Tra
il 2011 ed il 2022 è cresciuta in media del 24,62%
L’Istat calcola il valore
della fiducia nei partiti nelle regioni italiane. I dati fanno riferimento al punteggio
medio di fiducia nei partiti (in una scala da 0 a 10) espresso dalle persone di
14 anni e più. I dati fanno riferimento alle regioni italiane nel periodo tra
il 2011 ed il 2022.
La
fiducia nei partiti nei partiti e nelle regioni italiane nel 2022.
La Campania e la Puglia sono al primo posto per valore della fiducia nei
partiti nelle regioni italiane con un valore di 3,7 unità. Segue il Lazio al
terzo posto con un valore di 3,6 unità. A metà classifica vi sono la Calabria
con un valore di 3,4 unità, seguita dal Trentino Alto Adige e dal Molise con un
valore pari a 3,3 unità. Chiudono la classifica l’Umbria con un valore di 3,1
unità, seguita dalla Valle d’Aosta con un valore di 3 unità e dalla Sardegna
con un valore di 2,8 unità.
Ranking
delle regioni italiane per valore della variazione percentuale della fiducia
nei partiti tra il 2011 ed il 2022. L’Abruzzo è al primo
posto per variazione percentuale della fiducia nei partiti tra il 2011 ed il
2022 corrispondente ad un valore di +41,67% pari ad una variazione da 2,4 unità
fino a 3,4 unità. Segue l’Emilia Romagna con un valore di +40,00%
corrispondente ad una variazione da un ammontare di 2,5 fino ad un valore di
3,5. Al terzo posto la Puglia con un valore di +37,04% corrispondente ad una
variazione da un ammontare di 2,7 unità fino ad un valore di 3,7 unità. A metà
classifica vi è la Campania con un valore pari a +27,59% corrispondente ad una
variazione da un ammontare di 2,9 unità fino ad un valore di 3,7 unità. Segue
la Sardegna con un ammontare pari a 27,27% corrispondente ad una variazione da
2,2 unità fino ad un valore di 2,8 unità. Di seguito la Toscana con una
variazione pari a +25,93% corrispondente ad una variazione da 2,7 unità fino a
3,4 unità. Tra le ultime regioni vi è la Liguria con un valore pari a +13,33%
corrispondente ad una variazione da un ammontare di 3,00 fino a 3,40 unità.
Segue l’Umbria con un valore di +10,71% corrispondente ad una variazione da un
ammontare di 2,8 unità fino ad un valore di 3,1 unità. La Valle d’Aosta chiude
la classifica con un valore pari a +7,14% corrispondente ad una variazione da
un ammontare di 2,8 unità fino ad un valore di 3 unità. Considerando il valore
medio, possiamo verificare che il valore della fiducia nei partiti è cresciuto
di un ammontare pari a 24,62% tra il 2011 ed il 2022.
La
fiducia nei partiti nelle macro-regioni italiane tra il 2011 ed il 2022.
Il valore della fiducia nei partiti è cresciuto in tutte le macro-regioni
italiane. In modo particolare tale valore è cresciuto del 28,00% nel Nord, del
19,23% nel Nord-Ovest, del 28,00 nel Nord-Est, del 29,63% nel Centro, del 34,62%
nel Mezzogiorno, del 33,33% nel Sud e del 34,78% nelle Isole. I dati mostrano
che la fiducia nei partiti tende a crescere di più sia in valore assoluto che
in valore percentuale nelle macro-regioni meridionali rispetto alle
macro-regioni settentrionali.
Clusterizzazione
con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Di
seguito presentiamo una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con
il coefficiente di Silhouette. I dati mostrano la presenza di due clusters
ovvero:
- ·
Cluster
1:
Sicilia, Veneto, Sardegna, Marche, Valle d’Aosta, Abruzzo, Friuli Venezia
Giulia, Lombardia, Umbria, Piemonte, Basilicata, Lazio, Molise;
- ·
Cluster
2:
Campania, Trentino Alto Adige, Calabria, Liguria, Toscana, Puglia, Emilia
Romagna.
Dal punto di vista dell’ordinamento
dei clusters risulta che il valore del cluster 2 è superiore rispetto al valore
del cluster 1, ovvero C2>C1. Possiamo notare che le regioni del cluster 2
sono molto eterogenee e comprendono regioni meridionali come per esempio la
Campania, regioni del centro come la Toscana, e del Nord come il Trentino Alto
Adige. Pertanto possiamo notare che le regioni del Cluster 2 sono eterogenee
dal punto di vista economico, sociale, culturale e geografico. Tuttavia, tali
regioni risultano essere accumunate dall’avere degli elevati livelli di fiducia
nei confronti dei partiti. Anche le regioni del Cluster 1, allo stesso modo
delle regioni del Cluster 2, sono molto eterogenee. Tuttavia possiamo notare
che tra le regioni del cluster 1 vi sono delle regioni che hanno un reddito
pro-capite molto elevato come per esempio Veneto, Friuli Venezia Giulia e
Lombardia.
Conclusioni.
La fiducia nei partiti è cresciuta in tutte le regioni e macro-regioni italiane
tra il 2011 ed il 2022. Nello specifico, la fiducia nei partiti tende ad essere
più elevata nelle regioni meridionali rispetto alle regioni del Centro-Nord. Il
livello più basso di fiducia nei partiti viene comunque registrato nelle Isole.
Tuttavia, per una corretta valutazione dell’indicatore dobbiamo considerare che
i valori che vengono attribuiti dalla popolazione sono comunque molto bassi.
Infatti, l’indicatore varia idealmente tra 0 e 10. La popolazione nella
migliore delle ipotesi ha attribuito un valore della fiducia nei partiti pari
ad un ammontare di 3,60 unità, ovvero abbondantemente al di sotto della
sufficienza. Ne deriva che la popolazione manifesta un senso di insoddisfazione
nei confronti dei partiti nelle varie regioni italiane anche se tale valore
risulta essere cresciuto, rimane comunque essenzialmente basso rispetto alla
scala di riferimento. La bassa fiducia nei confronti dei partiti da parte della
popolazione dipende sicuramente dalla cattiva gestione dei partiti. Infatti il
management dei partiti appare oscuro sia quando rivolto alla dimensione della
gestione interna sia quando i partiti diventano maggioritari e pertanto vengono
investiti dell’amministrazione dello Stato. La mancanza di trasparenza circa le
metodologie che portano i partiti a scegliere i candidati delle elezioni e la
classe dirigente potrebbe avere un impatto negativo sulla fiducia nei confronti
dei partiti da parte dei cittadini. Inoltre, il familismo, il clientelismo e l’affarismo
che caratterizzano la gestione dei partiti soprattutto nel caso di vittoria
delle elezioni, fa percepire i partiti come dei comitati d’affari chiusi che non si interessano della
popolazione. Ovvero i partiti vengono ancora percepiti essenzialmente come
delle caste chiuse da parte della popolazione che infatti esprime una fiducia
in un voto 3,6 su 10 nella migliore delle ipotesi, a livello di macro-regione. Dal
punto di vista politico è necessario sottolineare il fallimento del Movimento 5
Stelle nel tentativo di combattere la “casta”. Dal punto di vista legislativo è
necessario considerare la mancanza di una legge sui partiti che si rende sempre
più urgente visto il ruolo che le organizzazioni partitiche svolgono nel
mediare tra le istanze dei cittadini e le istituzioni pubbliche.
Infine, dal punto di
vista dell’assetto istituzionale occorre rilevare che le democrazie che hanno
maggiore stabilità tendono ad avere dei partiti che sono anch’essi stabili. Si
pensi alla contrapposizione tra Democratici e Repubblicani in Usa che dura
dalla fondazione dello Stato, oppure alla sostanziale struttura a tre partiti
in UK, o anche al partito socialdemocratico tedesco che opera dal 1863. In
Italia tra i partiti presenti in parlamento il più “anziano” è il PD costituito
nel 2007, Il Movimento 5 stelle nel 2009, il partito di maggioranza relativa
ovvero Fratelli d’Italia è stato costituito nel 2012, Forza Italia nel 2013 e l’attuale
Lega, che non è più Lega Nord, è stata istituita nel 2017. Inoltre a questi
partiti si sommano tanti altri partiti e partitini che certamente danno la
sensazione di semplici comitati d’affari ed elettorali.
Tuttavia, poiché l’astensionismo
è un fenomeno in preoccupante crescita nelle elezioni italiani, sarebbe
necessario introdurre una legge sui partiti anche per stabilire delle attività
ovvero degli outputs che i partiti dovrebbero produrre nei confronti della
popolazione. Infatti, un’altra motivazione che potrebbe sostenere la bassa
fiducia degli italiani nei confronti dei partiti consiste nel fatto che i
partiti vengono percepiti come organizzazioni inutili che non producono beni o
servizi di una qualche utilità.
Nessun commento:
Posta un commento