E’
diminuito tra il 2013 ed il 2022 in media del 5,76% per i paesi analizzati
L'Innovation Input
Sub-Index è una parte fondamentale dell'Indice Globale dell'Innovazione (Global
Innovation Index, GII), che misura la capacità di un paese di generare
innovazione. Questo sub-indice si focalizza sugli input, ovvero sulle risorse e
sulle condizioni necessarie per favorire l'innovazione. Esso prende in
considerazione cinque aspetti principali. In primo luogo, valuta le istituzioni, che
comprendono la qualità delle istituzioni politiche, normative e commerciali,
elementi essenziali per creare un ambiente favorevole all'innovazione. Queste
includono fattori come la stabilità politica, l'efficacia del governo e il
quadro normativo. In secondo luogo,
analizza il capitale umano e la ricerca, misurando l'investimento in
istruzione, la qualità del sistema educativo e la disponibilità di ricerca
avanzata. Questo aspetto include indicatori quali il tasso di scolarizzazione,
la spesa pubblica per l'istruzione e il numero di ricercatori attivi. Un altro aspetto fondamentale è rappresentato
dalle infrastrutture, che valutano la qualità delle infrastrutture fisiche e
digitali, indispensabili per l'innovazione. Vengono considerati fattori come
l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), la
sostenibilità ambientale e la qualità delle infrastrutture di trasporto e
logistica. La sofisticazione del mercato
è un ulteriore elemento chiave, che misura la maturità del mercato finanziario,
la disponibilità di credito e venture capital, oltre alla facilità di fare
affari. Questo aspetto esamina quanto sia semplice per le imprese accedere ai
finanziamenti necessari per l'innovazione.
Infine, la sofisticazione aziendale è valutata per comprendere il
livello di sofisticazione delle imprese, includendo la capacità di assorbire
conoscenze, innovare internamente e collaborare con altre aziende. Questo
comprende anche la capacità di attrarre talenti e sfruttare la tecnologia. L'Innovation
Input Sub-Index è cruciale perché fornisce una visione complessiva delle
condizioni strutturali che supportano l'innovazione. Un punteggio elevato in
questo sub-indice indica che un paese è ben preparato per sostenere processi
innovativi, sebbene questo non garantisca necessariamente un alto livello di
output innovativi. Tuttavia, è un componente essenziale per comprendere quanto
un paese sia predisposto a sviluppare e implementare nuove idee e tecnologie.
L'Innovation
Input Sub-Index nel 2022. In cima alla classifica si posiziona Singapore
con un punteggio di 70,6, seguita dagli Stati Uniti con 69 e dalla Svizzera con
67,5. Questi paesi sono riconosciuti per le loro istituzioni solide,
infrastrutture avanzate, sofisticazione del mercato e aziendale, oltre che per
il forte capitale umano e la ricerca. Il loro successo nell'Innovation Input
Sub-Index non è sorprendente, considerando l'elevata qualità delle loro
istituzioni politiche e normative, il loro investimento consistente in
educazione e ricerca, e le loro economie altamente sviluppate. Gli Stati Uniti,
al secondo posto, dimostrano un'eccellenza nel supporto alle imprese e nella
disponibilità di risorse per la ricerca e sviluppo. Questo riflette il ruolo
cruciale del capitale umano altamente qualificato e delle infrastrutture
tecnologiche avanzate nel mantenere un ambiente fertile per l'innovazione. La
Svizzera, con un punteggio di 67,5, è spesso vista come un modello di
efficienza e qualità istituzionale, con una forte tradizione di ricerca e un
settore privato che investe pesantemente in innovazione. Seguono paesi come la
Svezia (66,3), Hong Kong (65,3), e la Finlandia (64,5), che sono noti per le
loro eccellenti strutture educative, politiche di supporto alla ricerca, e
sistemi economici che facilitano l'innovazione. La Svezia, in particolare, si
distingue per la sua capacità di combinare un elevato standard di vita con un
ambiente altamente innovativo, grazie a politiche che promuovono la creatività
e l'imprenditorialità. Hong Kong, grazie alla sua posizione come hub
finanziario e commerciale, beneficia di un mercato sofisticato che attrae
capitali e talenti globali, mentre la Finlandia si distingue per il suo
investimento continuo in educazione e ricerca. Il Regno Unito (63,6) e la
Danimarca (62,8) sono altri due esempi di paesi che, pur avendo dimensioni
relativamente piccole, eccellono nell'Innovation Input Sub-Index. Il Regno
Unito, con le sue università di classe mondiale e un ambiente economico
favorevole all'innovazione, continua a essere un leader globale in questo
ambito. La Danimarca, con il suo forte welfare state e politiche che
favoriscono l'equilibrio tra vita lavorativa e personale, crea un ambiente in
cui l'innovazione può prosperare, supportata da un alto livello di fiducia
nelle istituzioni. Canada (62,5) e Paesi Bassi (62,4) seguono a ruota, con
economie altamente sviluppate che offrono un ambiente stabile e favorevole per
l'innovazione. Entrambi i paesi vantano un forte sistema educativo, un elevato
grado di sofisticazione del mercato, e un solido supporto alle imprese,
elementi che si riflettono nei loro alti punteggi nell'Innovation Input
Sub-Index. Tra i paesi asiatici, oltre a Singapore e Hong Kong, anche Giappone
(61,4) e Corea del Sud (60,6) si distinguono per le loro performance. Il
Giappone, noto per le sue innovazioni tecnologiche e la sua industria avanzata,
continua a essere un leader globale, anche se il suo punteggio suggerisce che
potrebbe esserci spazio per miglioramenti in alcune aree. La Corea del Sud, che
ha fatto enormi progressi nell'innovazione negli ultimi decenni, riflette un
impegno costante nel miglioramento delle sue infrastrutture e del capitale
umano. Tra i paesi europei, Germania (60,9) e Francia (60,9) mantengono
posizioni forti, grazie a economie diversificate e a politiche che supportano
la ricerca e lo sviluppo. La Germania, con il suo robusto settore
manifatturiero e un sistema di formazione professionale molto avanzato,
continua a essere una potenza innovativa in Europa. La Francia, con il suo
sistema educativo di alta qualità e un'ampia rete di istituti di ricerca, si
conferma come uno dei principali attori nell'innovazione a livello globale. Estonia
(60,7), un paese relativamente piccolo ma altamente digitalizzato, dimostra che
anche le nazioni più piccole possono eccellere nell'innovazione se supportate
da politiche intelligenti e da un forte impegno verso la digitalizzazione e
l'educazione. Questo posizionamento è particolarmente notevole considerando le
dimensioni e le risorse limitate del paese. L'analisi dei paesi con punteggi
più bassi evidenzia le sfide significative che devono affrontare. Paesi come
Nigeria (25,3), Burkina Faso (25,2), e Yemen (19,2) si trovano in fondo alla
classifica, riflettendo una mancanza di infrastrutture, un basso livello di
capitale umano qualificato, e istituzioni spesso instabili o inefficaci. Questi
fattori rendono difficile per questi paesi creare un ambiente favorevole
all'innovazione. La bassa disponibilità di risorse per l'educazione e la
ricerca, insieme a mercati poco sviluppati, contribuiscono a limitare la
capacità di questi paesi di attrarre investimenti e talenti necessari per lo
sviluppo innovativo. L'Italia, con un punteggio di 48,9, si colloca in una
posizione intermedia, il che suggerisce che, nonostante un'economia
diversificata e un buon livello di capitale umano, il paese potrebbe
beneficiare di ulteriori riforme strutturali per migliorare il suo ambiente
innovativo. La bassa posizione dell'Italia può essere attribuita a una
combinazione di fattori, tra cui la burocrazia, una certa rigidità del mercato
del lavoro, e un sistema educativo che potrebbe necessitare di maggiori
investimenti, soprattutto in termini di ricerca e sviluppo. L'Asia, oltre ai
suoi leader come Singapore e Hong Kong, mostra una grande variabilità, con
paesi come l'India (44,1) e la Cina (57,5) che stanno facendo progressi
significativi, pur avendo ancora molta strada da fare per raggiungere i livelli
dei paesi più sviluppati. La Cina, in particolare, con il suo massiccio
investimento in ricerca e sviluppo e una crescente sofisticazione aziendale,
sta rapidamente scalando le classifiche, dimostrando il potenziale delle economie
emergenti nell'arena globale dell'innovazione. L'Africa, rappresentata da paesi
come il Sudafrica (37,5), Kenya (28,1), e Nigeria (25,3), mostra chiaramente le
sfide strutturali che devono essere superate per creare un ambiente favorevole
all'innovazione. Questi paesi devono affrontare significative difficoltà in
termini di infrastrutture, educazione e stabilità istituzionale, che limitano
la loro capacità di attrarre investimenti e promuovere l'innovazione. Tuttavia,
alcuni paesi africani stanno iniziando a fare progressi, sfruttando le nuove
tecnologie e investendo in capitale umano per migliorare le loro performance.
L'Innovation
Input Sub-Index tra il 2013 ed il 2022. In
cima alla lista dei miglioramenti si trovano paesi come la Cina, l'India,
l'Uzbekistan e l'Indonesia, che hanno registrato notevoli aumenti nei loro
punteggi dell'Innovation Input Sub-Index. La Cina, in particolare, ha mostrato
un aumento assoluto di 12,3 punti, pari a un incremento del 27,21%. Questo
miglioramento può essere attribuito a diversi fattori, tra cui un massiccio
investimento in ricerca e sviluppo, politiche governative favorevoli
all'innovazione e un'attenzione crescente all'istruzione superiore e alla
formazione professionale. L'India, con un aumento del 23,18%, riflette una
tendenza simile, sebbene su una scala leggermente inferiore. Questo progresso
può essere visto come risultato delle riforme economiche, dell'apertura al
mercato globale e degli investimenti nelle tecnologie digitali. Paesi come
l'Uzbekistan e l'Indonesia hanno anch'essi mostrato miglioramenti
significativi, rispettivamente del 20% e del 17,89%. Questi incrementi possono
essere associati a politiche interne mirate a migliorare l'accesso
all'istruzione, a potenziare le infrastrutture e a creare un ambiente economico
più competitivo. Tuttavia, è importante notare che, nonostante questi
progressi, i punteggi assoluti di questi paesi rimangono relativamente bassi rispetto
a nazioni più sviluppate, indicando che, sebbene vi sia stato un progresso, c'è
ancora molto da fare per raggiungere i leader globali dell'innovazione. Un
altro gruppo di paesi, tra cui Vietnam, Pakistan, e Filippine, ha registrato
aumenti moderati nell'indice, con incrementi percentuali che vanno dal 10% al
13%. Questi miglioramenti suggeriscono un progresso stabile e costante, sebbene
non rivoluzionario, che riflette probabilmente miglioramenti graduali
nell'ambiente economico e nelle politiche governative orientate
all'innovazione. Un caso interessante è rappresentato dagli Emirati Arabi
Uniti, dall'Estonia e da Malta, paesi che hanno già un punteggio relativamente
alto e che continuano a migliorare, anche se con incrementi percentuali più
modesti. Gli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, hanno registrato un aumento del
10%, riflettendo l'impegno continuo del paese a diversificare la propria
economia e a investire in settori ad alta tecnologia. L'Estonia, con un
incremento dell'8,98%, continua a rafforzare la sua reputazione come leader
nell'innovazione digitale e nelle tecnologie dell'informazione. D'altra parte,
alcuni dei paesi più sviluppati, come la Francia, la Germania e la Svizzera,
hanno mostrato solo lievi miglioramenti, con aumenti percentuali inferiori al
5%. Questo potrebbe suggerire che questi paesi, già leader nell'innovazione,
stanno raggiungendo un plateau, dove ulteriori miglioramenti diventano più
difficili da ottenere. Tuttavia, la loro posizione relativamente alta
nell'indice dimostra che continuano a mantenere un ambiente fortemente
favorevole all'innovazione. Al contrario, numerosi paesi hanno registrato un
declino nei loro punteggi, indicando difficoltà nel mantenere o migliorare il
loro ambiente favorevole all'innovazione. Tra questi paesi, gli Stati Uniti
hanno visto una leggera diminuzione del loro punteggio, con un calo dello
0,29%. Questo declino marginale potrebbe riflettere le sfide crescenti che il
paese deve affrontare nel mantenere la sua posizione di leader globale nell'innovazione,
nonostante i continui investimenti in tecnologia e ricerca. Il Giappone,
Singapore e la Corea del Sud, noti per essere potenze tecnologiche, hanno tutti
registrato diminuzioni nei loro punteggi, rispettivamente del 2,23%, 2,35% e
2,42%. Questi cali, seppur non drammatici, potrebbero indicare sfide
strutturali o saturazione nei loro rispettivi ambienti di innovazione. Ad
esempio, il Giappone potrebbe affrontare difficoltà dovute a una popolazione in
invecchiamento e a una rigida struttura economica che rende difficile
l'adozione di nuove idee. Singapore, d'altro canto, potrebbe affrontare limiti
legati alla sua dimensione geografica e alla dipendenza dalle risorse umane
altamente qualificate, mentre la Corea del Sud potrebbe essere influenzata da
una concorrenza globale sempre più feroce. Un altro gruppo significativo di
paesi che hanno subito diminuzioni comprende nazioni europee come i Paesi
Bassi, la Finlandia, la Norvegia e la Danimarca. I cali registrati da questi
paesi, che vanno dal 2,8% al 5,28%, potrebbero suggerire una riduzione della
capacità di mantenere il ritmo dell'innovazione a fronte di crescenti pressioni
economiche globali e cambiamenti demografici interni. Ad esempio, la Finlandia,
che ha visto un calo del 3,3%, potrebbe trovarsi a dover affrontare sfide
legate a un mercato del lavoro in evoluzione e alla necessità di rinnovare il
proprio modello economico. Paesi come la Grecia, la Slovenia e la Slovacchia
hanno registrato cali più significativi, con diminuzioni che variano dal 5% al
9%. Questi cali possono essere attribuiti a crisi economiche, instabilità
politica o mancanza di investimenti sufficienti in infrastrutture innovative.
Per esempio, la Grecia ha sofferto per anni a causa della crisi del debito
sovrano, che ha limitato la capacità del paese di investire in settori cruciali
per l'innovazione. Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda i paesi che
hanno registrato i cali più significativi, molti dei quali si trovano in
regioni in via di sviluppo o sono caratterizzati da instabilità politica ed
economica. Tra questi, l'Irlanda ha visto una diminuzione dell'8,3% nel suo
punteggio, un dato sorprendente per un paese che è spesso considerato un hub
per le imprese tecnologiche globali. Questo declino potrebbe riflettere sfide
interne come l'aumento dei costi di vita e delle difficoltà nell'attrarre
talenti internazionali, che potrebbero frenare l'attrattiva del paese come
centro per l'innovazione. Un altro gruppo di paesi che ha visto cali allarmanti
comprende nazioni africane come l'Uganda, il Mozambico e la Guinea, che hanno
subito diminuzioni superiori al 20%. Questi risultati indicano gravi difficoltà
strutturali che impediscono a questi paesi di sviluppare un ambiente favorevole
all'innovazione. La mancanza di infrastrutture, l'instabilità politica e la
povertà diffusa sono fattori che probabilmente contribuiscono a questi declini.
Il calo più significativo è stato registrato dal Guatemala, con una diminuzione
del 30,4%, suggerendo che il paese sta affrontando sfide profonde che
impediscono qualsiasi progresso nell'innovazione.
Politiche
economiche per l’innovation input sub index. Le politiche
economiche volte a incrementare il valore dell'Innovation Input Sub-Index devono
focalizzarsi su una serie di interventi strategici che migliorino le condizioni
strutturali, istituzionali e finanziarie di un paese, creando così un ambiente
più favorevole all'innovazione. In primo luogo, è fondamentale investire
massicciamente nel capitale umano. Ciò significa potenziare il sistema
educativo a tutti i livelli, dall'istruzione primaria fino a quella
universitaria, con un'enfasi particolare sulle discipline STEM (Scienza,
Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Tuttavia, non basta semplicemente
incrementare il numero di laureati; è necessario garantire che l'istruzione sia
di alta qualità, accessibile e strettamente connessa alle esigenze del mercato
del lavoro. Questo richiede una riforma continua dei programmi di studio per
allineare le competenze degli studenti alle sfide attuali e future del mondo
del lavoro, promuovendo al contempo la formazione continua e l'apprendimento
lungo tutto l'arco della vita. Parallelamente, è cruciale sostenere la ricerca
scientifica e l'innovazione attraverso un aumento degli investimenti pubblici e
privati in ricerca e sviluppo (R&S). I governi possono incentivare tali
investimenti tramite agevolazioni fiscali, sovvenzioni dirette, e politiche di
sostegno per la creazione di partenariati pubblico-privato, favorendo la
collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese. In questo contesto,
è essenziale anche promuovere una cultura dell'innovazione all'interno delle
aziende, supportando l'intraprendenza e la creatività dei lavoratori, nonché
facilitando l'accesso a tecnologie all'avanguardia e a processi produttivi
innovativi. Oltre all'investimento
nel capitale umano e nella R&S, un altro elemento cruciale per migliorare
l'Innovation Input Sub-Index è la qualità delle infrastrutture, sia fisiche che
digitali. Le infrastrutture di trasporto efficienti, i sistemi energetici
sostenibili, e una rete di telecomunicazioni avanzata sono tutte componenti
essenziali per creare un ambiente che favorisca l'innovazione. In particolare,
l'infrastruttura digitale riveste un ruolo sempre più importante. Espandere
l'accesso a Internet ad alta velocità e garantire la diffusione capillare delle
tecnologie digitali, come la rete 5G e le piattaforme di intelligenza
artificiale, può migliorare significativamente la capacità di un paese di
attrarre investimenti e talenti, favorendo la crescita delle startup e delle
imprese innovative. Le politiche economiche dovrebbero quindi includere piani
strategici per l'espansione e il miglioramento delle infrastrutture digitali,
includendo anche programmi di alfabetizzazione digitale per assicurare che la
popolazione e le imprese siano in grado di sfruttare appieno le nuove
tecnologie. Le istituzioni, un altro
pilastro dell'Innovation Input Sub-Index, devono essere efficienti, trasparenti
e stabili per creare un ambiente che favorisca l'innovazione. La governance
efficace, il rispetto dello stato di diritto, e un sistema normativo favorevole
agli affari sono elementi che possono incentivare gli investimenti e la
creatività imprenditoriale. Le riforme istituzionali dovrebbero mirare a
ridurre la burocrazia, semplificare le procedure per avviare un'impresa, e
migliorare la trasparenza e la responsabilità delle istituzioni pubbliche.
Inoltre, è fondamentale garantire un sistema giudiziario efficace e imparziale,
capace di proteggere i diritti di proprietà intellettuale e di far rispettare i
contratti, poiché questi sono aspetti critici per attrarre investitori e
incentivare l'innovazione. Un altro fattore chiave è la
sofisticazione del mercato, che riguarda la capacità del sistema finanziario di
supportare l'innovazione attraverso l'offerta di credito, venture capital e
altri strumenti finanziari. Per migliorare questo aspetto, le politiche
economiche dovrebbero promuovere un ambiente finanziario dinamico, in cui le
banche e gli investitori siano disposti a finanziare progetti innovativi, anche
se rischiosi. I governi possono facilitare questo processo attraverso la
creazione di fondi di venture capital pubblici, il supporto alle piattaforme di
crowdfunding, e l'offerta di garanzie per i prestiti alle startup. Inoltre, la
regolamentazione finanziaria dovrebbe essere calibrata in modo da equilibrare
la stabilità del sistema con la necessità di supportare l'innovazione. Ad
esempio, regolamentazioni più flessibili per le nuove imprese, come quelle del
fintech, possono stimolare la competizione e l'innovazione all'interno del
settore finanziario. Un'altra area
critica è la sofisticazione aziendale, che riguarda la capacità delle imprese
di adottare e sviluppare nuove tecnologie, nonché di collaborare con altre
imprese e istituzioni per innovare. Le politiche economiche dovrebbero quindi
incentivare l'adozione di tecnologie avanzate e promuovere la creazione di reti
di collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca. Questo può
essere fatto attraverso la creazione di cluster industriali, parchi tecnologici
e incubatori di startup, che facilitino l'incontro tra innovatori e
investitori, nonché la condivisione di conoscenze e risorse. Le politiche
dovrebbero anche incoraggiare l'internazionalizzazione delle imprese,
facilitando l'accesso ai mercati globali e promuovendo la partecipazione a reti
internazionali di innovazione. Infine,
un aspetto spesso trascurato ma cruciale per migliorare l'Innovation Input
Sub-Index è la promozione della sostenibilità ambientale come driver di
innovazione. Le politiche economiche dovrebbero incentivare l'adozione di
pratiche sostenibili, sia nelle aziende che a livello di infrastrutture
nazionali. Questo può includere incentivi fiscali per le imprese che investono
in tecnologie pulite, la promozione di energie rinnovabili, e lo sviluppo di
città intelligenti e sostenibili. La transizione verso un'economia a basse
emissioni di carbonio non solo contribuisce a mitigare i cambiamenti climatici,
ma offre anche opportunità significative per l'innovazione in settori come
l'energia, i trasporti, e l'edilizia. Inoltre, il legame tra sostenibilità e
innovazione è sempre più riconosciuto a livello internazionale, e i paesi che
adottano politiche innovative in questo ambito possono non solo migliorare il
loro Innovation Input Sub-Index, ma anche posizionarsi come leader globali
nella transizione ecologica.
Conclusioni. Il
valore dell’innovation input sub index è diminuito tra il 2013 ed il 2022 in
media del 5,76% per i paesi analizzati passando da un ammontare di 43,11 unità
fino ad un valore di 40,63 unità. Vi sono tuttavia dei paesi che hanno fatto
segnare un valore dell’innovation input sub index assai superiore rispetto alla
media di periodo ovvero la Cina con +27,21%, l’India con +23,18%, Uzbekistan
con +20,00%, Indonesia con +17,89%, Iran Islamic Republic con +12,65%. Vi sono
anche dei paesi nei quali il valore dell’innovation input sub index è diminuito
significativamente ovvero Trinidad and Tobago con -20,79%, Tobago con -21,14%,
Uganda con -22,81%, Mozambique con -26,18%, Guatemala con -30,40%.
Fonte:
Global
Innovation Index
Link: https://www.wipo.int
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