È
cresciuta in media del 20,03% nel periodo tra il 2018 ed il 2023
L’European Innovation
Scoreboard-EIS calcola il valore dell’occupazione nelle imprese innovative
nelle regioni italiane. Tale indicatore è costituito da un rapporto tra il
numero degli occupati in imprese innovative e l’occupazione totale per le
imprese con 10 o più dipendenti. Le imprese innovative vengono definite come
imprese che hanno introdotto un’innovazione o svolgono qualsiasi tipo di
attività di innovazione. L’ innovazione nelle imprese ha un profondo impatto
sull’occupabilità dei lavoratori, ma il suo effetto nelle imprese orientate
all’innovazione di prodotto e di processo varia da regione a regione.
L’innovazione aziendale si rivela particolarmente importante durante un periodo
di recessione economica. I dati fanno riferimento alle venti regioni italiane
tra il 2018 ed il 2023.
L’occupazione
nelle imprese innovative nelle regioni italiane nel 2023. Lombardia,
l'Emilia-Romagna e il Veneto emergono come leader indiscussi nell'occupazione
nelle imprese innovative, con numeri che superano i 150 punti. Al contrario,
regioni come Molise, Basilicata e Sicilia mostrano i valori più bassi in ermini
di occupazione in imprese innovative, riflettendo una realtà più complessa e
sfidante. Queste regioni, spesso caratterizzate da un minor grado di
industrializzazione e da una minore densità di infrastrutture dedicate alla
ricerca e allo sviluppo, si trovano a dover affrontare ostacoli significativi
nel promuovere l'innovazione. La scarsità di investimenti diretti in questi
territori può essere vista sia come una conseguenza che come una causa della
limitata attività innovativa, creando un ciclo difficile da interrompere senza
interventi mirati e sostanziali. Inoltre,
il divario tra Nord e Sud Italia si evidenzia chiaramente attraverso questi
dati. Mentre il Nord continua a espandere la sua capacità innovativa, il Sud
fatica a tenere il passo. Questa discrepanza sottolinea la necessità di
politiche regionali su misura che possano incentivare la creazione e lo
sviluppo di imprese innovative anche nelle regioni meno avanzate. Tali
politiche potrebbero includere incentivi fiscali per le startup, maggiori
investimenti in infrastrutture tecnologiche, e programmi di formazione e
sviluppo delle competenze locali. Un
punto di forza che emerge dall'analisi dei dati è il potenziale insito nelle
regioni con un'occupazione media, come il Friuli Venezia Giulia, la Toscana e
il Trentino Alto Adige. Queste regioni dimostrano
elevati valori dell’occupazione nelle imprese innovative grazie a una serie di
politiche efficaci che hanno saputo attrarre investimenti e promuovere la
ricerca e lo sviluppo. L'esistenza di poli tecnologici e distretti industriali,
insieme a una rete di università e centri di ricerca, contribuisce a un
ambiente favorevole all'innovazione.
L’occupazione
nelle imprese innovative nelle regioni italiane tra il 2018 ed il 2023. La crescita
dell'occupazione in regioni come la Puglia, che ha visto il maggior incremento
percentuale (+56,60%), testimonia l'efficacia delle politiche di incentivo
all'innovazione che hanno potuto trasformare il tessuto economico locale.
Analogamente, l'Emilia Romagna e la Lombardia, con aumenti sostanziali sia in
termini assoluti che percentuali, continuano a consolidare la loro posizione
come centri nevralgici dell'innovazione italiana, grazie a un ambiente che
favorisce l'integrazione tra università, centri di ricerca e industrie. Questi valori, tuttavia, gettano luce
sulle difficoltà incontrate in altre aree. Regioni come il Molise e la Sicilia
hanno mostrato un significativo declino, con il Molise che ha registrato la
maggiore diminuzione percentuale (-29,95%). Questi dati sono preoccupanti e
sollevano interrogativi sulla natura degli ostacoli che impediscono a queste
regioni di sfruttare pienamente il potenziale dell'innovazione. Potrebbero
includere la mancanza di infrastrutture adeguate, carenze nel sistema educativo
che non riesce a produrre le competenze richieste dalle imprese innovative, o
una scarsa collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. Il caso della Valle d'Aosta, con una
leggera diminuzione, sottolinea ulteriormente come anche le regioni con minori
popolazioni e potenziali economici limitati possano risentire di una mancanza
di strategie mirate all'innovazione. Questo è indicativo della necessità di un
approccio più personalizzato nelle politiche di sviluppo economico, che non
solo consideri le differenze regionali ma anche le specifiche opportunità e
sfide locali. La disparità evidente
tra il nord e il sud del paese è un altro punto critico. Mentre il nord Italia
continua a svilupparsi e ad attrarre investimenti significativi in settori ad
alta tecnologia, il sud lotta per mantenere il passo. Questo squilibrio non
solo limita le possibilità di crescita nazionale ma anche accentua le
disuguaglianze socio-economiche tra le regioni. Per affrontare queste sfide, è essenziale che le politiche
pubbliche siano disegnate per incentivare l'innovazione in modo equilibrato e
inclusivo. Incentivi fiscali per le start-up, maggiori investimenti in ricerca
e sviluppo, programmi di formazione avanzata e la promozione di partnership tra
università e industria sono solo alcuni degli interventi che possono aiutare a
stimolare l'occupazione nelle imprese innovative in tutta Italia.
L’occupazione
nelle imprese innovative nelle macro-regioni italiane tra il 2018 ed il 2023. Tutte
e tre le macro-regioni italiane hanno mostrato una crescita nell'occupazione
nelle imprese innovative nel periodo analizzato. Questo è indicativo di un
trend positivo generale per il settore innovativo del paese. Il Nord mostra un aumento sostanziale
sia in termini assoluti che percentuali, con un incremento di 25,90 unità e una
percentuale del 23,95%. Questo suggerisce che il Nord continua a essere il
motore dell'innovazione italiana, sostenuto da un ecosistema robusto che
include una densità elevata di industrie tecnologicamente avanzate, centri di
ricerca e sviluppo, e un accesso relativamente migliore ai capitali di rischio. Il Centro ha registrato l'aumento
percentuale più elevato, del 32,86%, con un aumento assoluto di 32,34 unità.
Questo balzo impressionante potrebbe essere attribuito alla crescente
importanza di città come Roma e Firenze nel panorama dell'innovazione, dove
l'interazione tra le università, le istituzioni pubbliche e le imprese private
ha creato un terreno fertile per la crescita delle imprese innovative. Il Sud ha visto la crescita più
modesta, sia in termini assoluti (+5,61) che percentuali (+6,96%). Questo
incremento, sebbene positivo, indica che il Sud sta crescendo a un ritmo più
lento rispetto al resto del paese. Questa regione potrebbe essere limitata da
vari fattori strutturali, come minori investimenti in R&D, infrastrutture
meno sviluppate e accesso più limitato a finanziamenti e risorse, che insieme
frenano la sua capacità di attrarre e sostenere imprese innovative. Questi dati possono servire da
campanello d'allarme per i decisori politici, evidenziando la necessità di
formulare e implementare strategie regionali che possano incoraggiare e
supportare l'innovazione in maniera più equilibrata. Per il Sud, ad esempio,
sarebbe cruciale implementare politiche che migliorino l'accesso al
finanziamento, rafforzino le infrastrutture tecnologiche e promuovano
collaborazioni tra università e industria. Per il Centro e il Nord, il focus
potrebbe essere sul mantenimento e l'espansione delle capacità esistenti,
assicurando che l'ambiente rimanga favorevole per l'innovazione e
l'imprenditorialità.
Divario Nord-Sud. I dati relativi all'occupazione nelle imprese innovative nelle macro-regioni italiane dal 2018 al 2023 evidenziano un divario significativo tra il Nord, il Centro e il Sud. Mentre il Nord e il Centro mostrano un forte incremento sia in termini assoluti che percentuali, con il Nord che registra un aumento del 23,95% e il Centro addirittura del 32,86%, il Sud si attesta su una crescita più modesta del 6,96%. Questi numeri riflettono le sfide persistenti nel Sud in termini di sviluppo economico e innovazione, sottolineando la necessità di politiche mirate che promuovano una maggiore equità territoriale. Gli investimenti in infrastrutture tecnologiche, l'educazione e la formazione possono giocare un ruolo cruciale nel stimolare l'innovazione nel Sud, riducendo il divario con le altre regioni e contribuendo a un tessuto economico più coeso e competitivo su scala nazionale.
Politiche
economiche per incrementare l’occupazione nelle imprese innovative nelle
regioni italiane. Per incrementare l’occupazione nelle
imprese innovative nelle regioni italiane è necessario agire attraverso le
seguenti politiche economiche ovvero:
- -
Agevolazioni fiscali: ridurre il carico
fiscale per le startup e le PMI innovative può incentivare la creazione e
l'espansione di queste imprese. Questo potrebbe includere detrazioni fiscali su
investimenti in R&D, crediti d'imposta per l'assunzione di personale
qualificato e riduzioni di tasse per reinvestimenti in attività innovative.
- -
Finanziamenti agevolati: offrire accesso a
finanziamenti a tassi vantaggiosi tramite fondi regionali o nazionali,
destinati specificamente alle imprese innovative. Questi fondi potrebbero
supportare sia la fase di startup che quella di espansione.
- -
Investimenti in banda larga e tecnologie
digitali: migliorare l'accesso a internet ad alta velocità, particolarmente
nelle regioni meno sviluppate, per facilitare l'innovazione e l'operatività
delle imprese nel settore tecnologico.
- -
Poli tecnologici e incubatori: promuovere
la creazione di cluster tecnologici e incubatori d'impresa che possano fungere
da catalizzatori per l'innovazione e l'attrazione di nuove imprese e talenti.
- -
Programmi di formazione mirati: investire
in programmi di formazione e riqualificazione per allineare le competenze della
forza lavoro con le esigenze delle imprese innovative. Questo potrebbe
includere partnership tra università, istituti tecnici e imprese per garantire
un flusso costante di talenti qualificati.
- -
Promozione dell'imprenditorialità: incentivare
i giovani e i meno giovani a intraprendere percorsi imprenditoriali mediante
corsi, workshop e seminari che offrano conoscenze pratiche e teoriche sulle
dinamiche di startup e innovazione.
- -
Semplificazione burocratica: ridurre la
burocrazia per la creazione di nuove imprese, soprattutto quelle ad alto
contenuto tecnologico, per accelerare i tempi di avvio e ridurre i costi
operativi iniziali.
- -
Legislazione su venture capital e
investimenti: modificare le normative per attirare più investimenti da parte di
fondi di venture capital, includendo incentivi per gli investitori che scelgono
di puntare sulle regioni meno sviluppate.
- -
Network internazionali: favorire
l'integrazione delle imprese innovative italiane in reti e progetti
internazionali, per facilitare lo scambio di conoscenze, l'accesso a nuovi
mercati e l'attrazione di investimenti esteri.
- -
Supporto localizzato: adattare le
politiche di supporto in base alle specificità economiche e produttive di
ciascuna regione, per esempio potenziando i settori più promettenti o già in
crescita in determinate aree.
Conclusioni.
Il
valore dell’occupazione nelle imprese innovative è cresciuto in media del
20,03% nel periodo tra il 2018 ed il 2023 passando da un ammontare di 95,21
unità fino ad un valore di 114,28 unità. Tuttavia, vi sono anche delle regioni
nelle quali il valore dell’occupazione nelle imprese innovative è diminuito nel
periodo tra il 2018 ed il 2023 ovvero: Valle d’Aosta con -6,12%, Sardegna con
-10,72%, Basilicata con -18,63%, Sicilia con -24,09% e Molise con -74,98%. La
riduzione in tali regioni è ancora più grave soprattutto perché il valore
assoluto dell’occupazione nelle imprese innovative in tali aree era già
inferiore rispetto alla media. Pertanto si è verificato un ulteriore
indebolimento della performance occupazionale in regioni che erano già
arretrate con la manifestazione di un evidente effetto recessivo. Se guardiamo alle macro-regioni, possiamo
notare una crescita del valore dell’occupazione nelle imprese innovative. Nello
specifico il valore dell’occupazione nelle imprese innovative è cresciuto nel
Sud Italia del 6,96% tra il 2018 ed il 2023, nel Nord Italia del 23,95% e nel
Centro Italia del 32,86%. Tuttavia, mentre il Nord Italia ed il Centro Italia
tendono a convergere, il Sud Italia rimane indietro. Ne deriva che i livelli
occupazionali nelle imprese innovative nel Sud Italia sono assai inferiori
rispetto alle regioni del Centro-Nord.
Fonte: European Innovation Scoreboard-EIS https://projects.research-and-innovation.ec.europa.eu/en/statistics/performance-indicators/european-innovation-scoreboard/eis#
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