitto prolungato, alla destabilizzazione politica e alla crisi umanitaria che hanno devastato il paese negli ultimi anni. Paesi come la Bielorussia e il Mozambico hanno anch'essi registrato significative riduzioni dei loro punteggi, rispettivamente del 36,11% e del 35,01%, riflettendo la crescente repressione politica e l'instabilità economica. In Europa, nazioni come la Slovacchia, la Polonia e la Croazia hanno visto diminuzioni preoccupanti, con cali rispettivamente del 28,29%, 24,33% e 23,88%. Questi paesi, che una volta erano visti come modelli di transizione democratica e sviluppo economico post-comunista, stanno ora affrontando sfide legate al deterioramento dello stato di diritto, all'aumento della corruzione e a una crescente instabilità politica. Anche paesi tradizionalmente stabili come la Finlandia, la Danimarca, e l'Irlanda hanno subito riduzioni significative nei loro punteggi dell'Institution Index, con cali rispettivamente del 13,43%, 13,12%, e 13,82%. Questi dati indicano che anche nelle economie avanzate possono emergere sfide legate alla governance, alla trasparenza e alla fiducia nelle istituzioni. Tra le nazioni occidentali, gli Stati Uniti hanno registrato un calo significativo di 5,1 punti, pari a un 5,93%. Questo calo può essere attribuito a una serie di fattori, tra cui la polarizzazione politica, le crisi di governance, e le crescenti disuguaglianze che hanno caratterizzato il decennio scorso. Paesi come il Regno Unito, che ha visto un calo del 15,72%, e la Germania, con un calo del 7,27%, mostrano anch'essi segni di stress istituzionale, probabilmente legati a incertezze politiche e alla crescente complessità delle sfide economiche e sociali. In Asia, il Giappone ha visto un declino di 7,7 punti (9,22%), indicando che anche le economie avanzate dell'Estremo Oriente non sono immuni dalle difficoltà istituzionali, forse legate alla stagnazione economica e alle questioni demografiche. La Corea del Sud, con un calo del 7,24%, riflette anch'essa tensioni simili, nonostante i suoi impressionanti progressi tecnologici e industriali. In sintesi, i dati dell'Institution Index tra il 2013 e il 2022 mostrano una vasta gamma di esperienze tra i diversi paesi, con alcuni che hanno fatto progressi significativi nel migliorare la qualità delle loro istituzioni, mentre altri hanno visto un deterioramento sostanziale. I miglioramenti più evidenti si sono verificati in paesi in via di sviluppo che hanno investito in riforme strutturali e rafforzamento della governance, mentre i peggioramenti più gravi sono stati osservati in paesi colpiti da conflitti, instabilità politica e regressioni democratiche. Tuttavia, anche molte economie avanzate hanno sperimentato un calo della qualità istituzionale, suggerendo che la governance e la fiducia nelle istituzioni sono sfide globali che richiedono attenzione costante e adattamenti politici. Questi risultati sottolineano l'importanza delle istituzioni solide per il progresso economico e sociale e mostrano come i cambiamenti politici, economici e sociali possano avere un impatto profondo e duraturo sulla qualità della governance.

Politiche economiche per incrementare il valore dell’institution index. Incrementare il valore dell’Institution Index richiede un approccio economico integrato che abbracci una serie di politiche mirate al rafforzamento delle istituzioni, alla promozione della trasparenza, all’efficienza della governance, e alla lotta alla corruzione. Una delle politiche fondamentali per migliorare il valore dell’Institution Index è l'investimento nella capacità amministrativa delle istituzioni pubbliche. Questo significa potenziare la formazione e la professionalizzazione della forza lavoro pubblica, assicurando che i dipendenti pubblici siano adeguatamente qualificati e motivati a operare con integrità e competenza. La creazione di programmi di formazione continua e lo sviluppo di una cultura della meritocrazia all'interno delle amministrazioni pubbliche possono contribuire a migliorare l'efficacia del governo e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Parallelamente, è essenziale promuovere la trasparenza in tutti i livelli di governo. Questo può essere ottenuto attraverso l'implementazione di sistemi di monitoraggio e valutazione delle performance, che rendano conto ai cittadini delle azioni del governo e delle istituzioni. La digitalizzazione dei servizi pubblici gioca un ruolo cruciale in questo contesto, permettendo una maggiore accessibilità e trasparenza nelle operazioni governative. Attraverso piattaforme digitali, i cittadini possono avere accesso diretto alle informazioni governative, partecipare ai processi decisionali e segnalare inefficienze o abusi. L’uso delle tecnologie digitali per la trasparenza e la partecipazione non solo aumenta la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, ma riduce anche le opportunità di corruzione. Combattere la corruzione è infatti un altro pilastro fondamentale per l’incremento dell’Institution Index. La corruzione erode la fiducia nelle istituzioni e ostacola lo sviluppo economico, pertanto è essenziale adottare misure rigorose per prevenirla e sanzionarla. I governi possono implementare normative più severe contro la corruzione, istituire organismi di controllo indipendenti e garantire che le leggi siano applicate in modo imparziale. È altresì importante promuovere una cultura dell’etica pubblica, incoraggiando la trasparenza e l'integrità in tutti i settori della società. I media indipendenti e la società civile devono essere coinvolti come partner strategici nella lotta alla corruzione, svolgendo un ruolo di vigilanza e sensibilizzazione. La giustizia è un'altra area critica su cui concentrarsi per migliorare l'Institution Index. Un sistema giudiziario indipendente, efficiente e accessibile è fondamentale per garantire lo stato di diritto, che è alla base di qualsiasi economia sana. Riformare il sistema giudiziario per renderlo più rapido e meno oneroso, investendo in infrastrutture giudiziarie e nella formazione dei magistrati, può contribuire a migliorare la qualità delle istituzioni. Un sistema giudiziario efficace dissuade le pratiche illecite e garantisce che i contratti siano rispettati, il che è essenziale per un ambiente imprenditoriale favorevole. Inoltre, l'adozione di politiche economiche volte a migliorare il contesto regolamentare può significativamente incrementare il valore dell’Institution Index. Regolamenti chiari, coerenti e stabili riducono l'incertezza per le imprese e favoriscono gli investimenti, sia locali che esteri. I governi devono lavorare per semplificare le normative, eliminare le leggi obsolete e rendere i processi amministrativi più snelli e prevedibili. In questo modo, si riduce il rischio di discrezionalità da parte dei funzionari pubblici, che spesso è terreno fertile per la corruzione. Un contesto regolamentare efficiente promuove la competitività e favorisce l'innovazione, elementi chiave per uno sviluppo economico sostenibile. Anche il decentramento amministrativo può giocare un ruolo importante nel rafforzamento delle istituzioni. Delegare maggiori poteri alle amministrazioni locali e regionali può avvicinare le decisioni politiche ai cittadini, rendendo il governo più responsabile e reattivo alle esigenze locali. Tuttavia, il decentramento deve essere accompagnato da una chiara definizione delle responsabilità e da adeguate risorse finanziarie e umane per evitare inefficienze e diseguaglianze tra le diverse aree del paese. Un'adeguata gestione delle risorse pubbliche è cruciale per garantire la sostenibilità delle politiche istituzionali. I governi devono adottare pratiche di gestione finanziaria rigorose, che includano la pianificazione a lungo termine, il controllo delle spese pubbliche e la lotta all'evasione fiscale. Una politica fiscale equa e trasparente è essenziale per generare le entrate necessarie a finanziare i servizi pubblici e gli investimenti in infrastrutture, che a loro volta rafforzano la qualità delle istituzioni. La partecipazione pubblica è un altro elemento cruciale per migliorare l’Institution Index. Coinvolgere i cittadini nel processo decisionale, attraverso consultazioni pubbliche e altri strumenti di partecipazione diretta, può migliorare la legittimità delle decisioni politiche e rafforzare la fiducia nelle istituzioni. La partecipazione attiva dei cittadini contribuisce a garantire che le politiche riflettano le reali esigenze della popolazione e siano quindi più efficaci. È anche importante promuovere l'inclusività nelle politiche pubbliche, assicurando che tutti i gruppi sociali, compresi quelli più vulnerabili, abbiano voce in capitolo e possano beneficiare delle decisioni governative. In tale contesto, l'educazione gioca un ruolo fondamentale. Investire nell'educazione civica e nella formazione dei cittadini sui loro diritti e doveri è essenziale per costruire una società più consapevole e partecipe. Un popolo informato è più incline a partecipare attivamente alla vita pubblica e a chiedere conto ai propri rappresentanti, contribuendo così al miglioramento delle istituzioni. Un’altra area critica è il rafforzamento dello stato di diritto, che richiede non solo un sistema giudiziario efficiente, ma anche il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Proteggere i diritti di proprietà, garantire la libertà di espressione e promuovere l'uguaglianza di fronte alla legge sono elementi indispensabili per creare un contesto istituzionale stabile e prevedibile, che attragga investimenti e stimoli la crescita economica. Infine, l'integrazione economica internazionale può contribuire a migliorare l’Institution Index. La partecipazione attiva ai mercati globali e la cooperazione con organizzazioni internazionali possono portare a una maggiore adozione di buone pratiche e standard internazionali nelle politiche nazionali. L'apertura al commercio e agli investimenti esteri può inoltre incentivare i governi a migliorare le istituzioni per attrarre e mantenere capitali stranieri, che sono spesso sensibili alla qualità del contesto istituzionale. In sintesi, per incrementare il valore dell’Institution Index, è necessario adottare un insieme coerente di politiche economiche che promuovano la trasparenza, l'efficienza, la legalità e la partecipazione. Solo attraverso un impegno costante e integrato si possono costruire istituzioni solide, capaci di sostenere lo sviluppo economico e sociale a lungo termine, garantendo al contempo la fiducia dei cittadini e degli investitori.

Conclusioni. In media il valore dell’institution index è diminuito tra il 2013 ed il 2022 di un ammontare pari a -8,01% per i paesi considerati. Vi sono dei paesi nei quali il valore dell’institution index è cresciuto significativamente tra il 2013 ed il 2023 ovvero: Indonesia con +48,12%, Zimbabwe con +37,60%, China con +34,16%, Vietnam con +30,04%; Uzbekistan con +26,21%. Vi sono anche dei paesi nei quali il valore dell’institution index è diminuito ovvero: Repubblica Slovacca con -28,29%, Nicaragua con -28,49%, Mozambico con -35,01%, Bielorussia con -36,11%, Yemen con -53,08%.

Fonte: Global Innovation Index

Link:  https://www.wipo.int/portal/en/index.html




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