Sono
diminuiti tra il 2018 ed il 2022 di un ammontare pari a -0,7%
L’Istat calcola la
percentuale dei laureati e di detentori di altri titoli terziari nelle regioni
italiane. La variabile è costituita
dalla percentuale di persone di 30-34 anni che hanno conseguito una laurea o un
titolo di studio terziario sul totale delle persone aventi una età di 30-34
anni.
Ranking
delle regioni italiane per valore dei laureati ed altri titoli terziari nel
2022. Il Lazio è al primo posto per valore di persone in
possesso di una laurea o di altri titoli di tertiary education nel 2022 con un
ammontare pari a 35,90, seguita dall’Emilia Romagna con un valore di 33,20, e
dal Molise con un valore pari a 32,90. A metà classifica vi sono il Trentino
Alto Adige con un valore pari a 28,80, seguito dalle Marche con un valore di
28,50 e dal Veneto con un valore di 27,60. Chiudono la classifica la Sardegna
con un valore di 22,10, seguita dalla Puglia con un valore di 19,60 e dalla
Sicilia con un ammontare di 17,80.
Ranking
delle regioni italiane per variazione del valore dei laureati ed altri titoli
terziari tra il 2018 ed il 2022. Il Molise è al primo
posto per valore della crescita dei laureati e dei detentori di titoli di
tertiary education con un valore pari a 31,6% passando da un an ammontare di
25,00 fino a 32,9, seguito dalla Calabria con un ammontare di +15,76%, e dall’Abruzzo
con un valore pari a +15,68%. A metà classifica vi sono la Sardegna con un
ammontare di +2,79%, seguita dalla Toscana con un valore di -0,68%, e dall’Emilia
Romagna con un valore di -4,32%. Chiudono la classifica il Friuli Venezia
Giulia con un valore pari a -15,12%, seguito dal Piemonte con un valore di
-16,07% e dalla Liguria con un ammontare di -16,28%.
Macro-Regioni
italiane. Il valore dei laureati nel Centro Italia è cresciuto
nel periodo tra il 2018 ed il 2022 passando da un valore di 30,2 fino ad un
valore di 32,7 ovvero una variazione pari ad un ammontare di 8,28% pari ad un
ammontare di 2,5 unità. Il valore dei laureati nel Sud Italia è cresciuto tra
il 2018 ed il 2022 di un valore pari a 7,51% ovvero di un ammontare pari a 1,6
unità passando da 21,3 fino ad un valore di 22,9. I laureati nel Mezzogiorno
sono cresciuti da un valore pari a 21,2 del 2018 fino ad un valore di 21,6 nel
2022 ovvero di un ammontare di 0,4 unità pari a 1,89%. Il numero dei laureati
nel Nord-Ovest è diminuito da un ammontare di 32,2 unità fino ad un valore di
29,3 unità ovvero pari ad un ammontare di -9,01% pari ad un ammontare di 2,9
unità. Il numero di laureati nelle regioni del Nord è diminuito da un ammontare
di 32,7 unità fino ad un valore di 29,6 unità ovvero pari ad una riduzione di
-3,1 unità pari ad un ammontare di -9,48%. Il numero di laureati nel Nord Est
tra il 2018 ed il 2022 passando da un ammontare di 33,3 unità fino ad un valore
di 30,00 unità ovvero pari ad un ammontare di -3,3 unità pari ad un ammontare
di -9,91%. Il numero di laureati nelle Isole è diminuito da un ammontare di
20,9 unità fino ad un valore di 18,8 unità pari ad un valore di -2,1 unità pari
ad un ammontare di -10,05%.
Clusterizzazione
con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette.
Di seguito viene presentata una clusterizzazione con algoritmo k-Means
ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Vengono individuati due clusters
ovvero:
- ·
Cluster
1:
Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Lazio, Marche, Toscana, Emilia Romagna,
Friuli Venezia Giulia, Umbria, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Molise,
Abruzzo, Basilicata;
- ·
Cluster
2:
Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna.
I risultati mostrano una
dominanza delle regioni del cluster 1 rispetto alle regioni del cluster 2.
Esiste quindi una dominanza delle regioni del Centro-Nord rispetto alle regioni
del Sud. Le uniche tre regioni del Sud che hanno dei livelli elevati in termini
di laureati e detentori di titoli di tertiary education sono Molise, Abruzzo e
Basilicata.
Conclusioni.
Se
consideriamo il valore medio del numero dei laureati e dei detentori di titoli
di studio di tertiary education nelle regioni italiane possiamo notare una
riduzione da un ammontare di 27,53 unità fino ad un valore di 27,32 unità
ovvero una riduzione pari ad un ammontare di -0,21 unità parei ad un valore di
-0,76%. In modo particolare il valore medio dei laureati e delle persone che
hanno acquisito un titolo di tertiary education nelle regioni italiane è
cresciuto da un ammontare di 27,53 nel 2018 fino ad un valore di 28,01 unità
nel 2020. Tra il 2020 ed il 2021 il valore dei laureati è diminuito da un
ammontare di 28,01 unità fino ad un valore di 27,04 unità. Tra il 2021 ed il
2022 il valore dei laureati è cresciuto fino ad un valore di 27,32 in media per
le regioni italiane. Il covid-19 ha quindi avuto un impatto nella riduzione del
numero dei laureati nelle regioni italiane con una riduzione media pari a -3,46%.
Vi sono alcune regioni nelle quali il valore dei laureati è cresciuto e queste
regioni sono il Molise con +19,06%, la Calabria con +5,88%, la Toscana con
+4,32%, l’Emilia Romagna con +2,75%, il Veneto con +2,33%. Vi sono tuttavia
molte regioni che tra il 2020 ed il 2021 hanno visto ridurre il valore del
numero dei laureati ovvero: Umbria con -0,29%, Puglia con -3,05%, Sicilia con
-3,78%, Trentino Alto Adige con -3,95%, Basilicata con -4,26%, Liguria con
-4,38%, Valle d’Aosta con -4,48%, Lombardia con -4,86%, Piemonte con -5,19%,
Marche con -8,25%, Lazio con -11,14%, Abruzzo con -11,73%, Sardegna con
-16.15%, Friuli Venezia Giulia con -16,67%. Ne derivano quindi le seguenti
proposizioni ovvero: esiste un divario tra Centro-Nord e Sud Italia per numero
di laureati; il numero dei laureati è diminuito tra il 2020 ed il 2021 durante
il Covid-19; il Centro-Italia guida la classifica delle macro-regioni italiane
per valore dei laureati.
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