In
Turchia nel 2021 ha raggiunto il 19,6%
L’OCSE calcola il valore
dell’inflazione. Come è noto l’andamento dell’inflazione oltre una certa misura
tende ad essere un elemento critico per il ciclo economico, mentre un valore
ridotto dell’inflazione, prossimo a zero o anche tendenzialmente negativo e
negativo, può indurre l’economia alla deflazione. Le banche centrali
occidentali ovvero FED e BCE tendono a prediligere tassi di inflazione bassi.
Tuttavia, in talune circostanze l’inflazione può crescere molto come per
esempio a seguito di politiche economiche espansionistiche, come nel caso della
pandemia, o a causa di problematiche nella supply chain che possono far
crescere il valore di alcuni beni, come nel caso del prezzo del grano e
dell’energia in connessione con la guerra russo-ucraina.
Ranking dei paesi Ocse
per valore dell’inflazione nel 2021. La Turchia è al primo
posto per valore dell’inflazione nel 2021 con un ammontar pari a 19,6%, seguita
dal Messico con un valore pari a 5,7% e dall’Ungheria con un ammontare pari a
5,1%. A metà classifica vi sono l’Australia con un ammontare pari a 2,9%,
seguita dall’Austria con un valore pari a 2,8 e dai Paesi Bassi con un valore
pari a 2,7%. Chiudono la classifica il Portogallo con un ammontare pari a 1,3%,
seguito dalla Grecia con un valore pari a 1,2% e dalla Svizzera con un valore
pari a 0,6%.
Ranking dei paesi OCSE
per valore della variazione percentuale dell’inflazione tra il 2008 ed il 2021.
La Turchia è al primo posto per crescita del valore dell’inflazione tra il 2008
ed il 2021 con una variazione pari ad un ammontare di 88,46% pari ad un valore
di 9,20 unità, seguita dal Canada con un ammontare di 41,67% pari ad un
ammontare di 1,00 unità, e dagli Stati Uniti con una variazione del 23,68% con
un ammontare pari a 0,90 unità. A metà classifica vi sono la Svezia con un
ammontare di -35,29% pari ad un ammontare di -1,20 unità, seguita dalla
Repubblica Ceca con una variazione di -40,63% pari ad un ammontare di -2,60
unità, e dall’Irlanda con un valore pari a -41,46% pari ad un ammontare di
-1,70 unità. Chiudono la classifica la Grecia con un ammontare pari a -71,43%
pari ad un ammontare di -3,00 unità, seguita dalla Svizzera con una variazione
pari ad un ammontare di -75,00% pari ad un ammontare di -1,80 unità, e dalla
Costa Rica con una riduzione di -87,31% pari ad un ammontare di -11,70 unità. Occorre
considerare che nel 2008, ovvero l’anno successivo alla crisi finanziaria del
2007, il valore dell’inflazione era per molti paesi OCSE superiore a quello del
2021.
Clusterizzazione con
algoritmo k-Means. Di seguito viene presentata una
clusterizzazione con algoritmo k-Means. Dall’analisi preliminare risulta
tuttavia la presenza di alcuni valori, come per esempio quelli della Turchia,
che sono eccessivamente elevati rispetto alla restante parte dei paesi OCSE.
Tale condizione è dovuta al fatto che la Turchia è di fatto un outlier nel
dataset analizzato. Pertanto eliminando la Turchia, che ha valori così elevati
da costituire un gruppo a sé nelle varie simulazioni di clusters, è possibile
individuare un numero di cluster pari a 5 attraverso l’ottimizzazione del
coefficiente di Silhouette ponendo il numero di cluster maggiore di 2. I
clusters individuati sono così costituiti ovvero:
- ·
Cluster 1: Ungheria, Estonia, Polonia,
Repubblica Ceca, Slovacchia:
- · Cluster 2: Israele, Norvegia, Slovenia,
Portogallo, Svezia, Corea del Sud, Regno Unito, Nuova Zelanda, Australia,
Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Italia, Germania, Finlandia, Canada,
Stati Uniti, Danimarca, Austria, Lussemburgo;
- ·
Cluster 3: Colombia, Messico, Cile;
- ·
Cluster 4: Islanda, Costa Rica;
- ·
Cluster 5: Svizzera, Giappone, Irlanda,
Grecia.
Dal punto di vista del
calcolo della mediana risulta la presenza del seguente ordinamento dei clusters
ovvero: C1=4,7>C3=4,5>C4=3,05>C2=2,5>C5=1,2. Dal punto di vista
geografico risulta che l’inflazione nei paesi dell’Est Europa e nei paesi OCSE
del Centro-Sud America è elevata rispetto agli altri clusters dei paesi OCSE. Il
cluster con minore inflazione è il cluster 5-C5 che ha al suo interno un
insieme di paesi molto eterogenei sia dal punto di vista geografico che
economico ovvero Svizzera, Giappone, Irlanda e Grecia.
Network analysis con
distanza di Manhattan. Attraverso l’applicazione della network
analysis con l’utilizzo della distanza di Manhattan è possibile individuare un'unica
struttura a network complessa che sostanzialmente coincide con i paesi del
Cluster 2-C2. Ovvero:
- ·
La Spagna ha una connessione con l’Italia
per un valore pari a 0,99;
- · L’Italia ha una connessione con la Spagna
per un valore pari a 0,99, con il Portogallo per un valore pari a 1,1 unità,
con la Danimarca pari ad un ammontare di 0,81, con ila Finlandia per un valore
pari a 0,86 e con la Francia per un ammontare pari a 1,1 unità;
- ·
Il Portogallo ha una connessione con
l’Italia per un valore pari a 1,1 unità;
- ·
La Danimarca ha una connessione con
l’Italia per un valore pari a 0,81, con la Finlandia per un ammontare pari a
1,1 unità;
- ·
La Francia ha una connessione con l’Italia
per un ammontare pari a 1,1 unità, con la Germania per un ammontare pari a 0,7
unità;
- ·
La Finlandia ha una connessione con il
Lussemburgo per un valore pari a 1,2 unità, e con la Danimarca per un valore
pari a 1,1 unità;
- ·
La Germania ha una connessione con la
Francia per un valore pari a 0,7 unità e con il Lussemburgo per un valore pari a
1,2 unità;
- ·
Il Lussemburgo ha una connessione con la
Germania per un valore pari a 1,2 unità, con la Finlandia per un valore pari a
1,2 unità, con il Belgio per un valore pari a 1,1 unità, con l’Austria pari ad
un valore di 0,93 unità;
- ·
Il Belgio ha una connessione con il
Lussemburgo pari ad un ammontare di 1,1 unità, con gli Stati Uniti pari ad un
ammontare di 1,1 unità;
- ·
L’Austria ha una connessione con il
Lussemburgo pari ad un ammontare di 0,93 unità, con gli Stati Uniti pari ad un
ammontare di 0,78 unità, con l’Australia per un valore pari a 1,1 unità, con il
Regno Unito per un valore pari a 0,83 unità, con il Canada per un valore pari a
1,2 unità;
- ·
Gli Stati Uniti hanno una connessione con
il Belgio per un valore pari a 1,1 unità, con l’Austria per un valore pari a
0,78 unità, con il Canada per un valore pari a 0,98 unità e con il Regno Unito
per un valore pari a 1,1 unità;
- ·
L’Australia ha una connessione con
l’Austria per un valore pari a 1,1 unità, e con il Regno Unito pari ad un
ammontare di 1,2 unità;
- ·
Il Regno Unito ha una connessione con
l’Austria per un valore pari a 0,83 unità, con l’Australia per un valore pari a
1,2 unità e con gli Stati Uniti per un valore pari a 1,1 unità;
- ·
Il Canada ha una connessione con l’Austria
per un valore pari a 1,2 unità e con gli Stati Uniti per un valore pari a 0,98
unità.
L’analisi di questi paesi
mostra i canali che potrebbe seguire una crescita dell’inflazione. Per esempio,
se l’inflazione aumenta negli USA allora questa potrebbe trasmettersi
abbastanza velocemente ai paesi più connessi ovvero Belgio, Austria, Canada e
Regno Unito. Di seguito il Belgio la trasferirebbe al Lussemburgo. E dal
Lussemburgo potrebbe colpire di seguito i grandi paesi europei dalla Germania,
alla Francia, all’Italia ed in seguito raggiungere una distribuzione ancora più
capillare nei paesi del Sud Europa.
Conclusioni.
L’inflazione tra il 2008 ed il 2021 è diminuita in media del 30,59% ovvero di
un ammontare pari a 1,51 unità. Tale considerazione manifesta il fatto che
l’impatto inflattivo delle politiche economiche e monetarie espansionistiche
relative alla crisi del 2007 è stato superiore all’impatto inflattivo delle
politiche espansionistiche anti-covid 19, per lo meno nel 2021. Tuttavia è
assai probabile che l’inflazione nel 2022 ed in seguito anche nei trimestri e
semestri successivi, sia molto più elevata rispetto a quella seguente alla
crisi del 2008 a causa dell’impatto economico della guerra russo-ucraina ed
anche in connessione con la tech war tra USA e Cina che potrebbe rendere più
costosi i prezzi di molti beni. Per esempio il presidente USA Biden ha
finanziato, con soldi pubblici, l’apertura di aziende che producono chip negli
USA. Tuttavia, il prezzo di tale rilevante prodotto potrebbe essere superiore a
quello finora praticato dalle aziende cinese, introducendo elementi inflattivi
anche nelle industrie meccaniche, elettroniche ed informatiche. Ne deriva un
nuovo ruolo delle banche centrali, coerentemente agli indirizzi del recente
Nobel Prize in Economics 2022, che nel premiare Bernanke, Diamond e Dybvig, ha
dato un chiaro indirizzo relativamente al ruolo delle politiche monetarie
espansive nel combattere le crisi finanziarie, anche con strumenti non
convenzionali.
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