E' cresciuto in media del 26,88% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati
L'Infrastructure Index
nel contesto del Global Innovation Index (GII) è una misura composita che
valuta diversi aspetti delle infrastrutture di un paese, essenziali per
supportare l'innovazione. Questo indice si concentra su tre componenti
principali: le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), che
valutano la penetrazione di Internet, la disponibilità di connessioni a banda
larga, la copertura di rete mobile e l'adozione di tecnologie digitali da parte
delle imprese e dei consumatori, oltre alla qualità e accessibilità dei servizi
ICT, fondamentali per lo sviluppo delle capacità di innovazione. Include anche l'infrastruttura generale, che
comprende l'accesso a servizi di base come elettricità, acqua e trasporto.
Un'infrastruttura generale di qualità è cruciale per un'economia innovativa,
poiché facilita la produzione, la distribuzione e la vendita di beni e servizi,
oltre a migliorare la mobilità di persone, beni e servizi all'interno e
all'esterno di un paese. Infine,
l'ecologia sostenibile valuta le politiche e le pratiche di un paese che
promuovono un'economia sostenibile e l'uso efficiente delle risorse, compreso
l'uso di energie rinnovabili e la gestione delle risorse naturali. Un'economia
che investe in infrastrutture sostenibili è considerata più innovativa, poiché
si prepara a lungo termine per un ambiente economico globale che privilegia la
sostenibilità. L'Infrastructure Index è quindi una misura essenziale
all'interno del GII, poiché riflette quanto bene le infrastrutture di un paese
possono supportare l'innovazione e, in ultima analisi, la crescita economica. I
dati fanno riferimento al periodo 2013-2022.
L’indice
delle infrastrutture a livello globale nel 2022. L’Infrastructure
Index è una metrica che valuta la qualità delle infrastrutture in vari paesi.
Questa classifica mostra chiaramente una forte predominanza dei paesi nordici e
di altre economie avanzate, con la Svezia che si posiziona al primo posto con
un punteggio di 67, seguita da Norvegia (66,5) e Finlandia (65,9). Questi paesi
sono noti per la loro eccellente infrastruttura, caratterizzata da un'elevata
penetrazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT),
infrastrutture di trasporto efficienti e un forte impegno verso la
sostenibilità. Al di là dei paesi nordici, altre economie sviluppate come la
Svizzera (65,7), la Danimarca (64,3) e Hong Kong SAR, Cina (63,7) si
distinguono per le loro infrastrutture avanzate, che includono servizi ICT di
alta qualità, accesso a servizi essenziali e reti di trasporto ben sviluppate.
Questi paesi sono spesso considerati leader globali nell'innovazione, e il loro
forte posizionamento nell'Infrastructure Index riflette la loro capacità di
supportare e alimentare l'innovazione. Gli Emirati Arabi Uniti (63,2) e il Regno
Unito (62,9) rappresentano altre economie che si collocano in alto nella
classifica, evidenziando come le infrastrutture moderne siano essenziali non
solo per i paesi tradizionalmente associati all'innovazione, ma anche per le
economie in rapida crescita che cercano di affermarsi sulla scena globale.
Austria (62,7) ed Estonia (61,6) seguono da vicino, dimostrando come anche
paesi più piccoli o in transizione possano eccellere nella costruzione di
infrastrutture di supporto all'innovazione. L'Asia Orientale è rappresentata in
modo significativo da Singapore (61,4), Giappone (61,3) e Corea del Sud (60,3),
tutti paesi che hanno investito pesantemente nelle tecnologie
dell'informazione, nelle infrastrutture di trasporto e nella sostenibilità
ambientale. Questi paesi hanno storicamente combinato un forte governo con
investimenti pubblici e privati in infrastrutture avanzate, garantendo così un
ambiente favorevole all'innovazione. Nel contesto europeo, l'Irlanda (60,1) e i
Paesi Bassi (60,1) mostrano anch'essi infrastrutture solide, riflettendo una
lunga tradizione di investimenti in trasporti e ICT, nonché un ambiente
normativo che favorisce l'innovazione. La Spagna (59,8) e la Francia (59)
mantengono posizioni di rilievo, sebbene leggermente inferiori rispetto ai
leader europei, indicando potenzialità infrastrutturali solide ma con margini
di miglioramento. Al di sotto della soglia dei 60 punti troviamo Australia
(58,8), Stati Uniti (58,7), e Germania (57,7), paesi che, pur avendo
infrastrutture di alto livello, potrebbero essere limitati da problemi come la
disomogeneità nella distribuzione delle risorse o sfide legate alla
modernizzazione delle loro infrastrutture esistenti. Questi paesi, nonostante
il loro basso punteggio relativo, continuano a essere leader globali
nell'innovazione, dimostrando che l'infrastruttura è solo uno degli elementi
che contribuiscono al successo innovativo. Più in basso nella classifica, la
Romania (54,8) e la Bulgaria (54,7) rappresentano l'Europa orientale, con
infrastrutture in fase di sviluppo che stanno iniziando a competere con quelle
dell'Europa occidentale. L'Asia è rappresentata da economie come la Cina (57,5)
e la Malesia (48,6), che hanno fatto grandi progressi nelle infrastrutture, ma
continuano a confrontarsi con le sfide di uno sviluppo disomogeneo e delle
disparità regionali. Le economie del Medio Oriente, come Qatar (57,1), Bahrein
(55,8) e Kuwait (54), si posizionano anch'esse nella metà superiore della
classifica, mostrando l'effetto degli investimenti strategici nelle
infrastrutture per supportare la diversificazione economica e ridurre la
dipendenza dalle risorse naturali. Tuttavia, molte economie del Medio Oriente e
del Nord Africa si trovano ancora in una fase di sviluppo, con punteggi come
l'Oman (46,9) e l'Algeria (31,1) che riflettono la necessità di migliorare le
infrastrutture per competere a livello globale. Le economie emergenti
dell'America Latina, come il Brasile (43,9) e il Messico (44,2), evidenziano le
sfide infrastrutturali che devono affrontare, inclusi gli investimenti
insufficienti in ICT e infrastrutture di trasporto, che limitano la loro
capacità di sostenere la crescita dell'innovazione. Allo stesso modo, paesi
dell'Africa Sub-Sahariana come il Ghana (34,3), il Kenya (30,3) e l'Etiopia
(23,9) si trovano verso il fondo della classifica, dove infrastrutture deboli,
problemi di accesso ai servizi di base e una mancanza di investimenti in
tecnologie moderne rappresentano ostacoli significativi al loro sviluppo
innovativo. Infine, paesi come l'Afghanistan, la Guinea e il Madagascar, che
occupano le posizioni più basse della classifica, evidenziano come la mancanza
di infrastrutture adeguate sia un ostacolo critico allo sviluppo economico e
all'innovazione. Questi paesi affrontano sfide enormi nel costruire
un'infrastruttura di base che possa sostenere l'educazione, la sanità e
l'accesso alle tecnologie, tutti elementi essenziali per entrare a far parte
dell'economia globale dell'innovazione.
L’indice
delle infrastrutture a livello globale tra il 2013 ed il 2022. Tra
i paesi che hanno registrato i maggiori miglioramenti, spiccano le economie
emergenti e in via di sviluppo, che hanno spesso dovuto affrontare sfide
significative nel miglioramento delle loro infrastrutture. Un esempio eclatante
è l'Uzbekistan, che ha visto un incremento di 19,3 punti, passando da 22,4 nel
2013 a 41,7 nel 2022, con un’impressionante variazione percentuale dell'86,16%.
Questo miglioramento riflette gli sforzi compiuti dal paese per modernizzare le
proprie infrastrutture, in particolare nel settore energetico e nei trasporti,
cruciali per sostenere la crescita economica e migliorare la qualità della
vita. In Africa, paesi come il Burkina Faso e il Mozambico hanno mostrato
progressi notevoli, con variazioni percentuali rispettivamente del 102,22% e
dell'88,89%. Questi miglioramenti, pur partendo da basi relativamente basse,
evidenziano l'impegno di queste nazioni nell'ampliare l'accesso a servizi di
base e migliorare le reti di trasporto e comunicazione, elementi fondamentali
per lo sviluppo socio-economico. Tuttavia, le sfide rimangono enormi, e i
progressi futuri dipenderanno dalla capacità di attrarre investimenti
sostenibili e gestire efficacemente le risorse. In Europa, paesi come la
Slovacchia, la Slovenia e la Croazia hanno registrato miglioramenti
significativi, con incrementi di oltre 10 punti nell'indice. Questi paesi hanno
beneficiato di fondi strutturali dell'Unione Europea e di politiche mirate per
modernizzare le loro infrastrutture. L'accesso a tecnologie avanzate e
l'implementazione di reti di trasporto efficaci hanno contribuito a migliorare
non solo l'infrastruttura fisica, ma anche a creare un ambiente più favorevole
all'innovazione. Il quadro in Asia presenta situazioni diverse. Mentre paesi
come il Vietnam e l'Indonesia hanno visto miglioramenti rispettivamente del
45,55% e del 49,14%, riflettendo una crescita rapida e l'espansione delle
infrastrutture urbane e digitali, altre nazioni come la Mongolia hanno
registrato un leggero declino nell'Infrastructure Index. Questo suggerisce che,
nonostante i progressi significativi in alcune aree, rimangono ancora sfide
legate alla disuguaglianza di accesso e alla qualità delle infrastrutture,
particolarmente nelle regioni più remote. In Medio Oriente, i miglioramenti
significativi di paesi come il Kuwait (52,97%) e il Qatar (24,13%) evidenziano
l'importanza strategica attribuita allo sviluppo delle infrastrutture in queste
economie ricche di risorse. L'investimento in infrastrutture avanzate è stato
un pilastro delle strategie di diversificazione economica, volte a ridurre la
dipendenza dalle esportazioni di petrolio e gas e a creare economie più
resilienti e sostenibili. Dall'altra parte dello spettro, alcune delle economie
più avanzate hanno registrato miglioramenti più modesti. Ad esempio, la
Germania e gli Stati Uniti hanno visto aumenti dell’indice rispettivamente del
7,85% e dell'11,81%. Questi paesi, già dotati di infrastrutture altamente
sviluppate, affrontano sfide legate alla modernizzazione di infrastrutture
esistenti e alla gestione di reti complesse e ampie. Inoltre, questi dati
possono riflettere il raggiungimento di una certa saturazione nello sviluppo
infrastrutturale, dove i miglioramenti incrementali diventano più difficili e
costosi. Un caso interessante è rappresentato dalla Corea del Sud, che ha
registrato un lieve declino di 0,4 punti nell'indice. Sebbene questo paese
rimanga un leader globale in termini di innovazione e sviluppo tecnologico,
questo dato potrebbe indicare sfide legate alla sostenibilità e alla
manutenzione di infrastrutture di altissimo livello, oltre a riflettere
cambiamenti nelle priorità politiche e economiche. Il caso del Brasile, con un
miglioramento del 18,01%, rappresenta un esempio di un paese in via di sviluppo
che sta facendo progressi, ma che continua a incontrare ostacoli significativi.
La crescita delle infrastrutture in Brasile è stata irregolare, con
significativi investimenti in alcune regioni e settori, mentre altre aree
rimangono trascurate. La diversità geografica e le disparità economiche
rappresentano sfide enormi per un paese così vasto e complesso. In termini di
progressi relativi, paesi come l'Albania (48,87%) e l'Armenia (56,47%) hanno
mostrato miglioramenti sostanziali, che riflettono i benefici derivanti da
politiche di riforma e dall'integrazione con economie regionali più avanzate.
Questi paesi hanno investito in modo significativo in infrastrutture chiave,
come le reti di trasporto e le telecomunicazioni, per migliorare la loro
competitività economica.
Politiche
economiche. Le politiche economiche volte a migliorare
l'Infrastructure Index devono essere multidimensionali e orientate al lungo
termine, dato che le infrastrutture rappresentano la spina dorsale su cui si
basa l'intero ecosistema economico e innovativo di un paese. Un'infrastruttura
solida non solo facilita la produzione e la distribuzione di beni e servizi, ma
è anche cruciale per la competitività globale di una nazione. Migliorare
l'Infrastructure Index richiede quindi un approccio integrato che coinvolga
investimenti in tecnologie avanzate, la modernizzazione delle reti di
trasporto, l'espansione dell'accesso ai servizi di base, e la promozione della
sostenibilità ambientale. Uno dei pilastri fondamentali per il miglioramento
dell'Infrastructure Index è l'investimento nelle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione (ICT). Le economie che desiderano rimanere competitive
devono adottare strategie che incentivino l'espansione della banda larga,
migliorino la copertura di rete mobile e favoriscano l'integrazione di
tecnologie digitali in tutti i settori. Ad esempio, paesi come la Corea del Sud
e Singapore hanno raggiunto livelli elevatissimi nell'Infrastructure Index
proprio grazie alle loro reti ICT avanzate, che permettono una rapida diffusione
dell'innovazione e una maggiore efficienza operativa. Politiche che incentivano
la collaborazione tra settore pubblico e privato possono accelerare questi
sviluppi, rendendo possibile un ambiente più favorevole all'innovazione. La
modernizzazione delle infrastrutture di trasporto è un'altra area cruciale.
Strade, ferrovie, porti e aeroporti efficienti non solo facilitano il commercio
e la mobilità interna, ma anche l'integrazione con i mercati internazionali.
Per migliorare l'Infrastructure Index, i governi devono investire in progetti
di infrastrutture che non solo rispondano alle esigenze attuali, ma che siano
anche progettati per affrontare le future sfide demografiche ed economiche.
Questo include l'adozione di tecnologie smart nei trasporti, come i sistemi di
traffico intelligenti e la logistica avanzata, che possono migliorare
significativamente l'efficienza delle reti di trasporto. L'accesso ai servizi
di base, come l'elettricità, l'acqua potabile e la gestione dei rifiuti, è un
indicatore chiave di sviluppo infrastrutturale. Molti paesi in via di sviluppo
che registrano punteggi bassi nell'Infrastructure Index affrontano ancora sfide
significative in queste aree. Le politiche economiche devono quindi
concentrarsi sull'espansione di questi servizi, in particolare nelle aree
rurali e nelle comunità svantaggiate, attraverso investimenti in infrastrutture
essenziali e l'adozione di soluzioni innovative come l'energia rinnovabile
decentralizzata e le tecnologie di desalinizzazione. Ad esempio, l'Africa
Sub-Sahariana ha un enorme potenziale per l'energia solare, e le politiche che
incentivano l'installazione di pannelli solari nelle aree rurali possono
contribuire a migliorare notevolmente l'accesso all'elettricità e, di conseguenza,
l'Infrastructure Index. La sostenibilità ambientale è un'altra componente
essenziale delle politiche economiche per migliorare l'Infrastructure Index. In
un'epoca di cambiamenti climatici, le infrastrutture devono essere resilienti e
sostenibili. Le politiche economiche devono promuovere l'uso efficiente delle
risorse naturali, la riduzione delle emissioni di carbonio e l'adozione di
pratiche sostenibili in tutti i settori economici. Questo include
l'incentivazione di energie rinnovabili, come l'eolico e il solare, e la promozione
di infrastrutture verdi, come edifici a basso consumo energetico e sistemi di
trasporto pubblico sostenibili. Inoltre, la pianificazione urbana sostenibile,
che integra parchi e spazi verdi all'interno delle città, non solo migliora la
qualità della vita, ma contribuisce anche a mitigare gli effetti del
cambiamento climatico, rendendo le città più resilienti. Le riforme normative
sono anch'esse cruciali. La regolamentazione deve facilitare gli investimenti
in infrastrutture, garantendo al contempo che tali investimenti siano
sostenibili e socialmente equi. Ad esempio, le politiche di partenariato
pubblico-privato (PPP) possono essere estremamente efficaci nel mobilitare
risorse per progetti infrastrutturali su larga scala, specialmente nei paesi in
via di sviluppo. Tuttavia, è essenziale che queste partnership siano ben
strutturate, con una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità di
ciascuna parte, per evitare conflitti e garantire la sostenibilità a lungo
termine dei progetti. L'istruzione e la formazione sono elementi fondamentali
per supportare l'infrastruttura. Una forza lavoro ben formata è essenziale per
la costruzione, la manutenzione e l'innovazione delle infrastrutture. I governi
devono quindi investire in programmi educativi e di formazione tecnica che
preparino i lavoratori per i settori chiave dell'infrastruttura, come
l'ingegneria civile, l'ICT e la gestione ambientale. Inoltre, la promozione
della ricerca e sviluppo (R&S) nelle università e nei centri di ricerca può
portare a innovazioni significative che migliorano l'efficienza e la
sostenibilità delle infrastrutture. Le politiche economiche devono anche
considerare l'inclusività. Le infrastrutture devono essere accessibili a tutti,
indipendentemente dal reddito, dalla località geografica o da altre condizioni
socioeconomiche. Le disuguaglianze nell'accesso alle infrastrutture possono
perpetuare la povertà e limitare le opportunità di crescita economica.
Pertanto, le politiche dovrebbero garantire che gli investimenti in infrastrutture
siano distribuiti equamente e che i benefici derivanti dalle infrastrutture
raggiungano tutte le comunità, in particolare le più svantaggiate. Le strategie
di sviluppo delle infrastrutture devono anche essere flessibili e adattabili
alle circostanze mutevoli. La pandemia di COVID-19 ha dimostrato l'importanza
di infrastrutture resilienti e la necessità di essere preparati per eventi
imprevisti. I paesi devono sviluppare infrastrutture che possano adattarsi
rapidamente a nuove situazioni, come l'aumento della domanda di servizi
sanitari o la necessità di garantire la continuità delle catene di
approvvigionamento durante le crisi. Infine, la cooperazione internazionale è
essenziale per il successo delle politiche infrastrutturali. Molte sfide legate
alle infrastrutture, come il cambiamento climatico, la gestione delle risorse
idriche e la connettività globale, richiedono una cooperazione
transfrontaliera. I paesi devono lavorare insieme per sviluppare standard
comuni, condividere le migliori pratiche e coordinare gli investimenti in
progetti infrastrutturali che abbiano un impatto regionale o globale. Ad
esempio, i progetti infrastrutturali transfrontalieri, come le reti ferroviarie
internazionali o i progetti idrici congiunti, possono migliorare significativamente
l'Infrastructure Index per i paesi coinvolti e promuovere una crescita
economica sostenibile a lungo termine.
Conclusioni.
Il
valore dell’infrastructure index è cresciuto in media del 26,88% tra il 2013 ed
il 2022 per i paesi considerati. Tuttavia vi sono dei paesi nei quali il valore
dell’infrastructure index è cresciuto assai più della media come nel caso del
Mali con un valore di 108,77%, Burkina Faso con 102,22%, Mozambico con +88,88%,
Uzbekistan con +86,16%, Ghana con +81,48%. Vi sono anche dei paesi nei quali il
valore della crescita dell’infrastructure index è stata assai più moderata ed
in alcuni casi negativa come nel caso del Niger con +4,00%; Singapore con
+3,71%, Hong Kong con +0,47%, Corea del Sud con -0,65%, Mongolia con -1,38%.
Fonte:
Global Innovation Index
Link:
https://www.wipo.int/global_innovation_index/en/
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