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L’Uscita Precoce dal Sistema di Istruzione e Formazione nelle Regioni Italiane

 

È diminuita del 20,25% tra il 2018 ed il 2022


L’Istat calcola il valore dell’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione. La variabile è definita come la percentuale delle persone di 18-24 anni con al più il diploma di scuola secondaria di primo grado-licenza media, che non sono in possesso di qualifiche professionali ottenute in corsi con durata di almeno 2 anni e non inserite in un percorso di istruzione o formazione sul totale delle persone di 18-24 anni. I dati fanno riferimento al periodo 2018-2022.

Ranking delle regioni italiane per valore dell’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione. La Sicilia è al primo posto per valore dell’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione con un valore pari a 18,8 unità, seguita dalla Campania con un ammontare di 16,1 e dalla Sardegna con un valore di 14,7. A metà classifica vi sono la Liguria e la Calabria con un ammontare di 10,3 unità, seguiti dalla Lombardia con un ammontare di 9,9 unità. Chiudono la classifica l’Umbria con un valore di 7,3 unità, seguita dalle Marche con un ammontare di 5,8 unità e dalla Basilicata con un valore di 5,3 unità.

Ranking delle regioni italiane per valore della variazione percentuale tra il 2018 ed il 2022 del valore dell’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione. Il Trentino Alto Adige è al primo posto per valore della variazione percentuale tra il 2018 ed il 2022 dell’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione con un valore di 17,98% ovvero pari ad un ammontare di 1,6 unità, seguito dall’Abruzzo con un ammontare di 10,71% pari ad un ammontare di 0,9 unità, seguita dalla Toscana con un ammontare di 3,88% pari ad un ammontare di 0,4 unità. A metà classifica vi sono il Friuli Venezia Giulia con un ammontare di -13,48 % pari ad un ammontare di -1,2 unità, seguito dalla Sicilia con un ammontare di -14,55%, dalla Puglia con un ammontare di -17,05%. Chiudono la classifica le Marche con un ammontare di -40,21% pari ad un ammontare di -3,9 unità, seguita dalla Calabria con un valore di -48,5% pari ad un ammontare di -9,76 unità, e dalla Basilicata con un valore di -51,82% pari ad un ammontare di -5,7 unità. Complessivamente tra il 2018 ed il 2022 il valore dell’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione -20,25%.

Macro-regioni italiane. Il valore dell’uscita precoce dal sistema dell’istruzione e della formazione nel Nord Italia è diminuito da un ammontare di 12,00 unità fino ad un valore di 9,90 unità ovvero una riduzione pari ad un ammontare di -2,10 unità, pari ad un valore di -17,50%. Il valore dell’uscita precoce dal sistema dell’istruzione e della formazione è diminuito nel Nord-Ovest da un ammontare di 13,20 unità fino ad un valore di 10,20 unità ovvero pari ad una riduzione di -3,00 unità equivalente ad un valore di -22,73%. Il valore dell’uscita precoce dal sistema dell’istruzione e della formazione nel Nord-Est è diminuito da un ammontare di 10,50 unità fino ad un valore di 9,40 unità ovvero pari ad una variazione di -1,10 unità pare ad un valore di -10,48%. Il valore dell’uscita precoce dal sistema della formazione e dell’istruzione è passato da un ammontare di 10,40 unità fino ad un valore di 8,20 unità ovvero pari ad una variazione di -2,20 unità pari ad un valore di -21,25%. Il valore dell’uscita precoce dal sistema della formazione e dell’istruzione nel Mezzogiorno è passato da un ammontare di 18,70 unità nel 2018 fino ad un valore di 15,10 unità nel 2022 ovvero una riduzione pari ad un ammontare di -3,60 unità pari ad un valore di -19,25%. Il valore dell’uscita precoce dal sistema della formazione e dell’istruzione nel Sud Italia è diminuito da un ammontare di 17,10 unità fino ad un valore di 13,80 unità ovvero pari ad una riduzione di -3,30 unità pari ad un valore di -19,30%. Il valore dell’uscita precoce dal sistema della formazione e dell’istruzione nelle Isole è diminuito da un ammontare 22,20 unità nel 2018 fino ad un valore di 17,90 unità nel 2022 ovvero pari ad un valore di -4,30 unità pari ad un ammontare di -19,37%. Il valore dell’uscita precoce dal sistema della formazione e dell’istruzione in Italia è diminuito da un ammontare di 14,30 unità fino ad un valore di 11,50 unità ovvero pari ad una riduzione di -2,80 unità pari ad un valore di -19,58%.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Di seguito viene presentata una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Vengono individuati due clusters ovvero:

  • ·       Cluster 1: Emilia Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige, Abruzzo, Marche, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Molise, Umbria, Basilicata, Piemonte, Liguria, Lombardia, Valle d’Aosta;
  • ·       Cluster 2: Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Dal punto di vista dell’ordinamento dei clusters risulta che il valore del Cluster 2 è più elevato rispetto al valore del Cluster 1 ovvero: C2>C1. Ne deriva che il valore dell’uscita precoce dal sistema di formazione ed istruzione tende ad essere più elevato nelle regioni meridionali rispetto alle regioni del Centro-Nord, con l’eccezione di Abruzzo, Molise e Basilicata. Tuttavia, considerando il periodo tra il 2018 ed il 2022 risulta che il valore dell’abbandono scolastico nelle regioni del cluster 2 tende ad essere decrescente. Ne deriva che molto probabilmente si verificherà una convergenza del valore dell’uscita precoce dal sistema dell’istruzione e della formazione delle regioni meridionali rispetto al corrispondente valore delle regioni del Centro-Nord ovvero delle regioni del Cluster 1.

Conclusioni. Il valore dell’uscita precoce dal sistema dell’istruzione e della formazione è diminuito tra il 2018 ed il 2022 di un ammontare pari ad un valore del 20,25. I risultati mostrano quindi un progresso significativo in quasi tutte le regioni italiane. Tuttavia, persiste, come quasi sempre nelle metriche regionali, un divario tra le regioni meridionali e le regioni del Centro-Nord Italia. Occorre quindi investire ulteriormente nella formazione per incrementare la convergenza tra le regioni meridionali e le regioni del Centro-Nord.






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