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Lo Stato di Sviluppo e Profondità dei Cluster nel Global Innovation Index

 

L'indicatore che rappresenta lo stato di sviluppo e profondità dei clusters valuta lo stato di sviluppo e la profondità dei cluster di innovazione e industriali all'interno di una specifica regione o paese. I cluster rappresentano aggregati geografici di imprese, istituzioni accademiche, enti di ricerca e organizzazioni correlate che collaborano in settori specifici per promuovere innovazione, competitività e crescita economica. Questo indicatore esamina la capacità di un territorio di creare un ecosistema collaborativo e dinamico, in cui attori economici e istituzionali lavorano insieme per sfruttare sinergie e risorse condivise. La valutazione tiene conto sia della quantità che della qualità di tali cluster, analizzando aspetti come l'intensità della cooperazione, il grado di specializzazione settoriale, e la capacità di generare nuovi brevetti, tecnologie o innovazioni di mercato. Un punteggio elevato in questo ambito indica un ambiente ben strutturato, in grado di attrarre investimenti, favorire la creazione di posti di lavoro qualificati e sostenere la competitività internazionale. La profondità dei cluster è particolarmente rilevante poiché riflette l'efficienza e il valore aggiunto generato dalle interazioni tra le diverse parti coinvolte, contribuendo in modo significativo al progresso tecnologico ed economico di un paese. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il 2022.

Lo Stato di Sviluppo e Profondità dei Cluster nel Global Innovation Index nel 2022. I dati relativi allo stato di sviluppo e alla profondità dei cluster di innovazione mostrano un'ampia diversità tra i paesi in termini di capacità di creare ecosistemi collaborativi e di supporto per l'innovazione. Al vertice della classifica troviamo gli Stati Uniti, con un punteggio di 78,5, seguiti da Cina (72,6) e Svizzera (71,9), che dimostrano un alto livello di maturità e complessità nei loro cluster industriali e tecnologici. Questi paesi beneficiano di economie altamente sviluppate, investimenti significativi in ricerca e sviluppo e un forte coinvolgimento tra imprese, università e istituzioni di ricerca. L'Italia, con un punteggio di 70,2, si posiziona in una posizione rispettabile, evidenziando un buon livello di sviluppo nei suoi cluster. Tuttavia, è superata da paesi come la Svizzera e la Cina, che hanno una maggiore capacità di sfruttare la collaborazione e l'innovazione sistematica. È interessante notare che paesi del Medio Oriente come gli Emirati Arabi Uniti e l'Egitto ottengono punteggi simili a quelli dell'Italia, indicando una crescente attenzione verso lo sviluppo di cluster innovativi nella regione. Al di sotto della soglia dei 70 punti troviamo economie avanzate come la Germania (68,5) e i Paesi Bassi (68,5), che comunque mostrano una forte capacità di innovazione. Sorprende l'inclusione di paesi emergenti come l'Indonesia (68,4) e il Vietnam (65,1) tra le nazioni con punteggi competitivi, a dimostrazione del fatto che le economie in rapida crescita stanno riuscendo a sviluppare ecosistemi innovativi significativi. Le economie asiatiche più consolidate, come Singapore (67,6) e Giappone (64,4), pur essendo note per la loro innovazione tecnologica, si trovano più in basso rispetto alle aspettative. Questo potrebbe riflettere una diversa distribuzione della specializzazione settoriale o una minore enfasi sui cluster rispetto ad altri modelli di sviluppo. Anche paesi scandinavi come Svezia (64,9) e Norvegia (64,6), pur essendo leader in molti altri indicatori di innovazione, non eccellono nella classifica specifica sulla profondità dei cluster. È evidente che paesi con economie in transizione o in via di sviluppo, come il Pakistan (56,1), l'Uzbekistan (59,9) o la Tanzania (52,0), stiano cercando di migliorare la loro posizione. Tuttavia, rimangono distanti dai leader globali, a causa di una mancanza di risorse e di infrastrutture sufficienti per creare cluster robusti e interconnessi.  Verso il fondo della classifica, troviamo paesi come l'Albania (28,9), il Burkina Faso (28,7) e l'Angola (28,1), che faticano a sviluppare cluster di innovazione significativi. Questo può essere attribuito a un accesso limitato a capitali, conoscenze tecnologiche, infrastrutture e a una bassa collaborazione tra istituzioni locali e imprese.

Lo Stato di Sviluppo e Profondità dei Cluster nel Global Innovation Index tra il 2013 ed il 2022. I dati mostrano un'ampia variazione nel progresso o nel declino dello sviluppo e della profondità dei cluster di innovazione tra il 2013 e il 2022. Alcuni paesi hanno registrato miglioramenti significativi, mentre altri hanno subito cali notevoli, spesso influenzati da fattori economici, politici e sociali. Tra i paesi con il maggiore miglioramento percentuale, spicca l'Algeria, che ha visto un incremento del 135,6% (da 20,5 a 48,3), seguita dall'Egitto con un aumento del 69,2% (da 41,3 a 69,9). Questo progresso indica una crescente capacità di questi paesi di sviluppare ecosistemi collaborativi, attrarre investimenti e integrare innovazioni nelle loro economie. L'incremento potrebbe essere attribuito a politiche governative volte a diversificare le economie, investire in infrastrutture di ricerca e promuovere la collaborazione tra imprese e istituzioni accademiche. Anche paesi emergenti come la Cina (+21,6%) e l'Indonesia (+25,7%) hanno registrato miglioramenti, consolidando la loro posizione come hub di innovazione. La Cina, in particolare, ha rafforzato il suo ruolo globale, beneficiando di investimenti massicci in ricerca e sviluppo e di una forte politica industriale. D'altro canto, alcuni paesi hanno mostrato un declino significativo. L'India ha subito un calo del 22,7%, con il punteggio che è sceso da 54,9 a 42,4. Questo potrebbe riflettere sfide strutturali nell'integrazione delle politiche di innovazione, instabilità economica o difficoltà nel creare sinergie tra i settori economici. Anche il Qatar ha registrato un calo notevole del 21,6%, passando da 69,9 a 54,8, forse a causa della sua dipendenza da settori tradizionali come il petrolio e il gas, che potrebbero aver limitato la diversificazione e l'innovazione. Un calo significativo si osserva anche in paesi sviluppati come il Regno Unito (-13,6%) e la Finlandia (-13,9%), che tradizionalmente sono stati leader nell'innovazione. Questi declini potrebbero essere legati a sfide economiche globali, a cambiamenti nelle priorità di spesa pubblica o a una riduzione della cooperazione tra i settori economici e accademici. È interessante notare che anche il Giappone (-7,2%) ha registrato un calo, nonostante la sua reputazione di innovazione tecnologica, suggerendo possibili difficoltà nella rigenerazione dei suoi cluster industriali. L'Unione Europea mostra una performance mista: alcuni paesi, come l'Italia (+13,2%) e la Spagna (+16,1%), hanno migliorato i loro punteggi, indicando una ripresa nel supporto ai cluster di innovazione, mentre altri, come la Croazia (-20,8%) e il Regno Unito, sono in declino. Questo evidenzia la disomogeneità delle strategie di innovazione tra gli stati membri.

Conclusioni. In media lo stato di sviluppo e profondità dei clusters è cresciuto del 6,53% tra il 2013 ed il 2022. I paesi top performers sono: Algeria con +135,61%, Kyrgyz Republic con +76,52%, Egitto con +69,25%, Yemen con +58,37%, Costa d’Avorio con +54,74%. I paesi worse performers sono: Chile con -17,27%, Nicaragua con -19,37%, Croazia con -20,87%, Qatar con -21,60%, India con -21,60%.


 


Countries

2013

2022

Var Ass

Var Per

Top Performers

Algeria

20,5

48,3

27,8

135,61

Kyrgyz Republic

23

40,6

17,6

76,52

Egypt, Arab Rep.

41,3

69,9

28,6

69,25

Yemen, Rep.

20,9

33,1

12,2

58,37

Cote d'Ivoire

28,5

44,1

15,6

54,74

Worse Performers

Chile

55

45,5

-9,5

-17,27

Nicaragua

38,2

30,8

-7,4

-19,37

Croatia

41,2

32,6

-8,6

-20,87

Qatar

69,9

54,8

-15,1

-21,60

India

54,9

42,4

-12,5

-22,77

 





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