Passa ai contenuti principali

La Densità e Rilevanza del Patrimonio Museale nelle Regioni Italiane

 

È diminuita del -10,02% tra il 2017 ed il 2021

 

L’Istat calcola il valore della densità e rilevanza del patrimonio museale. La variabile è definita come numero di strutture espositive permanenti per 100 km2 ovvero musei, aree archeologiche e monumenti aperti al pubblico, ponderato per il numero dei visitatori. Il peso di ciascuna struttura si assume pari a Vi/VM, dove Vi è il numero di visitatori della struttura, M il totale delle strutture e V il totale dei visitatori.

Ranking delle regioni italiane per valore della densità e rilevanza del patrimonio museale nel 2021. Il Lazio è al primo posto per valore della densità e rilevanza del patrimonio museale nel 2021 con un ammontare di 4,09 unità, seguito dalla Campania con 3,58 e dalla Toscana con 3,28 unità. A metà classifica vi sono l’Emilia Romagna con 1,21, il Trentino Alto Adige con 1,19 unità e il Piemonte con 1,18 unità. Chiudono la classifica il Molise con 0,19 unità, seguito dalla Basilicata con 0,18 unità e dall’Abruzzo con 0,16 unità.

Ranking delle regioni italiane per valore della variazione percentuale della densità e rilevanza del patrimonio museale tra il 2017 ed il 2021. L’Umbria è al primo posto per valore della densità e rilevanza del patrimonio museale tra il 2017 ed il 2021 con un valore pari a +94,44% corrispondente ad una variazione da 0,72 unità fino a 1,4 unità. Seguono le Marche con un valore pari a +43,1% corrispondente ad una variazione da 0,58 unità fino a 0,83 unità. E il Molise con valore pari a +35,71% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 0,14 fino a 0,19 unità. Il Trentino Alto Adige è a metà classifica con un valore pari a 9,17% corrispondente ad una variazione da 1,09 unità fino 1,19 unità. Segue la Lombardia con un valore pari a +1,29% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 1,55 unità fino a 1,57 unità. All’undicesimo posto vi è il Piemonte con una variazione pari a 0,00%. Agli ultimi posti vi è la Puglia con una variazione pari a -27,03% corrispondente ad una variazione da 0,37 unità fino a 0,27 unità corrispondente ad una variazione di -0,2 unità. Segue la Liguria con una variazione pari a -37,8% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 1,27 unità fino a 0,79 unità. Chiude il Lazio con una variazione pari a -43,19% corrispondente ad una riduzione da un ammontare di 7,2 unità fino a 4,09 unità.

Densità e rilevanza del patrimonio museale nelle macro-regioni italiane tra il 2017 ed il 2021. Il valore della densità e rilevanza del patrimonio museale ha avuto un andamento altalenante tra il 2017 ed il 2021. Due sono le aree del paese caratterizzate da una crescita della variabile analizzata ovvero Isole con +5,97% e Nord-Est con +0,71%. Due sono le macro-aree italiane caratterizzate da una invarianza del valore della densità e rilevanza del patrimonio museale, ovvero Nord e Mezzogiorno con una variazione di 0,00%. Vi sono tre macro-aree che invece sono caratterizzate da una riduzione del valore della variabile osservata ovvero Nord-Ovest con -1,49%, Sud con -3,37% e Centro con -26,36%. Esistono delle rilevanti differenze tra il Mezzogiorno ed il Centro-Nord in termini di densità e rilevanza del patrimonio museale. Nello specifico il valore della variabile osservata nel Mezzogiorno è inferiore del 39,00% rispetto al Nord-Ovest, del 42,00% rispetto al Nord, del 44,00% rispetto al Nord-Est e del 72,00% rispetto al Centro Italia.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Di seguito presentiamo una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Vengono individuati due clusters come indicati di seguito ovvero:

  • ·       Cluster 1: Umbria, Marche, Sicilia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Calabria, Puglia, Piemonte, Liguria, Basilicata, Valle d’Aosta, Molise, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto; 
  • ·       Cluster 2: Lazio, Toscana, Campania.

Dal punto di vista dell’ordinamento dei clusters calcolato considerando il valore medio della densità e rilevanza del patrimonio museale risulta che C2>C1. Possiamo notare che il Cluster 2 è composto da sole tre regioni ovvero Lazio, Toscana e Campania. Tali regioni costituiscono un cluster dominante con valori medi superiori di 4 o 5 volte superiori rispetto al valore della media delle regioni del Cluster 1. Certamente vi sono delle regioni che potrebbero anche essere inserite nel cluster 2. Tuttavia è probabile che non vi siano stati degli investimenti rilevanti nel patrimonio museale. Per esempio una di queste regioni è il Veneto.

Conclusioni. Il valore della densità e della rilevanza del patrimonio museale nelle regioni italiane è diminuito tra il 2017 ed il 2021. Nello specifico il valore medio è diminuito del 10,02%. L’analisi delle macro-regioni mostra che il Mezzogiorno ha un valore molto basso di densità e rilevanza del patrimonio museale rispetto alle altre macro-regioni centro-settentrionali. La clusterizzazione evidenzia che il cluster dominante costituito da Lazio, Campania e Toscana.








Commenti

Post popolari in questo blog

Trend globali nella produzione di nuovi medici

  Il lungo arco temporale compreso tra il 1980 e il 2023 offre uno sguardo ricco di dettagli sull’evoluzione della formazione dei medici in numerosi paesi, misurata in laureati in medicina per 100 000 abitanti. All’inizio degli anni Ottanta diverse nazioni presentavano livelli di ingresso nelle facoltà di medicina piuttosto elevati, con alcuni picchi record, mentre altre registravano numeri più contenuti. Nel corso dei decenni successivi il quadro si è fatto più sfaccettato: a un’estensione e a un potenziamento delle politiche di reclutamento hanno fatto da contraltare oscillazioni legate a riforme accademiche, crisi economiche, ristrutturazioni dei sistemi sanitari e flussi migratori di professionisti. Dall’analisi emerge un generale trend di aumento della produzione di nuovi medici a livello mondiale, benché con intensità e momenti diversi a seconda delle regioni e dei contesti nazionali, riflettendo scelte politiche, bisogni demografici e dinamiche di mercato. A livello comple...

Superbonus, PNRR e digitalizzazione il futuro del settore dell’architettura e dell’ingegneria in Italia

  L’analisi del valore aggiunto nel settore delle attività degli studi di architettura e ingegneria, collaudi e analisi tecniche in Italia tra il 2014 e il 2022 evidenzia un incremento complessivo del 34,68%, con un aumento assoluto di 6,08 miliardi di euro. Il settore ha attraversato fasi alterne, con momenti di crescita e contrazione che riflettono l’andamento del mercato delle costruzioni, delle infrastrutture e degli investimenti pubblici e privati. Se nei primi anni del periodo analizzato il comparto ha subito una serie di difficoltà legate alla stagnazione economica e alla riduzione degli investimenti, dal 2020 in poi si è registrata una ripresa significativa, culminata nel boom del 2021 e 2022. Questo andamento è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui il rilancio degli investimenti in infrastrutture, l’impatto del Superbonus 110%, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’aumento della domanda di progettazione e collaudi nel settore edilizio e indus...

Le esportazioni di beni e servizi nell’economia italiana tra il 2014 ed il 2023

  Le esportazioni di beni e servizi FOB (Free on Board) rappresentano il valore totale di beni e servizi venduti da un paese all’estero, calcolato al prezzo FOB, che include i costi fino al punto di carico nel paese esportatore, escludendo trasporto e assicurazione internazionale. Questa variabile è una componente fondamentale della domanda aggregata nella contabilità nazionale e contribuisce direttamente alla determinazione del Prodotto Interno Lordo (PIL). Le esportazioni indicano la capacità di un’economia di competere sui mercati internazionali e riflettono la qualità, l’innovazione e la diversificazione del sistema produttivo di un paese. La loro dinamica è influenzata da fattori globali come la domanda estera, i tassi di cambio, le politiche commerciali e le condizioni macroeconomiche internazionali. Un incremento delle esportazioni favorisce la crescita economica interna, genera occupazione e stimola i settori produttivi nazionali, contribuendo al saldo positivo della bilanc...