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L’Aspettativa di Vita Scolastica nel Global Innovation Index

 

La variabile "School life expectancy, years" (aspettativa di vita scolastica, in anni) rappresenta il numero totale di anni che una persona, in genere un bambino o adolescente, può aspettarsi di trascorrere nel sistema educativo, dal livello primario fino al livello terziario, supponendo che rimanga costantemente iscritto. Questo indicatore viene calcolato considerando l’età d’ingresso e i tassi di iscrizione a diversi livelli scolastici in un paese, spesso integrando i dati sui tassi di completamento scolastico e di abbandono.  L’aspettativa di vita scolastica non indica necessariamente che tutti gli studenti termineranno i livelli educativi previsti. Piuttosto, offre una stima generale di quanto a lungo, in media, gli studenti rimarranno iscritti. È utilizzata per misurare la qualità, l’accesso e l’inclusività del sistema educativo in un paese e serve come indicatore delle opportunità di apprendimento e sviluppo umano.  Indicatori elevati di aspettativa scolastica tendono a essere associati a economie avanzate e a sistemi educativi consolidati, mentre tassi inferiori possono riflettere sfide educative come barriere all’istruzione, disuguaglianze sociali ed economiche o necessità di lavoro minorile. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il 2022.

L’Aspettativa di Vita Scolastica nel Global Innovation Index nel 2022. I dati sull'aspettativa di vita scolastica nel Global Innovation Index del 2022 rivelano importanti differenze globali nell'accesso e nella durata dell'istruzione. Le disparità riflettono non solo la capacità dei vari sistemi educativi di mantenere gli studenti per lunghi periodi, ma anche gli investimenti e le priorità nazionali in termini di istruzione e sviluppo umano. In cima alla lista troviamo paesi come Australia, Nuova Zelanda e Grecia, dove l'aspettativa di vita scolastica supera il 90%, indicando un accesso elevato e una permanenza scolastica prolungata per la maggior parte della popolazione studentesca. In queste nazioni, il forte supporto istituzionale e le politiche inclusive sono essenziali per mantenere un livello così alto, favorendo allo stesso tempo una forza lavoro ben istruita e competitiva. I dati dell'Australia al 100% mostrano che, in media, gli studenti trascorrono tutto il percorso educativo previsto, dalla scuola primaria fino agli studi terziari, a dimostrazione di un sistema particolarmente ben sviluppato e sostenuto. Nei paesi europei come Belgio, Svezia, Islanda e Finlandia, l'aspettativa di vita scolastica è intorno all'80-90%, un risultato che riflette sia la tradizione consolidata di investimenti pubblici nell'istruzione sia il successo di politiche volte a limitare l'abbandono scolastico precoce. Anche in nazioni come Turchia e Norvegia, i tassi di aspettativa scolastica rimangono relativamente alti, dimostrando come il sostegno educativo, a prescindere dalla diversa struttura economica o culturale, possa portare a risultati simili. Scendendo nella lista, vediamo paesi come Hong Kong, Germania, Portogallo e Corea del Sud, dove l'aspettativa di vita scolastica oscilla tra il 60% e il 70%. Questi paesi, pur vantando economie avanzate e infrastrutture solide, presentano sfide specifiche, come la competitività elevata e il fenomeno dell’abbandono scolastico nei cicli superiori, in parte dovuto alla pressione accademica e alle condizioni di accesso all'istruzione terziaria. Nei paesi in via di sviluppo, come Brasile, Georgia e Tunisia, l'aspettativa di vita scolastica si riduce al di sotto del 60%, indicando che molti studenti abbandonano il percorso educativo prima di completare il ciclo secondario. Questi numeri evidenziano ostacoli socio-economici, come l'accesso diseguale e la necessità di lavoro giovanile, che limitano la permanenza scolastica. Gli investimenti in istruzione in queste aree sono spesso insufficienti per sostenere una formazione continuativa. Infine, nelle regioni dell’Africa subsahariana, come Nigeria, Pakistan, Etiopia e Mali, i valori scendono drasticamente, con aspettative di vita scolastica inferiori ai 20 anni e, in alcuni casi, sotto i 10 anni. Tali numeri evidenziano una situazione di grave arretratezza educativa, in cui molteplici fattori, come la povertà, i conflitti e le limitate risorse per l'istruzione, impediscono l’accesso continuativo alla scuola. Questi dati suggeriscono l'urgenza di politiche globali di sostegno, che mirino a migliorare le infrastrutture e le opportunità educative in aree che rimangono isolate dai benefici dell'istruzione di qualità.

 

 

L’Aspettativa di Vita Scolastica nel Global Innovation Index tra il 2013 ed il 2022. L’analisi dei dati sull’aspettativa di vita scolastica tra il 2013 e il 2022 mostra tendenze divergenti a livello globale, riflettendo una varietà di sfide economiche, sociali e politiche nei sistemi educativi. L’indicatore dell’aspettativa di vita scolastica misura la media di anni di scuola che ci si attende una persona possa completare in un determinato contesto, rivelando le condizioni di accesso e permanenza nel sistema educativo. In termini di progressi, Burkina Faso e Danimarca sono esempi di paesi che hanno registrato un miglioramento significativo. Il Burkina Faso ha incrementato di 7,4 anni la propria aspettativa scolastica, passando da 11,3 a 18,7 anni, con un aumento percentuale del 65,49%. Questo risultato suggerisce un progresso sostanziale, probabilmente legato a politiche di investimento nell’educazione e sforzi per migliorare l’accesso nelle aree rurali, nonostante le difficoltà economiche. La Danimarca, con un incremento di 28,5 anni (dal 55,5 all’84%), riflette un successo continuativo di un sistema educativo già solido, sostenuto da politiche di inclusione scolastica e un focus sulla qualità dell’istruzione superiore. Alcuni paesi a reddito medio, come Turchia e Marocco, mostrano anche miglioramenti significativi. L’aspettativa di vita scolastica in Turchia è aumentata da 59 a 81,5 anni (+38,14%), mentre in Marocco è passata da 38,1 a 52,9 anni (+38,85%). Questi risultati sono indice di riforme educative importanti e di una crescente attenzione per l’istruzione come fattore di sviluppo economico, benché restino sfide per garantire che questi progressi si traducano in istruzione di qualità e inclusiva. All’opposto, molti paesi hanno registrato diminuzioni nell’aspettativa di vita scolastica. L’Italia, ad esempio, ha visto una riduzione significativa, passando da 75,6 a 67 anni (-11,38%), indicando un possibile aumento dell’abbandono scolastico e problematiche strutturali legate alla gestione delle risorse educative. Paesi come la Francia (-15,97%) e gli Stati Uniti (-15,54%) hanno subito cali significativi, forse legati a difficoltà nell’adattare i sistemi educativi alle esigenze di un’economia globale in rapida evoluzione e a disuguaglianze sociali che impattano sull’accesso uniforme all’istruzione. Nei paesi a basso reddito e in quelli con stabilità politica precaria, come l’Etiopia (-48,30%), il Mali (-53,85%) e la Nigeria (-39,92%), il calo dell’aspettativa scolastica è particolarmente drammatico. Questi dati indicano le difficoltà persistenti legate a fattori come povertà, instabilità politica e mancanza di investimenti nel settore educativo. La diminuzione dell’aspettativa scolastica è preoccupante, in quanto spesso implica che l’istruzione non sia accessibile o che le condizioni strutturali non permettano ai bambini di completare i cicli educativi di base. L'Asia ha presentato sia miglioramenti che regressioni. La Corea del Sud, nonostante la sua economia avanzata, ha visto una diminuzione dell'aspettativa scolastica del 16,46%, suggerendo pressioni accademiche elevate e potenziali lacune nel sistema di supporto per gli studenti. D’altro canto, paesi come le Filippine e la Thailandia hanno registrato miglioramenti moderati, sostenuti probabilmente da politiche di ampliamento dell’accesso educativo.

Conclusioni. Il valore dell’aspettativa di vita scolastica è diminuito in media per i paesi considerati tra il 2013 ed il 2022 passando da un ammontare di 58,15 unità fino ad un valore di 55.43 unità ovvero corrispondente ad una variazione di -4,68%. I paesi top performers sono: Burkina Faso con +65,49%, Denmark con +51,35%, Marocco con 38,85%, Turchia con +38,14%, Albania con +30,09%. I paesi worse performers sono: Nigeria con -39,92%, Giordania con -43,66%, Etiopia con -48,30%, Honduras con -49,89%, Mali con -53,85%.

 

 


Performance

Countries

2013

2022

Var Ass

Var Per

Top Performers

Burkina Faso

11,3

18,7

7,4

65,49

Denmark

55,5

84

28,5

51,35

Morocco

38,1

52,9

14,8

38,85

Turkiye

59

81,5

22,5

38,14

Albania

42,2

54,9

12,7

30,09

Worse Performers

Nigeria

25,8

15,5

-10,3

-39,92

Jordan

51,3

28,9

-22,4

-43,66

Ethiopia

26,5

13,7

-12,8

-48,30

Honduras

44,5

22,3

-22,2

-49,89

Mali

15,6

7,2

-8,4

-53,85

 

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