Nel Global Innovation
Index (GII), "Knowledge Absorption" si riferisce alla capacità di un
paese o di un'organizzazione di acquisire, incorporare e utilizzare conoscenze
generate internamente o esternamente per migliorare la propria capacità di
innovare. Questa componente è cruciale perché determina come un'economia può
assorbire nuove tecnologie, idee e know-how dall'esterno, e applicarle in modo
efficace per favorire lo sviluppo economico e tecnologico. La "Knowledge
Absorption" comprende vari aspetti, come l'importazione di tecnologia
attraverso investimenti diretti esteri, licenze tecnologiche e collaborazioni
internazionali. Inoltre, l'assorbimento di conoscenze è favorito dalle
interazioni tra imprese locali e straniere, che possono portare a trasferimenti
tecnologici e all'adozione di pratiche innovative. Anche il ruolo delle
istituzioni educative e di ricerca è rilevante in quanto possono contribuire a
formare una forza lavoro qualificata e facilitare il trasferimento di
conoscenze. Nel contesto del GII, la capacità di un paese di assorbire
conoscenze è un indicatore fondamentale della sua competitività globale.
Economie con elevate capacità di assorbimento delle conoscenze tendono a
beneficiare maggiormente della globalizzazione, sfruttando le reti
internazionali per accelerare il loro sviluppo. I paesi che investono in
infrastrutture educative e tecnologiche e che creano ambienti favorevoli alla
collaborazione internazionale sono in genere quelli che mostrano i maggiori
progressi in termini di innovazione. In sintesi, l’assorbimento della
conoscenza è un pilastro essenziale per costruire un’economia innovativa e
resiliente. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il 2022.
L’assorbimento
di conoscenza a livello globale nel 2022. L'assorbimento della
conoscenza (knowledge absorption) è un indicatore chiave per valutare la
capacità di un paese di acquisire e integrare conoscenze dall'esterno al fine
di migliorare la propria competitività e innovazione. Esaminando i dati
relativi alla knowledge absorption dei paesi nel 2022, possiamo trarre diverse
osservazioni interessanti. Al vertice della classifica troviamo Singapore, con
un punteggio di 73,3, seguita da Lussemburgo (66) e Svezia (64). Singapore è
notoriamente uno dei centri tecnologici più avanzati del mondo, con una forte
capacità di attrarre investimenti stranieri, tecnologia e talenti da tutto il
mondo. L'ecosistema di innovazione di Singapore è ben sviluppato, e il suo
impegno nella formazione di una forza lavoro altamente qualificata ha permesso
al paese di eccellere nell'assorbimento di conoscenze. La posizione di
Lussemburgo nella classifica è significativa, in quanto rappresenta un piccolo
paese che si è affermato come hub finanziario e tecnologico, dimostrando come
anche nazioni di dimensioni ridotte possano eccellere nell'assorbimento di
conoscenze se dispongono di politiche adeguate e infrastrutture tecnologiche
avanzate. La presenza di paesi nordici come Svezia (64) e Finlandia (52,7) nei
primi dieci conferma l'importanza di un sistema educativo solido e di politiche
pubbliche che incentivano la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Questi paesi
sono spesso citati come esempi di economie orientate all'innovazione, con forti
legami tra il settore pubblico e privato e un focus sulla collaborazione
internazionale, elementi cruciali per un'elevata capacità di assorbimento della
conoscenza. Malta (61,2) e Cipro (56,9) sono esempi interessanti di piccoli
stati insulari che hanno sviluppato strategie per attrarre investimenti e know-how
dall'esterno. La loro posizione in classifica riflette la capacità di
utilizzare politiche fiscali favorevoli e creare ambienti attrattivi per le imprese
tecnologiche e di ricerca. Il Giappone (60,7) si distingue come una delle
principali economie asiatiche con un'alta capacità di assorbire conoscenze,
grazie alla sua forza industriale e tecnologica, che ha permesso di rimanere
competitivo a livello globale. Sebbene il paese affronti sfide demografiche e
una crescente concorrenza da parte di altre economie asiatiche come Cina e
Corea del Sud, il Giappone continua a dimostrare un'elevata capacità di
adattarsi e innovare. La Cina (53) e gli Stati Uniti (52,5) sono due delle
maggiori economie mondiali, entrambe con punteggi relativamente elevati. La Cina,
in particolare, ha fatto progressi significativi negli ultimi decenni,
investendo massicciamente in ricerca e sviluppo e incentivando il trasferimento
tecnologico attraverso collaborazioni internazionali. L'enorme mercato interno
e l'impegno del governo cinese nel promuovere la tecnologia e l'innovazione
hanno permesso alla Cina di migliorare rapidamente la sua capacità di
assorbimento della conoscenza. Gli Stati Uniti, nonostante la loro tradizione
di leadership nell'innovazione tecnologica, mostrano un punteggio leggermente
inferiore rispetto ad alcuni paesi europei e asiatici, il che potrebbe
riflettere una maggiore dipendenza da innovazioni sviluppate internamente e una
minore necessità di assorbire conoscenze dall'esterno. Interessante è la posizione
di paesi come l'Ungheria (55,3) e le Filippine (51,9), che superano economie
più sviluppate come la Germania (45,4) o il Regno Unito (40,6). L'Ungheria ha
attratto significativi investimenti stranieri nel settore automobilistico e
manifatturiero, il che ha favorito il trasferimento tecnologico e
l'assorbimento di competenze avanzate. Le Filippine, d'altro canto, hanno un
settore di servizi in outsourcing altamente sviluppato, che si basa su
competenze tecnologiche e linguistiche per interagire con mercati globali,
favorendo così l'assorbimento di conoscenze. Paesi tradizionalmente associati a
una forte innovazione, come Svizzera (49,7), Francia (49,3) e Germania (45,4),
hanno punteggi più bassi rispetto ad altre nazioni. Questo potrebbe riflettere
il fatto che molte delle innovazioni in questi paesi vengono sviluppate
internamente, riducendo la necessità di assorbire conoscenze esterne. Tuttavia,
rimangono economie con una forte infrastruttura di ricerca e sviluppo, e la
loro capacità di innovazione non è in discussione. Un caso sorprendente è
quello del Regno Unito, che con un punteggio di 40,6 si colloca piuttosto in
basso rispetto ad altre economie avanzate. Questo potrebbe essere attribuito
alla Brexit e alle conseguenti difficoltà nel mantenere forti legami con la
ricerca e l'innovazione europee, oltre alla riduzione della collaborazione
internazionale che ha potenzialmente ridotto la capacità di assorbire
conoscenze esterne. Nella parte inferiore della classifica troviamo una serie
di paesi con punteggi molto bassi, come l'Iraq (14,3), il Tagikistan (17), e il
Bahrain (16,9). Questi paesi, che affrontano problemi politici, economici e
infrastrutturali significativi, hanno una capacità limitata di attrarre
investimenti stranieri e di partecipare attivamente a reti globali di
conoscenza e innovazione. La mancanza di investimenti in istruzione, tecnologia
e infrastrutture riduce drasticamente la loro capacità di assorbire nuove
conoscenze e di applicarle ai loro contesti economici. In Africa, paesi come la
Nigeria (23,6), il Ghana (20,9) e il Kenya (26,3) si trovano nella parte
inferiore della classifica. Questi punteggi riflettono le sfide strutturali che
molte economie africane affrontano, tra cui la mancanza di infrastrutture
tecnologiche, il basso livello di investimenti in ricerca e sviluppo e la fuga
di cervelli. Tuttavia, alcuni di questi paesi stanno facendo progressi
nell'attrarre investimenti esteri e nello sviluppare poli tecnologici, come il
caso del Kenya, spesso chiamato la "Silicon Savannah", suggerendo che
in futuro potrebbero migliorare la loro capacità di assorbimento delle
conoscenze. Paesi dell'America Latina come il Brasile (43,3), l'Argentina
(40,3) e il Messico (34,3) si trovano a metà o in fondo alla classifica,
indicando una capacità moderata di assorbire conoscenze. Le economie
latinoamericane affrontano difficoltà simili a quelle dei paesi africani, come
la disuguaglianza economica, la debolezza delle infrastrutture tecnologiche e
una bassa spesa in ricerca e sviluppo. Tuttavia, vi sono segnali di
miglioramento, soprattutto in Brasile, che ha visto una crescita nel settore
tecnologico e agricolo. In conclusione, i dati sulla knowledge absorption nel
2022 evidenziano forti disparità tra paesi ad alta capacità tecnologica e
innovativa e quelli che, per ragioni economiche, politiche o strutturali,
faticano ad assorbire e integrare nuove conoscenze. Paesi come Singapore,
Lussemburgo e Svezia sono all'avanguardia in questo processo, mentre altre
nazioni, soprattutto nei continenti africano e latinoamericano, devono
affrontare sfide considerevoli per migliorare la loro capacità di integrare le
conoscenze globali e favorire lo sviluppo interno.
L’assorbimento
di conoscenza a livello globale tra il 2013 ed il 2022. L'assorbimento di
conoscenza è un indicatore fondamentale per valutare la capacità di un paese di
acquisire, integrare e sfruttare le conoscenze esterne per stimolare
l'innovazione e la crescita economica. I dati che esaminiamo, relativi
all'assorbimento di conoscenza tra il 2013 e il 2022, mostrano variazioni
significative sia in termini di crescita che di declino in diversi paesi del
mondo. Questa analisi ci permette di comprendere meglio come le politiche, le
infrastrutture e le dinamiche socioeconomiche possano influenzare la capacità
di un paese di assorbire nuove conoscenze e adattarle al proprio contesto. Tra
i paesi che hanno registrato la crescita più marcata nell'assorbimento di
conoscenza troviamo lo Yemen, che ha visto un aumento impressionante del
679,31%, passando da un punteggio di 2,9 nel 2013 a 22,6 nel 2022. Questo
aumento è particolarmente significativo considerando le difficili condizioni
politiche ed economiche del paese, il che suggerisce che, nonostante le
difficoltà, lo Yemen ha iniziato a sviluppare politiche e infrastrutture che
facilitano l'acquisizione di conoscenze esterne. Anche Angola, con un
incremento del 260%, mostra un miglioramento sostanziale, grazie probabilmente
agli investimenti in infrastrutture e istruzione, oltre che alla crescente integrazione
nelle reti globali. Paesi del Golfo come il Qatar (229%) e il Kuwait (135,35%) hanno
anch'essi registrato aumenti significativi nell'assorbimento della conoscenza,
il che riflette la loro continua diversificazione economica. Questi paesi hanno
investito enormemente nell'istruzione, nella tecnologia e nelle infrastrutture,
cercando di ridurre la dipendenza dal petrolio e promuovere settori come la
ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica. Gli Emirati Arabi Uniti, con
una crescita del 125,12%, seguono una traiettoria simile, cercando di
affermarsi come hub globali per la tecnologia e la finanza. Un altro caso
notevole è quello delle Filippine, che ha visto un incremento del 162,12%. Le
Filippine hanno sviluppato un settore di servizi globali in outsourcing che
richiede competenze tecnologiche e una stretta collaborazione con aziende
internazionali, favorendo così l'assorbimento di conoscenze esterne. Questo
settore è stato uno dei principali fattori che hanno contribuito alla crescita
del paese nell'indice di assorbimento della conoscenza. Allo stesso modo, paesi
come l'India (137,58%) e il Bangladesh (156,16%) hanno beneficiato di una
crescente integrazione nelle catene globali del valore, con un maggiore scambio
di tecnologie e competenze grazie alla globalizzazione. Anche la Turchia
(111,73%) ha visto una crescita considerevole, grazie agli sforzi del governo
per modernizzare l'economia, investire in ricerca e sviluppo e attrarre
investimenti stranieri. La sua posizione geografica strategica tra Europa e
Asia ha favorito la Turchia come punto di connessione per lo scambio di conoscenze
tra regioni diverse. In Asia orientale, il Giappone e la Corea del Sud,
rispettivamente con aumenti del 92,09% e dell'80,50%, continuano a essere
leader globali nell'innovazione tecnologica e nell'assorbimento della
conoscenza. Entrambi i paesi hanno una lunga tradizione di investimenti nella
ricerca scientifica e nell'educazione, fattori che li rendono protagonisti nel
panorama globale della conoscenza. Tuttavia, non tutti i paesi hanno registrato
miglioramenti positivi. Alcuni hanno mostrato significative regressioni nel
loro assorbimento di conoscenza tra il 2013 e il 2022. Il caso più drammatico è
rappresentato da Panama, che ha visto una riduzione del 54,27% nel suo
punteggio di assorbimento della conoscenza, passando da 46,8 nel 2013 a 21,4 nel
2022. Questo calo potrebbe riflettere difficoltà economiche o politiche che
hanno ostacolato la capacità del paese di investire in infrastrutture
tecnologiche e progetti di innovazione. Allo stesso modo, paesi come Guinea
(-54,17%) e Bosnia ed Erzegovina (-48,94%) hanno registrato cali sostanziali,
segnalando una ridotta capacità di attrarre e utilizzare conoscenze esterne per
lo sviluppo. Anche paesi considerati hub regionali per l'innovazione e la
tecnologia, come Hong Kong (-26,55%), hanno mostrato un declino
nell'assorbimento della conoscenza. Questo calo potrebbe essere legato alle
tensioni politiche e alle recenti modifiche alla governance di Hong Kong, che
hanno potenzialmente ridotto la sua attrattività come centro internazionale per
la finanza e l'innovazione. Altri paesi che hanno visto diminuzioni
significative includono Malaysia (-15,82%) e Kenya (-19,57%), entrambi noti per
i loro tentativi di sviluppare settori tecnologici emergenti, ma che
evidentemente hanno incontrato ostacoli strutturali o politici. Alcuni paesi
sviluppati hanno mostrato solo modesti miglioramenti o addirittura cali.
Singapore, un leader globale nell'innovazione, ha visto una leggera diminuzione
del 3,68%. Sebbene Singapore rimanga uno dei paesi più avanzati in termini di
tecnologia e innovazione, il suo leggero calo potrebbe essere dovuto al fatto
che, avendo già raggiunto un livello molto elevato di capacità di assorbimento
della conoscenza, il margine per ulteriori miglioramenti è ridotto. Allo stesso
modo, paesi europei come la Slovenia (-3,55%) e il Belgio (-24,24%) hanno
registrato diminuzioni, suggerendo che potrebbero aver affrontato difficoltà
nel mantenere il loro ritmo di innovazione e di attrazione di conoscenze esterne.
D'altra parte, paesi come gli Stati Uniti (+26,81%) e la Germania (+28,25%)
continuano a migliorare, sebbene a ritmi più lenti rispetto ad altre nazioni
emergenti. Questo è probabilmente dovuto al fatto che queste economie mature
hanno già investito pesantemente in ricerca e sviluppo e, pur mantenendo
un'elevata capacità di innovazione, l'assorbimento di conoscenze esterne gioca
un ruolo meno critico rispetto ad economie in via di sviluppo che cercano di
colmare il gap tecnologico. È interessante notare come alcuni paesi dell'Africa
sub-sahariana abbiano registrato miglioramenti, come la Costa d'Avorio
(+66,05%) e l'Etiopia (+89,51%), evidenziando i progressi compiuti da alcune
economie emergenti nel migliorare la loro capacità di assorbire conoscenze
globali. Tuttavia, questi miglioramenti non sono stati uniformi in tutta la
regione, con paesi come il Ghana (-45,85%) e il Mozambico (-47,84%) che hanno
visto riduzioni significative, il che suggerisce che esistono sfide strutturali
persistenti che ostacolano la crescita di questi paesi. In sintesi, i dati
sull'assorbimento della conoscenza tra il 2013 e il 2022 mostrano un panorama
eterogeneo, in cui alcuni paesi emergenti e in via di sviluppo hanno fatto
significativi progressi, mentre altri hanno affrontato difficoltà economiche,
politiche o strutturali che hanno limitato la loro capacità di assorbire nuove
conoscenze. La capacità di un paese di migliorare il proprio assorbimento di
conoscenza è fortemente influenzata da fattori come investimenti in
infrastrutture tecnologiche, stabilità politica e integrazione nelle reti
globali. Paesi che riescono a bilanciare questi elementi sono in grado di
sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla globalizzazione e
dall'innovazione, mentre quelli che non riescono a farlo rischiano di rimanere
indietro.
Le
politiche economiche per l’assorbimento di conoscenza. Le
politiche economiche volte a incrementare l'assorbimento di conoscenza sono
essenziali per stimolare l'innovazione e migliorare la competitività di un
paese nel contesto globale. L'assorbimento di conoscenza si riferisce alla
capacità di un’economia di acquisire, adattare e sfruttare informazioni e
tecnologie esterne, rendendole parte del proprio processo produttivo e di
innovazione. Per raggiungere questo obiettivo, i governi devono adottare un
approccio olistico che integri interventi in ambito educativo,
infrastrutturale, tecnologico e politico, creando le condizioni ideali per
facilitare l’acquisizione e l’integrazione delle conoscenze da parte di imprese
e istituzioni. Una delle prime misure per incrementare l'assorbimento della
conoscenza è il rafforzamento del sistema educativo, poiché un'istruzione di
alta qualità è alla base della capacità di una forza lavoro di assimilare e
applicare conoscenze complesse. Le politiche devono concentrarsi sull'aumento
degli investimenti in scuole, università e istituti di ricerca, con un focus
particolare sulle discipline STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e
matematica). È fondamentale anche promuovere la collaborazione tra istituzioni
educative e aziende private, creando programmi di stage, apprendistato e
formazione continua, in modo che studenti e lavoratori possano sviluppare
competenze pratiche e aggiornate che facilitino l'integrazione nel mondo del
lavoro. Inoltre, incentivare la mobilità studentesca e accademica
internazionale può aiutare a importare conoscenze dall’estero, facilitando
scambi culturali e tecnologici tra paesi. La creazione di un ambiente
favorevole per la ricerca e lo sviluppo (R&S) è un altro pilastro
fondamentale per l’assorbimento della conoscenza. Le politiche governative
devono incoraggiare l'innovazione attraverso il sostegno finanziario diretto,
come sovvenzioni e crediti d’imposta per le imprese che investono in R&S,
specialmente per le piccole e medie imprese che spesso faticano ad accedere a
fondi per progetti di ricerca. Parallelamente, è necessario potenziare le collaborazioni
pubblico-privato, creando parchi tecnologici e incubatori di imprese, dove le
nuove tecnologie possano essere sviluppate e messe a disposizione del tessuto
imprenditoriale. Le politiche economiche devono incentivare la creazione di
reti tra università, centri di ricerca e aziende, favorendo la condivisione di
risultati scientifici e l’applicazione pratica delle scoperte. Un’ulteriore
area di intervento è rappresentata dalle infrastrutture tecnologiche. L'accesso
a tecnologie avanzate, come reti a banda larga di alta qualità, è essenziale
per l'assorbimento della conoscenza, poiché permette una comunicazione rapida
ed efficiente tra istituzioni, imprese e individui. I governi devono quindi
investire in infrastrutture digitali moderne, garantendo che l'intera
popolazione abbia accesso a Internet ad alta velocità e agli strumenti
tecnologici necessari per partecipare all'economia della conoscenza. Anche le
infrastrutture fisiche, come i trasporti e i sistemi energetici, sono
importanti per attrarre investimenti e facilitare lo scambio di conoscenze,
poiché riducono i costi di transazione e migliorano la connettività interna ed
esterna del paese. Le politiche economiche devono inoltre promuovere un
ambiente favorevole agli investimenti diretti esteri (IDE), poiché gli IDE
rappresentano una delle principali fonti di trasferimento tecnologico e
conoscitivo. Quando un'azienda straniera investe in un paese, spesso introduce
nuove tecnologie, competenze gestionali e metodologie produttive che possono
essere adottate dalle imprese locali, migliorando così l’assorbimento della
conoscenza a livello nazionale. Per attrarre investimenti di alta qualità, i
governi devono creare un ambiente normativo stabile, offrire incentivi fiscali
competitivi e promuovere la protezione della proprietà intellettuale. Garantire
un quadro giuridico trasparente e prevedibile è essenziale per attrarre aziende
innovative che siano disposte a trasferire tecnologie avanzate e a stabilire
centri di ricerca nel paese ospitante. Un altro aspetto cruciale per migliorare
l'assorbimento della conoscenza è la promozione di una cultura dell'innovazione
e della collaborazione. I governi possono facilitare questo processo attraverso
campagne di sensibilizzazione e programmi di sostegno alle start-up, incoraggiando
l'imprenditorialità e la sperimentazione. Inoltre, la creazione di piattaforme
collaborative, dove aziende di diversi settori possano scambiarsi informazioni
e soluzioni innovative, può accelerare il trasferimento di conoscenze. Un
ambiente di collaborazione aperta, dove la condivisione di dati e know-how è
incoraggiata, consente alle aziende di migliorare i propri processi produttivi
e di innovazione più rapidamente. La proprietà intellettuale (PI) gioca un
ruolo fondamentale nell'assorbimento di conoscenza. Le politiche economiche
devono bilanciare la protezione dei diritti di PI con la necessità di
promuovere l'accesso alla conoscenza e alla tecnologia. Mentre i diritti di PI
devono essere rigorosamente protetti per incentivare l'innovazione, le
politiche devono anche promuovere licenze e accordi di trasferimento
tecnologico che permettano alle imprese locali di accedere a tecnologie e idee
sviluppate all'estero. I governi possono facilitare questo processo creando
incentivi per le aziende multinazionali affinché condividano le loro tecnologie
con partner locali, e supportando la formazione di joint venture tra aziende
nazionali e straniere. A livello internazionale, i governi possono adottare
politiche commerciali che favoriscano il libero scambio di beni e servizi
legati alla tecnologia e alla conoscenza. La partecipazione ad accordi
multilaterali e la riduzione delle barriere commerciali possono facilitare
l’importazione di tecnologie avanzate e favorire lo scambio di idee innovative
tra paesi. Allo stesso tempo, è importante che i governi proteggano i settori
emergenti locali, permettendo loro di svilupparsi e diventare competitivi a
livello internazionale prima di essere esposti completamente alla concorrenza
globale. Un esempio concreto di politiche di successo è rappresentato da paesi
come Singapore, che ha costruito un ecosistema di innovazione di successo
attraverso investimenti strategici in R&S, infrastrutture tecnologiche
avanzate, un sistema educativo di eccellenza e politiche fiscali attrattive per
gli investitori stranieri. Le politiche di Singapore si concentrano sulla
creazione di sinergie tra governo, imprese e istituti di ricerca, promuovendo
un rapido trasferimento di conoscenze e tecnologie. Paesi come la Corea del Sud
e Israele hanno adottato strategie simili, diventando leader mondiali
nell'innovazione tecnologica grazie a una combinazione di investimenti pubblici
in R&S, politiche educative e l'attrazione di investimenti esteri. In
sintesi, le politiche economiche per incrementare l'assorbimento della
conoscenza devono essere integrate e multilivello, toccando diversi ambiti che
spaziano dall'istruzione alla ricerca, dalle infrastrutture alla proprietà
intellettuale. L'obiettivo è creare un ambiente favorevole all'innovazione, in
cui le imprese e le istituzioni abbiano gli strumenti e le competenze per
sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla globalizzazione e dal
progresso tecnologico. Promuovere l’assorbimento della conoscenza non solo
rafforza la competitività economica, ma contribuisce anche a creare società più
resilienti, capaci di adattarsi ai cambiamenti globali e di affrontare le sfide
future con maggiore agilità e preparazione.
Conclusioni.
I
dati mostrano una crescita in media del valore dell’assorbimento della
conoscenza del 17,58% tra il 2013 ed il 2022 per i paesi considerati. Tuttavia,
vi sono dei paesi che hanno avuto delle performance superiori rispetto alla media
ovvero: Yemen con 679,31%, Angola con 260,00%, Qatar con 229,00%, Filippine con
162,12%, Bangladesh con +156,16%. Vi sono anche dei paesi che hanno visto
ridurre il valore dell’assorbimento della conoscenza in modo significativo
ovvero Ghana con -45,85%, Mozambico con -47,84%, Bosnia and Erzegovina con
-48,94%, Guinea con -54,17%, Panama con -54,27%.
Nessun commento:
Posta un commento