venerdì 1 novembre 2024

L’Investimento in Ricerca e Sviluppo nel Global Innovation Index

 

Nel Global Innovation Index (GII), la variabile "ricerca e sviluppo" (R&D) rappresenta l'investimento di un paese nelle attività innovative, in particolare nella ricerca scientifica, nello sviluppo tecnologico e nelle attività orientate all'innovazione. Questa variabile misura sia la spesa pubblica che privata in R&D come percentuale del PIL, riflettendo quanto un paese dia priorità alla generazione di nuove conoscenze e progressi tecnologici. Una spesa elevata in R&D indica generalmente un forte orientamento all'innovazione, spesso traducendosi in nuovi prodotti, processi e servizi che potenziano la crescita economica e la competitività. La variabile R&D include fattori come gli investimenti governativi e aziendali, l'infrastruttura per la ricerca scientifica, il numero di ricercatori e la presenza di istituti di ricerca e università. I paesi con alti punteggi in quest'area tendono a promuovere una cultura dell'innovazione, sostenendo settori che si basano sui progressi tecnologici, il che può portare a un aumento di brevetti e pubblicazioni, indicatori di un ambiente R&D vivace. Al contrario, un basso investimento in R&D può indicare risorse limitate per l’innovazione, ostacolando la capacità di un paese di adattarsi o guidare i cambiamenti tecnologici. Il GII utilizza l'R&D come indicatore chiave della capacità di innovazione e componente fondamentale per valutare il potenziale di progresso economico e competitività a livello globale. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il 2022.

La ricerca e sviluppo nel 2022. I dati del Global Innovation Index 2022 relativi alla spesa in ricerca e sviluppo (R&D) evidenziano come i paesi con una forte capacità innovativa investano notevolmente in questo settore, dimostrando che la spesa in R&D è un elemento chiave per mantenere e potenziare la competitività globale. Al vertice della classifica troviamo la Corea del Sud con un punteggio di 86,8, seguita dagli Stati Uniti con 86,1. Questi punteggi elevati riflettono politiche mirate e sostenute per incentivare la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico. I paesi in cima alla lista, come Svizzera (78,3), Giappone (77,4) e Germania (75,3), sono noti per il loro sostegno alla ricerca avanzata e alla produzione tecnologica, che li rende punti di riferimento mondiali nell'innovazione. I paesi europei, come Regno Unito (75,1), Svezia (72,7) e Francia (69,3), mantengono investimenti significativi in R&D, consolidando la loro posizione come poli di sviluppo scientifico e industriale. La presenza della Cina nella parte alta della classifica con 70,5 indica la crescente importanza che il paese attribuisce all’innovazione, una strategia che mira a ridurre la dipendenza tecnologica estera e a posizionarsi come leader globale in settori come l'intelligenza artificiale e le energie rinnovabili. Scendendo nella classifica, troviamo paesi con un livello di spesa medio, come Italia (49,1), Spagna (48,5) e Nuova Zelanda (48), che potrebbero incrementare ulteriormente il proprio impegno verso l’R&D per potenziare la propria competitività a livello internazionale. Gli Emirati Arabi Uniti (41,2) e l’India (40,6), pur non raggiungendo i livelli dei leader globali, mostrano un interesse crescente per il settore della ricerca, avviando iniziative che potrebbero rafforzare i loro ecosistemi di innovazione. È interessante notare come la Russia, con un punteggio di 38,1, si mantenga a un livello inferiore rispetto ad altri paesi avanzati, segnalando possibili difficoltà strutturali e risorse limitate dedicate al settore R&D. Nella fascia bassa della classifica troviamo paesi emergenti o in via di sviluppo, come Pakistan (11,1), Indonesia (13,5) e Thailandia (17,9), dove la spesa in R&D è ancora relativamente bassa. Questo può limitare la capacità di questi paesi di sviluppare innovazioni significative e competere efficacemente in mercati globali sempre più tecnologici. Tuttavia, questi paesi potrebbero beneficiare di investimenti internazionali e partnership strategiche che possano supportare la loro crescita innovativa. In fondo alla classifica si trovano economie con investimenti in R&D molto limitati, come l’Angola, Guatemala, e Honduras, tutti con un punteggio di circa 0,1. In questi paesi, l'innovazione risulta fortemente limitata, spesso a causa di risorse finanziarie scarse, infrastrutture carenti e una bassa priorità data alla ricerca scientifica nel contesto delle politiche pubbliche. Questo deficit non solo li allontana dal progresso tecnologico, ma ostacola anche il loro sviluppo economico e sociale, limitando le opportunità di crescita sostenibile. In conclusione, il Global Innovation Index evidenzia che la spesa in R&D è essenziale per stimolare l’innovazione e la competitività economica. I paesi che investono pesantemente in R&D si posizionano come leader dell'innovazione globale, mentre quelli con investimenti limitati mostrano difficoltà a colmare il divario e a partecipare attivamente allo sviluppo tecnologico globale.

La ricerca e sviluppo tra il 2013 ed il 2022.  I dati del Global Innovation Index tra il 2013 e il 2022 relativi alla spesa in ricerca e sviluppo (R&D) mostrano variazioni significative in molti paesi, sia in aumento sia in calo. I paesi che hanno registrato i maggiori aumenti percentuali sono il Ruanda, che ha visto una crescita del 1100%, e Brunei Darussalam, con un incremento del 447,37%. L’aumento del Ruanda, da 0,2 a 2,4, suggerisce un cambiamento strategico verso l’innovazione, con maggiori risorse dedicate al settore R&D, mentre l’espansione di Brunei indica un forte impegno a diversificare la propria economia e ridurre la dipendenza dalle risorse naturali. Paesi come l’Arabia Saudita (+161,04%), l’Algeria (+121,43%) e la Cina (+69,88%) evidenziano una crescente attenzione all’innovazione e alla competitività globale. L’Arabia Saudita, in particolare, riflette la strategia di Vision 2030, mirata a stimolare la crescita in settori avanzati e innovativi.  L'Europa mostra alcuni progressi, con aumenti considerevoli in paesi come Malta (+88,46%) e Polonia (+71,16%), che si stanno affermando come centri di innovazione in ambito regionale. Anche l’Italia ha registrato un significativo incremento della spesa in R&D del 56,87%, segno di un interesse crescente verso l'innovazione per supportare la competitività industriale. La Cina continua a consolidare la sua posizione come uno dei principali centri mondiali di ricerca con un aumento del 69,88%, confermando la sua traiettoria verso un’auto-sufficienza tecnologica. D’altra parte, molti paesi hanno registrato cali sostanziali nella spesa in R&D. Il Montenegro (-77,88%) e Sri Lanka (-80,00%) hanno visto drastiche riduzioni, il che potrebbe riflettere problemi economici interni o mancanza di priorità per l'innovazione. Altri paesi come la Tunisia (-67,27%) e la Moldova (-67,19%) mostrano un calo preoccupante, suggerendo che la capacità di questi paesi di competere e innovare potrebbe essere compromessa. Anche l’Estonia, nonostante sia uno dei leader digitali in Europa, ha visto un calo del 46,99%, che potrebbe essere un segnale di disinvestimento in settori specifici dell’innovazione. Le economie africane come il Ghana (-88,24%) e l’Uganda (-87,10%) hanno subito diminuzioni significative. Questi cali potrebbero riflettere la difficoltà di sostenere finanziamenti in settori innovativi in contesti economici più fragili, dove le risorse sono destinate a priorità più immediate. Similmente, economie in via di sviluppo come l'Armenia (-89,23%) e la Mongolia (-69,70%) mostrano trend negativi che potrebbero limitare le loro prospettive di crescita a lungo termine. In conclusione, i dati rivelano una profonda disuguaglianza negli investimenti in R&D. Paesi con economie avanzate e strategie ben definite, come Cina, Arabia Saudita e alcuni paesi europei, continuano a espandere il loro impegno nell’innovazione. Al contrario, molte economie in via di sviluppo o in transizione, con risorse limitate o instabilità economica, faticano a mantenere o aumentare la spesa in R&D, il che rischia di accentuare il divario globale in termini di capacità innovativa e crescita economica futura.

Conclusioni. In media il valore della spesa in ricerca e sviluppo nel global innovation index è cresciuto del 5,9% per i paesi considerati tra il 2013 ed il 2022 passando da un ammontare di 22,00 unità fino ad un valore di 23,31 unità. I top perfomers sono il Rwanda con +1100,00%, Brunei Darussalam con +447,37%, Saudi Arabia con +161,04%, Algeria con +121,43%, Nicaragua con +100,00%. I worse performers sono: Sri Lanza con -80,00%, Kyrgyz Republic con -86,36%, Uganda con -87,10%, Ghana con -88,24%, Armenia con -89,23%.

Performance

Countries

2013

2022

Var Ass

Var Per

Top Performance

Rwanda

0,2

2,4

2,20

1100,00

Brunei Darussalam

1,9

10,4

8,50

447,37

Saudi Arabia

15,4

40,2

24,80

161,04

Algeria

1,4

3,1

1,70

121,43

Nicaragua

0,2

0,4

0,20

100,00

Worse Performance

Sri Lanka

2,5

0,5

-2,00

-80,00

Kyrgyz Republic

2,2

0,3

-1,90

-86,36

Uganda

3,1

0,4

-2,70

-87,10

Ghana

1,7

0,2

-1,50

-88,24

Armenia

6,5

0,7

-5,80

-89,23

 

 

 

 

Fonte: Global Innovation Index

Link: https://prosperitydata360.worldbank.org/en/indicator/WIPO+GII+45

 

 

 

 

 

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