La variabile Knowledge
Impact nel contesto del Global Innovation Index (GII) misura l'effetto che
l'innovazione e la conoscenza generata hanno sull'economia e la società. Si
tratta di un indicatore che valuta come i risultati della ricerca, della tecnologia
e dell'innovazione influenzino concretamente lo sviluppo economico e sociale di
un paese, andando oltre la semplice creazione di nuove conoscenze. Include
aspetti come la capacità di trasformare la ricerca e sviluppo in prodotti,
servizi e processi che generano valore aggiunto. Questa variabile si concentra
su elementi come la diffusione delle conoscenze, il loro impatto su settori
industriali e la loro capacità di generare vantaggi economici attraverso
l'aumento della produttività e delle esportazioni di beni e servizi ad alta tecnologia.
In pratica, Knowledge Impact indica quanto efficacemente un paese riesce a
sfruttare l'innovazione per migliorare le proprie performance economiche e
creare un ambiente favorevole alla crescita sostenibile. Nel GII, questa
variabile è fondamentale per comprendere come l'innovazione non si limiti alla
fase di ideazione o sviluppo, ma si estenda al suo utilizzo concreto,
contribuendo al benessere generale, alla competitività internazionale e al
progresso tecnologico. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il
2022.
Il
Knowledge Impact nel 2022. I
dati relativi al Knowledge Impact del 2022, parte del Global Innovation Index,
mostrano una distribuzione interessante tra diversi paesi in termini di come
l'innovazione e la conoscenza generata si traducono in effetti economici e
sociali concreti. Osservando le performance globali, emerge che l'Estonia, con
un punteggio di 55,5, guida la classifica, seguita da potenze economiche come
gli Stati Uniti (55) e la Cina (52,8), che condividono il punteggio con
l'Italia. Questo evidenzia come anche un paese relativamente piccolo come
l'Estonia possa superare nazioni con economie più grandi quando si tratta di
sfruttare al meglio la conoscenza per generare impatto. È interessante notare
che paesi tradizionalmente considerati innovativi come la Svizzera (51,3) e il
Regno Unito (50,8) si collocano dietro l'Estonia e gli Stati Uniti, il che
suggerisce che l'efficacia con cui la conoscenza viene trasferita in risultati
economici può variare indipendentemente dal livello di sviluppo tecnologico o
dalla quantità di risorse investite in ricerca. La Singapore (50), un altro hub
globale dell'innovazione, mostra anch'essa un punteggio relativamente alto,
evidenziando la sua abilità di tradurre la conoscenza in impatto economico
nonostante le dimensioni ridotte del paese. A metà della classifica si trovano
paesi europei come la Romania (48,6), l'Ungheria (48,4) e la Slovacchia (48,2),
che, pur non essendo tra i primi, mostrano una discreta capacità di utilizzare
l'innovazione per stimolare la crescita economica. La Repubblica Ceca (48)
segue da vicino, mentre paesi come la Danimarca (44,5), che è spesso in cima ad
altre classifiche di innovazione, qui si trova leggermente più in basso. Questo
può suggerire che, nonostante un solido ecosistema innovativo, non tutti i paesi
riescono a tradurre la conoscenza in un impatto economico diretto. Paesi
nordici come la Svezia (43,7), l'Irlanda (44,4) e la Finlandia (40,3),
tradizionalmente ben posizionati nelle classifiche di innovazione, mostrano un
leggero disallineamento rispetto al loro potenziale di Knowledge Impact,
probabilmente a causa di dinamiche di trasferimento tecnologico e applicazione
industriale meno efficaci rispetto ad altri. Allo stesso modo, la Germania
(40,2), una delle economie più forti e tecnologicamente avanzate al mondo, non
si colloca tra le prime posizioni, segnalando una sfida nel convertire
l'innovazione in impatti economici diffusi. Paesi emergenti come la Corea del
Sud (42,1) e la Cina (52,8) dimostrano invece un forte impatto della
conoscenza, evidenziando come queste economie siano in grado di sfruttare al
meglio i risultati della ricerca e sviluppo per rafforzare la loro
competitività globale. In particolare, il fatto che la Cina abbia un punteggio
simile a quello dell'Italia e superiore a quello della Svizzera riflette il
grande investimento che il paese ha fatto nel campo della tecnologia e
dell'innovazione. Tra i paesi che hanno ottenuto punteggi più bassi, si nota la
presenza di nazioni in via di sviluppo o con economie meno diversificate, come
il Vietnam (34,8), la Turchia (34,9) e l'India (30,4), che pur registrando
progressi significativi nel campo dell'innovazione, faticano a ottenere un
impatto economico proporzionale. Nazioni africane e sudamericane come la Kenya
(21,6), il Perù (22,5) e l'Etiopia (21,6) si collocano tra le ultime posizioni,
evidenziando le difficoltà strutturali e infrastrutturali che impediscono un
utilizzo efficace delle risorse innovative. In generale, questi dati mostrano
come il Knowledge Impact non dipenda unicamente dalla quantità di conoscenza
prodotta o dall'investimento in ricerca e sviluppo, ma anche dalla capacità di
trasformare l'innovazione in risultati tangibili e duraturi, come l'aumento
della produttività, la competitività economica e il miglioramento della qualità
della vita.
Il Knowledge impact tra il 2013 ed il 2022. Il Global Innovation Index (GII) rappresenta una misura del potenziale innovativo dei Paesi, includendo diversi fattori come la capacità di tradurre conoscenza in risultati economici. I dati relativi al "knowledge impact" evidenziano l'evoluzione della capacità di vari Paesi di trasformare l'innovazione in impatti tangibili sull'economia e sulla società, tra il 2013 e il 2022. Il confronto tra questi anni rivela andamenti molto diversi, con alcuni Paesi che hanno registrato una crescita notevole, mentre altri hanno subito un forte declino. Alcuni dei Paesi con la crescita più marcata includono nazioni africane come la Costa d'Avorio (+2814,29%) e la Guinea (+900%), insieme a paesi emergenti come il Ruanda (+518,52%) e la Mongolia (+344%). Questo aumento può essere attribuito a politiche di sviluppo mirate e investimenti nell'istruzione e nelle infrastrutture tecnologiche, che hanno permesso di stimolare l'innovazione. In particolare, la Costa d'Avorio è passata da un punteggio molto basso (0,7 nel 2013) a un livello significativamente più alto (20,4 nel 2022), indicando un incremento notevole della sua capacità di generare e applicare conoscenze innovative. Il Ruanda è un esempio significativo di come l'innovazione possa essere un fattore cruciale per la crescita economica e sociale. Negli ultimi anni, il Paese ha investito pesantemente in tecnologie digitali e nell'istruzione, permettendo una crescita significativa nel knowledge impact, che si riflette nella crescita di oltre 500 punti percentuali. Paesi come Panama (+106,90%), Tunisia (+33,67%) e Lussemburgo (+25,00%) hanno registrato una crescita più moderata ma comunque positiva. Questi Paesi hanno probabilmente raggiunto un livello di maturità innovativa, ma continuano a beneficiare di investimenti costanti in settori chiave come l'istruzione superiore, la ricerca scientifica e le infrastrutture tecnologiche. La Tunisia, pur essendo un Paese nordafricano, ha una tradizione di innovazione nel settore tecnologico che ha permesso una crescita continua. Al contrario, alcuni Paesi hanno registrato una forte riduzione nel loro impatto della conoscenza. Tra questi spiccano nazioni come il Ghana (-64,21%), il Mozambico (-73,89%) e l'Angola (-87,76%). Questi cali possono essere attribuiti a vari fattori, tra cui l'instabilità politica, la mancanza di investimenti nelle infrastrutture tecnologiche e un sistema educativo in difficoltà. La situazione in Angola, con una riduzione drastica dell'87,76%, indica un netto peggioramento della capacità del Paese di produrre e applicare innovazioni, probabilmente a causa di problemi economici e politici. Anche Paesi con economie più avanzate come la Spagna (-22,72%) e la Germania (-14,65%) hanno visto una diminuzione nel loro knowledge impact. Questo può riflettere una fase di stagnazione o una difficoltà nel mantenere alti livelli di innovazione in un contesto economico globale sempre più competitivo. In generale, i dati mostrano una crescente polarizzazione tra Paesi in via di sviluppo, molti dei quali stanno migliorando la loro capacità di innovare, e Paesi più avanzati che stanno affrontando difficoltà nel mantenere la loro posizione di leader nell'innovazione. Le ragioni alla base di queste tendenze sono complesse e comprendono fattori economici, politici e sociali, ma la chiave per la crescita sostenibile rimane l'investimento in istruzione, ricerca e sviluppo tecnologico.
Conclusioni.
Il
valore medio del knowledge impact è diminuito tra il 2013 ed il 2022 in media
per i paesi considerati da un ammontare di 33,80 unità fino ad un valore di
27,86 unità ovvero pari ad un ammontare di -17,57%. I top performers ovvero i
paesi per i quali il valore del knowledge impact è cresciuto significativamente
tra il 2013 ed il 2022 sono: Costa d’Avorio con +2814,29%, Guinea con +900,00%,
Ruanda con +518,52%, Mongolia con +344,00%, Togo con +220,00%. I paesi worse
performers ovvero i paesi nei quali il valore del knowledge impact è diminuito
tra il 2013 ed il 2022 sono: Mali con -63,78%, Ghana con -64,12%, Mozambico con
-73,89%, Yemen con -86,30%, Angola con -87,67%.
Reference: Global Innovation Index
Link: https://www.wipo.int/web/global-innovation-index
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