martedì 1 ottobre 2024

La Performance Logistica nel Global Innovation Index

 

La variabile "performance logistica" nel contesto del Global Innovation Index (GII) misura l'efficacia con cui un Paese gestisce la movimentazione di beni e servizi all'interno delle sue frontiere e a livello internazionale. Questa variabile valuta la capacità delle infrastrutture logistiche di supportare il commercio e l'industria, che è cruciale per la competitività globale e l'innovazione. Una performance logistica elevata implica un sistema di trasporti ben sviluppato, un'efficiente gestione dei flussi di merci e una solida infrastruttura doganale. Questi fattori contribuiscono a ridurre i tempi di consegna, i costi operativi e migliorano l'accesso ai mercati internazionali. I Paesi con infrastrutture logistiche avanzate, come porti, strade e reti ferroviarie ben collegati, tendono a favorire un ambiente economico più dinamico e ad attrarre investimenti. Nel GII, la performance logistica è un indicatore fondamentale della capacità di un Paese di sostenere l'innovazione, poiché un sistema logistico efficiente facilita l'integrazione nelle catene del valore globali e l'adozione di nuove tecnologie. Paesi con una bassa performance logistica, invece, possono incontrare difficoltà nell'espandere il proprio commercio e nell'innovare, limitando così il loro potenziale di crescita economica. I dati fanno riferimento al periodo 2013-2022.

La performance logistica nel 2022. I dati relativi alla performance logistica del 2022 mostrano una netta disparità tra i Paesi, con quelli più sviluppati che primeggiano nella classifica, mentre molti Paesi in via di sviluppo o con economie fragili mostrano risultati piuttosto bassi. La performance logistica è una variabile cruciale per la competitività economica di un Paese, in quanto riguarda la capacità di movimentare beni e servizi in maniera efficiente, sostenendo così il commercio e l'industria. Germania si posiziona al primo posto con un punteggio perfetto di 100, seguita da Svezia (93), Belgio (92,6), Austria (92,1) e Giappone (92,1). Questi Paesi hanno infrastrutture logistiche altamente sviluppate, reti di trasporto avanzate e una gestione efficiente dei flussi commerciali. La Germania, in particolare, è riconosciuta a livello globale per la sua eccellenza nelle infrastrutture di trasporto, dai porti marittimi ai sistemi ferroviari, che consentono uno scambio di merci fluido e rapido sia a livello nazionale che internazionale. Paesi Bassi (91,6) e Singapore (90,7), noti per i loro grandi porti e la loro posizione strategica nel commercio globale, mantengono anch’essi alti livelli di performance logistica. La loro capacità di connettere rapidamente le reti commerciali globali è fondamentale per la loro economia. Anche Emirati Arabi Uniti (88,8) e Hong Kong (87) godono di forti infrastrutture logistiche che facilitano il commercio internazionale, rendendo queste economie centri cruciali per il trasbordo di merci. Alcuni Paesi sviluppati, come Stati Uniti (85,6), Nuova Zelanda (85,1) e Francia (83,3), mostrano anch'essi una solida performance logistica. Tuttavia, questi Paesi non si posizionano ai vertici della classifica, probabilmente a causa della complessità geografica o di infrastrutture che, pur essendo avanzate, non sempre competono con quelle dei leader mondiali. Italia (78,6), nonostante una rete ferroviaria e stradale estesa, si colloca leggermente più in basso, forse a causa di inefficienze nella gestione logistica e nei porti, che ne limitano la capacità di migliorare ulteriormente. Un interessante punto di riflessione riguarda Paesi come Cina (72,6) e Corea del Sud (72,6), che si sono affermati come importanti hub logistici globali grazie a ingenti investimenti in infrastrutture. Tuttavia, la Cina, pur essendo una potenza economica, si posiziona significativamente più in basso rispetto ai Paesi europei di punta, suggerendo che vi siano ancora margini di miglioramento nell'ottimizzazione della sua immensa rete logistica. In contesti emergenti, Paesi come Vietnam (56,7) e India (52,6) stanno crescendo rapidamente in termini di capacità logistica, in linea con l'espansione delle loro economie. Tuttavia, devono affrontare sfide legate alle infrastrutture obsolete e alla necessità di maggiore integrazione tecnologica. La parte inferiore della classifica include Paesi con gravi carenze infrastrutturali e spesso anche instabilità politica. Zimbabwe (3,3), Niger (0,9) e Burundi (0,5) registrano i punteggi più bassi. Questi Paesi sono caratterizzati da sistemi logistici deboli, mancanza di investimenti in infrastrutture e difficoltà nel garantire la sicurezza e la stabilità necessarie per favorire il commercio. La scarsa connettività e l'inefficienza nella gestione delle risorse rendono difficile migliorare le loro performance logistiche. È evidente una netta separazione tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo. Le nazioni europee e asiatiche avanzate tendono a dominare la classifica grazie alla loro infrastruttura moderna e integrata. Al contrario, i Paesi africani e alcuni latinoamericani mostrano performance logistiche piuttosto basse, limitando così il loro potenziale commerciale. Le nazioni che si trovano nella parte inferiore della classifica potrebbero beneficiare di investimenti significativi in infrastrutture e tecnologia, nonché di politiche economiche volte a migliorare la gestione della catena di approvvigionamento. Tali miglioramenti permetterebbero una maggiore integrazione nei mercati globali e stimolerebbero la crescita economica a lungo termine. La performance logistica è un indicatore chiave della competitività di un Paese. I dati del 2022 mostrano che i Paesi con infrastrutture moderne e reti di trasporto ben sviluppate, come la Germania, tendono a dominare il panorama logistico globale. Al contrario, le economie più fragili, spesso caratterizzate da instabilità politica ed economica, devono affrontare sfide significative per migliorare la loro capacità logistica e partecipare efficacemente al commercio globale.

La performance logistica tra il 2013 ed il 2022. I dati relativi alla performance logistica tra il 2013 e il 2022 rivelano notevoli cambiamenti, sia in positivo che in negativo, per vari Paesi in tutto il mondo. Questi cambiamenti evidenziano l'impatto di investimenti infrastrutturali, sviluppo economico, stabilità politica e integrazione tecnologica, che sono fattori chiave nel determinare l'efficacia del sistema logistico di un Paese. Czechia, Nuova Zelanda, Germania, e Svezia hanno registrato tra i maggiori miglioramenti nella performance logistica. Czechia ha visto un incremento assoluto di 22,3 punti (41,7%), suggerendo che il Paese ha investito significativamente nelle sue infrastrutture logistiche. Questo è coerente con il ruolo crescente di Czechia come hub manifatturiero e logistico in Europa centrale, dove la sua vicinanza a grandi mercati come la Germania è un fattore determinante. Nuova Zelanda, con un miglioramento del 40,7%, ha fatto passi avanti notevoli, probabilmente grazie a investimenti nelle reti di trasporto e una gestione efficiente delle importazioni e delle esportazioni, fattori cruciali per un Paese geograficamente isolato. Germania, già leader mondiale nella logistica, ha migliorato ulteriormente la propria posizione, aumentando la performance logistica del 31,9%. Questo riflette l'attenzione continua del Paese sul mantenimento di infrastrutture logistiche di prim'ordine e sull'innovazione tecnologica applicata alla gestione della supply chain. Anche Svezia, Austria e Giappone hanno visto significativi miglioramenti, con incrementi tra il 25% e il 30%, consolidando la loro posizione come Paesi avanzati in termini di efficienza logistica. Molti Paesi, come Regno Unito, Belgio, Francia, e Stati Uniti, hanno mostrato una crescita moderata, tra il 16% e il 25%. Questi Paesi, con economie avanzate e infrastrutture già ben sviluppate, hanno continuato a investire nella modernizzazione dei loro sistemi logistici, ma con un margine di miglioramento minore rispetto ai Paesi emergenti o in crescita rapida. Spagna, con un incremento del 22,7%, ha fatto passi avanti, sostenuta da investimenti in infrastrutture di trasporto e una gestione efficiente della logistica internazionale. Italia, con una crescita del 17,7%, ha migliorato le sue infrastrutture logistiche, ma probabilmente deve ancora affrontare sfide legate a inefficienze burocratiche e alla modernizzazione tecnologica. Diversi Paesi hanno visto un declino o una stagnazione nella loro performance logistica. India ha avuto un miglioramento marginale (+1,2%), mentre altri Paesi, come Iran, Romania, e Kenya, hanno registrato lievi cali. In questi casi, l'assenza di significativi investimenti infrastrutturali, instabilità politica o mancanza di integrazione tecnologica possono aver frenato i progressi. Molti Paesi hanno sperimentato un notevole declino nella loro performance logistica. Tra i peggiori figurano Zimbabwe (-91,5%) e Niger (-97,9%), dove l'instabilità politica, la povertà e l'assenza di investimenti infrastrutturali hanno portato a un crollo della capacità logistica. Paesi come Pakistan (-62,4%), Madagascar (-63,3%) e Senegal (-75,1%) hanno sofferto di cali significativi, probabilmente a causa di fattori simili, tra cui conflitti, disastri naturali e carenza di investimenti strutturali. Yemen ha subito il calo più drastico (-78,4%), il che non sorprende, dato il prolungato conflitto armato e la crisi umanitaria che hanno devastato le infrastrutture del Paese, paralizzando la sua capacità di gestione logistica. Nel complesso, i dati mostrano che la performance logistica è strettamente legata alla stabilità economica e politica, alla capacità di investimento infrastrutturale e all'adozione di nuove tecnologie. I Paesi che hanno registrato miglioramenti significativi, come Czechia, Nuova Zelanda e Germania, hanno investito continuamente nelle infrastrutture e nell'efficienza dei trasporti, mentre i Paesi che hanno subito drastici cali, come Zimbabwe e Niger, devono affrontare sfide strutturali e politiche che impediscono il loro sviluppo logistico.  Questo contesto evidenzia l'importanza cruciale della logistica non solo per il commercio globale, ma anche per lo sviluppo economico e la competitività internazionale dei Paesi.

Conclusioni. Il valore della performance logistica tra il 2013 ed il 2022 è diminuito in media dell’8,95%. I top performers sono la Repubblica Ceca con +41,70%, Nuova Zelanda con +40,70%, Rwanda con +34,60%, Germania con +31,90%, Svezia con +30,40%. I worse performance sono Senegal con -75,10%, Yemen con -78,40%, Guinea con -81,10%, Zimbabwe con -91,50%, Niger con -97,9%.




Performance

Countries

2013

2022

Var Ass

Var Per

Top Performance

Czechia

53,5

75,8

22,3

41,7

New Zealand

60,5

85,1

24,6

40,7

Rwanda

31,8

42,8

11

34,6

Germany

75,8

100

24,2

31,9

Sweden

71,3

93

21,7

30,4

Worse Performance

Senegal

37,3

9,3

-28

-75,1

Yemen, Rep.

47,3

10,2

-37,1

-78,4

Guinea

37

7

-30

-81,1

Zimbabwe

38,8

3,3

-35,5

-91,5

Niger

42,3

0,9

-41,4

-97,9



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