Nel periodo 2016-2022 la gestione dei rifiuti in
Italia ha mostrato una crescita costante e significativa, trainata soprattutto
dalle società operanti come produttori specializzati e secondari. Queste ultime
sono passate da un valore economico di 16.469,3 milioni di euro nel 2016 a
20.382,5 milioni nel 2022, con un incremento assoluto di 3.913,2 milioni e una
variazione percentuale complessiva pari al 23,76%. Il trend appare solido e continuo,
con aumenti ogni anno, anche se di entità variabile. La variazione percentuale
più alta si è registrata nel 2018 con un +4,54%, seguita dal 2022 con +4,44%,
mentre la più contenuta si osserva nel 2017 con appena +1,71%. Questa
progressione riflette probabilmente sia una crescita della domanda di servizi
di gestione dei rifiuti, sia un consolidamento del settore privato, favorito da
innovazioni tecnologiche, normative più stringenti e una maggiore sensibilità
ambientale da parte delle imprese e dei cittadini. Il picco dell’incremento
assoluto si è avuto proprio nel 2022 con +867,3 milioni, segnale di una ripresa
degli investimenti o di un’espansione dei servizi, potenzialmente legata anche
all'attuazione di programmi europei e nazionali in materia ambientale. Sul
versante delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni sociali private
(ISP), l’andamento è molto più contenuto e altalenante. Si parte da un valore
di 8.814,7 milioni di euro nel 2016 per arrivare a 9.268,9 milioni nel 2022,
con un incremento complessivo di 454,2 milioni e una variazione percentuale del
5,15%, quindi molto inferiore rispetto a quello delle società. A livello
annuale si notano delle discontinuità: nel 2018, ad esempio, si registra una
leggera flessione con una variazione assoluta negativa di -3,8 milioni
(-0,04%), e anche nel 2022 il valore diminuisce leggermente di 46,5 milioni
rispetto all’anno precedente, con una variazione negativa dello 0,50%. Gli anni
di crescita più marcata sono stati il 2021 con un incremento di 292,7 milioni
(+3,24%) e il 2017 con 107,3 milioni (+1,22%). Questo andamento più irregolare
può essere attribuito alla variabilità dei bilanci pubblici, alla natura
episodica degli investimenti in infrastrutture ambientali da parte degli enti
locali e alla presenza di vincoli burocratici o finanziari. Il confronto con le
società private evidenzia una chiara tendenza alla prevalenza del settore
industriale nella gestione dei rifiuti, sia in termini di entità economica che
di dinamismo. A livello complessivo, la somma tra settore privato e pubblico
mostra un andamento complessivamente positivo e stabile. Il totale della spesa
per la gestione dei rifiuti in Italia è passato da 25.284 milioni di euro nel
2016 a 29.651,4 milioni nel 2022, con un incremento assoluto di 4.367,4 milioni
e una variazione percentuale del 17,27%. La crescita è stata continua anno dopo
anno, senza mai registrare decrementi. Le variazioni assolute annue oscillano
tra un minimo di 389,2 milioni nel 2017 e un massimo di 865,8 milioni nel 2020,
con una media annuale attorno ai 700 milioni. Dal punto di vista delle
variazioni percentuali, queste si mantengono tra l’1,54% del 2017 e il 3,19%
del 2020, a testimonianza di un’espansione moderata ma costante del settore. Il
picco del 2020 potrebbe essere associato a politiche straordinarie di spesa
pubblica o a una maggiore produzione di rifiuti legata alla gestione
dell’emergenza sanitaria. Il dato interessante è che, nonostante la pandemia,
il settore non ha subito battute d’arresto, ma al contrario ha continuato a
crescere, seppur in modo equilibrato. Questo conferma l’importanza strategica
della gestione dei rifiuti nel sistema economico e ambientale italiano, un
ambito che rimane essenziale anche nei momenti di crisi. In sintesi, il settore
della gestione dei rifiuti in Italia tra il 2016 e il 2022 ha conosciuto una
progressiva espansione economica, con una dinamica più vivace e coerente nelle
società private e un comportamento più oscillante nelle amministrazioni
pubbliche e ISP. Le società hanno dimostrato una capacità di crescita
superiore, sostenuta da fattori strutturali, innovazione, capacità gestionale e
probabilmente anche da un contesto normativo favorevole alla privatizzazione e
alla competizione. Le amministrazioni pubbliche hanno mantenuto un ruolo
importante ma secondario, contribuendo in misura minore alla crescita
complessiva e con maggiore discontinuità. Il quadro generale evidenzia una
crescente predominanza del settore privato nella gestione dei rifiuti,
accompagnata da una stabilità complessiva del sistema, che nel suo insieme ha
registrato un aumento di oltre 4 miliardi di euro in sei anni. Le prospettive
future dipenderanno dalla capacità del sistema di innovarsi ulteriormente, di
adattarsi agli obiettivi del Green Deal europeo e di rispondere alla crescente
domanda di servizi ambientali integrati e sostenibili.
Aggregati
economici per settore istituzionale |
Frequenza: Annuale |
Territorio: Italia |
Aggregato: Produzione di servizi per la protezione dell'ambiente |
Focus: Gestione dei rifiuti |
Unità di misura: Milioni di euro |
Valutazione: Prezzi correnti |
Fonte: ISTAT |
Link: www.istat.it |
Edizione: Feb-2025 |
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