martedì 27 agosto 2024

L’Innovation Input Sub-Index a livello mondiale

 

E’ diminuito tra il 2013 ed il 2022 in media del 5,76% per i paesi analizzati

L'Innovation Input Sub-Index è una parte fondamentale dell'Indice Globale dell'Innovazione (Global Innovation Index, GII), che misura la capacità di un paese di generare innovazione. Questo sub-indice si focalizza sugli input, ovvero sulle risorse e sulle condizioni necessarie per favorire l'innovazione. Esso prende in considerazione cinque aspetti principali.  In primo luogo, valuta le istituzioni, che comprendono la qualità delle istituzioni politiche, normative e commerciali, elementi essenziali per creare un ambiente favorevole all'innovazione. Queste includono fattori come la stabilità politica, l'efficacia del governo e il quadro normativo.  In secondo luogo, analizza il capitale umano e la ricerca, misurando l'investimento in istruzione, la qualità del sistema educativo e la disponibilità di ricerca avanzata. Questo aspetto include indicatori quali il tasso di scolarizzazione, la spesa pubblica per l'istruzione e il numero di ricercatori attivi.  Un altro aspetto fondamentale è rappresentato dalle infrastrutture, che valutano la qualità delle infrastrutture fisiche e digitali, indispensabili per l'innovazione. Vengono considerati fattori come l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), la sostenibilità ambientale e la qualità delle infrastrutture di trasporto e logistica.  La sofisticazione del mercato è un ulteriore elemento chiave, che misura la maturità del mercato finanziario, la disponibilità di credito e venture capital, oltre alla facilità di fare affari. Questo aspetto esamina quanto sia semplice per le imprese accedere ai finanziamenti necessari per l'innovazione.  Infine, la sofisticazione aziendale è valutata per comprendere il livello di sofisticazione delle imprese, includendo la capacità di assorbire conoscenze, innovare internamente e collaborare con altre aziende. Questo comprende anche la capacità di attrarre talenti e sfruttare la tecnologia. L'Innovation Input Sub-Index è cruciale perché fornisce una visione complessiva delle condizioni strutturali che supportano l'innovazione. Un punteggio elevato in questo sub-indice indica che un paese è ben preparato per sostenere processi innovativi, sebbene questo non garantisca necessariamente un alto livello di output innovativi. Tuttavia, è un componente essenziale per comprendere quanto un paese sia predisposto a sviluppare e implementare nuove idee e tecnologie.

L'Innovation Input Sub-Index nel 2022.   In cima alla classifica si posiziona Singapore con un punteggio di 70,6, seguita dagli Stati Uniti con 69 e dalla Svizzera con 67,5. Questi paesi sono riconosciuti per le loro istituzioni solide, infrastrutture avanzate, sofisticazione del mercato e aziendale, oltre che per il forte capitale umano e la ricerca. Il loro successo nell'Innovation Input Sub-Index non è sorprendente, considerando l'elevata qualità delle loro istituzioni politiche e normative, il loro investimento consistente in educazione e ricerca, e le loro economie altamente sviluppate. Gli Stati Uniti, al secondo posto, dimostrano un'eccellenza nel supporto alle imprese e nella disponibilità di risorse per la ricerca e sviluppo. Questo riflette il ruolo cruciale del capitale umano altamente qualificato e delle infrastrutture tecnologiche avanzate nel mantenere un ambiente fertile per l'innovazione. La Svizzera, con un punteggio di 67,5, è spesso vista come un modello di efficienza e qualità istituzionale, con una forte tradizione di ricerca e un settore privato che investe pesantemente in innovazione. Seguono paesi come la Svezia (66,3), Hong Kong (65,3), e la Finlandia (64,5), che sono noti per le loro eccellenti strutture educative, politiche di supporto alla ricerca, e sistemi economici che facilitano l'innovazione. La Svezia, in particolare, si distingue per la sua capacità di combinare un elevato standard di vita con un ambiente altamente innovativo, grazie a politiche che promuovono la creatività e l'imprenditorialità. Hong Kong, grazie alla sua posizione come hub finanziario e commerciale, beneficia di un mercato sofisticato che attrae capitali e talenti globali, mentre la Finlandia si distingue per il suo investimento continuo in educazione e ricerca. Il Regno Unito (63,6) e la Danimarca (62,8) sono altri due esempi di paesi che, pur avendo dimensioni relativamente piccole, eccellono nell'Innovation Input Sub-Index. Il Regno Unito, con le sue università di classe mondiale e un ambiente economico favorevole all'innovazione, continua a essere un leader globale in questo ambito. La Danimarca, con il suo forte welfare state e politiche che favoriscono l'equilibrio tra vita lavorativa e personale, crea un ambiente in cui l'innovazione può prosperare, supportata da un alto livello di fiducia nelle istituzioni. Canada (62,5) e Paesi Bassi (62,4) seguono a ruota, con economie altamente sviluppate che offrono un ambiente stabile e favorevole per l'innovazione. Entrambi i paesi vantano un forte sistema educativo, un elevato grado di sofisticazione del mercato, e un solido supporto alle imprese, elementi che si riflettono nei loro alti punteggi nell'Innovation Input Sub-Index. Tra i paesi asiatici, oltre a Singapore e Hong Kong, anche Giappone (61,4) e Corea del Sud (60,6) si distinguono per le loro performance. Il Giappone, noto per le sue innovazioni tecnologiche e la sua industria avanzata, continua a essere un leader globale, anche se il suo punteggio suggerisce che potrebbe esserci spazio per miglioramenti in alcune aree. La Corea del Sud, che ha fatto enormi progressi nell'innovazione negli ultimi decenni, riflette un impegno costante nel miglioramento delle sue infrastrutture e del capitale umano. Tra i paesi europei, Germania (60,9) e Francia (60,9) mantengono posizioni forti, grazie a economie diversificate e a politiche che supportano la ricerca e lo sviluppo. La Germania, con il suo robusto settore manifatturiero e un sistema di formazione professionale molto avanzato, continua a essere una potenza innovativa in Europa. La Francia, con il suo sistema educativo di alta qualità e un'ampia rete di istituti di ricerca, si conferma come uno dei principali attori nell'innovazione a livello globale. Estonia (60,7), un paese relativamente piccolo ma altamente digitalizzato, dimostra che anche le nazioni più piccole possono eccellere nell'innovazione se supportate da politiche intelligenti e da un forte impegno verso la digitalizzazione e l'educazione. Questo posizionamento è particolarmente notevole considerando le dimensioni e le risorse limitate del paese. L'analisi dei paesi con punteggi più bassi evidenzia le sfide significative che devono affrontare. Paesi come Nigeria (25,3), Burkina Faso (25,2), e Yemen (19,2) si trovano in fondo alla classifica, riflettendo una mancanza di infrastrutture, un basso livello di capitale umano qualificato, e istituzioni spesso instabili o inefficaci. Questi fattori rendono difficile per questi paesi creare un ambiente favorevole all'innovazione. La bassa disponibilità di risorse per l'educazione e la ricerca, insieme a mercati poco sviluppati, contribuiscono a limitare la capacità di questi paesi di attrarre investimenti e talenti necessari per lo sviluppo innovativo. L'Italia, con un punteggio di 48,9, si colloca in una posizione intermedia, il che suggerisce che, nonostante un'economia diversificata e un buon livello di capitale umano, il paese potrebbe beneficiare di ulteriori riforme strutturali per migliorare il suo ambiente innovativo. La bassa posizione dell'Italia può essere attribuita a una combinazione di fattori, tra cui la burocrazia, una certa rigidità del mercato del lavoro, e un sistema educativo che potrebbe necessitare di maggiori investimenti, soprattutto in termini di ricerca e sviluppo. L'Asia, oltre ai suoi leader come Singapore e Hong Kong, mostra una grande variabilità, con paesi come l'India (44,1) e la Cina (57,5) che stanno facendo progressi significativi, pur avendo ancora molta strada da fare per raggiungere i livelli dei paesi più sviluppati. La Cina, in particolare, con il suo massiccio investimento in ricerca e sviluppo e una crescente sofisticazione aziendale, sta rapidamente scalando le classifiche, dimostrando il potenziale delle economie emergenti nell'arena globale dell'innovazione. L'Africa, rappresentata da paesi come il Sudafrica (37,5), Kenya (28,1), e Nigeria (25,3), mostra chiaramente le sfide strutturali che devono essere superate per creare un ambiente favorevole all'innovazione. Questi paesi devono affrontare significative difficoltà in termini di infrastrutture, educazione e stabilità istituzionale, che limitano la loro capacità di attrarre investimenti e promuovere l'innovazione. Tuttavia, alcuni paesi africani stanno iniziando a fare progressi, sfruttando le nuove tecnologie e investendo in capitale umano per migliorare le loro performance.

L'Innovation Input Sub-Index tra il 2013 ed il 2022.  In cima alla lista dei miglioramenti si trovano paesi come la Cina, l'India, l'Uzbekistan e l'Indonesia, che hanno registrato notevoli aumenti nei loro punteggi dell'Innovation Input Sub-Index. La Cina, in particolare, ha mostrato un aumento assoluto di 12,3 punti, pari a un incremento del 27,21%. Questo miglioramento può essere attribuito a diversi fattori, tra cui un massiccio investimento in ricerca e sviluppo, politiche governative favorevoli all'innovazione e un'attenzione crescente all'istruzione superiore e alla formazione professionale. L'India, con un aumento del 23,18%, riflette una tendenza simile, sebbene su una scala leggermente inferiore. Questo progresso può essere visto come risultato delle riforme economiche, dell'apertura al mercato globale e degli investimenti nelle tecnologie digitali. Paesi come l'Uzbekistan e l'Indonesia hanno anch'essi mostrato miglioramenti significativi, rispettivamente del 20% e del 17,89%. Questi incrementi possono essere associati a politiche interne mirate a migliorare l'accesso all'istruzione, a potenziare le infrastrutture e a creare un ambiente economico più competitivo. Tuttavia, è importante notare che, nonostante questi progressi, i punteggi assoluti di questi paesi rimangono relativamente bassi rispetto a nazioni più sviluppate, indicando che, sebbene vi sia stato un progresso, c'è ancora molto da fare per raggiungere i leader globali dell'innovazione. Un altro gruppo di paesi, tra cui Vietnam, Pakistan, e Filippine, ha registrato aumenti moderati nell'indice, con incrementi percentuali che vanno dal 10% al 13%. Questi miglioramenti suggeriscono un progresso stabile e costante, sebbene non rivoluzionario, che riflette probabilmente miglioramenti graduali nell'ambiente economico e nelle politiche governative orientate all'innovazione. Un caso interessante è rappresentato dagli Emirati Arabi Uniti, dall'Estonia e da Malta, paesi che hanno già un punteggio relativamente alto e che continuano a migliorare, anche se con incrementi percentuali più modesti. Gli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, hanno registrato un aumento del 10%, riflettendo l'impegno continuo del paese a diversificare la propria economia e a investire in settori ad alta tecnologia. L'Estonia, con un incremento dell'8,98%, continua a rafforzare la sua reputazione come leader nell'innovazione digitale e nelle tecnologie dell'informazione. D'altra parte, alcuni dei paesi più sviluppati, come la Francia, la Germania e la Svizzera, hanno mostrato solo lievi miglioramenti, con aumenti percentuali inferiori al 5%. Questo potrebbe suggerire che questi paesi, già leader nell'innovazione, stanno raggiungendo un plateau, dove ulteriori miglioramenti diventano più difficili da ottenere. Tuttavia, la loro posizione relativamente alta nell'indice dimostra che continuano a mantenere un ambiente fortemente favorevole all'innovazione. Al contrario, numerosi paesi hanno registrato un declino nei loro punteggi, indicando difficoltà nel mantenere o migliorare il loro ambiente favorevole all'innovazione. Tra questi paesi, gli Stati Uniti hanno visto una leggera diminuzione del loro punteggio, con un calo dello 0,29%. Questo declino marginale potrebbe riflettere le sfide crescenti che il paese deve affrontare nel mantenere la sua posizione di leader globale nell'innovazione, nonostante i continui investimenti in tecnologia e ricerca. Il Giappone, Singapore e la Corea del Sud, noti per essere potenze tecnologiche, hanno tutti registrato diminuzioni nei loro punteggi, rispettivamente del 2,23%, 2,35% e 2,42%. Questi cali, seppur non drammatici, potrebbero indicare sfide strutturali o saturazione nei loro rispettivi ambienti di innovazione. Ad esempio, il Giappone potrebbe affrontare difficoltà dovute a una popolazione in invecchiamento e a una rigida struttura economica che rende difficile l'adozione di nuove idee. Singapore, d'altro canto, potrebbe affrontare limiti legati alla sua dimensione geografica e alla dipendenza dalle risorse umane altamente qualificate, mentre la Corea del Sud potrebbe essere influenzata da una concorrenza globale sempre più feroce. Un altro gruppo significativo di paesi che hanno subito diminuzioni comprende nazioni europee come i Paesi Bassi, la Finlandia, la Norvegia e la Danimarca. I cali registrati da questi paesi, che vanno dal 2,8% al 5,28%, potrebbero suggerire una riduzione della capacità di mantenere il ritmo dell'innovazione a fronte di crescenti pressioni economiche globali e cambiamenti demografici interni. Ad esempio, la Finlandia, che ha visto un calo del 3,3%, potrebbe trovarsi a dover affrontare sfide legate a un mercato del lavoro in evoluzione e alla necessità di rinnovare il proprio modello economico. Paesi come la Grecia, la Slovenia e la Slovacchia hanno registrato cali più significativi, con diminuzioni che variano dal 5% al 9%. Questi cali possono essere attribuiti a crisi economiche, instabilità politica o mancanza di investimenti sufficienti in infrastrutture innovative. Per esempio, la Grecia ha sofferto per anni a causa della crisi del debito sovrano, che ha limitato la capacità del paese di investire in settori cruciali per l'innovazione. Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda i paesi che hanno registrato i cali più significativi, molti dei quali si trovano in regioni in via di sviluppo o sono caratterizzati da instabilità politica ed economica. Tra questi, l'Irlanda ha visto una diminuzione dell'8,3% nel suo punteggio, un dato sorprendente per un paese che è spesso considerato un hub per le imprese tecnologiche globali. Questo declino potrebbe riflettere sfide interne come l'aumento dei costi di vita e delle difficoltà nell'attrarre talenti internazionali, che potrebbero frenare l'attrattiva del paese come centro per l'innovazione. Un altro gruppo di paesi che ha visto cali allarmanti comprende nazioni africane come l'Uganda, il Mozambico e la Guinea, che hanno subito diminuzioni superiori al 20%. Questi risultati indicano gravi difficoltà strutturali che impediscono a questi paesi di sviluppare un ambiente favorevole all'innovazione. La mancanza di infrastrutture, l'instabilità politica e la povertà diffusa sono fattori che probabilmente contribuiscono a questi declini. Il calo più significativo è stato registrato dal Guatemala, con una diminuzione del 30,4%, suggerendo che il paese sta affrontando sfide profonde che impediscono qualsiasi progresso nell'innovazione.

Politiche economiche per l’innovation input sub index. Le politiche economiche volte a incrementare il valore dell'Innovation Input Sub-Index devono focalizzarsi su una serie di interventi strategici che migliorino le condizioni strutturali, istituzionali e finanziarie di un paese, creando così un ambiente più favorevole all'innovazione. In primo luogo, è fondamentale investire massicciamente nel capitale umano. Ciò significa potenziare il sistema educativo a tutti i livelli, dall'istruzione primaria fino a quella universitaria, con un'enfasi particolare sulle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Tuttavia, non basta semplicemente incrementare il numero di laureati; è necessario garantire che l'istruzione sia di alta qualità, accessibile e strettamente connessa alle esigenze del mercato del lavoro. Questo richiede una riforma continua dei programmi di studio per allineare le competenze degli studenti alle sfide attuali e future del mondo del lavoro, promuovendo al contempo la formazione continua e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Parallelamente, è cruciale sostenere la ricerca scientifica e l'innovazione attraverso un aumento degli investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo (R&S). I governi possono incentivare tali investimenti tramite agevolazioni fiscali, sovvenzioni dirette, e politiche di sostegno per la creazione di partenariati pubblico-privato, favorendo la collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese. In questo contesto, è essenziale anche promuovere una cultura dell'innovazione all'interno delle aziende, supportando l'intraprendenza e la creatività dei lavoratori, nonché facilitando l'accesso a tecnologie all'avanguardia e a processi produttivi innovativi. Oltre all'investimento nel capitale umano e nella R&S, un altro elemento cruciale per migliorare l'Innovation Input Sub-Index è la qualità delle infrastrutture, sia fisiche che digitali. Le infrastrutture di trasporto efficienti, i sistemi energetici sostenibili, e una rete di telecomunicazioni avanzata sono tutte componenti essenziali per creare un ambiente che favorisca l'innovazione. In particolare, l'infrastruttura digitale riveste un ruolo sempre più importante. Espandere l'accesso a Internet ad alta velocità e garantire la diffusione capillare delle tecnologie digitali, come la rete 5G e le piattaforme di intelligenza artificiale, può migliorare significativamente la capacità di un paese di attrarre investimenti e talenti, favorendo la crescita delle startup e delle imprese innovative. Le politiche economiche dovrebbero quindi includere piani strategici per l'espansione e il miglioramento delle infrastrutture digitali, includendo anche programmi di alfabetizzazione digitale per assicurare che la popolazione e le imprese siano in grado di sfruttare appieno le nuove tecnologie. Le istituzioni, un altro pilastro dell'Innovation Input Sub-Index, devono essere efficienti, trasparenti e stabili per creare un ambiente che favorisca l'innovazione. La governance efficace, il rispetto dello stato di diritto, e un sistema normativo favorevole agli affari sono elementi che possono incentivare gli investimenti e la creatività imprenditoriale. Le riforme istituzionali dovrebbero mirare a ridurre la burocrazia, semplificare le procedure per avviare un'impresa, e migliorare la trasparenza e la responsabilità delle istituzioni pubbliche. Inoltre, è fondamentale garantire un sistema giudiziario efficace e imparziale, capace di proteggere i diritti di proprietà intellettuale e di far rispettare i contratti, poiché questi sono aspetti critici per attrarre investitori e incentivare l'innovazione.  Un altro fattore chiave è la sofisticazione del mercato, che riguarda la capacità del sistema finanziario di supportare l'innovazione attraverso l'offerta di credito, venture capital e altri strumenti finanziari. Per migliorare questo aspetto, le politiche economiche dovrebbero promuovere un ambiente finanziario dinamico, in cui le banche e gli investitori siano disposti a finanziare progetti innovativi, anche se rischiosi. I governi possono facilitare questo processo attraverso la creazione di fondi di venture capital pubblici, il supporto alle piattaforme di crowdfunding, e l'offerta di garanzie per i prestiti alle startup. Inoltre, la regolamentazione finanziaria dovrebbe essere calibrata in modo da equilibrare la stabilità del sistema con la necessità di supportare l'innovazione. Ad esempio, regolamentazioni più flessibili per le nuove imprese, come quelle del fintech, possono stimolare la competizione e l'innovazione all'interno del settore finanziario. Un'altra area critica è la sofisticazione aziendale, che riguarda la capacità delle imprese di adottare e sviluppare nuove tecnologie, nonché di collaborare con altre imprese e istituzioni per innovare. Le politiche economiche dovrebbero quindi incentivare l'adozione di tecnologie avanzate e promuovere la creazione di reti di collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca. Questo può essere fatto attraverso la creazione di cluster industriali, parchi tecnologici e incubatori di startup, che facilitino l'incontro tra innovatori e investitori, nonché la condivisione di conoscenze e risorse. Le politiche dovrebbero anche incoraggiare l'internazionalizzazione delle imprese, facilitando l'accesso ai mercati globali e promuovendo la partecipazione a reti internazionali di innovazione. Infine, un aspetto spesso trascurato ma cruciale per migliorare l'Innovation Input Sub-Index è la promozione della sostenibilità ambientale come driver di innovazione. Le politiche economiche dovrebbero incentivare l'adozione di pratiche sostenibili, sia nelle aziende che a livello di infrastrutture nazionali. Questo può includere incentivi fiscali per le imprese che investono in tecnologie pulite, la promozione di energie rinnovabili, e lo sviluppo di città intelligenti e sostenibili. La transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio non solo contribuisce a mitigare i cambiamenti climatici, ma offre anche opportunità significative per l'innovazione in settori come l'energia, i trasporti, e l'edilizia. Inoltre, il legame tra sostenibilità e innovazione è sempre più riconosciuto a livello internazionale, e i paesi che adottano politiche innovative in questo ambito possono non solo migliorare il loro Innovation Input Sub-Index, ma anche posizionarsi come leader globali nella transizione ecologica.

Conclusioni. Il valore dell’innovation input sub index è diminuito tra il 2013 ed il 2022 in media del 5,76% per i paesi analizzati passando da un ammontare di 43,11 unità fino ad un valore di 40,63 unità. Vi sono tuttavia dei paesi che hanno fatto segnare un valore dell’innovation input sub index assai superiore rispetto alla media di periodo ovvero la Cina con +27,21%, l’India con +23,18%, Uzbekistan con +20,00%, Indonesia con +17,89%, Iran Islamic Republic con +12,65%. Vi sono anche dei paesi nei quali il valore dell’innovation input sub index è diminuito significativamente ovvero Trinidad and Tobago con -20,79%, Tobago con -21,14%, Uganda con -22,81%, Mozambique con -26,18%, Guatemala con -30,40%.

Fonte: Global Innovation Index

Link: https://www.wipo.int

 


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