mercoledì 1 marzo 2023

Aree Coltivate con Agricoltura Biologica in Europa

 

Tra il 2010 ed il 2020 sono cresciute in media del 158%

L’Eurostat calcola le aree coltivate con agricoltura biologica in Europa. La definizione di area coltivata con agricoltura biologica deriva dalla regolamentazione dell’Unione Europea che ha individuato delle modalità per definire e controllare l’etichettatura, la lavorazione e la commercializzazione dei prodotti biologici dell’UE. Il valore è espresso in termini percentuale del totale delle aree coltivate per paese.

Ranking dei paesi per valore delle aree coltivate con agricoltura biologica in Europa nel 2020. L’Austria è al primo posto per valore delle aree coltivate con agricoltura biologica con un ammontare pari a 25,7%, seguita dall’Estonia con un ammontare di 22,4%, e dalla Svezia con un ammontare di 20,3%. A metà classifica vi sono Spagna, Grecia e Francia con un ammontare di area coltivata con agricoltura biologica rispettivamente pari a 9,98%, 9,59% e 8,71%. Chiudono la classifica la Bulgaria con un ammontare di 2,3%, seguita dall’Irlanda con un ammontare di 1,66% e da Malta con un ammontare di 0,62%. Mediamente nel 2020 il 9,73% delle aree coltivate nei paesi considerati è dedicata all’agricoltura biologica.

Ranking dei paesi per valore della variazione percentuale delle aree coltivate con agricoltura biologica tra il 2010 ed il 2020. La Bulgaria è al primo posto per valore della variazione percentuale delle aree coltivate con agricoltura biologica tra il 2010 ed il 2020 con un ammontare di 460% pari ad un ammontare di 1,8 unità, seguita da Malta con un valore pari a 310% pari ad un ammontare di 0,42 unità e dalla Francia con un valore pari a 300% pari ad un ammontare di 5,81 unità. A metà classifica vi sono la Germania con un ammontare di 163% pari ad un ammontare di 3,69%, seguita dalla Lettonia con un valore di 161% pari a 5,59 unità e dalla Slovenia con un ammontare di 161% pari a 3,89 unità. Chiudono la classifica la Repubblica Ceca con un ammontare di 124% pari ad un ammontare di 2,93 unità, seguita dalla Grecia con un ammontare di 121% pari ad un ammontare di 1,75 unità e dalla Polonia con un ammontare di 107% pari ad un valore di 0,22 unità. In media tra il 2010 ed il 2020 il valore medio della variazione percentuale per i paesi considerati è passato da un valore di 6,2 fino a 9,77 con una variazione di 3,57 punti ovvero del 158%.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il metodo di Elbow. Di seguito viene realizzata una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il metodo di Elbow. Vengono individuati cinque clusters ovvero:

  • ·         Cluster 1: Lettonia, Italia, Repubblica Ceca, Finlandia;
  • ·         Cluster 2: Cipro, Lussemburgo, Polonia, Francia, Ungheria, Belgio, Paesi Bassi;
  • ·         Cluster 3: Austria, Svezia, Estonia;
  • ·         Cluster 4: Spagna, Danimarca, Grecia, Slovenia, Lituania, Germania, Slovacchia, Portogallo;
  • ·         Cluster 5: Irlanda, Malta, Bulgaria, Romania.

Dal punto di vista della mediana è possibile individuare il seguente ordinamento dei clusters ovvero C3=22,41>C1=15,06>C4=10,07>C2=4,63>C5=1,98. Dal punto di vista geografico è possibile notare una grande eterogeneità dei paesi. Ovvero non vi sono delle vere e proprie aree per cluster. Paesi anche distanti tra loro partecipano dei medesimi clusters e paesi confinanti non necessariamente partecipano del medesimo cluster, con alcune eccezioni ovvero: Spagna e Portogallo; Francia, Belgio e Paesi Bassi; Bulgaria e Romania.

Network Analysis con la distanza di euclidea. Viene di seguito analizzata una network analysis con la distanza euclidea. Sono quindi individuati tre cluster complessi ed un cluster semplificato. Nello specifico vi sono le seguenti connessioni:

  • ·         I Paesi Bassi hanno una connessione con il Lussemburgo per un valore pari a 0,26 e con l’Ungheria per un valore di 0,25;
  • ·         L’Ungheria ha una connessione con i Paesi Bassi per un valore pari a 0,25 unità e con il Lussemburgo con un ammontare di 0,32 unità;
  • ·         Il Lussemburgo ha una connessione con i Paesi Bassi per un ammontare di 0,26 unità, con l’Ungheria per un ammontare di 0,32 unità e con Cipro per un valore di 0,25 unità;
  • ·         Cipro ha una connessione con il Lussemburgo per un ammontare di 0,25 unità.

Esiste inoltre la seguente struttura a network complessa ovvero:

  • ·         La Germania ha una connessione con la Lituania per un ammontare di 0,29 unità e con il Portogallo per un ammontare di 0,22 unità;
  • ·         Il Portogallo ha una connessione con la Germania per un ammontare di 0,22 unità e con la Lituania per un ammontare di 0,34 unità;
  • ·         La Lituania ha una connessione con la Germania per un ammontare di 0,29 unità e con il Portogallo per un ammontare di 0,34 unità.

Esiste una struttura a network complessa ovvero:

·         La Bulgaria ha una connessione con l’Irlanda per un ammontare di 0,32 unità;

·       L’Irlanda ha una connessione con la Romania per un ammontare di 0,3 unità, e con la Bulgaria per un ammontare di 0,32 unità;

·         La Romania ha una connessione con l’Irlanda per un ammontare di 0,3 unità.

Esistono inoltre le seguenti strutture a network semplificate ovvero:

  • ·         Belgio e Francia hanno una connessione pari ad un ammontare di 0,34 unità;
  • ·         Spagna e Slovenia hanno una connessione per un ammontare di 0,34 unità.

Conclusioni. Le aree coltivate con agricoltura biologica in Europa sono aumentare in media del 158% tra il 2010 ed il 2020. I paesi europei mediamente impiegano il 9,73% delle aree coltivabili nella coltivazione biologica. La sensibilità nei confronti dell’agricoltura biologica degli europei è da ricondurre da un lato alla necessità di aumentare l’offerta agricola e dall’altro lato alle questioni connesse alle applicazioni dell’economia green in agricoltura. Infatti l’agricoltura biologica in genere comporta anche il riconoscimento di marchi tutelati da disciplinari di produzione, come per esempio i vari DOP e IGP, che hanno la possibilità di garantire un elevato livello di qualità e di tipicità delle produzioni. Un tipo di agricoltura che è anche in grado di rispettare anche la dimensione storico-culturale delle aree rurali con la possibilità di incrementare la sostenibilità e ridurre l’inquinamento. Vi sono inoltre notevoli vantaggi in termini di salute dei consumatori con rilevanti effetti positivi anche in termini di salute pubblica.









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