Tra marzo e dicembre 2022 è diminuito in media dell’-868,16%
L’Eurostat calcola il valore dell’indicatore della fiducia industriale in Europa. Tale indicatore viene costruito mediante l’analisi di questionari nei quali vengono poste agli industriali delle domande relative alle aspettative della produzione, agli ordinativi e alle scorte di prodotti finiti che vengono considerati negativamente. I dati sono destagionalizzati. Il dato è prodotto dalla Commissione Europea con scadenza mensile. Nell’analisi seguente sono stati analizzati i dati tra marzo e dicembre 2022.
Ranking dei paesi per valore della fiducia industriale a dicembre 2022. L’Irlanda e il Montenegro sono al primo posto per valore dell’indicatore della fiducia industriale, con un valore pari a 9,8 unità, seguiti da Albania con un valore pari a 9,1 unità e dalla Croazia con un valore pari a 8,4 unità. A metà classifica vi sono la Slovenia con un valore pari a -3,4 unità, seguita dall’Ungheria con un valore pari a -3,8 unità e dalla Spagna con un valore pari a -4,8 unità. Chiudono la classifica la Lithuania con un valore pari a -17,3 unità, seguita dalla Polonia con un valore pari a -19,7 unità e da Malta con un valore pari a -23,5 unità.
Ranking dei paesi per valore della variazione percentuale dell’indicatore della fiducia industriale tra il 03/2022 ed il 12/2022. L’Albania è al primo posto per valore della variazione percentuale dell’indicatore della fiducia industriale tra il 03/2022 ed il 12/2022 con un valore pari a 168% pari a 6 unità, seguita dal Montenegro con un valore pari a 165% pari a 6 unità e dalla Croazia con un valore pari a +1%. A metà classifica vi sono la Slovenia con un valore pari a -192% pari a -7 unità, seguita da Cipro con un valore di -205% e dalla Turchia con un valore pari a -211%. Chiudono la classifica Malta con un valore pari a -1.779%, seguita dall’Ungheria con un valore pari a -2,000 unità e dalla Danimarca con un valore pari a -16.700%.
Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il metodo di Elbow. Di seguito viene
presentata una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il metodo
di Elbow. In modo particolare vengono individuati i seguenti clusters ovvero:
- ·
Cluster 1:
Austria, Slovacchia, Lituania, Lettonia, Estonia, Macedonia del Nord,
Repubblica Ceca, Portogallo, Serbia, Bulgaria, Italia, Grecia, Romania, Spagna,
Ungheria, Slovenia, Francia, Turchia;
- ·
Cluster 2:
Polonia, Malta, Belgio, Cipro, Danimarca, Lussemburgo;
- ·
Cluster 3:
Germania, Svezia, Croazia, Irlanda, Albania, Montenegro, Finlandia, Paesi Bassi.
Considerando il valore
della mediana dei clusters risulta il seguente ordinamento ovvero: C3=7,75>C1=-4,3>C2=-16,1.
Dal punto di vista geografico risulta che i paesi del Nord Europa e della
Scandinavia sono ai livelli più alti in termini di indicatore della fiducia
industriale.
Network analysis con la distanza
di Manhattan. Di seguito viene ad essere proposta una
analisi con la network analysis con la distanza di Manhattan. Viene rilevata un’unica
struttura a network complessa come indicata di seguito ovvero:
- ·
La Bulgaria ha una connessione con la
Serbia per un valore pari a 0,61;
- ·
La Serbia ha una connessione con la
Bulgaria per un valore pari a 0,61 unità e con la Romania pari ad un valore di
0,58 unità;
- ·
La Romania ha una connessione con la Serbia
per un valore pari a 0,58 unità e con la Turchia per un valore pari a 0,7
unità;
- · La Turchia ha una connessione con la Romania pari ad un valore di 0,7 unità, con l’Italia per un valore pari a 0,65 unità, con la Slovenia per un valore pari a 0,68 unità e con la Spagna per un valore pari a 0,67 unità;
- L’Italia ha una connessione con la Turchia per un valore pari a 0,65 unità e con la Grecia per un valore pari a 0,63 unità;
- ·
La Grecia ha una connessione con l’Italia
per un valore pari a 0,63 unità e con la Slovenia pari ad un valore di 0,69
unità;
- ·
La Slovenia ha una connessione con la
Turchia ha una connessione per un valore pari a 0,68 unità e con la Grecia per
un valore pari a 0,69 unità;
- ·
La Spagna ha una connessione con la
Turchia per un valore pari a 0,67 unità e con la Francia pari ad un valore di
0,56 unità;
- ·
La Francia ha una connessione con la
Turchia per un valore pari a 0,72 unità e con la Spagna per un valore pari a
0,56 unità, con l’Ungheria per un valore pari a 0,57 unità, con il Portogallo
pari ad un valore di 0,69 unità e con la Lettonia per un valore pari a 0,71
unità;
- ·
L’Ungheria ha una connessione con la
Francia per un valore pari a 0,57 unità;
- ·
Il Portogallo ha una connessione con la
Francia pari ad un valore di 0,69 unità, con la Lituania per un valore pari a
0,6 unità e con la Lettonia per un valore pari a 0,46 unità;
- ·
La Lettonia ha connessione con il
Portogallo per un valore pari a 0,46 unità e con la Francia per un valore pari
a 0,71 unità e con la Lituania per un valore pari a 0,39 unità;
- ·
La Lituania ha una connessione con il
Portogallo per un valore pari a 0,6 unità e con la Lettonia per un valore pari a
0,39 unità.
La network analysis è utile
per individuare gli effetti di propagazione delle modificazioni dell’indice di
fiducia industriale. Per esempio, se l’indice di fiducia industriale aumenta (o
diminuisce) in Francia di una unità allora aumenta (o diminuisce) dello 0,57 in
Ungheria, aumenta (o diminuisce) dello 0,69 in Portogallo, aumenta (o diminuisce)
dello 0,71 in Lettonia, aumenta (o diminuisce) dello 0,56 in Spagna. Tali
relazioni ovviamente non devono essere intese come relazioni di causa-effetto,
quanto al contrario come delle connessione esistenti nella struttura della
serie storica dei dati.
Conclusioni.
Il valore della fiducia industriale è
diminuito in quasi tutti i paesi tra marzo 2022 e dicembre 2022 con eccezione di Albania con +168%, Montenegro
+165% e Croazia +1%. In tutti gli altri paesi considerati la variazione dell’indicatore
della fiducia industriale è negativa. Tale andamento negativo può essere facilmente
inteso come una conseguenza del peggioramento della condizione macroeconomica
dovuta al mix di post-covid, inflazione, crisi energetica, tensione
sino-americana e guerra russo-ucraina. L’insieme di tali elementi ha certamente
peggiorato la struttura delle supply chain a livello mondiale creando incertezza
nell’industria. Ne deriva che le
imprese presto potrebbero iniziare a produrre di meno a causa da un lato dei
costi crescenti dell’energia e delle materie prime e dall’altro lato per la
contrazione della domanda domestica ed internazionale. Una condizione che, al
netto di ogni sindrome di Cassandra, potrebbe far intravedere l’avvicinarsi
della crisi anche dal lato della produzione.
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