venerdì 23 agosto 2024

L’indice delle infrastrutture a livello globale

 

E' cresciuto in media del 26,88% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati

L'Infrastructure Index nel contesto del Global Innovation Index (GII) è una misura composita che valuta diversi aspetti delle infrastrutture di un paese, essenziali per supportare l'innovazione. Questo indice si concentra su tre componenti principali: le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), che valutano la penetrazione di Internet, la disponibilità di connessioni a banda larga, la copertura di rete mobile e l'adozione di tecnologie digitali da parte delle imprese e dei consumatori, oltre alla qualità e accessibilità dei servizi ICT, fondamentali per lo sviluppo delle capacità di innovazione.  Include anche l'infrastruttura generale, che comprende l'accesso a servizi di base come elettricità, acqua e trasporto. Un'infrastruttura generale di qualità è cruciale per un'economia innovativa, poiché facilita la produzione, la distribuzione e la vendita di beni e servizi, oltre a migliorare la mobilità di persone, beni e servizi all'interno e all'esterno di un paese.  Infine, l'ecologia sostenibile valuta le politiche e le pratiche di un paese che promuovono un'economia sostenibile e l'uso efficiente delle risorse, compreso l'uso di energie rinnovabili e la gestione delle risorse naturali. Un'economia che investe in infrastrutture sostenibili è considerata più innovativa, poiché si prepara a lungo termine per un ambiente economico globale che privilegia la sostenibilità. L'Infrastructure Index è quindi una misura essenziale all'interno del GII, poiché riflette quanto bene le infrastrutture di un paese possono supportare l'innovazione e, in ultima analisi, la crescita economica. I dati fanno riferimento al periodo 2013-2022.

 

L’indice delle infrastrutture a livello globale nel 2022. L’Infrastructure Index è una metrica che valuta la qualità delle infrastrutture in vari paesi. Questa classifica mostra chiaramente una forte predominanza dei paesi nordici e di altre economie avanzate, con la Svezia che si posiziona al primo posto con un punteggio di 67, seguita da Norvegia (66,5) e Finlandia (65,9). Questi paesi sono noti per la loro eccellente infrastruttura, caratterizzata da un'elevata penetrazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), infrastrutture di trasporto efficienti e un forte impegno verso la sostenibilità. Al di là dei paesi nordici, altre economie sviluppate come la Svizzera (65,7), la Danimarca (64,3) e Hong Kong SAR, Cina (63,7) si distinguono per le loro infrastrutture avanzate, che includono servizi ICT di alta qualità, accesso a servizi essenziali e reti di trasporto ben sviluppate. Questi paesi sono spesso considerati leader globali nell'innovazione, e il loro forte posizionamento nell'Infrastructure Index riflette la loro capacità di supportare e alimentare l'innovazione. Gli Emirati Arabi Uniti (63,2) e il Regno Unito (62,9) rappresentano altre economie che si collocano in alto nella classifica, evidenziando come le infrastrutture moderne siano essenziali non solo per i paesi tradizionalmente associati all'innovazione, ma anche per le economie in rapida crescita che cercano di affermarsi sulla scena globale. Austria (62,7) ed Estonia (61,6) seguono da vicino, dimostrando come anche paesi più piccoli o in transizione possano eccellere nella costruzione di infrastrutture di supporto all'innovazione. L'Asia Orientale è rappresentata in modo significativo da Singapore (61,4), Giappone (61,3) e Corea del Sud (60,3), tutti paesi che hanno investito pesantemente nelle tecnologie dell'informazione, nelle infrastrutture di trasporto e nella sostenibilità ambientale. Questi paesi hanno storicamente combinato un forte governo con investimenti pubblici e privati in infrastrutture avanzate, garantendo così un ambiente favorevole all'innovazione. Nel contesto europeo, l'Irlanda (60,1) e i Paesi Bassi (60,1) mostrano anch'essi infrastrutture solide, riflettendo una lunga tradizione di investimenti in trasporti e ICT, nonché un ambiente normativo che favorisce l'innovazione. La Spagna (59,8) e la Francia (59) mantengono posizioni di rilievo, sebbene leggermente inferiori rispetto ai leader europei, indicando potenzialità infrastrutturali solide ma con margini di miglioramento. Al di sotto della soglia dei 60 punti troviamo Australia (58,8), Stati Uniti (58,7), e Germania (57,7), paesi che, pur avendo infrastrutture di alto livello, potrebbero essere limitati da problemi come la disomogeneità nella distribuzione delle risorse o sfide legate alla modernizzazione delle loro infrastrutture esistenti. Questi paesi, nonostante il loro basso punteggio relativo, continuano a essere leader globali nell'innovazione, dimostrando che l'infrastruttura è solo uno degli elementi che contribuiscono al successo innovativo. Più in basso nella classifica, la Romania (54,8) e la Bulgaria (54,7) rappresentano l'Europa orientale, con infrastrutture in fase di sviluppo che stanno iniziando a competere con quelle dell'Europa occidentale. L'Asia è rappresentata da economie come la Cina (57,5) e la Malesia (48,6), che hanno fatto grandi progressi nelle infrastrutture, ma continuano a confrontarsi con le sfide di uno sviluppo disomogeneo e delle disparità regionali. Le economie del Medio Oriente, come Qatar (57,1), Bahrein (55,8) e Kuwait (54), si posizionano anch'esse nella metà superiore della classifica, mostrando l'effetto degli investimenti strategici nelle infrastrutture per supportare la diversificazione economica e ridurre la dipendenza dalle risorse naturali. Tuttavia, molte economie del Medio Oriente e del Nord Africa si trovano ancora in una fase di sviluppo, con punteggi come l'Oman (46,9) e l'Algeria (31,1) che riflettono la necessità di migliorare le infrastrutture per competere a livello globale. Le economie emergenti dell'America Latina, come il Brasile (43,9) e il Messico (44,2), evidenziano le sfide infrastrutturali che devono affrontare, inclusi gli investimenti insufficienti in ICT e infrastrutture di trasporto, che limitano la loro capacità di sostenere la crescita dell'innovazione. Allo stesso modo, paesi dell'Africa Sub-Sahariana come il Ghana (34,3), il Kenya (30,3) e l'Etiopia (23,9) si trovano verso il fondo della classifica, dove infrastrutture deboli, problemi di accesso ai servizi di base e una mancanza di investimenti in tecnologie moderne rappresentano ostacoli significativi al loro sviluppo innovativo. Infine, paesi come l'Afghanistan, la Guinea e il Madagascar, che occupano le posizioni più basse della classifica, evidenziano come la mancanza di infrastrutture adeguate sia un ostacolo critico allo sviluppo economico e all'innovazione. Questi paesi affrontano sfide enormi nel costruire un'infrastruttura di base che possa sostenere l'educazione, la sanità e l'accesso alle tecnologie, tutti elementi essenziali per entrare a far parte dell'economia globale dell'innovazione.

L’indice delle infrastrutture a livello globale tra il 2013 ed il 2022. Tra i paesi che hanno registrato i maggiori miglioramenti, spiccano le economie emergenti e in via di sviluppo, che hanno spesso dovuto affrontare sfide significative nel miglioramento delle loro infrastrutture. Un esempio eclatante è l'Uzbekistan, che ha visto un incremento di 19,3 punti, passando da 22,4 nel 2013 a 41,7 nel 2022, con un’impressionante variazione percentuale dell'86,16%. Questo miglioramento riflette gli sforzi compiuti dal paese per modernizzare le proprie infrastrutture, in particolare nel settore energetico e nei trasporti, cruciali per sostenere la crescita economica e migliorare la qualità della vita. In Africa, paesi come il Burkina Faso e il Mozambico hanno mostrato progressi notevoli, con variazioni percentuali rispettivamente del 102,22% e dell'88,89%. Questi miglioramenti, pur partendo da basi relativamente basse, evidenziano l'impegno di queste nazioni nell'ampliare l'accesso a servizi di base e migliorare le reti di trasporto e comunicazione, elementi fondamentali per lo sviluppo socio-economico. Tuttavia, le sfide rimangono enormi, e i progressi futuri dipenderanno dalla capacità di attrarre investimenti sostenibili e gestire efficacemente le risorse. In Europa, paesi come la Slovacchia, la Slovenia e la Croazia hanno registrato miglioramenti significativi, con incrementi di oltre 10 punti nell'indice. Questi paesi hanno beneficiato di fondi strutturali dell'Unione Europea e di politiche mirate per modernizzare le loro infrastrutture. L'accesso a tecnologie avanzate e l'implementazione di reti di trasporto efficaci hanno contribuito a migliorare non solo l'infrastruttura fisica, ma anche a creare un ambiente più favorevole all'innovazione. Il quadro in Asia presenta situazioni diverse. Mentre paesi come il Vietnam e l'Indonesia hanno visto miglioramenti rispettivamente del 45,55% e del 49,14%, riflettendo una crescita rapida e l'espansione delle infrastrutture urbane e digitali, altre nazioni come la Mongolia hanno registrato un leggero declino nell'Infrastructure Index. Questo suggerisce che, nonostante i progressi significativi in alcune aree, rimangono ancora sfide legate alla disuguaglianza di accesso e alla qualità delle infrastrutture, particolarmente nelle regioni più remote. In Medio Oriente, i miglioramenti significativi di paesi come il Kuwait (52,97%) e il Qatar (24,13%) evidenziano l'importanza strategica attribuita allo sviluppo delle infrastrutture in queste economie ricche di risorse. L'investimento in infrastrutture avanzate è stato un pilastro delle strategie di diversificazione economica, volte a ridurre la dipendenza dalle esportazioni di petrolio e gas e a creare economie più resilienti e sostenibili. Dall'altra parte dello spettro, alcune delle economie più avanzate hanno registrato miglioramenti più modesti. Ad esempio, la Germania e gli Stati Uniti hanno visto aumenti dell’indice rispettivamente del 7,85% e dell'11,81%. Questi paesi, già dotati di infrastrutture altamente sviluppate, affrontano sfide legate alla modernizzazione di infrastrutture esistenti e alla gestione di reti complesse e ampie. Inoltre, questi dati possono riflettere il raggiungimento di una certa saturazione nello sviluppo infrastrutturale, dove i miglioramenti incrementali diventano più difficili e costosi. Un caso interessante è rappresentato dalla Corea del Sud, che ha registrato un lieve declino di 0,4 punti nell'indice. Sebbene questo paese rimanga un leader globale in termini di innovazione e sviluppo tecnologico, questo dato potrebbe indicare sfide legate alla sostenibilità e alla manutenzione di infrastrutture di altissimo livello, oltre a riflettere cambiamenti nelle priorità politiche e economiche. Il caso del Brasile, con un miglioramento del 18,01%, rappresenta un esempio di un paese in via di sviluppo che sta facendo progressi, ma che continua a incontrare ostacoli significativi. La crescita delle infrastrutture in Brasile è stata irregolare, con significativi investimenti in alcune regioni e settori, mentre altre aree rimangono trascurate. La diversità geografica e le disparità economiche rappresentano sfide enormi per un paese così vasto e complesso. In termini di progressi relativi, paesi come l'Albania (48,87%) e l'Armenia (56,47%) hanno mostrato miglioramenti sostanziali, che riflettono i benefici derivanti da politiche di riforma e dall'integrazione con economie regionali più avanzate. Questi paesi hanno investito in modo significativo in infrastrutture chiave, come le reti di trasporto e le telecomunicazioni, per migliorare la loro competitività economica.

Politiche economiche. Le politiche economiche volte a migliorare l'Infrastructure Index devono essere multidimensionali e orientate al lungo termine, dato che le infrastrutture rappresentano la spina dorsale su cui si basa l'intero ecosistema economico e innovativo di un paese. Un'infrastruttura solida non solo facilita la produzione e la distribuzione di beni e servizi, ma è anche cruciale per la competitività globale di una nazione. Migliorare l'Infrastructure Index richiede quindi un approccio integrato che coinvolga investimenti in tecnologie avanzate, la modernizzazione delle reti di trasporto, l'espansione dell'accesso ai servizi di base, e la promozione della sostenibilità ambientale. Uno dei pilastri fondamentali per il miglioramento dell'Infrastructure Index è l'investimento nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT). Le economie che desiderano rimanere competitive devono adottare strategie che incentivino l'espansione della banda larga, migliorino la copertura di rete mobile e favoriscano l'integrazione di tecnologie digitali in tutti i settori. Ad esempio, paesi come la Corea del Sud e Singapore hanno raggiunto livelli elevatissimi nell'Infrastructure Index proprio grazie alle loro reti ICT avanzate, che permettono una rapida diffusione dell'innovazione e una maggiore efficienza operativa. Politiche che incentivano la collaborazione tra settore pubblico e privato possono accelerare questi sviluppi, rendendo possibile un ambiente più favorevole all'innovazione. La modernizzazione delle infrastrutture di trasporto è un'altra area cruciale. Strade, ferrovie, porti e aeroporti efficienti non solo facilitano il commercio e la mobilità interna, ma anche l'integrazione con i mercati internazionali. Per migliorare l'Infrastructure Index, i governi devono investire in progetti di infrastrutture che non solo rispondano alle esigenze attuali, ma che siano anche progettati per affrontare le future sfide demografiche ed economiche. Questo include l'adozione di tecnologie smart nei trasporti, come i sistemi di traffico intelligenti e la logistica avanzata, che possono migliorare significativamente l'efficienza delle reti di trasporto. L'accesso ai servizi di base, come l'elettricità, l'acqua potabile e la gestione dei rifiuti, è un indicatore chiave di sviluppo infrastrutturale. Molti paesi in via di sviluppo che registrano punteggi bassi nell'Infrastructure Index affrontano ancora sfide significative in queste aree. Le politiche economiche devono quindi concentrarsi sull'espansione di questi servizi, in particolare nelle aree rurali e nelle comunità svantaggiate, attraverso investimenti in infrastrutture essenziali e l'adozione di soluzioni innovative come l'energia rinnovabile decentralizzata e le tecnologie di desalinizzazione. Ad esempio, l'Africa Sub-Sahariana ha un enorme potenziale per l'energia solare, e le politiche che incentivano l'installazione di pannelli solari nelle aree rurali possono contribuire a migliorare notevolmente l'accesso all'elettricità e, di conseguenza, l'Infrastructure Index. La sostenibilità ambientale è un'altra componente essenziale delle politiche economiche per migliorare l'Infrastructure Index. In un'epoca di cambiamenti climatici, le infrastrutture devono essere resilienti e sostenibili. Le politiche economiche devono promuovere l'uso efficiente delle risorse naturali, la riduzione delle emissioni di carbonio e l'adozione di pratiche sostenibili in tutti i settori economici. Questo include l'incentivazione di energie rinnovabili, come l'eolico e il solare, e la promozione di infrastrutture verdi, come edifici a basso consumo energetico e sistemi di trasporto pubblico sostenibili. Inoltre, la pianificazione urbana sostenibile, che integra parchi e spazi verdi all'interno delle città, non solo migliora la qualità della vita, ma contribuisce anche a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, rendendo le città più resilienti. Le riforme normative sono anch'esse cruciali. La regolamentazione deve facilitare gli investimenti in infrastrutture, garantendo al contempo che tali investimenti siano sostenibili e socialmente equi. Ad esempio, le politiche di partenariato pubblico-privato (PPP) possono essere estremamente efficaci nel mobilitare risorse per progetti infrastrutturali su larga scala, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, è essenziale che queste partnership siano ben strutturate, con una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità di ciascuna parte, per evitare conflitti e garantire la sostenibilità a lungo termine dei progetti. L'istruzione e la formazione sono elementi fondamentali per supportare l'infrastruttura. Una forza lavoro ben formata è essenziale per la costruzione, la manutenzione e l'innovazione delle infrastrutture. I governi devono quindi investire in programmi educativi e di formazione tecnica che preparino i lavoratori per i settori chiave dell'infrastruttura, come l'ingegneria civile, l'ICT e la gestione ambientale. Inoltre, la promozione della ricerca e sviluppo (R&S) nelle università e nei centri di ricerca può portare a innovazioni significative che migliorano l'efficienza e la sostenibilità delle infrastrutture. Le politiche economiche devono anche considerare l'inclusività. Le infrastrutture devono essere accessibili a tutti, indipendentemente dal reddito, dalla località geografica o da altre condizioni socioeconomiche. Le disuguaglianze nell'accesso alle infrastrutture possono perpetuare la povertà e limitare le opportunità di crescita economica. Pertanto, le politiche dovrebbero garantire che gli investimenti in infrastrutture siano distribuiti equamente e che i benefici derivanti dalle infrastrutture raggiungano tutte le comunità, in particolare le più svantaggiate. Le strategie di sviluppo delle infrastrutture devono anche essere flessibili e adattabili alle circostanze mutevoli. La pandemia di COVID-19 ha dimostrato l'importanza di infrastrutture resilienti e la necessità di essere preparati per eventi imprevisti. I paesi devono sviluppare infrastrutture che possano adattarsi rapidamente a nuove situazioni, come l'aumento della domanda di servizi sanitari o la necessità di garantire la continuità delle catene di approvvigionamento durante le crisi. Infine, la cooperazione internazionale è essenziale per il successo delle politiche infrastrutturali. Molte sfide legate alle infrastrutture, come il cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche e la connettività globale, richiedono una cooperazione transfrontaliera. I paesi devono lavorare insieme per sviluppare standard comuni, condividere le migliori pratiche e coordinare gli investimenti in progetti infrastrutturali che abbiano un impatto regionale o globale. Ad esempio, i progetti infrastrutturali transfrontalieri, come le reti ferroviarie internazionali o i progetti idrici congiunti, possono migliorare significativamente l'Infrastructure Index per i paesi coinvolti e promuovere una crescita economica sostenibile a lungo termine.

 

Conclusioni. Il valore dell’infrastructure index è cresciuto in media del 26,88% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati. Tuttavia vi sono dei paesi nei quali il valore dell’infrastructure index è cresciuto assai più della media come nel caso del Mali con un valore di 108,77%, Burkina Faso con 102,22%, Mozambico con +88,88%, Uzbekistan con +86,16%, Ghana con +81,48%. Vi sono anche dei paesi nei quali il valore della crescita dell’infrastructure index è stata assai più moderata ed in alcuni casi negativa come nel caso del Niger con +4,00%; Singapore con +3,71%, Hong Kong con +0,47%, Corea del Sud con -0,65%, Mongolia con -1,38%.

 

Fonte: Global Innovation Index

Link: https://www.wipo.int/global_innovation_index/en/





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