Sulla base dei dati forniti da ISTAT relativi
agli investimenti in protezione e risanamento del suolo, delle acque del
sottosuolo e delle acque di superficie in Italia nel periodo 2016-2022, è
possibile osservare una dinamica complessa ma interessante, che coinvolge due
principali soggetti: le società come produttori specializzati e secondari da un
lato, e le amministrazioni pubbliche insieme alle istituzioni sociali private
(ISP) dall'altro. Il totale degli investimenti è passato da 2.940,5 milioni di
euro nel 2016 a 4.326,9 milioni nel 2022, registrando una crescita complessiva
di 1.386,4 milioni di euro, pari a circa il 47,15%. Le società private hanno
mostrato un andamento fortemente espansivo. Partendo da 1.710,4 milioni nel
2016 sono arrivate a 2.989 milioni nel 2022, con un aumento assoluto di 1.278,6
milioni di euro e una variazione percentuale del 74,75%. La crescita è stata
particolarmente sostenuta tra il 2016 e il 2018, con incrementi percentuali del
15,51% e del 18,15% rispettivamente tra 2016-2017 e 2017-2018. Nel 2019 si
registra un ulteriore aumento, ma più contenuto (+6,13%). Il 2020 è l’unico
anno che segna una contrazione (-2,54%), probabilmente imputabile agli effetti
della pandemia di Covid-19. Tuttavia, il recupero è immediato, con un rimbalzo
del +9,48% nel 2021 e una nuova accelerazione del +13,08% nel 2022. Questo
andamento riflette la crescente rilevanza del settore privato negli
investimenti ambientali, sia per obblighi normativi che per opportunità
economiche legate alla sostenibilità. Diverso è il percorso delle
amministrazioni pubbliche e ISP. Nel 2016 questi soggetti hanno investito
1.230,1 milioni di euro, una cifra che è scesa progressivamente fino a toccare
1.152,9 milioni nel 2019. Le variazioni negative di questo triennio (-3,29%,
-2,08% e -1,03%) segnalano una riduzione di impegno pubblico, forse dovuta a
vincoli di bilancio o ad altre priorità politiche. A partire dal 2020, si
assiste a una inversione di tendenza con un incremento del 10,92%, che porta
gli investimenti pubblici a 1.278,8 milioni. Anche in questo caso, il 2021
segna una battuta d’arresto con un calo del 5,41%, ma nel 2022 il settore torna
a crescere, raggiungendo 1.337,9 milioni di euro (+10,61%). Complessivamente,
il contributo delle amministrazioni pubbliche e ISP è aumentato di 107,8
milioni di euro tra il 2016 e il 2022, con una crescita percentuale dell’8,76%.
La differenza di dinamica tra i due settori è evidente anche nel peso relativo
sul totale: nel 2016 le società private rappresentavano circa il 58,2% degli
investimenti totali, mentre nel 2022 tale quota è salita al 69,1%. Questo dato
segnala una progressiva centralità del settore privato negli interventi
ambientali, sostenuta sia da fattori economici sia da politiche pubbliche che
incentivano la collaborazione con il mondo produttivo. Le cause di questa
evoluzione sono molteplici. Da un lato la crescente attenzione verso la
sostenibilità ambientale ha spinto le imprese ad aumentare i propri
investimenti in tecnologie e infrastrutture per la protezione del suolo e delle
acque. Dall’altro, l’Unione Europea ha introdotto strategie come il Green Deal
e obiettivi climatici vincolanti che hanno stimolato sia il settore privato sia
quello pubblico. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), pur essendo
stato avviato nel 2021, potrebbe aver avuto un impatto sulle dinamiche più
recenti, soprattutto per quanto riguarda il rilancio degli investimenti
pubblici. La pandemia da Covid-19, se da un lato ha causato difficoltà
economiche e interruzioni nei progetti, ha anche fatto emergere con maggiore
chiarezza la necessità di un’economia più sostenibile e resiliente. In questo
senso, il 2020 rappresenta un anno di svolta, in cui il calo degli investimenti
privati è stato compensato da un aumento di quelli pubblici, segno di una
risposta istituzionale mirata. Osservando il periodo nel suo complesso, si può
affermare che l’Italia ha compiuto progressi significativi nella direzione di
una maggiore tutela delle risorse naturali. Tuttavia, il divario tra
l’iniziativa privata e quella pubblica resta evidente e suggerisce che sarà
necessario rafforzare il coordinamento tra i due ambiti per garantire
interventi più efficaci. Il futuro degli investimenti ambientali dipenderà
molto dalla capacità di integrare politiche pubbliche, innovazione tecnologica
e sensibilità sociale. L’evoluzione positiva del settore privato è un segnale
incoraggiante, ma per affrontare le sfide ambientali su scala nazionale e
globale sarà fondamentale che anche il settore pubblico continui a investire in
modo costante e strutturato. I dati ISTAT mettono in luce una traiettoria di
crescita significativa, guidata soprattutto dalle imprese, ma che lascia
intravedere anche un potenziale ancora inespresso nel comparto pubblico. Se
questa tendenza verrà consolidata nei prossimi anni, l’Italia potrebbe giocare
un ruolo importante nella transizione ecologica europea.
Protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle
acque di superficie |
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
2020 |
2021 |
2022 |
2016-2022 |
Società come produttori specializzati e secondari |
1710,40 |
1975,70 |
2334,20 |
2477,30 |
2414,40 |
2643,20 |
2989,00 |
|
Variazione Assoluta |
|
265,30 |
358,50 |
143,10 |
-62,90 |
228,80 |
345,80 |
1278,60 |
Variazione Percentuale |
|
15,51 |
18,15 |
6,13 |
-2,54 |
9,48 |
13,08 |
74,75 |
Amministrazioni pubbliche e istituzioni sociali private senza scopo di
lucro al servizio delle famiglie (ISP)
|
1230,10 |
1189,60 |
1164,90 |
1152,90 |
1278,80 |
1209,60 |
1337,90 |
|
Variazione Assoluta |
|
-40,50 |
-24,70 |
-12,00 |
125,90 |
-69,20 |
128,30 |
107,80 |
Variazione Percentuale |
|
-3,29 |
-2,08 |
-1,03 |
10,92 |
-5,41 |
10,61 |
8,76 |
Totale |
2940,50 |
3165,30 |
3499,10 |
3630,20 |
3693,20 |
3852,80 |
4326,90 |
|

Aggregati economici per settore istituzionale |
Frequenza: Annuale |
Territorio: Italia |
Fonte: ISTAT |
Link: www.istat.it |
Dati: Milioni di euro |
Aggregato: Produzione di servizi per la
protezione dell'ambiente |
Valutazione: Prezzi correnti |
Edizione: Feb-2025 |
Commenti
Posta un commento