Sono
cresciute dell’83,66% in media tra il 2005 ed il 2022 nei paesi considerati
L’OCSE calcola il numero
delle imprese operanti nel settore real estate. I dati fanno riferimento al
periodo tra il 2005 ed il 2022.
Imprese
operanti nel settore real estate nei paesi OCSE nel 2022.
I dati forniti per il 2022 riguardanti le imprese del settore immobiliare nei
paesi dell'OCSE offrono uno spaccato interessante delle dinamiche di questo
mercato nei diversi contesti nazionali. In questo commento, analizzeremo e
confronteremo i dati, esplorando le possibili ragioni delle differenze
osservate e le implicazioni per il futuro del settore immobiliare. L'Italia e
la Francia dominano la classifica con valori rispettivamente di 232.791 e
231.243. Questi due paesi, noti per le loro ricche storie e culture, attraggono
una grande quantità di investimenti immobiliari, sia domestici che
internazionali. La presenza di città iconiche come Roma, Milano, Parigi e Lione,
che fungono da centri economici e turistici, contribuisce significativamente a
questi alti valori. In particolare, in Italia, l'attrattiva per le proprietà
storiche e il settore turistico in espansione giocano un ruolo cruciale. La
Francia, con Parigi come uno dei mercati immobiliari più importanti del mondo,
continua a vedere una forte domanda sia nel settore residenziale che
commerciale. La Germania, con un valore di 201.001, e la Spagna, con 194.417,
seguono da vicino. La Germania beneficia di un'economia forte e stabile, con
città come Berlino, Amburgo e Monaco che sono epicentri di attività economica.
L'elevata qualità della vita e una forte regolamentazione del mercato
immobiliare contribuiscono a mantenere un settore solido. La Spagna, d'altro
canto, ha visto una ripresa significativa dopo la crisi finanziaria del 2008,
con una rinascita del settore turistico che ha stimolato il mercato
immobiliare, soprattutto nelle città costiere come Barcellona e Valencia. Paesi
come la Repubblica Ceca (68.722), la Polonia (66.253) e l'Ungheria (42.080)
mostrano valori relativamente elevati per il loro contesto economico. Questi
paesi hanno visto una crescita rapida negli ultimi anni, con investimenti
significativi sia da parte di attori locali che internazionali. La crescente
urbanizzazione e l'integrazione con l'economia dell'Unione Europea hanno
facilitato l'espansione del settore immobiliare. Varsavia, Praga e Budapest
sono diventate attraenti per investimenti immobiliari grazie alle loro economie
in espansione e al costo della vita relativamente basso rispetto ai paesi
dell'Europa occidentale. I paesi nordici, inclusi Norvegia (54.296), Svezia
(51.150), e Finlandia (42.726), presentano mercati immobiliari stabili e ben
regolamentati. Questi paesi sono noti per le loro economie avanzate, elevata
qualità della vita e mercati immobiliari trasparenti. La forte protezione dei
diritti di proprietà e un ambiente politico stabile attirano investitori alla
ricerca di rendimenti stabili e a lungo termine. Tuttavia, i prezzi elevati
delle proprietà, specialmente nelle città principali come Oslo, Stoccolma e
Helsinki, possono rappresentare una barriera per nuovi investitori. Paesi come
la Turchia (59.265) e Israele (43.961) mostrano valori rilevanti, evidenziando
un mercato immobiliare in crescita ma anche sfide uniche. La Turchia ha visto
un boom immobiliare negli ultimi anni, con Istanbul come epicentro
dell'attività immobiliare. Tuttavia, l'instabilità politica e l'inflazione
elevata possono rappresentare rischi significativi. Israele, con Tel Aviv come
centro tecnologico e commerciale, continua ad attrarre investimenti immobiliari,
ma la limitata disponibilità di terre edificabili e la complessità delle
regolamentazioni rappresentano sfide notevoli. Paesi come il Belgio (48.641), i
Paesi Bassi (34.608), e l'Austria (30.206) mostrano mercati immobiliari maturi
e diversificati. Il Belgio, con Bruxelles come capitale dell'Unione Europea,
vede una domanda costante di immobili commerciali e residenziali. I Paesi
Bassi, con una forte tradizione di pianificazione urbana e infrastrutture di
alta qualità, attraggono investitori grazie alla stabilità e all'innovazione.
L'Austria, con Vienna spesso classificata tra le città più vivibili del mondo,
mantiene un mercato immobiliare stabile e attrattivo per investitori sia locali
che internazionali. Paesi come il Portogallo (61.547), la Lituania (29.629), e
la Romania (28.690) mostrano segnali di crescita. Il Portogallo ha visto un
aumento degli investimenti immobiliari grazie a politiche fiscali favorevoli e
al programma di visti d'oro che attrae investitori stranieri. La Lituania e la
Romania, con economie in crescita e costi immobiliari relativamente bassi,
stanno emergendo come nuovi hub per investimenti immobiliari in Europa
dell'Est. I dati includono anche mercati più piccoli come Malta (3.671), Serbia
(3.233), Cipro (1.573), e Bosnia ed Erzegovina (1.203). Sebbene questi paesi
rappresentino valori inferiori rispetto ai maggiori mercati OCSE, mostrano
comunque un potenziale di crescita, specialmente con politiche adeguate per
attrarre investimenti. Malta, ad esempio, ha visto una crescita nel settore
immobiliare grazie a un ambiente fiscale favorevole e alla sua posizione
strategica nel Mediterraneo. L'analisi dei dati del 2022 per il settore
immobiliare nei paesi OCSE mostra un panorama variegato con alcune costanti:
mercati maturi e stabili in Europa occidentale e nei paesi nordici, rapida
crescita in Europa dell'Est, e opportunità emergenti in mercati minori. Le
politiche governative giocano un ruolo cruciale nel modellare questi mercati,
con incentivi fiscali, regolamentazioni trasparenti e investimenti in
infrastrutture che influenzano significativamente l'attrattività e la stabilità
dei mercati immobiliari.
Imprese
operanti nel settore real estate nei paesi OCSE tra il 2005 ed il 2022.
Il mercato immobiliare europeo e globale ha subito notevoli cambiamenti tra il
2005 e il 2022, con variazioni significative nei vari paesi. Questo periodo ha
visto una crescita straordinaria in alcuni mercati, mentre altri hanno
sperimentato aumenti più moderati. L'analisi delle variazioni assolute e
percentuali dei valori immobiliari in questo periodo offre una panoramica delle
dinamiche che hanno influenzato il settore. La Slovacchia ha registrato una
crescita eccezionale, con un aumento di 16.071 unità e una variazione
percentuale del 682,42%. Questo enorme incremento può essere attribuito a una
combinazione di stabilità economica, investimenti esteri e politiche
governative favorevoli. La Slovacchia ha beneficiato di una crescente domanda
di immobili, sia residenziali che commerciali, alimentata da un'economia in
espansione e da un ambiente politico stabile. La Grecia ha visto un notevole
aumento di 10.892 unità, con una variazione percentuale del 420,38%. Questo è
particolarmente significativo data la crisi finanziaria che ha colpito il paese
nel 2008. Dopo anni di recessione, il mercato immobiliare greco ha iniziato a
riprendersi grazie a riforme economiche e misure di austerità che hanno
ristabilito la fiducia degli investitori. La Grecia è diventata una
destinazione attraente per gli investimenti immobiliari, con prezzi competitivi
e un clima favorevole. L'Estonia ha registrato una crescita del 385%, con un
aumento di 10.241 unità. L'Estonia ha investito significativamente in
tecnologia e infrastrutture, trasformandosi in un hub tecnologico e attirando
professionisti del settore. Questo ha portato a una maggiore domanda di
immobili, sia per uso residenziale che commerciale. Inoltre, le politiche
governative favorevoli agli investimenti hanno contribuito a questa crescita
sostenuta. La Finlandia ha visto un aumento di 33.443 unità e una variazione
percentuale del 360,26%. La stabilità economica, l'alto livello di qualità
della vita e gli investimenti sostenibili nel settore immobiliare hanno reso la
Finlandia una destinazione attraente per gli investitori. Il mercato
immobiliare finlandese ha beneficiato di una crescente domanda interna ed
esterna, sostenuta da un'economia solida e politiche di sviluppo urbano efficaci.
La Bulgaria ha registrato un aumento di 20.032 unità e una variazione
percentuale del 352,92%. Il mercato immobiliare bulgaro è diventato attraente
per gli investitori stranieri grazie ai prezzi competitivi e alle potenziali
alte rendite. La crescita economica del paese e le politiche favorevoli agli
investimenti hanno ulteriormente alimentato la domanda di immobili. Il Belgio
ha visto una crescita del 335,34% con un aumento di 37.468 unità. La stabilità
economica del Belgio, combinata con il ruolo di Bruxelles come capitale
dell'Unione Europea, ha reso il paese una destinazione attraente per gli
investimenti immobiliari. La domanda di immobili è stata sostenuta da
un'economia in crescita e da una popolazione in aumento, insieme a politiche
governative che hanno incentivato lo sviluppo immobiliare. L'Irlanda ha
registrato un aumento del 260,13% con una variazione assoluta di 12.796 unità.
Dopo la crisi finanziaria del 2008, l'Irlanda ha implementato riforme
economiche significative che hanno portato a una ripresa robusta. Il mercato
immobiliare irlandese è stato sostenuto da una crescente domanda interna, da
politiche governative favorevoli e da un afflusso di investimenti esteri. La
Slovenia ha visto una crescita del 258,67%, con un aumento di 3.430 unità. La
crescita economica costante e le politiche favorevoli agli investimenti hanno
contribuito all'espansione del mercato immobiliare sloveno. La Slovenia è
diventata una destinazione attraente per gli investitori grazie alla sua
posizione strategica e alla stabilità politica. La Lituania e i Paesi Bassi
hanno registrato aumenti rispettivamente del 230,20% e del 205,45%. Entrambi i
paesi hanno beneficiato di economie in crescita, stabilità politica e un
aumento della domanda di immobili sia da parte di acquirenti locali che
internazionali. I prezzi competitivi e le politiche favorevoli agli
investimenti hanno reso questi mercati immobiliari particolarmente attraenti. Costa
Rica e Romania hanno visto crescite sostanziali con variazioni percentuali
superiori al 190%. Entrambi i paesi hanno beneficiato di una crescente domanda
di immobili, alimentata da un'economia in crescita e da politiche governative
favorevoli. La Costa Rica, in particolare, è diventata una destinazione
popolare per gli investitori immobiliari grazie al suo clima favorevole e alle
bellezze naturali. La Francia ha registrato una variazione percentuale del
152,96% con un aumento di 139.828 unità, mentre la Polonia ha visto un
incremento del 151,01% con 39.858 unità. Entrambi i paesi hanno beneficiato di
economie solide e di una crescente domanda di immobili. La Francia, con la sua
economia diversificata e il suo ruolo centrale in Europa, è sempre stata un
mercato immobiliare attraente. La Polonia ha visto una rapida crescita
economica, che ha alimentato la domanda di immobili e ha attratto investimenti.
Portogallo e Austria hanno registrato variazioni percentuali del 146,45% e
134,88% rispettivamente. Entrambi i paesi hanno beneficiato di economie stabili
e di una crescente domanda di immobili, sia residenziali che commerciali. Il
Portogallo, in particolare, ha visto un aumento della domanda da parte di
investitori stranieri, attratti dai prezzi competitivi e dalle politiche
governative favorevoli. L'Italia ha visto una crescita del 23,77%, mentre la
Germania ha avuto un aumento del 9,95%. Questi mercati, sebbene stabili, non
hanno sperimentato le stesse crescite esplosive di altri paesi. Questo può
essere dovuto a mercati già maturi, restrizioni normative e altri fattori
economici che limitano l'espansione rapida. Tuttavia, entrambi i paesi
rimangono mercati immobiliari stabili e attraenti per gli investitori.
Conclusioni.
Il numero delle imprese del real estate è cresciuto in media nei paesi OCSE
considerati dell’83,66% tra il 2005 ed il 2022. I paesi nei quali il numero
delle imprese di real estate è cresciuto di più sono la Repubblica Slovacca con
+682,42%, la Grecia con +420,38% e l’Estonia con +385,00%. I paesi nei quali la
crescita del numero di real estate è cresciuto in misura inferiore tra il 2005
ed il 2022 sono Svezia con +33,69%, Italia con +23,77% e Lettonia con +22,46% e
Germania con +9,95%. Tuttavia, Italia, Francia, Germania e Spagna totalizzano
insieme il 50% delle imprese operanti nel settore real estate (2022).
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