domenica 29 settembre 2024

Il Knowledge Impact nel Global Innovation Index

 

La variabile Knowledge Impact nel contesto del Global Innovation Index (GII) misura l'effetto che l'innovazione e la conoscenza generata hanno sull'economia e la società. Si tratta di un indicatore che valuta come i risultati della ricerca, della tecnologia e dell'innovazione influenzino concretamente lo sviluppo economico e sociale di un paese, andando oltre la semplice creazione di nuove conoscenze. Include aspetti come la capacità di trasformare la ricerca e sviluppo in prodotti, servizi e processi che generano valore aggiunto. Questa variabile si concentra su elementi come la diffusione delle conoscenze, il loro impatto su settori industriali e la loro capacità di generare vantaggi economici attraverso l'aumento della produttività e delle esportazioni di beni e servizi ad alta tecnologia. In pratica, Knowledge Impact indica quanto efficacemente un paese riesce a sfruttare l'innovazione per migliorare le proprie performance economiche e creare un ambiente favorevole alla crescita sostenibile. Nel GII, questa variabile è fondamentale per comprendere come l'innovazione non si limiti alla fase di ideazione o sviluppo, ma si estenda al suo utilizzo concreto, contribuendo al benessere generale, alla competitività internazionale e al progresso tecnologico. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il 2022.

Il Knowledge Impact nel 2022.  I dati relativi al Knowledge Impact del 2022, parte del Global Innovation Index, mostrano una distribuzione interessante tra diversi paesi in termini di come l'innovazione e la conoscenza generata si traducono in effetti economici e sociali concreti. Osservando le performance globali, emerge che l'Estonia, con un punteggio di 55,5, guida la classifica, seguita da potenze economiche come gli Stati Uniti (55) e la Cina (52,8), che condividono il punteggio con l'Italia. Questo evidenzia come anche un paese relativamente piccolo come l'Estonia possa superare nazioni con economie più grandi quando si tratta di sfruttare al meglio la conoscenza per generare impatto. È interessante notare che paesi tradizionalmente considerati innovativi come la Svizzera (51,3) e il Regno Unito (50,8) si collocano dietro l'Estonia e gli Stati Uniti, il che suggerisce che l'efficacia con cui la conoscenza viene trasferita in risultati economici può variare indipendentemente dal livello di sviluppo tecnologico o dalla quantità di risorse investite in ricerca. La Singapore (50), un altro hub globale dell'innovazione, mostra anch'essa un punteggio relativamente alto, evidenziando la sua abilità di tradurre la conoscenza in impatto economico nonostante le dimensioni ridotte del paese. A metà della classifica si trovano paesi europei come la Romania (48,6), l'Ungheria (48,4) e la Slovacchia (48,2), che, pur non essendo tra i primi, mostrano una discreta capacità di utilizzare l'innovazione per stimolare la crescita economica. La Repubblica Ceca (48) segue da vicino, mentre paesi come la Danimarca (44,5), che è spesso in cima ad altre classifiche di innovazione, qui si trova leggermente più in basso. Questo può suggerire che, nonostante un solido ecosistema innovativo, non tutti i paesi riescono a tradurre la conoscenza in un impatto economico diretto. Paesi nordici come la Svezia (43,7), l'Irlanda (44,4) e la Finlandia (40,3), tradizionalmente ben posizionati nelle classifiche di innovazione, mostrano un leggero disallineamento rispetto al loro potenziale di Knowledge Impact, probabilmente a causa di dinamiche di trasferimento tecnologico e applicazione industriale meno efficaci rispetto ad altri. Allo stesso modo, la Germania (40,2), una delle economie più forti e tecnologicamente avanzate al mondo, non si colloca tra le prime posizioni, segnalando una sfida nel convertire l'innovazione in impatti economici diffusi. Paesi emergenti come la Corea del Sud (42,1) e la Cina (52,8) dimostrano invece un forte impatto della conoscenza, evidenziando come queste economie siano in grado di sfruttare al meglio i risultati della ricerca e sviluppo per rafforzare la loro competitività globale. In particolare, il fatto che la Cina abbia un punteggio simile a quello dell'Italia e superiore a quello della Svizzera riflette il grande investimento che il paese ha fatto nel campo della tecnologia e dell'innovazione. Tra i paesi che hanno ottenuto punteggi più bassi, si nota la presenza di nazioni in via di sviluppo o con economie meno diversificate, come il Vietnam (34,8), la Turchia (34,9) e l'India (30,4), che pur registrando progressi significativi nel campo dell'innovazione, faticano a ottenere un impatto economico proporzionale. Nazioni africane e sudamericane come la Kenya (21,6), il Perù (22,5) e l'Etiopia (21,6) si collocano tra le ultime posizioni, evidenziando le difficoltà strutturali e infrastrutturali che impediscono un utilizzo efficace delle risorse innovative. In generale, questi dati mostrano come il Knowledge Impact non dipenda unicamente dalla quantità di conoscenza prodotta o dall'investimento in ricerca e sviluppo, ma anche dalla capacità di trasformare l'innovazione in risultati tangibili e duraturi, come l'aumento della produttività, la competitività economica e il miglioramento della qualità della vita.

Il Knowledge impact tra il 2013 ed il 2022.  Il Global Innovation Index (GII) rappresenta una misura del potenziale innovativo dei Paesi, includendo diversi fattori come la capacità di tradurre conoscenza in risultati economici. I dati relativi al "knowledge impact" evidenziano l'evoluzione della capacità di vari Paesi di trasformare l'innovazione in impatti tangibili sull'economia e sulla società, tra il 2013 e il 2022. Il confronto tra questi anni rivela andamenti molto diversi, con alcuni Paesi che hanno registrato una crescita notevole, mentre altri hanno subito un forte declino. Alcuni dei Paesi con la crescita più marcata includono nazioni africane come la Costa d'Avorio (+2814,29%) e la Guinea (+900%), insieme a paesi emergenti come il Ruanda (+518,52%) e la Mongolia (+344%). Questo aumento può essere attribuito a politiche di sviluppo mirate e investimenti nell'istruzione e nelle infrastrutture tecnologiche, che hanno permesso di stimolare l'innovazione. In particolare, la Costa d'Avorio è passata da un punteggio molto basso (0,7 nel 2013) a un livello significativamente più alto (20,4 nel 2022), indicando un incremento notevole della sua capacità di generare e applicare conoscenze innovative. Il Ruanda è un esempio significativo di come l'innovazione possa essere un fattore cruciale per la crescita economica e sociale. Negli ultimi anni, il Paese ha investito pesantemente in tecnologie digitali e nell'istruzione, permettendo una crescita significativa nel knowledge impact, che si riflette nella crescita di oltre 500 punti percentuali. Paesi come Panama (+106,90%), Tunisia (+33,67%) e Lussemburgo (+25,00%) hanno registrato una crescita più moderata ma comunque positiva. Questi Paesi hanno probabilmente raggiunto un livello di maturità innovativa, ma continuano a beneficiare di investimenti costanti in settori chiave come l'istruzione superiore, la ricerca scientifica e le infrastrutture tecnologiche. La Tunisia, pur essendo un Paese nordafricano, ha una tradizione di innovazione nel settore tecnologico che ha permesso una crescita continua. Al contrario, alcuni Paesi hanno registrato una forte riduzione nel loro impatto della conoscenza. Tra questi spiccano nazioni come il Ghana (-64,21%), il Mozambico (-73,89%) e l'Angola (-87,76%). Questi cali possono essere attribuiti a vari fattori, tra cui l'instabilità politica, la mancanza di investimenti nelle infrastrutture tecnologiche e un sistema educativo in difficoltà. La situazione in Angola, con una riduzione drastica dell'87,76%, indica un netto peggioramento della capacità del Paese di produrre e applicare innovazioni, probabilmente a causa di problemi economici e politici. Anche Paesi con economie più avanzate come la Spagna (-22,72%) e la Germania (-14,65%) hanno visto una diminuzione nel loro knowledge impact. Questo può riflettere una fase di stagnazione o una difficoltà nel mantenere alti livelli di innovazione in un contesto economico globale sempre più competitivo. In generale, i dati mostrano una crescente polarizzazione tra Paesi in via di sviluppo, molti dei quali stanno migliorando la loro capacità di innovare, e Paesi più avanzati che stanno affrontando difficoltà nel mantenere la loro posizione di leader nell'innovazione. Le ragioni alla base di queste tendenze sono complesse e comprendono fattori economici, politici e sociali, ma la chiave per la crescita sostenibile rimane l'investimento in istruzione, ricerca e sviluppo tecnologico.

Conclusioni. Il valore medio del knowledge impact è diminuito tra il 2013 ed il 2022 in media per i paesi considerati da un ammontare di 33,80 unità fino ad un valore di 27,86 unità ovvero pari ad un ammontare di -17,57%. I top performers ovvero i paesi per i quali il valore del knowledge impact è cresciuto significativamente tra il 2013 ed il 2022 sono: Costa d’Avorio con +2814,29%, Guinea con +900,00%, Ruanda con +518,52%, Mongolia con +344,00%, Togo con +220,00%. I paesi worse performers ovvero i paesi nei quali il valore del knowledge impact è diminuito tra il 2013 ed il 2022 sono: Mali con -63,78%, Ghana con -64,12%, Mozambico con -73,89%, Yemen con -86,30%, Angola con -87,67%.




Reference: Global Innovation Index

Link: https://www.wipo.int/web/global-innovation-index


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