La variabile misura il valore dei certificati ISO 14001 in relazione al Prodotto Interno Lordo (PIL) di un Paese, calcolato a parità di potere d'acquisto (PPP, Purchasing Power Parity) per miliardo di dollari. L'ISO 14001 è uno standard internazionale per la gestione ambientale, che stabilisce criteri per creare un sistema di gestione volto a migliorare le prestazioni ambientali delle organizzazioni. Un numero maggiore di certificati indica un impegno più diffuso da parte delle aziende verso pratiche sostenibili e una gestione responsabile dell'impatto ambientale. Questo indicatore serve a valutare l'efficacia e la diffusione delle politiche ambientali in un Paese, nonché il grado di consapevolezza e attuazione delle pratiche sostenibili da parte delle aziende. Rapportare il numero di certificati al PIL (PPP) consente di tenere conto delle dimensioni economiche del Paese, fornendo una misura standardizzata e comparabile a livello globale. Un Paese con un alto valore di questa variabile ha un'economia in cui le aziende adottano più frequentemente sistemi di gestione ambientale certificati, rispetto alle dimensioni della sua economia. In termini di innovazione, un alto valore in questo indicatore può suggerire che il Paese sta facendo progressi significativi nell'integrare sostenibilità e innovazione, migliorando al contempo la competitività globale attraverso pratiche aziendali rispettose dell'ambiente. Questo indicatore è quindi un riflesso della capacità di un'economia di coniugare crescita economica e responsabilità ambientale.
Le
certificazioni ISO 14001 nel Global Innovation Index nel 2022. L'analisi dei dati
relativi alla densità dei certificati ambientali ISO 14001 in rapporto al PIL a
parità di potere d'acquisto (PPP$) per l'anno 2023 rivela un quadro globale
molto variegato e interessante. Il certificato ISO 14001 rappresenta uno standard
internazionale per i sistemi di gestione ambientale, mirato a migliorare
l'efficienza e la sostenibilità delle attività aziendali. Analizzando i dati
relativi a questo certificato in vari Paesi, possiamo individuare differenze
significative nell'adozione delle pratiche di gestione ambientale in relazione
alla loro capacità economica. Questa analisi ci permette di esplorare la
relazione tra sostenibilità ambientale e sviluppo economico, nonché il livello
di maturità di diversi sistemi industriali e nazionali riguardo l'integrazione
di politiche ambientali. In testa alla classifica troviamo Bosnia ed
Erzegovina, con un valore di 100 certificati ISO 14001 per miliardo di PPP$.
Questo dato sottolinea l'impegno significativo del Paese nel promuovere
standard di gestione ambientale elevati, nonostante la sua economia
relativamente piccola. Bosnia ed Erzegovina si distingue rispetto a molte altre
economie europee e mondiali per l'alta densità di certificati, indicando una
forte attenzione alla sostenibilità. Questo risultato potrebbe essere collegato
a iniziative locali o a politiche che incentivano l'adozione di pratiche
ambientali sostenibili, forse legate a requisiti di adesione o di prossimità
all'Unione Europea, che ha normative ambientali stringenti. Un altro aspetto
potrebbe riguardare il ruolo del settore industriale, che spesso adotta sistemi
di gestione ambientale certificati per migliorare l'efficienza e garantire
l'accesso a mercati esteri con standard elevati. Serbia, Bulgaria, Montenegro e
Macedonia del Nord seguono Bosnia ed Erzegovina con valori rispettivamente di
79,3, 77,3, 76,3 e 68,1. Anche in questi Paesi balcanici si nota una diffusione
rilevante dei certificati ISO 14001. L'adozione di standard ambientali
certificati potrebbe essere guidata da vari fattori, tra cui la necessità di
attrarre investimenti esteri, il miglioramento dell'immagine aziendale e la
crescente consapevolezza ambientale sia a livello di imprese che di
consumatori. Inoltre, l'adozione di certificati ISO 14001 è spesso un requisito
per accedere a mercati internazionali più regolamentati, come quello europeo. La
presenza di Paesi come Estonia, Slovacchia, Croazia e Repubblica Ceca nelle
posizioni successive con valori tra 64 e 57,4 indica che anche nell'Europa
centrale e settentrionale l'attenzione alla gestione ambientale è piuttosto
alta. Questi Paesi, che fanno parte o sono vicini all'Unione Europea, hanno
beneficiato di politiche comunitarie che incentivano pratiche sostenibili e
certificazioni internazionali. L'integrazione economica con i Paesi dell'UE, in
cui la normativa ambientale è avanzata, ha probabilmente spinto queste nazioni
ad adottare standard elevati per rimanere competitivi a livello commerciale. Interessante
è la posizione dell'Italia, che con un valore di 44,9 certificati per miliardo
di PPP$ si colloca in una posizione intermedia tra i Paesi europei. Pur avendo
un'economia avanzata e industrializzata, l'Italia sembra presentare un'adozione
dei certificati ISO 14001 leggermente inferiore rispetto ad altre economie
europee. Ciò potrebbe essere dovuto a diversi fattori, tra cui la
frammentazione del tessuto industriale italiano, caratterizzato da una
prevalenza di piccole e medie imprese, che potrebbero avere maggiori difficoltà
nell'implementare sistemi di gestione ambientale certificati rispetto a grandi
multinazionali. Tuttavia, l'impegno per la sostenibilità sta crescendo anche in
Italia, in parte grazie agli incentivi pubblici e all'aumento della domanda da
parte dei consumatori di prodotti e servizi più ecologici. Proseguendo
l'analisi, si osserva che la Cina, una delle principali economie mondiali, ha
un valore di 42,9. Questo dato riflette un'interessante evoluzione nella
politica ambientale cinese. Negli ultimi anni, la Cina ha investito molto nella
sostenibilità, sia a livello di politiche governative che di iniziative
industriali. Tuttavia, la vastità dell'economia cinese e la rapidità della
crescita industriale possono spiegare il motivo per cui il numero di
certificati ISO 14001 in proporzione al PIL PPP non è elevatissimo. Nonostante
ciò, la Cina rappresenta un caso notevole di un Paese che sta cercando di
coniugare crescita economica con pratiche di gestione ambientale più rigorose. Scorrendo
la classifica, troviamo economie avanzate come il Regno Unito (24,6), la
Norvegia (24,6) e la Svizzera (22,3) con valori relativamente bassi. Questo
dato potrebbe sembrare sorprendente considerando il forte impegno ambientale di
questi Paesi. Tuttavia, una spiegazione plausibile è che, in questi contesti,
molte aziende potrebbero adottare standard ambientali elevati senza
necessariamente richiedere la certificazione ISO 14001. In Paesi con una forte
regolamentazione interna e una cultura della sostenibilità, molte imprese
seguono pratiche avanzate di gestione ambientale anche senza formalizzare tali
pratiche attraverso certificazioni internazionali. La presenza di altri
standard nazionali o europei può inoltre competere con l'adozione diffusa della
ISO 14001. Un altro elemento interessante da considerare è la posizione
relativamente bassa di Paesi come gli Stati Uniti (1 certificato per miliardo
di PPP$), il Canada (2,7) e l'Australia (14). Sebbene queste siano economie
altamente sviluppate, la bassa densità di certificati ISO 14001 potrebbe essere
dovuta alla predominanza di altri standard ambientali o di gestione, o a una
minore enfasi sulle certificazioni formali rispetto a quanto avviene in altre
parti del mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, le aziende potrebbero essere
più inclini a seguire standard ambientali personalizzati o settoriali piuttosto
che ottenere una certificazione specifica come l'ISO 14001. Sul lato opposto
della classifica troviamo Paesi come Burundi (2,6), Mozambico (2,1), Botswana
(1,7) e molti altri Paesi in via di sviluppo con valori molto bassi, spesso
inferiori a 2 certificati per miliardo di PPP$. Questo non è sorprendente, dato
che molte di queste nazioni stanno ancora sviluppando le loro infrastrutture
economiche e industriali, e l'adozione di standard di gestione ambientale certificati
può non essere una priorità rispetto a sfide economiche e sociali più
immediate. In molti di questi contesti, l'implementazione di sistemi di
gestione ambientale potrebbe essere ostacolata da una mancanza di risorse,
conoscenze tecniche o incentivi economici. Tuttavia, è possibile che con il
miglioramento delle condizioni economiche e l'accesso a nuovi mercati, questi
Paesi inizieranno a dare maggiore importanza alla certificazione ISO 14001. In
sintesi, l'analisi dei dati relativi alla diffusione dei certificati ISO 14001
rivela diverse tendenze chiave. I Paesi con una maggiore densità di certificati
tendono a essere nazioni europee o balcaniche, che, pur avendo economie meno
sviluppate rispetto a giganti come Stati Uniti o Cina, mostrano un impegno significativo
verso la sostenibilità. Le economie avanzate hanno spesso una minore densità di
certificati, ma questo potrebbe riflettere la presenza di altre forme di
gestione ambientale o di standard interni piuttosto che una mancanza di
impegno. Infine, nei Paesi in via di sviluppo, la bassa adozione di certificati
ISO 14001 indica che l'implementazione di sistemi di gestione ambientale
certificati potrebbe non essere ancora una priorità, sebbene questa tendenza
potrebbe cambiare con il progresso economico e una maggiore integrazione nei
mercati globali.
Le
certificazioni ISO 14001 nel Global Innovation Index tra il 2013 ed il 2022. L'analisi
dei dati relativi ai certificati ambientali ISO 14001 per miliardo di PIL a
parità di potere d'acquisto (PPP$) evidenzia una notevole variazione nella
diffusione di questi certificati tra il 2013 e il 2022. Il certificato ISO
14001 rappresenta uno standard internazionale per la gestione ambientale che
aiuta le organizzazioni a migliorare la sostenibilità delle loro operazioni e a
ridurre l'impatto ambientale. I cambiamenti nella densità di questi certificati
in relazione all'economia di ciascun Paese sono un indicatore rilevante
dell'adozione di pratiche sostenibili e della crescente consapevolezza
ambientale. Uno dei casi più sorprendenti è quello del Ghana, che ha registrato
un aumento del 2300%, passando da 0,1 a 2,4 certificati per miliardo di PIL.
Questo incremento dimostra una crescita esponenziale nell'adozione di sistemi
di gestione ambientale certificati. Anche se il valore assoluto rimane basso
rispetto ai Paesi con economie più sviluppate, l'aumento è comunque
significativo e riflette un interesse crescente verso la sostenibilità e la
gestione ambientale in Ghana. Questo cambiamento potrebbe essere il risultato
di iniziative governative o internazionali volte a promuovere pratiche di sviluppo
sostenibile, soprattutto in contesti economici emergenti come quello ghanese. Un
altro Paese che ha mostrato un aumento straordinario è l'Albania, che ha visto
una crescita del 678,13%, con un passaggio da 3,2 a 24,9 certificati per
miliardo di PIL. L'Albania ha probabilmente beneficiato di pressioni
internazionali e della vicinanza all'Unione Europea, che ha standard ambientali
molto rigidi. L'adozione di politiche di gestione ambientale può essere anche
parte di una strategia per attrarre investimenti esteri, poiché le imprese
internazionali tendono a preferire operare in Paesi con regolamentazioni ambientali
chiare e ben gestite. Mali e Giamaica hanno registrato rispettivamente
incrementi del 366,67% e del 296,3%, indicando anch'essi un miglioramento
nell'adozione delle pratiche di gestione ambientale. In Paesi come il Mali,
dove lo sviluppo economico è ancora in una fase iniziale, questi dati
suggeriscono che anche le economie meno sviluppate stanno iniziando a prendere
sul serio la sostenibilità. Tuttavia, l'aumento in Paesi come la Giamaica
potrebbe essere spiegato dall'impegno del settore turistico, che è molto
sensibile alle questioni ambientali e potrebbe essere stato incentivato a
ottenere certificazioni per migliorare la propria reputazione a livello
internazionale. Anche Paesi come Bielorussia, Qatar, Marocco e Oman hanno
mostrato notevoli aumenti nella densità dei certificati ISO 14001, con
percentuali di crescita che variano tra il 200% e il 280%. Questi Paesi hanno
probabilmente adottato normative più rigorose o hanno avviato programmi di
sviluppo sostenibile, spinti da una combinazione di pressioni esterne, come gli
accordi internazionali sul clima, e dalla necessità di rendere più sostenibili
i loro settori industriali. In particolare, Qatar e Oman, che dipendono
fortemente dall'industria petrolifera e del gas, potrebbero aver cercato di
migliorare la loro immagine internazionale attraverso l'adozione di pratiche
ambientali più responsabili. Al contrario, alcuni Paesi hanno mostrato una
riduzione significativa nella densità dei certificati ISO 14001. Tra questi,
spiccano Paesi come la Corea del Sud (-72,39%), il Giappone (-59,88%), il
Canada (-69,32%) e Singapore (-68,68%). Una possibile spiegazione per questa
tendenza potrebbe essere che in questi Paesi molte aziende abbiano già
implementato le pratiche di gestione ambientale necessarie e non vedano più la
certificazione ISO 14001 come una priorità. Potrebbe anche esserci una
competizione tra diversi standard di certificazione, con alcune aziende che
optano per alternative nazionali o settoriali, riducendo così la diffusione
della ISO 14001. Inoltre, le economie molto sviluppate potrebbero concentrarsi
su altri aspetti della gestione ambientale, come l'innovazione tecnologica e
l'efficienza energetica, piuttosto che su certificazioni specifiche. Un altro
esempio notevole di declino è rappresentato dalla Romania e dalla Repubblica
Ceca, che hanno visto riduzioni del 44,6% e del 42,6%, rispettivamente. Anche
Paesi come Italia (-48,27%) e Spagna (-49,83%) hanno registrato notevoli cali.
Questi dati possono indicare una minore necessità percepita di ottenere la
certificazione ISO 14001, soprattutto se le normative interne o comunitarie
offrono già forti incentivi a migliorare le pratiche ambientali. Inoltre, la
presenza di normative europee che forniscono quadri normativi completi potrebbe
aver ridotto la dipendenza da certificazioni specifiche come l'ISO 14001. Un
altro gruppo di Paesi con significativi cali include gli Stati Uniti (-58,33%)
e la Svizzera (-57,28%). Nonostante siano economie altamente sviluppate,
l'adozione della certificazione ISO 14001 è diminuita drasticamente. Negli
Stati Uniti, per esempio, il calo potrebbe essere attribuito a un contesto
normativo più flessibile in ambito ambientale o alla preferenza per standard
interni. Inoltre, il settore privato negli Stati Uniti potrebbe avere un focus
maggiore sull'innovazione e meno sulla certificazione, preferendo investire in
tecnologie sostenibili piuttosto che in standard di gestione ambientale. Il
caso della Svezia, che ha registrato un calo del 61,02%, è particolarmente
sorprendente considerando l'immagine del Paese come leader mondiale nella
sostenibilità. Anche qui, è possibile che le aziende svedesi abbiano optato per
altri standard o abbiano già raggiunto livelli di gestione ambientale tali da
non necessitare ulteriori certificazioni. Infine, vale la pena menzionare Paesi
come l'Estonia (-36,00%) e la Lettonia (-37,55%), che hanno registrato
riduzioni significative. Questi Paesi, pur avendo una forte spinta verso la
modernizzazione economica e l'adozione di pratiche sostenibili, potrebbero
essere stati influenzati da questioni economiche o da una saturazione del
mercato della certificazione. È possibile che le aziende che avevano bisogno
della certificazione ISO 14001 l'abbiano già ottenuta negli anni precedenti,
portando a una riduzione della domanda di nuove certificazioni. In conclusione,
l'analisi dei dati sui certificati ISO 14001 tra il 2013 e il 2022 mostra una
vasta gamma di variazioni tra Paesi e regioni. Mentre molti Paesi in via di
sviluppo hanno mostrato una crescita impressionante nell'adozione di questi
standard, molte economie avanzate hanno registrato un calo significativo.
Questo riflette sia l'evoluzione delle normative ambientali sia la maturità dei
sistemi di gestione ambientale in ciascun Paese. Mentre per alcuni Paesi
ottenere la certificazione rimane una priorità per migliorare la loro immagine
e attrarre investimenti, per altri la certificazione ISO 14001 è stata
sostituita da altre strategie o standard.
Politiche
economiche. La
promozione della certificazione ISO 14001 in relazione al Prodotto Interno
Lordo (PIL) a parità di potere d'acquisto (PPP$) richiede un insieme di
politiche economiche integrate e mirate che favoriscano l'adozione di standard
ambientali da parte delle imprese. La certificazione ISO 14001 è uno standard
internazionale riconosciuto che fornisce un framework per i sistemi di gestione
ambientale, aiutando le organizzazioni a ridurre il loro impatto sull'ambiente
e a migliorare le prestazioni operative attraverso una gestione più efficiente
delle risorse. Un'adozione diffusa di questo standard può portare benefici sia
alle imprese che all'intera economia, migliorando la sostenibilità, riducendo i
costi operativi e aumentando la competitività sul mercato globale. Per
promuovere la diffusione di questa certificazione, i governi e le istituzioni
devono implementare una serie di politiche economiche che incentivino le
imprese a perseguire l'obiettivo della sostenibilità ambientale. Una delle
prime misure che i governi possono adottare è la creazione di incentivi fiscali
per le imprese che implementano la certificazione ISO 14001. Le agevolazioni
fiscali possono assumere diverse forme, come crediti d'imposta, deduzioni
fiscali o esenzioni per le aziende che adottano standard di gestione ambientale
certificati. Questo tipo di politica economica riduce il costo iniziale per le
imprese, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI), che potrebbero
trovare difficile sostenere i costi di implementazione della certificazione. In
questo modo, i governi possono promuovere l'adozione dello standard ISO 14001
in settori strategici dell'economia e facilitare il raggiungimento di obiettivi
di sostenibilità a livello nazionale. Oltre agli incentivi fiscali, i governi
possono introdurre programmi di finanziamento agevolato per le imprese che
desiderano ottenere la certificazione ISO 14001. Questi programmi potrebbero
includere prestiti a tasso zero o a tasso ridotto per le imprese che investono
in sistemi di gestione ambientale e in tecnologie ecologiche. In particolare, i
governi potrebbero collaborare con banche pubbliche o private per creare fondi
speciali dedicati a promuovere pratiche sostenibili nelle imprese. Questi
strumenti finanziari non solo faciliterebbero l'accesso ai capitali necessari
per l'adozione dello standard ISO 14001, ma contribuirebbero anche a rafforzare
l'impegno delle imprese nel lungo termine per il miglioramento delle loro
performance ambientali. Un altro approccio efficace per incentivare l'adozione
della certificazione ISO 14001 è l'introduzione di normative ambientali più
stringenti, in cui il rispetto di standard di gestione ambientale certificati
diventa obbligatorio per determinati settori industriali o per le imprese che
operano in ambiti specifici. Ad esempio, il governo potrebbe stabilire che
tutte le aziende del settore manifatturiero o energetico debbano ottenere la
certificazione ISO 14001 entro un determinato periodo di tempo. Questo tipo di
regolamentazione può essere combinato con un periodo di transizione che
consenta alle imprese di adattarsi e prepararsi a soddisfare i nuovi requisiti
senza subire impatti economici troppo gravosi. Tale approccio normativo
stimolerebbe un aumento significativo delle certificazioni, specialmente nei
settori più inquinanti, e migliorerebbe la sostenibilità complessiva
dell'economia nazionale. Le politiche economiche volte a promuovere la
diffusione della certificazione ISO 14001 possono includere anche il
rafforzamento delle partnership pubblico-private. Il governo può lavorare a
stretto contatto con associazioni industriali, camere di commercio,
organizzazioni non governative (ONG) e istituzioni accademiche per
sensibilizzare le imprese sui benefici della certificazione ISO 14001. Queste
collaborazioni potrebbero portare allo sviluppo di programmi di formazione
specifici per i dirigenti e i responsabili aziendali sulle pratiche di gestione
ambientale e sull'implementazione dello standard ISO 14001. Offrendo formazione
e consulenza tecnica, il governo può aiutare le imprese a superare eventuali
barriere tecniche o di conoscenza che impediscono loro di adottare standard
ambientali certificati. Inoltre, la collaborazione tra pubblico e privato può
facilitare lo scambio di best practices tra le aziende e contribuire a creare
una cultura aziendale più orientata alla sostenibilità. Un'altra strategia
economica utile è l'inclusione della certificazione ISO 14001 nei criteri per
l'accesso a gare d'appalto pubbliche o per ottenere contratti con il governo.
Questo tipo di misura garantirebbe che solo le aziende che soddisfano
determinati standard ambientali possano competere per fornire beni e servizi al
settore pubblico. Una politica di questo tipo potrebbe avere un impatto
significativo, in quanto il settore pubblico rappresenta una fetta importante
dell'economia in molti Paesi. L'inclusione di criteri ambientali nelle gare
d'appalto stimolerebbe le imprese a perseguire la certificazione ISO 14001 per
migliorare le loro opportunità di business, portando a un aumento della
competitività tra le aziende e, di conseguenza, a una maggiore adozione di pratiche
sostenibili. Parallelamente, i governi possono incentivare il settore privato a
richiedere la certificazione ISO 14001 attraverso campagne di sensibilizzazione
pubblica e programmi di etichettatura ambientale. Le campagne di marketing
ambientale, che promuovono i vantaggi di consumare prodotti e servizi offerti
da aziende certificate ISO 14001, possono aumentare la domanda di beni e
servizi sostenibili da parte dei consumatori. L'etichettatura ambientale, che
identifica chiaramente i prodotti conformi a standard di sostenibilità, può
influenzare positivamente le decisioni di acquisto e creare un vantaggio
competitivo per le aziende certificate. Inoltre, queste campagne possono anche
spingere le imprese che ancora non hanno adottato lo standard ISO 14001 a
farlo, per evitare di perdere quote di mercato rispetto ai concorrenti più
sostenibili. Le politiche economiche possono anche includere un rafforzamento
degli accordi internazionali sul clima e sugli standard ambientali. Il rispetto
di normative ambientali internazionali più rigorose può spingere le imprese ad
adottare la certificazione ISO 14001 per mantenere la conformità con le leggi e
le regolamentazioni. I governi possono lavorare per inserire la certificazione
ISO 14001 all'interno dei quadri normativi delle organizzazioni internazionali,
rendendola una condizione necessaria per operare sui mercati globali. In questo
modo, le aziende che intendono espandersi a livello internazionale saranno
motivate a ottenere la certificazione per accedere a nuovi mercati e rispettare
le leggi locali. Un'ulteriore misura politica potrebbe essere rappresentata
dall'incentivazione dell'adozione della certificazione ISO 14001 attraverso
programmi di responsabilità sociale d'impresa (CSR). I governi potrebbero
riconoscere e premiare le aziende che si distinguono per le loro prestazioni
ambientali attraverso certificati di eccellenza, sgravi fiscali aggiuntivi o
visibilità su piattaforme istituzionali. Questo tipo di riconoscimento non solo
valorizza le aziende che adottano pratiche sostenibili, ma le incentiva a
continuare su questa strada, stimolando al contempo la concorrenza virtuosa tra
le imprese. Infine, per garantire che le politiche economiche promuovano
effettivamente l'adozione della certificazione ISO 14001, i governi devono
anche sviluppare meccanismi di monitoraggio e valutazione delle prestazioni
ambientali delle imprese. L'introduzione di indicatori di performance
ambientale chiari e misurabili può aiutare a monitorare i progressi fatti dalle
aziende e a identificare le aree in cui è necessario un ulteriore intervento.
Inoltre, i governi possono collaborare con le imprese per sviluppare strumenti
di reporting che consentano una comunicazione trasparente delle performance
ambientali, migliorando la rendicontazione delle attività sostenibili. In sintesi,
le politiche economiche per promuovere la certificazione ISO 14001 devono
essere integrate e multifattoriali. Incentivi fiscali, finanziamenti agevolati,
normative stringenti, collaborazioni pubblico-private, criteri ambientali negli
appalti pubblici, etichettatura ambientale e campagne di sensibilizzazione sono
tutte misure che possono contribuire a incrementare la diffusione della
certificazione ISO 14001. Queste politiche non solo favoriscono una maggiore
sostenibilità ambientale, ma migliorano anche la competitività delle imprese
sul mercato globale, creando un contesto economico più verde e responsabile.
Conclusioni.
Il
valore della variabile analizzata è diminuito significativamente in media dal
2013 al 2022 passando da un ammontare di 18,88 fino ad un valore di 15,92
ovvero un ammontare pari a -15,69%. Vi sono dei paesi nei quali tale valore è
cresciuto significativamente nel periodo considerato ovvero il Ghana con
+2300,00%, l’Albania con 678,13%, il Mali con +366,67%, la Giamaica con
+296,305, la Bielorussia con +280,65%. Vi sono anche dei paesi nei quali tale
valore è diminuito ovvero l’Armenia con -68,75%, il Canada con -69,32%, la
Corea del Sud con -72,39%, la Repubblica Domenicana con -76,47% e Zambia con
-76,47%.
Countries |
2013 |
2022 |
Var Ass |
Var Per |
|
Top Players |
Ghana |
0,1 |
2,4 |
2,3 |
2300,00 |
Albania |
3,2 |
24,9 |
21,7 |
678,13 |
|
Mali |
0,3 |
1,4 |
1,1 |
366,67 |
|
Jamaica |
2,7 |
10,7 |
8 |
296,30 |
|
Belarus |
3,1 |
11,8 |
8,7 |
280,65 |
|
Worse Players |
Armenia |
1,6 |
0,5 |
-1,1 |
-68,75 |
Canada |
8,8 |
2,7 |
-6,1 |
-69,32 |
|
Korea, Rep. |
53,6 |
14,8 |
-38,8 |
-72,39 |
|
Dominican Republic |
3,4 |
0,8 |
-2,6 |
-76,47 |
|
Zambia |
3,4 |
0,8 |
-2,6 |
-76,47 |
Nessun commento:
Posta un commento