La variabile “regulatory
quality" nel contesto del Global Innovation Index (GII) si riferisce alla
qualità dell'ambiente normativo di un paese, che influenza direttamente la
capacità di un’economia di innovare. Questo indicatore misura l’efficacia e la
prevedibilità del sistema regolatorio in termini di supporto per attività
innovative, incluse leggi, regolamenti e istituzioni che promuovono la
competitività, la tutela della proprietà intellettuale e la trasparenza.
Un'alta qualità regolatoria implica un sistema legislativo stabile e coerente,
in grado di favorire la fiducia degli investitori e stimolare lo sviluppo di
nuove idee, tecnologie e imprese innovative. Nella valutazione del GII, la
regulatory quality è considerata un fattore cruciale per stabilire il contesto
operativo in cui le aziende e le organizzazioni si trovano a operare. I paesi
con un alto punteggio in regulatory quality tendono ad avere norme che
facilitano l’ingresso nel mercato, la protezione degli interessi commerciali e
la concorrenza leale. Al contrario, paesi con bassa qualità regolatoria possono
scoraggiare l'innovazione a causa di regole instabili, corruzione o una
burocrazia eccessiva. Pertanto, il GII utilizza la regulatory quality come
indicatore per comprendere quanto l'ambiente normativo possa influenzare
positivamente o negativamente la capacità innovativa di un paese,
riconoscendola come una componente fondamentale dell'ecosistema
dell'innovazione. I dati fanno riferimento al periodo compreso tra il 2013 ed
il 2022.
Regulatory
quality nel 2022. L'analisi della "regulatory
quality" nel Global Innovation Index 2022 mostra come i paesi con una
regolamentazione efficace e ben strutturata siano in grado di promuovere un
ambiente propizio all'innovazione, essenziale per lo sviluppo economico.
Singapore raggiunge il punteggio massimo di 100, evidenziando un ambiente
regolamentare particolarmente favorevole e stabile. Con uno scenario normativo
chiaro e prevedibile, Singapore si afferma come esempio per la capacità di
attrarre investimenti esteri e favorire l'imprenditorialità e lo sviluppo
tecnologico. Anche paesi come Nuova Zelanda (91,8), Finlandia (91,2) e
Lussemburgo (90,9) seguono a breve distanza, mantenendo punteggi elevati grazie
a strutture normative avanzate, che sostengono l'innovazione e la competitività
economica. I paesi nordici e dell'Europa occidentale, tra cui Danimarca, Paesi
Bassi, Norvegia e Svezia, mantengono punteggi tra l’86 e l’89, riflettendo un
sistema regolamentare stabile e generalmente favorevole per la crescita e
l'innovazione. Questi paesi, noti per la loro trasparenza e l’efficienza
burocratica, offrono un terreno fertile per lo sviluppo di tecnologie avanzate
e start-up innovative, elementi fondamentali per la loro competitività globale.
Canada (84,8) e Svizzera (84,6) si distinguono anche per la qualità
regolatoria, che conferma la loro posizione come economie altamente innovative
e attraenti per gli investitori internazionali. Negli Stati Uniti, un punteggio
di 76 segnala una buona qualità regolatoria, anche se inferiore rispetto ad
alcune economie europee e asiatiche. Questo punteggio riflette un ambiente
normativo generalmente stabile, ma che potrebbe essere migliorato per ridurre
le incertezze legislative in alcuni settori, che a volte ostacolano il rapido
avanzamento tecnologico. Paesi come Israele (75,9) e Giappone (78,7), pur
mostrando una regolamentazione di qualità, potrebbero trarre benefici ulteriori
da una maggiore semplificazione normativa per rafforzare ancora di più il
proprio ecosistema d'innovazione. Altri paesi con punteggi medi, come Spagna
(64,1) e Italia (57,5), dimostrano l'esistenza di margini di miglioramento. In
questi casi, una regolamentazione talvolta complessa e soggetta a cambiamenti
può limitare l’agilità del sistema innovativo, rendendo più difficile per le
nuove imprese affermarsi e competere a livello globale. La bassa qualità
regolatoria può diventare una barriera significativa all'ingresso per gli
investimenti esteri e per le aziende innovative, rendendo il contesto meno
competitivo. Nella parte bassa della classifica troviamo paesi come India
(41,5), Vietnam (41,2) e Brasile (40,9), dove l’inefficienza burocratica e
l’instabilità normativa creano sfide aggiuntive per l'innovazione. Questi paesi
potrebbero rafforzare significativamente il proprio ecosistema innovativo con
un miglioramento delle politiche regolatorie, che favorirebbe un ambiente più
aperto e accogliente per nuove imprese e investimenti. Infine, ai livelli più
bassi si trovano paesi come Algeria (12,7), Iran (8,5) e Yemen (0), dove il
sistema normativo debole o inesistente rappresenta un forte ostacolo allo
sviluppo economico e all’innovazione. In sintesi, i dati del Global Innovation
Index 2022 sottolineano l’importanza della qualità regolatoria come fattore
chiave per promuovere un ambiente innovativo. I paesi con una regolamentazione
di alta qualità riescono a creare condizioni favorevoli per l'innovazione e lo
sviluppo tecnologico, mentre quelli con punteggi bassi evidenziano la necessità
di riforme per ridurre gli ostacoli normativi e favorire la crescita economica
sostenibile.
Regulatory
quality tra il 2013 ed il 2022. I dati sul miglioramento
e il peggioramento della "regulatory quality" tra il 2013 e il 2022
nel Global Innovation Index rivelano significativi cambiamenti nell'ambiente
normativo di numerosi paesi, con alcune economie che hanno rafforzato la qualità
regolatoria mentre altre hanno registrato cali considerevoli. Tra i miglioramenti, spicca l'Uzbekistan, che
ha visto un aumento del punteggio di 13,4 punti, equivalente a una crescita
percentuale del 167,5%. Questo riflette gli sforzi di riforma normativa e
l’apertura economica, con l’introduzione di regolamenti più trasparenti e
l’attrazione di investimenti esteri. Altri paesi, come la Bielorussia e la
Costa d'Avorio, hanno anch’essi registrato aumenti rilevanti rispettivamente
del 59,44% e 40,22%, segnalando tentativi di modernizzazione del sistema
regolatorio per promuovere un contesto più favorevole agli affari e
all’innovazione. In questi casi, le riforme normative hanno probabilmente
comportato maggiore chiarezza e prevedibilità per gli operatori economici,
favorendo la crescita di attività imprenditoriali e nuovi investimenti. Anche
gli Emirati Arabi Uniti, nonostante partissero già da un punteggio elevato,
hanno incrementato la propria regulatory quality del 20%, consolidando la loro
posizione come una delle economie più aperte e regolamentate della regione. La
crescita della qualità normativa in paesi come Vietnam e Indonesia, con
rispettivi aumenti del 22,62% e 14,11%, indica una spinta all’efficienza
amministrativa e alla riduzione della burocrazia per facilitare le attività
imprenditoriali e favorire la competitività globale. D'altra parte, diversi
paesi, tra cui anche economie sviluppate come Stati Uniti, Canada, e Regno
Unito, hanno visto un calo nella qualità regolatoria. Gli Stati Uniti hanno
subito una riduzione di 12,3 punti (-13,93%), che potrebbe essere collegata a
un aumento della complessità normativa o a incertezze legislative in settori
chiave, come quello tecnologico e sanitario. Canada e Regno Unito, con
decrementi rispettivamente del 9,3% e 10,88%, potrebbero riflettere cambiamenti
nel panorama normativo che potrebbero limitare la flessibilità e l’adattabilità
delle loro economie in un contesto competitivo. In Europa, paesi come Spagna,
Belgio e Francia hanno anch’essi visto riduzioni nella qualità normativa, con
cali di -17,93%, -4,37% e -4,71% rispettivamente, il che può suggerire una
maggiore rigidità normativa o complicazioni amministrative che frenano
l’agilità imprenditoriale. La diminuzione della qualità regolatoria di paesi
con economie consolidate suggerisce che, sebbene il contesto normativo sia
ancora relativamente forte, la mancanza di adattamento rapido ai cambiamenti
globali può rappresentare un ostacolo per le aziende, che trovano più difficile
operare in ambienti meno prevedibili e più complessi. Paesi emergenti come
Brasile e Nigeria hanno visto cali importanti, rispettivamente del -24,12% e
-34,07%. Questi cambiamenti indicano sfide sistemiche, come l'aumento della
burocrazia e la mancanza di stabilità normativa, che impediscono la creazione
di un contesto imprenditoriale favorevole e riducono l'attrattiva per gli
investimenti esteri. Similmente, altri paesi dell'Africa, come Ghana e Tunisia,
hanno subito cali significativi, evidenziando la necessità di riforme per
migliorare la trasparenza e la stabilità normativa. In sintesi, i dati mostrano
che il miglioramento della qualità regolatoria contribuisce significativamente
alla crescita economica e all'innovazione. Tuttavia, la riduzione di questa
qualità può ostacolare lo sviluppo, specialmente in economie emergenti che
dipendono dalla capacità di attrarre investimenti esteri e sostenere iniziative
imprenditoriali.
Conclusioni. Il valore di regulatory quality è diminuito nel periodo tra il 2013 ed il 2022 da un ammontare di 57,5 unità fino ad un valore di 52,5 unità in media per i paesi considerati equivalente ad una riduzione del -8,46%. I top performers sono. Uzbekistan con +167,50%, Belarus con +59,44%, Iran con +51,79%, Costa d’Avorio con +40,22%, Togo con +27,43%. I worse performers sono: Honduras con -30,195, Trinidad and Tobago con -30,83%, Egitto con -32,27%, Nigeria con -34,07%, Algeria con -34,20%.
Performers |
Country |
2013 |
2022 |
Var Ass |
Var Per |
Top Performers |
Uzbekistan |
8 |
21,4 |
13,4 |
167,50 |
Belarus |
18 |
28,7 |
10,7 |
59,44 |
|
Iran, Islamic Rep. |
5,6 |
8,5 |
2,9 |
51,79 |
|
Cote d'Ivoire |
27,1 |
38 |
10,9 |
40,22 |
|
Togo |
23,7 |
30,2 |
6,5 |
27,43 |
|
Worse Performers |
Honduras |
46,7 |
32,6 |
-14,1 |
-30,19 |
Trinidad and Tobago |
60 |
41,5 |
-18,5 |
-30,83 |
|
Egypt, Arab Rep. |
40,9 |
27,7 |
-13,2 |
-32,27 |
|
Nigeria |
31,7 |
20,9 |
-10,8 |
-34,07 |
|
Algeria |
19,3 |
12,7 |
-6,6 |
-34,20 |
Fonte:
Global Innovation Index
Link: https://prosperitydata360.worldbank.org/en/indicator/WIPO+GII+15
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