Sono
cresciuti in media del 26,09% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi analizzati
La variabile
"Graduates in science and engineering, %" si riferisce alla
percentuale di laureati in scienze e ingegneria sul totale dei laureati in un
determinato periodo di tempo, solitamente un anno. Questa misura è utilizzata
per valutare il livello di specializzazione e la capacità di un sistema
educativo di fornire professionisti qualificati nei campi delle scienze
naturali, matematiche e ingegneristiche.
I "Graduates" indicano il numero di individui che hanno
completato con successo un programma di laurea (di primo, secondo o terzo
livello) in una specifica area di studio. Le "Science and
Engineering" comprendono le discipline scientifiche (come fisica, chimica,
biologia, matematica) e ingegneristiche (come ingegneria civile, meccanica,
elettronica, informatica, ecc.). La "%" (percentuale) esprime il
numero di laureati in scienze e ingegneria come una proporzione sul totale dei
laureati, moltiplicato per 100 per ottenere un valore percentuale. Questa
variabile è significativa per analizzare vari aspetti, tra cui la competitività
economica, poiché un'alta percentuale di laureati in scienze e ingegneria può
indicare una forza lavoro altamente qualificata, essenziale per l'innovazione e
la competitività economica di un paese. Riflette anche l'efficacia delle
politiche educative nel promuovere le materie STEM (Scienza, Tecnologia,
Ingegneria e Matematica) e fornisce indicazioni sulle future tendenze del
mercato del lavoro, specialmente in settori tecnologicamente avanzati e
scientifici. Analizzando questa variabile, si possono trarre conclusioni
importanti riguardo lo sviluppo tecnologico, la capacità di innovazione e la
preparazione della forza lavoro di una nazione o di una regione.
I
Laureati nelle Materie Scientifiche ed Ingegneristiche a Livello Globale nel
2022. I dati relativi ai laureati in materie scientifiche e
ingegneristiche per il 2022 mostrano una notevole variazione tra i paesi,
evidenziando differenze significative nella loro capacità di formare
professionisti in questi campi cruciali per l'innovazione e lo sviluppo
tecnologico. Il paese con la percentuale più alta di laureati in scienze e
ingegneria è l'Oman, con un impressionante 100%. Questo risultato suggerisce un
forte investimento del paese nella formazione scientifica e tecnica,
probabilmente sostenuto da politiche educative mirate e un sistema educativo
ben strutturato per promuovere tali discipline. L'Iran e la Malesia seguono da
vicino, rispettivamente con il 99,8% e il 99,6%, indicando anche in questi casi
un'attenzione particolare verso le discipline STEM (Scienza, Tecnologia,
Ingegneria e Matematica). Questi paesi potrebbero avere programmi educativi ben
finanziati e incentivi per gli studenti che scelgono percorsi di studio in
questi settori, riflettendo la loro strategia di sviluppo economico basata
sull'innovazione tecnologica e scientifica. Altri paesi con percentuali elevate
includono Brunei (97,8%), Tunisia (97,5%) e Uzbekistan (92,9%). Questi dati
indicano che anche in regioni diverse, la formazione in scienze e ingegneria è
considerata una priorità per sostenere lo sviluppo economico e affrontare le
sfide tecnologiche globali. La Germania, con l'89,1%, conferma la sua
reputazione di centro di eccellenza tecnologica e industriale, grazie a un
sistema educativo robusto che supporta la ricerca e l'innovazione. Interessante
è anche la posizione di Singapore (87,7%) e Mauritania (84,8%), due paesi con
contesti economici e sociali molto diversi, ma entrambi con una forte enfasi
sulla formazione scientifica e ingegneristica. L'India, con l'82%, riflette la
sua crescente importanza come hub tecnologico globale, grazie a un ampio numero
di laureati in discipline STEM, che alimenta il suo settore IT e delle start-up
tecnologiche. In Europa, oltre alla Germania, altri paesi come l'Austria
(71,4%), la Serbia (71%) e la Romania (66,3%) mostrano buone percentuali di
laureati in scienze e ingegneria. Questo evidenzia una solida base di
competenze tecniche necessarie per sostenere la competitività industriale
europea. Paesi come il Regno Unito (56,7%), la Francia (55,5%) e la Spagna
(38,3%) presentano percentuali più moderate, il che potrebbe suggerire una
necessità di rafforzare ulteriormente le loro politiche educative e incentivi
per attrarre più studenti verso le discipline STEM. L'Italia, con il 44,6%, si
trova in una posizione intermedia, indicando margini di miglioramento per
aumentare il numero di laureati in queste aree strategiche. Negli Stati Uniti,
la percentuale di laureati in scienze e ingegneria è del 33%, un dato sorprendentemente
basso per una nazione considerata leader mondiale in tecnologia e innovazione.
Questo potrebbe riflettere una diversificazione delle scelte educative tra gli
studenti, ma anche una necessità di intensificare gli sforzi per promuovere le
carriere STEM. Alla fine della lista, paesi come il Bangladesh (5,6%),
Guatemala (0,9%) e Mozambico (0,2%) mostrano percentuali estremamente basse.
Questo potrebbe essere attribuito a una combinazione di fattori, tra cui la
mancanza di risorse educative, infrastrutture inadeguate, e forse un minore
interesse o consapevolezza delle opportunità offerte dalle carriere in scienze
e ingegneria. Questi dati evidenziano l'urgente necessità di interventi per
migliorare l'accesso all'educazione in STEM e incentivare tali studi come parte
delle strategie di sviluppo nazionale. In sintesi, i dati evidenziano una
grande disparità tra i paesi nella percentuale di laureati in scienze e
ingegneria. I paesi con le percentuali più alte dimostrano una forte capacità
di formare professionisti in settori cruciali per l'innovazione e la crescita
economica. Tuttavia, vi sono molti paesi, specialmente tra quelli con
percentuali basse, che necessitano di significativi miglioramenti nelle loro
politiche educative e di formazione per poter competere efficacemente
nell'economia globale basata sulla conoscenza. Promuovere l'educazione STEM
dovrebbe essere una priorità per questi paesi, considerando l'importanza di
tali competenze nel mondo moderno e il loro impatto diretto sul progresso tecnologico
e socioeconomico.
I Laureati nelle
Materie Scientifiche ed Ingegneristiche a Livello Globale tra il 2013 ed il
2022. I dati sui laureati in discipline STEM (Scienze, Tecnologia,
Ingegneria e Matematica) dal 2013 al 2022 mostrano variazioni significative tra
i diversi paesi, riflettendo le dinamiche interne di ciascuna nazione e le loro
politiche educative ed economiche. Paesi come il Niger, Brunei Darussalam,
Benin, e Uzbekistan hanno visto incrementi impressionanti, con il Niger che ha
aumentato la sua percentuale del 200%, passando dal 3,2% al 9,6%. Brunei
Darussalam ha registrato un aumento del 173,18%, passando dal 35,8% al 97,8%,
indicando un forte investimento nelle discipline STEM e politiche efficaci per
attrarre studenti verso questi settori. Benin ha aumentato del 166,67%, e
l'Uzbekistan del 153,83%, suggerendo simili investimenti e strategie educative.
Anche paesi come la Giordania e la Cambogia hanno mostrato crescite notevoli,
rispettivamente del 140,07% e del 137,95%, segnalando un'attenzione crescente
verso l'istruzione STEM. La Romania ha visto un aumento del 131,82%, mentre
Mauritius del 122,83%, riflettendo l'importanza di queste discipline per lo
sviluppo economico e tecnologico. La Germania ha quasi raddoppiato la sua
percentuale di laureati STEM, con un aumento del 96,26%, indicando una forte
base già esistente e ulteriori miglioramenti. Altri paesi europei come la Bielorussia
e la Croazia hanno registrato aumenti significativi, con l'85% in più rispetto
al 2013, dimostrando un impegno costante verso le discipline tecniche. Anche
gli Emirati Arabi Uniti e l'Azerbaigian hanno visto incrementi di oltre l'85%,
sottolineando la loro strategia di diversificazione economica e riduzione della
dipendenza dal settore petrolifero. In America Latina, il Brasile ha mostrato
un aumento dell'80%, mentre in Africa, lo Zimbabwe ha visto un incremento del
73,33%, segnalando un trend positivo in diverse regioni del mondo. Tuttavia,
non tutti i paesi hanno mostrato incrementi positivi. Thailandia, che nel 2013
aveva il 100% dei laureati in discipline STEM, ha visto un calo significativo
del 37,9%, scendendo al 62,1%. Guatemala e Mozambico hanno registrato i cali
più drammatici, rispettivamente del 96,77% e del 98,39%, suggerendo gravi
problemi nelle loro politiche educative o crisi economiche che hanno
influenzato negativamente il settore dell'istruzione. Bangladesh ha visto una
riduzione del 73,58%, e l'Angola del 53,8%, riflettendo possibili difficoltà
economiche e sociali che hanno ostacolato la promozione delle discipline STEM.
Anche paesi come Turchia e Lussemburgo hanno visto cali significativi,
rispettivamente del 44,7% e del 44,16%, indicando una diminuzione
dell'interesse o delle opportunità nei campi scientifici e tecnologici. Paesi
del Medio Oriente come il Qatar e l'Arabia Saudita hanno registrato diminuzioni
rispettivamente del 27% e del 25,2%, nonostante gli sforzi per diversificare le
loro economie. In Europa, Spagna e Ungheria hanno visto cali del 13,54% e del
21,01%, suggerendo possibili cambiamenti nelle politiche educative o nelle
priorità economiche. Anche in Nord America, gli Stati Uniti hanno mostrato solo
un modesto incremento del 29,92%, segnalando una necessità di maggiori
investimenti e incentivi per promuovere le discipline STEM. Le variazioni
osservate nei dati sui laureati STEM possono essere attribuite a una
combinazione di fattori, tra cui le politiche educative nazionali, gli
investimenti governativi nell'istruzione, le opportunità di carriera
disponibili, e le condizioni economiche generali. Paesi con aumenti
significativi hanno probabilmente implementato strategie efficaci per attrarre
e supportare gli studenti nelle discipline STEM, migliorando le infrastrutture
educative, offrendo borse di studio e incentivi economici, e promuovendo la
parità di genere e l'inclusione. Al contrario, i paesi con diminuzioni
significative potrebbero aver affrontato sfide economiche, riduzioni degli
investimenti nell'istruzione, o cambiamenti nelle priorità politiche che hanno
influito negativamente sulla promozione delle discipline STEM. È evidente che
per incrementare il numero di laureati in discipline scientifiche e
ingegneristiche, è fondamentale un approccio integrato che coinvolga politiche
economiche mirate, investimenti nell'istruzione, e collaborazioni tra il
settore pubblico e privato. Solo attraverso un impegno coordinato e sostenuto
sarà possibile creare un ambiente favorevole per l'educazione STEM, garantendo
una crescita economica duratura e una maggiore competitività a livello globale.
Le politiche educative dovrebbero includere programmi di orientamento precoce,
miglioramento delle infrastrutture scolastiche, formazione continua per gli
insegnanti, e incentivi economici per gli studenti. Inoltre, è essenziale
promuovere la parità di genere e l'inclusione nelle discipline STEM, superando
gli stereotipi di genere e garantendo che tutti gli studenti abbiano uguali
opportunità di successo. La collaborazione tra istituzioni educative, aziende,
e centri di ricerca può favorire lo sviluppo di programmi di studio rilevanti e
allineati con le esigenze del mercato del lavoro, migliorando la qualità
dell'istruzione e l'innovazione. Investire nella ricerca e sviluppo, sostenere
progetti innovativi, e creare opportunità di carriera nel settore scientifico e
tecnologico sono altrettanto cruciali per trattenere i talenti e prevenire la
fuga dei cervelli. Infine, la sensibilizzazione e l'orientamento precoce nelle
scuole possono accrescere l'interesse degli studenti verso le discipline STEM,
stimolando la curiosità e l'entusiasmo per queste materie. Utilizzare i media e
le campagne di comunicazione per promuovere le carriere STEM e presentare
modelli di ruolo di successo può contribuire a cambiare la percezione e
aumentare l'attrattiva di questi percorsi professionali. Attraverso queste
strategie, è possibile creare un ecosistema educativo che supporti l'aumento
del numero di laureati in discipline STEM, assicurando un futuro prospero e
innovativo per le generazioni a venire.
Politiche economiche per incrementare il numero di laureati STEM. Per incrementare il numero dei laureati in discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), è necessario adottare una serie di politiche economiche mirate che possano incentivare e supportare gli studenti fin dalla scuola primaria fino all'università. Un primo passo cruciale è l'aumento dei finanziamenti per l'istruzione, in particolare per le scuole e le università che offrono programmi STEM. Questo finanziamento può essere utilizzato per migliorare le infrastrutture educative, fornire laboratori attrezzati, aggiornare le tecnologie didattiche e garantire l'accesso a materiali didattici moderni. Inoltre, è essenziale migliorare la formazione e il reclutamento degli insegnanti di materie scientifiche e tecniche, offrendo loro salari competitivi e opportunità di sviluppo professionale continuo. Un altro aspetto fondamentale riguarda l'introduzione di programmi di borse di studio e incentivi economici per gli studenti che scelgono di intraprendere percorsi di studio STEM. Questi incentivi possono includere borse di studio basate sul merito e sul bisogno, prestiti studenteschi a basso tasso di interesse, e persino esenzioni fiscali per le famiglie degli studenti. Promuovere la parità di genere nelle discipline STEM è un altro obiettivo chiave, e per farlo si potrebbero implementare programmi di mentoring e supporto per le studentesse, al fine di superare gli stereotipi di genere e incoraggiarle a perseguire carriere in questi campi. La collaborazione tra il settore pubblico e privato può inoltre svolgere un ruolo cruciale nel rafforzare l'educazione STEM. Le aziende possono contribuire attraverso partnership con scuole e università, offrendo stage, tirocini e programmi di formazione pratica che permettano agli studenti di acquisire competenze sul campo. Tali collaborazioni possono anche portare alla creazione di programmi di studio più pertinenti e allineati con le esigenze del mercato del lavoro, garantendo che i laureati siano pronti a contribuire efficacemente una volta terminati gli studi. Le politiche economiche dovrebbero anche includere investimenti in ricerca e sviluppo, sostenendo progetti che coinvolgano gli studenti e li incoraggino a partecipare attivamente a innovazioni e scoperte scientifiche. Creare un ambiente che valorizzi la ricerca e offra opportunità di carriera nel settore scientifico e tecnologico è fondamentale per trattenere i talenti e prevenire la fuga dei cervelli. Inoltre, la sensibilizzazione e l'orientamento precoce nelle scuole sono cruciali per accrescere l'interesse degli studenti verso le discipline STEM. Programmi educativi, fiere scientifiche, concorsi e attività extracurricolari possono aiutare a stimolare la curiosità e l'entusiasmo per queste materie. L'utilizzo dei media e delle campagne di comunicazione per promuovere le carriere STEM e presentare modelli di ruolo di successo può contribuire a cambiare la percezione e aumentare l'attrattiva di questi percorsi professionali. Infine, le politiche economiche dovrebbero includere misure per garantire l'accesso equo all'istruzione STEM per tutte le fasce della popolazione, indipendentemente dallo stato socio-economico, dalla località geografica o dall'etnia. Ciò potrebbe comportare l'offerta di programmi di supporto per studenti provenienti da comunità svantaggiate, la riduzione delle disparità regionali nell'offerta educativa e la promozione di un sistema educativo inclusivo e diversificato. Tutte queste strategie combinate possono creare un ecosistema favorevole all'aumento del numero di laureati in discipline STEM, contribuendo a un futuro economico sostenibile e innovativo. Il governo può incentivare le scuole e le università a sviluppare programmi di studio che siano flessibili e adattabili ai rapidi cambiamenti del settore tecnologico, garantendo che gli studenti siano sempre aggiornati sulle ultime novità e abbiano le competenze necessarie per affrontare le sfide del futuro. In questo contesto, l'implementazione di politiche che promuovano l'apprendimento continuo e la riqualificazione professionale può aiutare a mantenere una forza lavoro agile e pronta ad adattarsi alle esigenze del mercato. Inoltre, creare reti di collaborazione tra istituzioni educative, aziende e centri di ricerca può favorire lo scambio di conoscenze e competenze, migliorando la qualità dell'istruzione e l'innovazione. La promozione della cultura scientifica e tecnologica nella società è altrettanto importante per creare un ambiente che valorizzi e sostenga le carriere STEM. Eventi pubblici, conferenze, e programmi televisivi dedicati alla scienza e alla tecnologia possono contribuire a diffondere la conoscenza e l'interesse per queste discipline. Infine, è cruciale monitorare e valutare continuamente l'efficacia delle politiche adottate, raccogliendo dati e feedback dagli studenti, dagli educatori e dalle aziende, al fine di apportare miglioramenti e adattamenti tempestivi. Solo attraverso un impegno coordinato e sostenuto sarà possibile incrementare significativamente il numero dei laureati in discipline STEM, assicurando una crescita economica duratura e una maggiore competitività a livello globale.
Conclusioni.
I laureati in discipline STEM sono cresciuti in media del 26,09% tra il 2013 ed
il 2022 passando da un ammontare di 36,2 fino ad un valore di 45,6 unità nei
paesi analizzati. Vi sono dei paesi nei quali il numero dei laureati STEM è
cresciuto assai più della media di periodo ovvero Niger con +200,00%; Brunei
Darussalam con +173,18%, Benin con è +166,67%, Uzbekistan con +153,83%, Jordan
con +140,07%. Vi sono anche dei paesi nei quali il valore dei laureati STEM è
diminuito significativamente tra il 2013 ed il 2022 ovvero Turchia con -44,7%,
Angola con -53,8%, Bangladesh con -73,58%, Guatemala con -96,77%, Mozambico con
-98,39%. Guardando ai dati relativi alla distribuzione dei laureati STEM nel
2022 vi sono dei risultati abbastanza paradossali. SI è infatti portati a pensare
che la maggior parte dei paesi che hanno redditi pro-capite elevati tendono ad
avere un numero molto elevato di laureati STEM. Tuttavia, molti paesi che hanno
redditi pro-capite medio alti hanno anche un valore dei laureati STEM intorno
al 50% come per esempio Francia, Svizzera, Canada e Regno Unito. Addirittura il
Giappone, che è un paese tecnologicamente molto evoluto, ha un valore dei
laureati STEM intorno al 34,5%. Paradossalmente uno dei paesi che ha un livello
alto di laureati STEM è l’Iran con il 99,8%, la Tunisia con 97,5 e l’Uzbekistan.
La Germania è il primo paese occidentale per numero di laureti STEM con un
valore corrispondente a circa l’89,10%.
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