Sono
cresciuti in media del 12,48% tra il 2013 ed il 2019
L’Istat-BES calcola il
valore dei laureati STEM nelle regioni. I laureati STEM sono calcolati il
rapporto tra persone aventi un titolo di studio di livello terziario nelle
discipline scientifiche e tecnologiche ed il totale della popolazione per 1.000
per regione. Per laureati STEM si intende in modo particolare i laureati, i
dottori di ricerca, i diplomati dei corsi di specializzazione, i master di I e
II Livello e gli ITS che hanno conseguito il titolo nelle aree disciplinari di Scienze
naturali, Fisica, Matematica, Statistica, Informatica, Ingegneria dell’Informazione,
Ingegneria industriale, Architettura e Ingegneria Civile. Ovviamente la
presenza di laureati nelle discipline STEM è necessaria per consentire alle regioni
italiane di orientarsi nei confronti dell’economia dell’innovazione tecnologica
e dell’economia della conoscenza.
Ranking dei paesi per
valore dei laureati STEM nel 2019. Il Molise è al primo
posto per valore dei laureati STEM con un valore pari a 18,9 unità, seguito
dall’Abruzzo con un valore pari a 18,2 e dalla Basilicata con un valore pari a
18,00. A metà classifica vi sono il Veneto con un valore pari a 15,6, seguito
dall’Emilia Romagna con un valore pari a 15,4 unità, e dalla Campania con un
valore pari a 15,2 unità. Chiudono la classifica la Sicilia con un valore pari
a 11,5 unità, seguita dalla Valle d’Aosta con un valore pari a 9,5 unità e dal Trentino-Alto
Adige con un valore pari a 7,9 unità. In media nel 2019 circa 15 persone su
1000 hanno acquisito un titolo di studio STEM nella popolazione compresa tra i
20 ed i 29 anni.
Ranking delle regioni per
valore della variazione percentuale del valore dei laureati nelle discipline
STEM.
Il Molise è al primo posto per valore della variazione percentuale del numero
dei laureati STEM con un ammontare pari a 43,18% pari ad un valore di 5,70
unità, seguita dalla Basilicata con un valore pari a 40,63% pari a 5,20 unità e
dalla Puglia con un valore pari a 31,82% pari ad un ammontare di 3,50 unità. A
metà classifica vi sono il Veneto con un valore pari a 13,87% pari ad un
ammontare di 1,90 unità, seguito dalla Sicilia con un valore pari a 10,58% pari
a 1,10 unità e dall’Emilia Romagna con un valore pari a 10,00% pari ad un
ammontare di 1,40 unità. Chiudono la classifica il Friuli-Venezia Giulia con un
ammontare pari a -2,41% pari ad un ammontare di -0,40 unità, seguita dal Trentino-Alto
Adige con un valore pari a -7,06% pari ad un ammontare di -0,60 unità e dalla
Valle d’Aosta con un valore pari a -20,83% pari ad un ammontare di -2,50 unità.
Mediamente tra il 2013 ed il 2019 il valore percentuale dei laureati STEM è
cresciuto di circa il 12,48%.
Macro regioni.
L’andamento della variabile laureati nelle discipline STEM nelle macro-regioni
italiane è crescente. Nel Nord Italia tra il 2013 ed il 2019 il valore dei
laureati delle discipline STEM è cresciuto da un ammontare di 13,60 unità fino
ad un valore di 14,60 unità ovvero pari ad un valore di 1 unità pari a un
ammontare di 7,35%. Nel Centro Italia tra il 2013 ed il 2019 il valore dei laureati
delle discipline STEM è cresciuto da un ammontare di 14,50 unità fino ad un
valore di 15,50 unità ovvero pari ad una variazione di 1 unità pari ad un
ammontare di 6,90%. Nel Mezzogiorno tra il 2013 ed il 2019 il valore dei
laureati nelle discipline STEM è cresciuto da un ammontare di 11,70 unità fino
ad un valore di 14,20 unità ovvero pari ad un valore di 2,50 unità pari ad un
ammontare di 21,37%. Complessivamente in Italia tra il 2013 ed il 2019 il
valore del laureati nelle discipline STEM è cresciuto da un ammontare di 11,70
unità fino ad un valore di 14,20 unità ovvero pari ad un ammontare di 2,10
unità pari ad un valore di 16,15%.
Clusterizzazione con
algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente Silhouette.
Di seguito viene realizzata una clusterizzazione per valore della presenza di
laureati STEM attraverso l’applicazione dell’algoritmo k-Means ottimizzato con
il coefficiente di Silhouette. Vengono così individuati i seguenti clusters
ovvero:
- ·
Cluster 1: Emilia-Romagna,
Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Marche, Trentino-Alto Adige, Lombardia,
Liguria, Umbria, Lazio, Veneto, Piemonte, Toscana, Molise, Basilicata;
- ·
Cluster 2:
Sicilia, Sardegna, Campania, Puglia, Calabria, Valle d’Aosta.
Dal punto di vista della
mediana dei clusters è possibile verificare la presenza di un ordinamento così
individuato ovvero C1>C2.
Network analysis con l’utilizzo
della distanza di Manhattan. Attraverso l’utilizzo della
distanza di Manhattan è possibile individuare due strutture a network
complesse. Esiste una struttura a network complessa tra Emilia Romagna, Liguria
e Lazio ovvero:
- ·
L’Emilia-Romagna è connessa alla Liguria
con un valore pari a 0,48 unità;
- ·
La Liguria ha una connessione con l’Emilia-Romagna
per un valore pari a 0,48 unità e con il Lazio per un valore pari a 0,35;
- ·
Il Lazio ha una connessione con la Liguria
per un valore pari a 0,35 unità.
Esiste una connessione
tra Lombardia, Piemonte, Calabria, Veneto e Umbria. In modo particolare:
- ·
La Lombardia è connessa al Piemonte con un
valore pari a 0,46 unità e con la Calabria per un valore pari a 0,44 unità;
- ·
Il Piemonte ha una connessione con la
Lombardia per un valore pari a 0,46 e con la Calabria per un valore pari a 0,46;
- ·
La Calabria ha una connessione con il
Piemonte per un valore pari a 0,46 e con il Veneto per un valore pari a 0,29 e
con la Lombardia per un valore pari a 0,44;
- ·
Il Veneto ha una connessione con la Calabria
per un valore pari a 0,29 e con l’Umbria per un valore pari a 0,58;
- ·
L’Umbria ha una connessione con il Veneto
per un valore pari a 0,58.
Conclusioni.
Il valore dei laureti nelle discipline STEM è cresciuto in tutte le regioni
italiane nel periodo considerato ed anche nelle macro-regioni. Tuttavia, il
numero di laureati STEM è ancora insufficiente rispetto a quelle che sono le
esigenze del mercato. Infatti, il passaggio all’economia della conoscenza ed
all’economia dell’innovazione richiede un investimento ulteriore nel capitale
umano ed in modo particolare nelle discipline tecnico-scientifiche. In questo
senso è necessario intervenire significativamente nel sistema dell’istruzione con
delle riforme dei percorsi educativi che aiutino gli italiani, soprattutto giovani,
ad indirizzarsi sempre di più verso le professioni tecnico-scientifiche per le
quali vi sono importanti possibilità di lavoro e di carriera oltre che di
internazionalizzazione. Infatti la quarta rivoluzione industriale è in gran
parte ancora da realizzare e gli investimenti nella tecnologica per la digitalizzazione
delle imprese e delle pubbliche amministrazioni garantiscono l’occupabilità di
un’ampia forza di lavoro.
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