giovedì 30 maggio 2024

Le Imprese Operanti nel Settore Real Estate nei Paesi OCSE

 



Sono cresciute dell’83,66% in media tra il 2005 ed il 2022 nei paesi considerati

L’OCSE calcola il numero delle imprese operanti nel settore real estate. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2005 ed il 2022.

Imprese operanti nel settore real estate nei paesi OCSE nel 2022. I dati forniti per il 2022 riguardanti le imprese del settore immobiliare nei paesi dell'OCSE offrono uno spaccato interessante delle dinamiche di questo mercato nei diversi contesti nazionali. In questo commento, analizzeremo e confronteremo i dati, esplorando le possibili ragioni delle differenze osservate e le implicazioni per il futuro del settore immobiliare. L'Italia e la Francia dominano la classifica con valori rispettivamente di 232.791 e 231.243. Questi due paesi, noti per le loro ricche storie e culture, attraggono una grande quantità di investimenti immobiliari, sia domestici che internazionali. La presenza di città iconiche come Roma, Milano, Parigi e Lione, che fungono da centri economici e turistici, contribuisce significativamente a questi alti valori. In particolare, in Italia, l'attrattiva per le proprietà storiche e il settore turistico in espansione giocano un ruolo cruciale. La Francia, con Parigi come uno dei mercati immobiliari più importanti del mondo, continua a vedere una forte domanda sia nel settore residenziale che commerciale. La Germania, con un valore di 201.001, e la Spagna, con 194.417, seguono da vicino. La Germania beneficia di un'economia forte e stabile, con città come Berlino, Amburgo e Monaco che sono epicentri di attività economica. L'elevata qualità della vita e una forte regolamentazione del mercato immobiliare contribuiscono a mantenere un settore solido. La Spagna, d'altro canto, ha visto una ripresa significativa dopo la crisi finanziaria del 2008, con una rinascita del settore turistico che ha stimolato il mercato immobiliare, soprattutto nelle città costiere come Barcellona e Valencia. Paesi come la Repubblica Ceca (68.722), la Polonia (66.253) e l'Ungheria (42.080) mostrano valori relativamente elevati per il loro contesto economico. Questi paesi hanno visto una crescita rapida negli ultimi anni, con investimenti significativi sia da parte di attori locali che internazionali. La crescente urbanizzazione e l'integrazione con l'economia dell'Unione Europea hanno facilitato l'espansione del settore immobiliare. Varsavia, Praga e Budapest sono diventate attraenti per investimenti immobiliari grazie alle loro economie in espansione e al costo della vita relativamente basso rispetto ai paesi dell'Europa occidentale. I paesi nordici, inclusi Norvegia (54.296), Svezia (51.150), e Finlandia (42.726), presentano mercati immobiliari stabili e ben regolamentati. Questi paesi sono noti per le loro economie avanzate, elevata qualità della vita e mercati immobiliari trasparenti. La forte protezione dei diritti di proprietà e un ambiente politico stabile attirano investitori alla ricerca di rendimenti stabili e a lungo termine. Tuttavia, i prezzi elevati delle proprietà, specialmente nelle città principali come Oslo, Stoccolma e Helsinki, possono rappresentare una barriera per nuovi investitori. Paesi come la Turchia (59.265) e Israele (43.961) mostrano valori rilevanti, evidenziando un mercato immobiliare in crescita ma anche sfide uniche. La Turchia ha visto un boom immobiliare negli ultimi anni, con Istanbul come epicentro dell'attività immobiliare. Tuttavia, l'instabilità politica e l'inflazione elevata possono rappresentare rischi significativi. Israele, con Tel Aviv come centro tecnologico e commerciale, continua ad attrarre investimenti immobiliari, ma la limitata disponibilità di terre edificabili e la complessità delle regolamentazioni rappresentano sfide notevoli. Paesi come il Belgio (48.641), i Paesi Bassi (34.608), e l'Austria (30.206) mostrano mercati immobiliari maturi e diversificati. Il Belgio, con Bruxelles come capitale dell'Unione Europea, vede una domanda costante di immobili commerciali e residenziali. I Paesi Bassi, con una forte tradizione di pianificazione urbana e infrastrutture di alta qualità, attraggono investitori grazie alla stabilità e all'innovazione. L'Austria, con Vienna spesso classificata tra le città più vivibili del mondo, mantiene un mercato immobiliare stabile e attrattivo per investitori sia locali che internazionali. Paesi come il Portogallo (61.547), la Lituania (29.629), e la Romania (28.690) mostrano segnali di crescita. Il Portogallo ha visto un aumento degli investimenti immobiliari grazie a politiche fiscali favorevoli e al programma di visti d'oro che attrae investitori stranieri. La Lituania e la Romania, con economie in crescita e costi immobiliari relativamente bassi, stanno emergendo come nuovi hub per investimenti immobiliari in Europa dell'Est. I dati includono anche mercati più piccoli come Malta (3.671), Serbia (3.233), Cipro (1.573), e Bosnia ed Erzegovina (1.203). Sebbene questi paesi rappresentino valori inferiori rispetto ai maggiori mercati OCSE, mostrano comunque un potenziale di crescita, specialmente con politiche adeguate per attrarre investimenti. Malta, ad esempio, ha visto una crescita nel settore immobiliare grazie a un ambiente fiscale favorevole e alla sua posizione strategica nel Mediterraneo. L'analisi dei dati del 2022 per il settore immobiliare nei paesi OCSE mostra un panorama variegato con alcune costanti: mercati maturi e stabili in Europa occidentale e nei paesi nordici, rapida crescita in Europa dell'Est, e opportunità emergenti in mercati minori. Le politiche governative giocano un ruolo cruciale nel modellare questi mercati, con incentivi fiscali, regolamentazioni trasparenti e investimenti in infrastrutture che influenzano significativamente l'attrattività e la stabilità dei mercati immobiliari.

Imprese operanti nel settore real estate nei paesi OCSE tra il 2005 ed il 2022. Il mercato immobiliare europeo e globale ha subito notevoli cambiamenti tra il 2005 e il 2022, con variazioni significative nei vari paesi. Questo periodo ha visto una crescita straordinaria in alcuni mercati, mentre altri hanno sperimentato aumenti più moderati. L'analisi delle variazioni assolute e percentuali dei valori immobiliari in questo periodo offre una panoramica delle dinamiche che hanno influenzato il settore. La Slovacchia ha registrato una crescita eccezionale, con un aumento di 16.071 unità e una variazione percentuale del 682,42%. Questo enorme incremento può essere attribuito a una combinazione di stabilità economica, investimenti esteri e politiche governative favorevoli. La Slovacchia ha beneficiato di una crescente domanda di immobili, sia residenziali che commerciali, alimentata da un'economia in espansione e da un ambiente politico stabile. La Grecia ha visto un notevole aumento di 10.892 unità, con una variazione percentuale del 420,38%. Questo è particolarmente significativo data la crisi finanziaria che ha colpito il paese nel 2008. Dopo anni di recessione, il mercato immobiliare greco ha iniziato a riprendersi grazie a riforme economiche e misure di austerità che hanno ristabilito la fiducia degli investitori. La Grecia è diventata una destinazione attraente per gli investimenti immobiliari, con prezzi competitivi e un clima favorevole. L'Estonia ha registrato una crescita del 385%, con un aumento di 10.241 unità. L'Estonia ha investito significativamente in tecnologia e infrastrutture, trasformandosi in un hub tecnologico e attirando professionisti del settore. Questo ha portato a una maggiore domanda di immobili, sia per uso residenziale che commerciale. Inoltre, le politiche governative favorevoli agli investimenti hanno contribuito a questa crescita sostenuta. La Finlandia ha visto un aumento di 33.443 unità e una variazione percentuale del 360,26%. La stabilità economica, l'alto livello di qualità della vita e gli investimenti sostenibili nel settore immobiliare hanno reso la Finlandia una destinazione attraente per gli investitori. Il mercato immobiliare finlandese ha beneficiato di una crescente domanda interna ed esterna, sostenuta da un'economia solida e politiche di sviluppo urbano efficaci. La Bulgaria ha registrato un aumento di 20.032 unità e una variazione percentuale del 352,92%. Il mercato immobiliare bulgaro è diventato attraente per gli investitori stranieri grazie ai prezzi competitivi e alle potenziali alte rendite. La crescita economica del paese e le politiche favorevoli agli investimenti hanno ulteriormente alimentato la domanda di immobili. Il Belgio ha visto una crescita del 335,34% con un aumento di 37.468 unità. La stabilità economica del Belgio, combinata con il ruolo di Bruxelles come capitale dell'Unione Europea, ha reso il paese una destinazione attraente per gli investimenti immobiliari. La domanda di immobili è stata sostenuta da un'economia in crescita e da una popolazione in aumento, insieme a politiche governative che hanno incentivato lo sviluppo immobiliare. L'Irlanda ha registrato un aumento del 260,13% con una variazione assoluta di 12.796 unità. Dopo la crisi finanziaria del 2008, l'Irlanda ha implementato riforme economiche significative che hanno portato a una ripresa robusta. Il mercato immobiliare irlandese è stato sostenuto da una crescente domanda interna, da politiche governative favorevoli e da un afflusso di investimenti esteri. La Slovenia ha visto una crescita del 258,67%, con un aumento di 3.430 unità. La crescita economica costante e le politiche favorevoli agli investimenti hanno contribuito all'espansione del mercato immobiliare sloveno. La Slovenia è diventata una destinazione attraente per gli investitori grazie alla sua posizione strategica e alla stabilità politica. La Lituania e i Paesi Bassi hanno registrato aumenti rispettivamente del 230,20% e del 205,45%. Entrambi i paesi hanno beneficiato di economie in crescita, stabilità politica e un aumento della domanda di immobili sia da parte di acquirenti locali che internazionali. I prezzi competitivi e le politiche favorevoli agli investimenti hanno reso questi mercati immobiliari particolarmente attraenti. Costa Rica e Romania hanno visto crescite sostanziali con variazioni percentuali superiori al 190%. Entrambi i paesi hanno beneficiato di una crescente domanda di immobili, alimentata da un'economia in crescita e da politiche governative favorevoli. La Costa Rica, in particolare, è diventata una destinazione popolare per gli investitori immobiliari grazie al suo clima favorevole e alle bellezze naturali. La Francia ha registrato una variazione percentuale del 152,96% con un aumento di 139.828 unità, mentre la Polonia ha visto un incremento del 151,01% con 39.858 unità. Entrambi i paesi hanno beneficiato di economie solide e di una crescente domanda di immobili. La Francia, con la sua economia diversificata e il suo ruolo centrale in Europa, è sempre stata un mercato immobiliare attraente. La Polonia ha visto una rapida crescita economica, che ha alimentato la domanda di immobili e ha attratto investimenti. Portogallo e Austria hanno registrato variazioni percentuali del 146,45% e 134,88% rispettivamente. Entrambi i paesi hanno beneficiato di economie stabili e di una crescente domanda di immobili, sia residenziali che commerciali. Il Portogallo, in particolare, ha visto un aumento della domanda da parte di investitori stranieri, attratti dai prezzi competitivi e dalle politiche governative favorevoli. L'Italia ha visto una crescita del 23,77%, mentre la Germania ha avuto un aumento del 9,95%. Questi mercati, sebbene stabili, non hanno sperimentato le stesse crescite esplosive di altri paesi. Questo può essere dovuto a mercati già maturi, restrizioni normative e altri fattori economici che limitano l'espansione rapida. Tuttavia, entrambi i paesi rimangono mercati immobiliari stabili e attraenti per gli investitori.

Conclusioni. Il numero delle imprese del real estate è cresciuto in media nei paesi OCSE considerati dell’83,66% tra il 2005 ed il 2022. I paesi nei quali il numero delle imprese di real estate è cresciuto di più sono la Repubblica Slovacca con +682,42%, la Grecia con +420,38% e l’Estonia con +385,00%. I paesi nei quali la crescita del numero di real estate è cresciuto in misura inferiore tra il 2005 ed il 2022 sono Svezia con +33,69%, Italia con +23,77% e Lettonia con +22,46% e Germania con +9,95%. Tuttavia, Italia, Francia, Germania e Spagna totalizzano insieme il 50% delle imprese operanti nel settore real estate (2022).




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