E’
cresciuta in media del 10,23% tra il 2015 ed il 2022
L’OCSE calcola il valore
del PIL per ora lavorata. L’indicatore è una misura della produttività del
lavoro. I dati sono disponibili in forma di numero indice con anno base pari a
2015.
Produttività
del lavoro nel 2022. L'analisi dei dati sulla produttività del
lavoro nei paesi OCSE nel 2022, con l'anno base fissato al 2015, mostra
variazioni significative tra i diversi stati membri. La produttività del lavoro
è un indicatore essenziale per valutare l'efficienza con cui l'economia di un
paese trasforma le risorse lavorative in beni e servizi. Questi dati riflettono
la capacità di ciascun paese di innovare, migliorare i processi lavorativi e
implementare tecnologie avanzate. L'Irlanda emerge come il leader indiscusso
con un indice di produttività pari a 139,64, indicando un notevole incremento
rispetto all'anno base. Questo può essere attribuito alla forte presenza di
aziende multinazionali ad alta tecnologia, specialmente nei settori
farmaceutico e tecnologico, che hanno notevolmente aumentato l'output per
lavoratore. Paesi come Lettonia, Polonia, Turchia e Corea mostrano anche loro
robusti incrementi, con valori superiori al 120. Questo suggerisce che questi
paesi hanno attuato riforme efficaci o beneficiato di investimenti
significativi in tecnologia e formazione, migliorando così la loro efficienza
lavorativa. Nazioni come gli Stati Uniti, la Svezia, la Germania e la Danimarca
registrano incrementi più moderati. Nonostante questi paesi siano già altamente
sviluppati e efficienti, il margine per ulteriori miglioramenti nella
produttività è relativamente minore, riflettendo una crescita più graduale e
stabile. Alcuni paesi, come il Lussemburgo, la Francia e la Grecia, mostrano
indici di produttività che sono vicini o inferiori a 100, suggerendo che la
loro produttività del lavoro potrebbe essere rimasta stagnante o addirittura
diminuita dal 2015. In particolare, per Francia e Grecia, ciò potrebbe indicare
sfide strutturali interne, come rigidità nel mercato del lavoro o insufficienti
investimenti in settori chiave. In definitiva, mentre alcuni paesi mostrano
progressi significativi, altri devono affrontare sfide persistenti. L'OCSE,
come organismo internazionale, può svolgere un ruolo chiave nell'assistere i
paesi membri con scambio di best practices e collaborazione transnazionale per
affrontare le sfide della produttività in maniera coordinata e efficace.
Andamento della produttività del lavoro tra il 2015 ed il 2022 nei paesi OCSE. L'analisi dei dati sulla produttività del lavoro nei paesi OCSE tra il 2015 e il 2022 offre uno spaccato dettagliato su come differenti economie hanno evoluto la loro efficienza lavorativa in termini di output prodotto per unità di lavoro. Questi cambiamenti sono espressi sia in termini di variazione assoluta che percentuale, con l'anno base fissato al 2015. L'Irlanda si distingue con un incremento eccezionale del 39,64%, portando il suo indice di produttività a 139,64. Questo aumento può riflettere l'impatto di investimenti significativi in settori ad alta tecnologia e l'efficacia delle politiche economiche nel promuovere l'innovazione. Altri paesi che hanno mostrato incrementi notevoli includono la Costa Rica, l'Ungheria e la Lettonia, con miglioramenti rispettivamente del 16,44%, 16,57%, e 28,93%. Questi dati suggeriscono che queste nazioni hanno potenziato la loro capacità produttiva attraverso riforme mirate, miglioramenti nell'educazione e nella formazione, o attraverso l'attrazione di investimenti esteri diretti in settori chiave. Molti paesi OCSE hanno registrato una crescita moderata nella produttività. Per esempio, Germania e Danimarca hanno visto incrementi del 6,46% e 6,09%, rispettivamente. Questi miglioramenti, benché più contenuti rispetto ai leader, sono significativi in economie già sviluppate e mature, dove grandi guadagni di produttività sono più difficili da realizzare. Al contrario, Francia e Grecia hanno mostrato una leggera diminuzione della produttività, con entrambi i paesi che registrano un calo dello 0,24%. Questo potrebbe indicare problemi strutturali nell'economia o sfide nel mantenere la competitività in un contesto globale in rapida evoluzione. Il Messico mostra una contrazione più significativa del 7,57%, sottolineando potenziali sfide interne più gravi come inefficienze del mercato del lavoro o carenze nel sistema educativo e formativo.
Politiche
economiche per incrementare la produttività del lavoro nei paesi OCSE. Incrementare la produttività del lavoro nei
paesi OCSE richiede un approccio complesso che coinvolga sia il settore
pubblico che quello privato. Una maggiore produttività non solo migliora la
competitività economica ma può anche portare a una migliore qualità della vita
per i cittadini attraverso una maggiore efficienza e una distribuzione più equa
delle risorse. Un'infrastruttura moderna
e efficiente è fondamentale per il funzionamento delle economie moderne. Gli
investimenti nei trasporti, nelle telecomunicazioni e nell'energia possono
ridurre significativamente i costi operativi e aumentare l'efficienza. Promuovere
l'adozione delle tecnologie avanzate attraverso incentivi fiscali per le spese
in R&D e per l'acquisto di nuove tecnologie può facilitare le innovazioni
nei processi produttivi. Per mantenere una forza lavoro agile e rispondente
alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro, è essenziale investire
nell'educazione e nella formazione continua. Questo può includere programmi di
aggiornamento professionale, incentivi per l'istruzione superiore nei campi
STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) e partnership tra università
e industrie per garantire che i curricula rispondano alle esigenze del mercato.
Rendere il mercato del lavoro più flessibile può contribuire a una maggiore
produttività attraverso una migliore corrispondenza tra offerta e domanda di
lavoro. Questo può includere la semplificazione delle normative sul lavoro, la
riduzione del carico burocratico per le nuove assunzioni, e l'introduzione di
contratti di lavoro più flessibili che possano favorire sia i lavoratori che i
datori di lavoro. Incoraggiare le pratiche sostenibili può anche guidare la
produttività, in quanto le aziende cercano di ridurre i rifiuti e migliorare
l'efficienza energetica. Incentivi per investimenti verdi, normative ambientali
stringenti e tassazione delle emissioni di carbonio possono spingere le imprese
a innovare per rimanere competitive. Un ambiente economico stabile è cruciale
per l'investimento a lungo termine in capitale fisico e umano. Politiche
fiscali prevedibili e una politica monetaria che miri a mantenere l'inflazione
a livelli gestibili possono contribuire a creare un clima di fiducia per gli
investitori e le aziende, fondamentale per gli investimenti in produttività. La
collaborazione transnazionale può facilitare lo scambio di migliori pratiche e
tecnologie, nonché aprire nuovi mercati e opportunità di business. Gli accordi
di libero scambio, i programmi di cooperazione tecnologica e le iniziative
congiunte di ricerca possono tutti contribuire a migliorare la produttività
globale. Infine, l'integrazione digitale può trasformare settori interi,
aumentando l'efficienza attraverso l'automazione e migliorando l'accesso ai
mercati globali attraverso e-commerce e piattaforme digitali. Politiche che
supportano la trasformazione digitale, come lo sviluppo di infrastrutture di
rete nazionali e l'incentivazione alla digitalizzazione delle PMI, sono
essenziali. In sintesi, per migliorare la produttività del lavoro nei paesi
OCSE è necessario un impegno coordinato che spazi dall'innovazione tecnologica
all'istruzione, dalle riforme normative all'integrazione digitale. Attraverso
queste politiche, i paesi OCSE possono non solo incrementare la loro produttività
ma anche garantire che i benefici di una maggiore efficienza siano distribuiti
equamente tra tutti i segmenti della società.
Conclusioni.
Guardando all’indice della produttività del lavoro nei paesi OCSE tra il 2015
ed il 2022, possiamo notare una crescita in media di un ammontare pari a
10,23%. Tuttavia non tutti i paesi hanno performato in modo così efficiente.
Possiamo notare che vi sono dei paesi che hanno avuto performance inferiori o
superiori alla media. Tra i paesi che hanno superato il valore di soglia vi
sono: Irlanda con +39,64%, Lettonia con +28,93%, Polonia con +25,95%, Turchia con
+24,81%, Corea del Sud con +21,26%, Lituania con +20,48%, Israele con +17,96%,
Ungheria con +16,57%, Repubblica Slovacca con 16,5%, Costa Rica con +16,44%,
Estonia con +15,69%, Colombia coni +14,05%, Slovenia con +13,5%, Portogallo con
+11,16%, Svizzera con +11,02%, Cile con +10,59%, Islanda con +10,27%. Vi sono comunque molti paesi che hanno avuto
una performance inferiore alla media come per esempio Stati Uniti con +8,65%,
Svezia con +8,29%, Repubblica Ceca con +8,04%, Germania con +6,46%, Danimarca
con +6,09%, Finlandia con +5,76%, Nuova Zelanda con +5,08%, Austria con +5,00%,
insieme con molti alti paesi occidentali ed europei. Vi sono addirittura tre
paesi che hanno visto ridurre il valore della produttività del lavoro tra il
2015 ed il 2022 ovvero Francia con -0,24%, Grecia con -0,24% e Messico con
-7,57%.
Possiamo notare che
generalmente i paesi che hanno redditi pro-capite elevati tendono ad avere un
andamento declinante del valore della produttività del lavoro. Vi sono comunque
talune eccezioni come per esempio Israele, la Svizzera e l’Irlanda e la Corea
del Sud che pure avendo un livello medio-alto di reddito pro-capite hanno
comunque sperimentato una crescita della produttività del lavoro tra il 2015 ed
il 2022. E’ necessario sottolineare che la crescita della produttività del
lavoro può dipendente da un insieme di fattori eterogenei come per esempio il
livello della tecnologica, il capitale umano, il quadro normativo-istituzionale
e gli incentivi alla produttività riconosciuti come componenti della
remunerazione salariale. Assai rilevanti sono inoltre le politiche economiche
volte a garantire la promozione sociale e finanziaria mediata dalla
produttività del lavoro.
Source: OCSE https://data-explorer.oecd.org/
Immagini elaborate dall’autore
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