La variabile
"Microfinance gross loans, % GDP" rappresenta il valore totale dei
prestiti concessi dalle istituzioni di microfinanza (IMF) come percentuale del
Prodotto Interno Lordo (PIL) di un paese. La microfinanza è un sistema
finanziario che fornisce servizi di credito, risparmio, assicurazioni e altri
prodotti finanziari alle persone che hanno un accesso limitato o inesistente ai
servizi bancari tradizionali, spesso perché vivono in condizioni di povertà o
operano nell’economia informale. Questa
variabile esprime l'importanza e l'impatto del settore della microfinanza
rispetto all'economia nazionale. Calcolare i prestiti lordi in percentuale del
PIL consente di comprendere quanto il settore microfinanziario contribuisca o
interagisca con il tessuto economico complessivo di un paese. Se questa
percentuale è alta, potrebbe indicare che una parte significativa della
popolazione e delle piccole imprese si affida ai servizi microfinanziari,
sottolineando l'importanza del settore per l'inclusione finanziaria e lo
sviluppo economico. D'altra parte, una percentuale bassa può indicare che il
settore è ancora limitato o che altre forme di finanziamento sono prevalenti. La
microfinanza ha un ruolo cruciale nei paesi in via di sviluppo, dove le banche
tradizionali potrebbero non essere in grado di servire le comunità a basso
reddito. Attraverso il microcredito, le persone possono accedere a capitali per
avviare piccole attività imprenditoriali, migliorare le proprie condizioni
abitative o affrontare emergenze finanziarie. Pertanto, monitorare i prestiti
lordi delle IMF come percentuale del PIL fornisce un indicatore chiave della
penetrazione e dell’efficacia delle politiche di inclusione finanziaria.
Tuttavia, se il livello di microcredito è eccessivamente alto rispetto al PIL,
potrebbe anche segnalare un'economia fragile, dove le piccole imprese e i
lavoratori informali rappresentano una fetta troppo ampia dell'attività
economica complessiva. I dati sono disponibili nel periodo 2013-2021.
Valore
totale dei prestiti concessi dalla microfinanza come percentuale del PIL nel 2021.
I dati sul valore totale
dei prestiti concessi dalla microfinanza come percentuale del PIL nel 2021
mostrano una notevole variabilità tra i paesi, evidenziando l'importanza diversa
che il settore microfinanziario ha nelle varie economie. È evidente come il
settore microfinanziario giochi un ruolo significativo in molte economie in via
di sviluppo, con alcune nazioni che mostrano percentuali estremamente elevate,
fino al 100% del PIL. Analizzando questi dati, è possibile trarre diverse
conclusioni e osservazioni. Bolivia,
Ecuador, Cambogia, Mongolia, Perù, Ruanda e Tagikistan presentano tutti una
percentuale del 100%. Questo dato può essere interpretato in diversi modi. Da
un lato, potrebbe indicare una forte penetrazione della microfinanza e un
grande successo delle politiche di inclusione finanziaria in questi paesi. In
queste economie, molte persone, soprattutto nelle aree rurali o marginali,
potrebbero fare affidamento sulla microfinanza come principale fonte di
credito, vista la scarsa disponibilità di servizi bancari tradizionali.
Dall'altro lato, una percentuale così alta potrebbe anche essere un segnale di
vulnerabilità economica: se il settore microfinanziario rappresenta l'intero
valore del PIL, significa che una parte significativa dell'economia dipende da
piccoli prestiti, spesso con alti tassi di interesse, e ciò potrebbe aumentare i
rischi di sovraindebitamento. Paraguay (76,7%), Kirghizistan (75,8%), Kenya
(74,4%) e Vietnam (55,4%) seguono con percentuali altrettanto significative,
sebbene non raggiungano il 100%. In questi paesi, la microfinanza è chiaramente
un pilastro importante dell'economia, fornendo supporto a piccoli imprenditori,
agricoltori e lavoratori informali. Tuttavia, è cruciale osservare che
percentuali così elevate, anche se inferiori al 100%, pongono questioni simili
a quelle dei paesi con percentuali massime: questi mercati potrebbero essere
saturi o eccessivamente dipendenti dal credito di microfinanza, con un rischio
potenziale di instabilità economica qualora le condizioni di credito o i tassi
di interesse cambiassero rapidamente. In questa fascia rientrano paesi come
Togo (35,3%), Azerbaijan (33,1%), e Colombia (32,2%). Questi paesi mostrano una
presenza significativa del settore microfinanziario, ma non così dominante come
nei casi precedenti. Una percentuale tra il 10% e il 50% indica un equilibrio
tra microfinanza e altri canali di credito, suggerendo un ecosistema
finanziario più diversificato. Tuttavia, una forte dipendenza dalla
microfinanza potrebbe comunque indicare che i servizi bancari tradizionali non sono
ancora pienamente accessibili a tutte le fasce della popolazione. Paesi come
Tunisia (9,1%), Sri Lanka (9%), e Malawi (8,7%) rientrano nella fascia più
bassa, dove il contributo della microfinanza rispetto al PIL è limitato. In
questi contesti, è probabile che l’accesso al credito formale e ai servizi
bancari tradizionali sia più diffuso, o che il settore microfinanziario non sia
ancora pienamente sviluppato. Questo potrebbe rappresentare un'opportunità per
la crescita del settore, soprattutto se il microcredito viene promosso come
strumento di sviluppo economico e inclusione finanziaria. Molti paesi, tra cui
Egitto (1,3%), Brasile (2%), e Sudafrica (0,2%), presentano valori molto bassi.
In queste economie, la microfinanza ha un ruolo limitato, probabilmente a causa
di un settore bancario formale ben sviluppato e capace di raggiungere anche le
fasce meno abbienti della popolazione. Tuttavia, un valore basso potrebbe anche
indicare una mancanza di sviluppo nel settore della microfinanza, che potrebbe
essere ancora in fase di crescita o poco incentivato a livello politico ed
economico. I dati evidenziano una grande diversità nel ruolo della microfinanza
nelle economie globali. Mentre in alcuni paesi rappresenta una fonte primaria
di credito, in altri ha un ruolo marginale. È cruciale considerare queste
differenze nel contesto dello sviluppo economico e sociale, poiché l'accesso al
credito è un elemento chiave per promuovere la crescita inclusiva e ridurre la
povertà. Tuttavia, un eccesso di dipendenza dalla microfinanza può anche
segnalare rischi di instabilità e sovraindebitamento, richiedendo un
monitoraggio attento e politiche adeguate per bilanciare l’accesso al credito
con la sostenibilità economica.
Valore
totale dei prestiti concessi dalla microfinanza come percentuale del PIL tra il
2013 ed il 2021. I dati sul "Valore totale dei
prestiti concessi dalla microfinanza come percentuale del PIL" tra il 2013
e il 2021 mostrano tendenze molto diverse nei vari paesi, indicando una varietà
di dinamiche economiche, di sviluppo finanziario e di condizioni
socio-economiche. L’analisi può essere suddivisa in tre gruppi principali:
paesi con crescita significativa, paesi con variazioni minime o stabili, e
paesi con una riduzione drastica dell’incidenza della microfinanza. Alcuni
paesi hanno registrato un aumento esponenziale nell'incidenza della
microfinanza rispetto al PIL, come il Rwanda (+1349,28%), Panama (+825%), e la
Polonia (+566,67%). Questa crescita indica un’espansione significativa
dell’accesso ai servizi di microfinanza, probabilmente sostenuta da politiche
governative o da un aumento della domanda di servizi finanziari da parte di
piccole imprese e individui che in passato erano esclusi dal sistema bancario
tradizionale. Il Rwanda, in particolare, dimostra come il microcredito possa
diventare un elemento cruciale nell’economia di un paese in via di sviluppo,
favorendo l’inclusione finanziaria e lo sviluppo delle micro e piccole imprese.
In paesi come l'India (+514,81%) e il Madagascar (+184,62%), l'aumento del
valore dei prestiti concessi dalla microfinanza potrebbe riflettere sia un
miglioramento delle strutture di microcredito sia un aumento della fiducia nei
servizi offerti dalle istituzioni di microfinanza. Questi dati suggeriscono
anche che l’inclusione finanziaria continua a essere un obiettivo centrale in
molte economie emergenti. Alcuni paesi come l'Angola, la Bolivia, la Cambogia,
e il Tajikistan hanno mantenuto costante il valore della microfinanza come
percentuale del PIL tra il 2013 e il 2021. Questo può indicare una
stabilizzazione del settore microfinanziario, dove la crescita economica e
l’offerta di microcredito si sono bilanciate. In altre parole, l’uso del
microcredito potrebbe essere già consolidato e rappresenta una componente
stabile dell’economia, senza significativi cambiamenti né in positivo né in
negativo. In altri casi, l’incidenza del microcredito sul PIL è diminuita
drasticamente. Paesi come l’Armenia (-86,72%), l’Albania (-89,35%), e il
Sudafrica (-97,06%) hanno visto una riduzione marcata dei prestiti concessi.
Questo fenomeno potrebbe essere dovuto a vari fattori, come la contrazione
economica, l’instabilità politica, o un cambiamento nelle politiche di
microfinanza che ha ridotto l’accesso o la domanda di tali servizi. Ad esempio,
in Sudafrica e in altri paesi, la diminuzione potrebbe indicare che, nonostante
la microfinanza fosse inizialmente un’importante risorsa per l’inclusione
finanziaria, col tempo sono emerse altre forme di finanziamento o il settore ha
subito regolamentazioni più severe. Paesi come l’Etiopia (-97,97%) e
l’Indonesia (-97,67%) potrebbero aver sperimentato difficoltà economiche, che
hanno ridotto la capacità delle persone di accedere ai microcrediti o hanno
costretto le istituzioni a ridurre l’offerta di prestiti. In alcuni casi, la
diminuzione potrebbe anche riflettere una transizione verso sistemi finanziari
più strutturati o regolamentati che hanno soppiantato l’uso del microcredito. I
dati dimostrano che l’evoluzione della microfinanza è altamente variabile e
dipende da fattori locali, tra cui politiche economiche, sviluppo delle
infrastrutture finanziarie, e condizioni socio-economiche. La crescita
esponenziale in alcuni paesi evidenzia il potenziale del microcredito come
strumento per l’inclusione finanziaria, mentre la diminuzione in altri
suggerisce che questo settore può essere vulnerabile a cambiamenti economici e
politici. Per interpretare al meglio questi dati, sarebbe utile analizzare
anche altri indicatori economici e sociali che influenzano l’accesso ai servizi
finanziari in ciascun paese.
Conclusioni.
Il valore totale dei
prestiti concessi dalla microfinanza come percentuale del PIL tra il 2013 ed il
2021 è cresciuto da un ammontare di 22,05 unità fino ad un valore di 22,19
unità ovvero pari a +0,14 unità pari a +0,64%. I paesi top performers sono
Rwanda con +1349,28%, Panama con +825,00%, Polonia con +566,67%, India con
+514,81%, Zambia con +500,00%. I worse performers sono; Romania con -94,74%,
Tanzania con -94,80%, Sud Africa con -97,06%, Indonesia con -97,67%, Etiopia
con -97,97%.
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