martedì 27 agosto 2024

I legami di innovazione a livello globale

 

Sono diminuiti in media dell’1,09% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati

La variabile "innovation linkages" si riferisce al grado di connessione e collaborazione tra diversi attori del sistema di innovazione di un paese o di una regione. Questa variabile misura quanto efficacemente le imprese, le università, i centri di ricerca, e altre istituzioni lavorano insieme per sviluppare, diffondere e applicare nuove idee e tecnologie. Le linkages dell'innovazione sono fondamentali perché promuovono lo scambio di conoscenze, risorse e competenze, che sono essenziali per stimolare l'innovazione e migliorare la competitività economica. Le innovation linkages includono varie forme di collaborazione, come partnership pubblico-private, consorzi di ricerca, reti di imprese, e programmi di trasferimento tecnologico. Questi collegamenti possono avvenire a livello nazionale, regionale o internazionale e coinvolgono non solo il settore privato e quello pubblico, ma anche organizzazioni non governative e altre entità della società civile. Un alto livello di innovation linkages indica un ecosistema innovativo ben integrato, dove i diversi attori sono in grado di collaborare efficacemente, condividere informazioni e risorse, e lavorare verso obiettivi comuni di sviluppo tecnologico e innovativo. Al contrario, un basso livello di innovation linkages suggerisce un sistema frammentato, dove le interazioni tra i vari attori sono limitate, ostacolando così il flusso di idee e l'adozione di nuove tecnologie. Questa variabile è spesso utilizzata come indicatore del potenziale di un paese per sviluppare e commercializzare innovazioni. Un sistema con forti innovation linkages è più propenso a produrre innovazioni di successo e a sostenere la crescita economica a lungo termine, poiché facilita la condivisione di rischi, costi e competenze tra i partecipanti del sistema innovativo.

I legami di innovazione a livello globale nel 2022.  L’analisi dei dati relativi ai legami di innovazione nel 2022 mostra una significativa variazione tra i paesi in termini di capacità di creare e mantenere collegamenti efficaci tra i diversi attori del sistema innovativo. In cima alla classifica troviamo Israele, con un punteggio di 78,4, nettamente superiore a quello di qualsiasi altro paese. Questo risultato non sorprende, considerando l'elevato livello di collaborazione tra settore pubblico, università, centri di ricerca e industria che caratterizza il paese. Israele è rinomato per il suo ecosistema di innovazione altamente connesso, alimentato da una cultura imprenditoriale robusta e da un forte supporto governativo, che insieme promuovono una fitta rete di partnership che si estendono anche a livello internazionale. La Svezia, con un punteggio di 68,3, e la Finlandia, con 66,4, seguono a distanza, ma dimostrano comunque un'elevata capacità di collegamento nel loro sistema di innovazione. Entrambi i paesi nordici hanno storicamente investito in infrastrutture per la ricerca e in politiche di educazione avanzate, che facilitano la collaborazione tra enti pubblici e privati. Questi paesi beneficiano di una governance stabile e di un elevato livello di fiducia sociale, elementi che facilitano la cooperazione e l'innovazione condivisa. Gli Stati Uniti, con un punteggio di 66, sono un altro esempio di un paese con forti legami di innovazione. La combinazione di università di eccellenza, un settore privato dinamico e una disponibilità di capitale di rischio fa degli Stati Uniti un leader nell'innovazione globale. Tuttavia, rispetto ad altri paesi in cima alla classifica, come Israele, la dimensione e la complessità del sistema statunitense possono rappresentare una sfida per mantenere un livello uniforme di connessioni in tutto il paese. La Svizzera, con un punteggio di 64,3, riflette la sua lunga tradizione di eccellenza scientifica e la forte cooperazione tra settore pubblico e privato. Le sue istituzioni accademiche e di ricerca sono tra le migliori al mondo, e l'interazione con l'industria è facilitata da un ambiente regolatorio favorevole e da una cultura imprenditoriale ben radicata. Il Canada e l'Islanda, entrambi con un punteggio di 59,8, rappresentano paesi con ecosistemi innovativi solidi, sebbene non al livello delle nazioni leader. In Canada, la collaborazione tra università e industrie, soprattutto nei settori delle tecnologie emergenti e delle scienze della vita, è una delle forze trainanti dei suoi legami di innovazione. L'Islanda, nonostante le sue dimensioni ridotte, ha sviluppato una rete di innovazione ben connessa, specialmente nei settori dell'energia e della tecnologia, facilitata da politiche governative che promuovono la ricerca e lo sviluppo. Nel gruppo dei paesi con punteggi moderati troviamo l'Austria, il Belgio e Singapore, con punteggi rispettivamente di 57,5, 55,9 e 54,3. Questi paesi mostrano un buon livello di collegamento nel loro sistema innovativo, anche se ci sono margini di miglioramento. Ad esempio, Singapore, pur essendo un hub tecnologico e finanziario globale, potrebbe beneficiare di una maggiore integrazione tra le sue eccellenti infrastrutture di ricerca e l'industria, per rafforzare ulteriormente i suoi legami di innovazione. Passando a paesi come il Regno Unito (52) e la Germania (52,2), che hanno punteggi leggermente superiori a 50, notiamo che, nonostante le loro forti tradizioni di ricerca e sviluppo, esistono sfide nel mantenere una coesione uniforme tra i vari settori dell'innovazione. In particolare, il Regno Unito, con la sua recente uscita dall'Unione Europea, potrebbe dover affrontare nuove sfide nel mantenere i suoi legami di innovazione a livello internazionale. La Germania, nonostante la sua potente industria manifatturiera, potrebbe necessitare di ulteriori sforzi per integrare meglio le sue piccole e medie imprese nel sistema innovativo nazionale. L'Italia, con un punteggio di 39,9, si colloca nella parte inferiore della classifica, suggerendo che ci sono notevoli difficoltà nel creare e mantenere efficaci legami di innovazione. Il sistema italiano, sebbene ricco di eccellenze in settori specifici, soffre di una frammentazione che impedisce una collaborazione efficace su vasta scala. La burocrazia, la mancanza di investimenti continui in R&S, e una certa rigidità del mercato del lavoro sono fattori che ostacolano il potenziale innovativo del paese. La Cina, con un punteggio di 36,8, pur avendo fatto grandi progressi in molte aree dell'innovazione, mostra ancora debolezze nei suoi legami di innovazione. Nonostante i massicci investimenti governativi in ricerca e sviluppo, esiste una distanza tra il settore pubblico e privato che limita l'efficacia complessiva del sistema innovativo cinese. Scendendo nella classifica, troviamo paesi come il Brasile, l'India e la Russia, con punteggi rispettivamente di 24,7, 28,7 e 22,1. Questi paesi emergenti affrontano sfide significative nel rafforzare i loro legami di innovazione. Sebbene abbiano un grande potenziale in termini di popolazione e risorse naturali, la mancanza di infrastrutture avanzate, problemi di governance e limitati investimenti in ricerca limitano la capacità di creare connessioni forti tra i vari attori del sistema innovativo. In fondo alla classifica troviamo paesi come lo Yemen (14,3), l'Iraq (0,3) e il Niger (1,4), che riflettono situazioni di estrema difficoltà economica e politica, che rendono quasi impossibile lo sviluppo di un sistema di innovazione coeso. In questi paesi, la mancanza di stabilità politica, infrastrutture, e capitale umano qualificato limita drasticamente la possibilità di sviluppare collegamenti innovativi efficaci.

I legami di innovazione a livello globale tra il 2013 ed il 2022.  L'analisi dei dati relativi ai legami di innovazione tra il 2013 e il 2022 mostra un panorama estremamente variegato, con alcuni paesi che hanno fatto progressi significativi e altri che hanno subito un drastico calo delle loro capacità di innovazione. Tra i paesi con il maggior miglioramento assoluto, la Guinea si distingue con un aumento di 15,6 punti, che rappresenta una crescita del 110,64%. Questo progresso è notevole, soprattutto considerando che la Guinea parte da una base relativamente bassa, ma è riuscita a più che raddoppiare il suo punteggio, indicando un forte sviluppo delle infrastrutture di innovazione e un miglioramento significativo nella collaborazione tra gli attori del sistema innovativo. Un altro paese che ha registrato una crescita significativa è l'Uzbekistan, con un aumento di 12,6 punti e una variazione percentuale del 104,13%. Questo miglioramento riflette l'impegno del paese nel potenziare le sue capacità di innovazione, probabilmente attraverso riforme economiche e un aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo. Allo stesso modo, l'Albania ha visto un aumento del 103,81%, evidenziando un'accelerazione delle attività di innovazione e una crescente integrazione tra i diversi attori del settore. La Bulgaria, con un incremento del 77,39%, e l'Islanda, con il 67,51%, dimostrano come i paesi con già una buona base di partenza possano continuare a migliorare significativamente i loro legami di innovazione. L'Islanda, in particolare, ha compiuto progressi rilevanti nonostante le sue piccole dimensioni, probabilmente grazie a politiche mirate a promuovere la collaborazione tra imprese, istituti di ricerca e il settore pubblico. D'altro canto, l'analisi rivela anche tendenze preoccupanti in diversi paesi che hanno subito un calo significativo nei loro punteggi di innovazione. Il caso più estremo è quello del Qatar, che ha visto una diminuzione di ben 53 punti, corrispondente a un calo del 65,43%. Questo drammatico declino suggerisce un forte indebolimento delle reti di innovazione nel paese, forse dovuto a fattori come instabilità economica, riduzione degli investimenti in ricerca e sviluppo, o una ridotta cooperazione internazionale. Un simile andamento si osserva in altri paesi come Panama e Burkina Faso, che hanno registrato cali rispettivamente del 62,40% e del 60,43%. Questi dati indicano una significativa erosione delle capacità di innovazione, che potrebbe essere collegata a crisi economiche, politiche instabili o disinvestimenti in settori chiave. Anche paesi come la Giordania e la Macedonia del Nord mostrano cali preoccupanti, con riduzioni rispettivamente del 31,20% e del 56,71%. Questi dati suggeriscono che questi paesi potrebbero aver incontrato difficoltà nel mantenere e sviluppare le loro reti di innovazione, forse a causa di una mancanza di continuità nelle politiche di supporto all'innovazione o di instabilità socio-politica che ha minato la collaborazione tra gli attori del sistema. L'Italia, pur avendo registrato un modesto incremento del 18,75%, si trova in una posizione intermedia. Questo suggerisce che, nonostante i progressi, il paese continua a confrontarsi con sfide strutturali che limitano la piena realizzazione del suo potenziale innovativo. La crescita è positiva, ma non sufficiente per tenere il passo con i paesi più dinamici. Paesi come la Cina, che ha aumentato i suoi legami di innovazione del 31,90%, e la Svezia, con un incremento del 37,15%, dimostrano che investimenti consistenti in ricerca e sviluppo e un forte impegno verso la collaborazione internazionale possono portare a miglioramenti sostanziali. La Cina, in particolare, sta beneficiando di un'enorme spinta verso l'innovazione, supportata da politiche governative favorevoli e da un mercato interno in rapida espansione che facilita la creazione di reti di innovazione sempre più forti. In generale, i dati mostrano una netta divisione tra paesi che hanno saputo capitalizzare su politiche efficaci di promozione dell'innovazione e altri che invece hanno visto un deterioramento delle loro capacità in questo settore. I paesi che hanno registrato le migliori performance tendono ad essere quelli che hanno messo in atto politiche stabili e coerenti nel tempo, investendo in educazione, infrastrutture tecnologiche e favorendo la cooperazione tra il settore pubblico e privato. Al contrario, i paesi che hanno subito i maggiori cali nei punteggi dell'innovazione sono spesso quelli caratterizzati da instabilità economica o politica, o che hanno subito contrazioni significative nei finanziamenti destinati alla ricerca e allo sviluppo. Il caso del Qatar è emblematico, mostrando come un paese che aveva raggiunto un alto livello di collegamenti innovativi possa rapidamente perdere terreno se non riesce a sostenere e adattare il proprio ecosistema innovativo alle mutevoli condizioni economiche globali. Questo sottolinea l'importanza di politiche economiche che siano non solo ambiziose, ma anche resilienti e capaci di adattarsi alle sfide emergenti. Anche l'Unione degli Emirati Arabi, con una diminuzione del 16,70%, rappresenta un esempio di come il successo nell'innovazione richieda non solo risorse, ma anche un sistema flessibile e sostenibile che possa adattarsi a nuove esigenze. Questo calo potrebbe essere un campanello d'allarme per altri paesi che stanno investendo massicciamente in infrastrutture senza però sviluppare un ecosistema di innovazione altrettanto solido e integrato.

Politiche economiche per promuovere i legami di innovazione. Le politiche economiche per promuovere i legami di innovazione devono essere attentamente progettate per rafforzare l'integrazione e la collaborazione tra i vari attori del sistema innovativo, tra cui imprese, università, centri di ricerca, istituzioni governative e organizzazioni della società civile. Un elemento cruciale è l'investimento nel capitale umano, che richiede non solo un'educazione di alta qualità, ma anche la promozione di competenze specifiche legate all'innovazione e alla capacità di lavorare in team multidisciplinari. Questo può essere realizzato attraverso programmi di formazione continua e incentivi per la ricerca, volti a stimolare lo sviluppo di competenze avanzate nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), nonché in ambiti come la gestione dell'innovazione, la proprietà intellettuale e l'imprenditorialità. In parallelo, è fondamentale rafforzare i meccanismi di trasferimento tecnologico tra università e imprese, facilitando il passaggio di conoscenze e tecnologie dal mondo accademico al settore produttivo. Ciò può essere realizzato attraverso la creazione di uffici di trasferimento tecnologico nelle università e di incentivi fiscali per le imprese che collaborano con istituti di ricerca. Questi uffici possono fungere da intermediari, aiutando a tradurre i risultati della ricerca accademica in applicazioni commerciali concrete, e facilitando così la creazione di nuovi prodotti e servizi innovativi. Un'altra area critica è lo sviluppo di infrastrutture tecnologiche avanzate, come laboratori di ricerca congiunti e parchi tecnologici, che offrono spazi e risorse condivise per la collaborazione tra ricercatori, ingegneri e imprenditori. Questi hub dell'innovazione non solo forniscono l'accesso a tecnologie all'avanguardia, ma favoriscono anche un ambiente in cui idee e competenze possono essere scambiate liberamente, promuovendo così la nascita di nuove iniziative imprenditoriali. È essenziale che questi spazi siano accessibili a un'ampia gamma di attori, comprese le piccole e medie imprese (PMI), che spesso hanno risorse limitate per investire autonomamente in infrastrutture di ricerca e sviluppo. Incentivi finanziari, come sovvenzioni e agevolazioni fiscali, possono essere utilizzati per incoraggiare le PMI a partecipare attivamente a reti di innovazione, collaborando con università e grandi imprese in progetti di ricerca congiunti. Il ruolo del governo è cruciale anche nel promuovere un quadro normativo e regolamentare che supporti l'innovazione e la collaborazione. Questo include la semplificazione delle procedure burocratiche per la creazione di imprese innovative e la riduzione delle barriere legali che ostacolano la cooperazione tra pubblico e privato. Le riforme normative dovrebbero mirare a creare un ambiente più favorevole per la condivisione delle conoscenze e l'adozione di nuove tecnologie, garantendo al contempo la protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Inoltre, è fondamentale sviluppare politiche di sostegno che favoriscano la mobilità dei ricercatori e dei professionisti tra università, centri di ricerca e imprese, facilitando così lo scambio di idee e competenze. La creazione di programmi di scambio e borse di studio per ricercatori e imprenditori può stimolare il trasferimento di conoscenze e il networking, contribuendo a rafforzare i legami di innovazione a livello nazionale e internazionale. Parallelamente, le politiche economiche dovrebbero incentivare la creazione di cluster industriali e reti di imprese, in cui aziende operanti in settori simili o complementari possano collaborare su progetti di innovazione. Questi cluster possono favorire la specializzazione tecnologica e l'efficienza produttiva, aumentando la competitività a livello globale. I governi possono supportare questi sforzi attraverso la fornitura di infrastrutture condivise, come centri di ricerca e sviluppo e laboratori attrezzati, oltre a offrire programmi di finanziamento specifici per le aziende che partecipano a progetti collaborativi. Inoltre, la promozione dell'internazionalizzazione delle reti di innovazione è fondamentale per integrare i mercati locali nei flussi globali di conoscenza e tecnologia. La partecipazione a reti internazionali di ricerca e sviluppo, l'accesso a mercati esteri e la collaborazione con partner internazionali possono espandere le opportunità di innovazione e migliorare la competitività delle imprese nazionali. Un'altra componente essenziale delle politiche per promuovere i legami di innovazione è il sostegno alla cultura dell'imprenditorialità e dell'innovazione aperta. Questo implica non solo la promozione di iniziative imprenditoriali, ma anche la creazione di un ambiente in cui le idee possano essere condivise e sviluppate in modo collaborativo. I governi possono incentivare l'innovazione aperta attraverso piattaforme digitali che facilitano la condivisione di idee, progetti e risorse tra diversi attori, compresi cittadini, università, imprese e istituzioni pubbliche. Queste piattaforme possono fungere da catalizzatori per l'innovazione, permettendo a un ampio spettro di partecipanti di contribuire con competenze e idee innovative, creando così un ecosistema di innovazione più inclusivo e dinamico. Inoltre, programmi di formazione imprenditoriale e acceleratori di startup possono aiutare i nuovi imprenditori a sviluppare competenze cruciali per l'innovazione, dalla gestione aziendale alla raccolta di capitali, promuovendo così una nuova generazione di leader dell'innovazione. Le politiche economiche dovrebbero anche focalizzarsi sull'inclusione di settori tradizionali e della società civile nei processi di innovazione. L'innovazione non deve essere limitata ai settori tecnologici avanzati, ma deve permeare tutti gli ambiti dell'economia e della società. Coinvolgere agricoltura, manifattura, servizi e comunità locali nei progetti di innovazione può generare soluzioni più sostenibili e resilienti. I programmi di sviluppo regionale, che integrano le specificità locali con le opportunità offerte dalla collaborazione internazionale, possono contribuire a creare legami di innovazione che rispondano ai bisogni reali delle comunità, riducendo al contempo le disparità territoriali. Questo approccio inclusivo all'innovazione può essere supportato attraverso incentivi specifici per progetti che coinvolgono partnership tra imprese, organizzazioni non governative e comunità locali, promuovendo così uno sviluppo economico più equilibrato e sostenibile. Infine, la sostenibilità ambientale deve essere un driver centrale nelle politiche economiche volte a promuovere i legami di innovazione. Le sfide legate al cambiamento climatico e alla gestione delle risorse naturali offrono opportunità significative per sviluppare nuove tecnologie e pratiche sostenibili. I governi possono incentivare l'innovazione sostenibile attraverso agevolazioni fiscali, finanziamenti per la ricerca in energie rinnovabili e tecnologie verdi, e normative che incoraggino la riduzione delle emissioni e l'efficienza energetica. Inoltre, la promozione di città intelligenti e l'adozione di tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse urbane possono creare nuovi legami di innovazione tra settore pubblico, privato e comunità locali, contribuendo a un futuro più sostenibile e innovativo. La transizione verso un'economia verde non solo migliora i legami di innovazione, ma può anche rafforzare la competitività globale di un paese, posizionandolo come leader nelle tecnologie del futuro.

Conclusioni. Il valore dei legami di innovazione in media è diminuito per i paesi considerati tra i l 2013 ed il 2022 di un ammontare pari a 1,09%. Vi sono dei paesi nei quali il valore degli innovation linkages è cresciuto significativamente tra il 2013 ed il 2022 come per esempio la Guinea con +110,64%, Uzbekistan con +104,13%, Albania con +103,81%, Bulgaria con +77,39%, Iceland con +67,51%. Vi sono tuttavia anche dei paesi nei quali il valore dei legami di innovazione è diminuito significativamente come per esempio il Guatemala con -57,49%, il Mozambico on -58,71%, il Burkina Faso con -60,43%, Panama con -62,40%, Qatar con -65,43%.

Fonte: Global Innovation Index

Link: https://www.wipo.int/portal/en/index.html




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