Tra
il 2005 ed il 2022 sono diminuite in media del 7,54%
L’Istat
calcola il valore delle attività di volontariato. La variabile è definita come
le persone di 14 anni e più che negli ultimi 12 mesi hanno svolto attività
gratuita per associazioni o gruppi di volontariato sul totale delle persone di
14 anni e più. I dati fanno riferimento alle regioni italiane tra il 2005 ed il
2022.
Ranking delle regioni
italiane per valore delle attività di volontariato nel 2022. Il Trentino Alto Adige è al primo
posto per valore delle attività di volontariato con un ammontare pari a 17,00,
seguito dalla Valle d’Aosta con un ammontare di 12,6 e dalla Lombardia con un
ammontare di 108,8 unità. A metà classifica vi sono l’Abruzzo con un valore di
8,5 unità, seguito dalla Basilicata con un ammontare di 8,2 unità e dal Lazio
con un valore di 7,8 unità. Chiudono la classifica il Molise con un ammontare
di 5,1 unità, seguito dalla Puglia con un ammontare di 4,9 unità, e dalla
Sicilia con un valore di 4,8 unità.
Ranking delle regioni
italiane per valore della variazione percentuale delle attività di volontariato
tra il 2005 ed il 2022.
L’Abruzzo è al primo posto per valore della variazione percentuale delle
attività di volontariato tra il 2005 ed il 2022 con un ammontare pari a 18,06% corrispondente
ad una variazione da un ammontare di 7,20 unità fino a 8,50 unità. Segue la
Liguria con una variazione pari ad un ammontare di 17,46% corrispondente ad una
variazione da un ammontare di 6,30 unità fino ad un valore di 7,40 unità. Segue
la Campania con un valore di 17,31% corrispondente ad una variazione da un
ammontare di 5,20 unità fino ad un ammontare di 6,10 unità. A metà classifica
vi sono la Calabria con una variazione pari ad un ammontare di -5,36%
corrispondente ad una variazione da un ammontare di 5,60 unità nel 2005 fino ad
un ammontare di 5,30 unità nel 2022. Segue l’Umbria con un valore pari a -5,56%
corrispondente ad una variazione da un ammontare di 7,20 unità fino a 6,80
unità tra il 2005 ed il 2022. Di seguito la Lombardia con una variazione pari
ad un ammontare di -6,09% corrispondente ad una variazione da un ammontare di
11,50 unità fino ad un ammontare di 10,80 unità. Negli ultimi posti il Trentino
Alto Adige con una variazione pari ad un ammontare di -23,42% corrispondente ad
una variazione da un ammontare di 22,20 unità nel 2005 fino ad un valore di
27,00 unità nel 2022. Segue il Veneto con un valore pari a -29,20%
corrispondente ad una variazione da un ammontare di 13,70 unità nel 2005 fino
ad un ammontare di 9,70 unità nel 2022. Le Marche sono all’ultimo posto con un
valore pari a -33,64% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 11,00
unità nel 2005 fino ad un ammontare di 7,30 unità nel 2022. Tra il 2005 ed il
2022 il valore medio dell’attività di volontariato nelle regioni italiane è
diminuito di -7,54% passando da un ammontare di 9,02 unità fino ad un valore di
8,34 unità.
Le attività di
volontariato nelle regioni italiane tra il 2005 ed il 2022. Il valore delle attività di
volontariato nelle regioni italiane tra il 2005 ed il 2002 è diminuito in quasi
tutte le macro-regioni italiane. In modo particolare nel Nord con -10,53%,
Nord-Ovest con -1,92%, Nord-Est con -20,93%, Centro con -2,44%, Mezzogiorno con
-1,69%, Isole con -10,00%. Il valore dell’attività di volontariato nel Sud è
cresciuto del 3,45% tra il 2005 ed il 2022. Tuttavia anche se il valore delle
attività di volontariato è diminuito in quasi tutte le macro-regioni è pure
vero che rimane una divergenza tra le regioni del Centro Nord, con livelli di
attività di volontariato medio-alti, e le regioni meridionali, con livelli di
volontariato medio-bassi. Per esempio, l’attività di volontariato nel Sud
Italia è del 41% inferiore rispetto al Nord Italia, del 41% inferiore rispetto
al Nord-Ovest, del 41% inferiore rispetto al Nord-Est e del 25% rispetto al
Centro.
Clusterizzazione
con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Di
seguito presentiamo una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con
il coefficiente di Silhouette. Vengono individuate due clusters ovvero:
- ·
Cluster
1:
Lazio, Puglia, Calabria, Abruzzo, Molise, Sicilia, Campania, Sardegna, Liguria,
Umbria, Marche, Toscana;
- ·
Cluster
2:
Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta,
Emilia Romagna, Piemonte.
Possiamo notare che
calcolando il valore medio dei clusters risulta che il valore del cluster 2
risulta essere dominante rispetto al valore del cluster 1, sicché C2>C1. Il
cluster 2, ovvero il cluster costituito dalle regioni che hanno dei valori di volontariato
elevati, fa riferimento essenzialmente alle regioni del Nord-Est e del
Nord-Ovest. Nel cluster 2 sono assenti sia le regioni settentrionali che le
regioni del Centro Italia. Il Cluster 1 è invece costituito dalle regioni
meridionali e del Centro Italia con l’unica eccezione della Liguria. Infatti la
Liguria pure essendo una regione del Nord-Ovest, viene assimilata alle regioni
centro-meridionali per valore delle attività di volontariato.
Conclusioni.
Le attività di volontariato sono diminuite in tutte le macro-regioni italiane
tra il 2005 ed il 2022 con l’unica eccezione del Sud Italia, dove si è
verificata una crescita marginale pari ad un ammontare di 3,45%. Nonostante la
riduzione generalizzata del valore dell’attività di volontariato nelle regioni
italiane, persistono delle significate differenze tra le regioni meridionali,
con livelli medio bassi, e le regioni del Centro-Nord Italia con livelli
medio-alti. Dal punto di vista socio-culturale e religioso possiamo notare che
le regioni del Sud Italia, dove generalmente c’è maggiore fede religiosa e
maggiore cultura dell’accoglienza, fanno registrare dei livelli di volontariato
assai inferiori rispetto alle regioni del Centro-Nord Italia che invece
appaiono più laiche ed orientate ad una cultura individualistica. Inoltre è
possibile notare che le regioni che hanno reddito pro-capite più elevato sono
anche le regioni che hanno livelli di attività di volontariato più elevate
rispetto alle regioni che hanno redditi pro-capite più bassi. Ovvero i dati
mettono in evidenza, pure nel declino generalizzato della variabile, che le
attività di volontariato crescono nelle regioni caratterizzate da maggiore laicizzazione,
la disponibilità reddituale, libertà civile e politica, ed emancipazione
culturale.
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