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La Partecipazione Sociale nelle Regioni Italiane

 

E’ diminuita del 20,18% tra il 2013 ed il 2022

L’Istat calcola il valore della partecipazione sociale. La variabile è definita come le persone di 14 anni e più che negli ultimi 12 mesi hanno svolto almeno una attività di partecipazione sociale sul totale delle persone di 14 anni e più. Le attività considerate sono: partecipare a incontri o iniziative (culturali, sportive, ricreative, spirituali) realizzati o promossi da parrocchie, congregazioni o gruppi religiosi o spirituali; partecipare a riunioni di associazioni culturali, ricreative o di altro tipo; partecipare a riunioni di associazioni ecologiste, per i diritti civili, per la pace; partecipare a riunioni di organizzazioni sindacali; partecipare a riunioni di associazioni professionali o di categoria; partecipare a riunioni di partiti politici; svolgere attività gratuita per un partito; pagare una retta mensile o periodica per un circolo/club sportivo. I dati fanno riferimento alle regioni italiane tra il 2013 ed il 2022.

Ranking delle regioni italiane per valore della partecipazione sociale nel 2022. Il Trentino Alto Adige è al primo posto per valore della partecipazione sociale nel 2022 con un ammontare di 33,4 unità, seguito dalla Valle d’Aosta con una variazione pari ad un ammontare di 30,3 unità e dal Veneto con un ammontare di 29,5 unità. A metà classifica vi sono le Marche con un ammontare di 26,2 unità, seguita dalla Toscana con un ammontare di 25,9 e dalla Liguria con un ammontare di 25,8 unità. Chiudono la classifica la Sicilia con un ammontare di 20,5 unità, seguita dalla Puglia con un ammontare di 20,3 unità e dalla Calabria con un ammontare di 17,8 unità.

Ranking delle regioni italiane per variazione percentuale della partecipazione sociale tra il 2013 ed il 2022. La Campania è al primo posto per valore della variazione percentuale della partecipazione sociale tra il 2013 ed il 2022 con una variazione pari ad un ammontare di -1,76% pari ad una variazione da un ammontare di 22,7 unità fino a 22,3 unità. Segue la Liguria con una variazione pari a -4,44% corrispondente ad una variazione da un ammontare del 27,00 nel 2013 fino ad un valore di 25,8 nel 2022. Al terzo posto c’è la Valle d’Aosta con una variazione pari a -7,06% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 32,6 unità nel 2013 fino a 30,3 unità nel 2022. A metà classifica vi sono la Toscana con un ammontare di -19,31% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 32,1 unità nel 2013 fino a 25,9 unità nel 2022. Seguono le Marche con una variazione pari a -20,36% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 32,9 unità nel 2013 fino ad un valore di 26,2 unità nel 2022. Segue la Sicilia con una variazione pari ad un ammontare di -20,54% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 25,8 unità nel 2013 fino ad un ammontare di 20,5 unità nel 2022. Chiudono la classifica la Basilicata con una variazione pari a -28,39% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 31,7 unità nel 2013 fino ad un valore di 22,7 unità nel 2022. Segue l’Emilia Romagna con una variazione percentuale di -29,81% corrispondente da un ammontare di 35,9 unità nel 2013 fino ad un valore di 25,2 unità nel 2022. Segue la Calabria con una variazione pari ad un ammontare di -31,27% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 25,9 unità nel 2013 fino ad un valore di 17,8 unità nel 2022. In media il valore della partecipazione sociale nelle regioni italiane è diminuito del 20,18% tra il 2013 ed il 2022 passando da un ammontare di 31,8 unità fino a 25,4 unità.

Ranking delle macro-regioni italiane per valore della partecipazione sociale tra il 2013 ed il 2022. Il valore della partecipazione sociale è diminuito in tutte le macro-regioni italiane tra il 2013 ed il 2022. Nello specifico la partecipazione sociale tra il 2013 ed il 2022 ha subito le seguenti variazioni nelle macro-regioni italiane: Centro Italia -15,77%, Sud Italia -17,31%, Mezzogiorno -18,32%, Nord-Ovest -18,64%, Isole -20,82%, Nord -23,06%, Nord-Est con -28,02%.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Di seguito presentiamo una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Vengono individuati tre clusters ovvero:

  • ·       Cluster 1: Toscana, Lazio, Abruzzo, Piemonte, Marche, Sardegna, Umbria, Basilicata, Liguria, Valle d’Aosta;
  • ·       Cluster 2: Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia;
  • ·       Cluster 3: Sicilia, Campania, Calabria, Molise, Puglia.

Calcolando il valore della media dei clusters risulta il seguente ordinamento ovvero: C2>C1>C3. Il cluster dominante è quindi il Cluster 2 costituito essenzialmente dalle regioni del Nord con una particolare presenza delle regioni del Nord-Est. Segue il Cluster 1 costituito da un insieme di regioni molto eterogeneo composto dalle regioni del Centro Italia, del Sud Italia e del Nord-Ovest Italia. Chiudono la classifica le regioni del Sud Italia. Ne deriva pertanto che la partecipazione sociale tende ad essere strettamente connessa con una dimensione reddituale. Infatti le regioni che hanno reddito pro-capite più elevato hanno anche il maggiore valore in termini di partecipazione sociale come accade nel caso delle regioni del Cluster 2. Il valore della partecipazione sociale tende a diminuire con il reddito pro-capite come evidenziato sia nel caso delle regioni del Cluster 1 e del Cluster che hanno dei livelli di reddito pro-capite assai inferiori rispetto alle regioni del Cluster 2. La clusterizzazione tende quindi a suggerire la presenza di una relazione positiva tra partecipazione sociale ed reddito pro-capite a livello regionale.

Conclusioni. Il valore della partecipazione sociale è diminuito in tutte le regioni e macro-regioni italiane tra il 2013 ed il 2022. La clusterizzazione suggerisce l’esistenza di una relazione positiva tra il valore della partecipazione sociale ed il valore del reddito pro-capite nelle regioni italiane tra il 2013 ed il 2022. Il cluster dominante è infatti costituito dalle regioni del Nord-Est alle quali si aggiunge la Lombardia, ovvero le regioni che hanno i più elevati livelli di reddito pro-capite. La partecipazione sociale può essere considerata come un indicatore dell’efficienza del capitale sociale. Ed il capitale sociale è un elemento associato ad elevati livelli di reddito pro-capite. Infatti, il valore della partecipazione sociale nel Mezzogiorno d’Italia tende ad essere inferiore del 23,00% rispetto alle regioni del Nord, inferiore del 22,00% rispetto alle regioni del Nord-Ovest, del 24,00% rispetto alle regioni del Nord-Est e del 20,00% rispetto alle regioni del Centro. Ne deriva che occorre introdurre delle politiche economiche a livello regionale che possano incentivare la popolazione ad incrementare la partecipazione sociale poiché nella crescita della partecipazione sociale vi sono opportunità di arricchimento del capitale sociale con crescita del reddito potenziale.









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