L'Online e-participation, nel contesto del Global Innovation Index (GII), si riferisce alla capacità dei governi di coinvolgere i cittadini nel processo decisionale e nell'amministrazione pubblica attraverso l'uso delle tecnologie digitali, in particolare Internet. Questo concetto abbraccia tre dimensioni principali: la disponibilità e l'accessibilità di informazioni pubbliche online, la capacità di interazione tra cittadini e istituzioni attraverso piattaforme digitali, e la possibilità per i cittadini di partecipare attivamente al processo decisionale tramite strumenti digitali. In altre parole, l'Online e-participation si focalizza su come i governi sfruttano il potenziale della rete per promuovere una maggiore trasparenza, migliorare l'accesso alle informazioni pubbliche, e creare spazi di dialogo e collaborazione con la popolazione. Questi strumenti possono includere portali per la consultazione pubblica, piattaforme per l'invio di suggerimenti o feedback su leggi o politiche, e la partecipazione a processi deliberativi digitali, come sondaggi online e forum di discussione. Nell'ambito del GII, l'e-participation è considerata un indicatore importante dell'innovazione nel settore pubblico, in quanto rappresenta un uso efficace delle tecnologie per migliorare la governance e coinvolgere i cittadini nel processo democratico. Paesi con un alto livello di e-participation tendono a promuovere una cultura di partecipazione civica più forte, facilitando l'accesso alle informazioni e potenziando il ruolo dei cittadini nel plasmare le politiche pubbliche. Il livello di e-participation varia significativamente tra i paesi, riflettendo differenze nelle infrastrutture digitali, nelle competenze tecnologiche della popolazione e nella volontà politica di promuovere l'uso di tecnologie per la partecipazione pubblica. In sintesi, l'Online e-participation rappresenta un indicatore chiave della capacità di un paese di integrare tecnologie digitali nel rafforzare la democrazia e l'innovazione governativa. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il 2022.
L’Online
e-participation nel 2022. I dati relativi all’e-participation
online nel 2022 mostrano una distribuzione globale delle capacità di
partecipazione digitale delle nazioni, con un evidente divario tra i paesi con
infrastrutture digitali avanzate e quelli con sistemi meno sviluppati. In testa
alla classifica troviamo paesi come Estonia, Corea del Sud e Stati Uniti, tutti
con un punteggio perfetto di 100. Questi paesi sono noti per aver investito
pesantemente nella digitalizzazione e nei servizi pubblici online, creando
piattaforme che permettono ai cittadini di interagire con le istituzioni in
maniera efficiente e trasparente. L'Estonia, in particolare, è un pioniere in
questo campo grazie al suo sistema di e-government all'avanguardia, che
facilita la partecipazione online a quasi ogni aspetto della vita pubblica. Seguono
a breve distanza Giappone e Nuova Zelanda con un punteggio di 98,8, dimostrando
che anche queste nazioni hanno messo in atto infrastrutture digitali solide per
permettere ai cittadini di partecipare alla vita politica e civile attraverso
strumenti online. Altri paesi europei come l'Austria, il Regno Unito e i Paesi
Bassi si distinguono per i loro punteggi elevati, confermando l'impegno
dell'Europa nel promuovere la partecipazione digitale. Anche Singapore si
posiziona in alto, grazie alle sue infrastrutture tecnologiche avanzate e alla
strategia di sviluppo digitale mirata a coinvolgere i cittadini nel processo
decisionale. Un aspetto interessante dei dati è la presenza di alcuni paesi in
via di sviluppo o emergenti, come Cina (96,4), Brasile (90,5) e India (85,7),
che hanno ottenuto punteggi relativamente alti. Questi risultati indicano che,
nonostante le sfide economiche e infrastrutturali, questi paesi stanno facendo
progressi significativi nell'abilitare la partecipazione online. In
particolare, la Cina ha implementato un'infrastruttura digitale vasta e centralizzata,
mentre il Brasile e l'India stanno sfruttando la crescita delle tecnologie
mobili per ampliare l'accesso ai servizi pubblici e alle piattaforme di
partecipazione online. D'altro canto, i paesi che si trovano nella parte
inferiore della classifica, come Mauritania (9,5), Algeria (15,5) e vari paesi
dell'Africa subsahariana, mostrano una significativa mancanza di sviluppo nelle
infrastrutture digitali e nell'accesso alla tecnologia. Questi paesi devono
affrontare numerosi ostacoli, tra cui la scarsa diffusione di internet,
infrastrutture inadeguate e limitato accesso a dispositivi tecnologici. Ciò
rende difficile per i cittadini di queste nazioni accedere a piattaforme di
e-participation, limitando quindi la loro capacità di interagire con il governo
e partecipare attivamente alla vita pubblica. Un altro dato rilevante è la
bassa performance di paesi come l'Iran (46,4) e la Nigeria (48,8), che pur
essendo potenze regionali, mostrano livelli di partecipazione digitale
inferiori rispetto a paesi con economie comparabili. Questo può essere
attribuito a vari fattori, tra cui restrizioni politiche, censura su internet e
infrastrutture digitali non sufficientemente sviluppate per sostenere un'ampia
partecipazione civica. In sintesi, i dati sull'e-participation del 2022
rivelano un mondo in cui l'accesso e la partecipazione digitale variano
notevolmente da paese a paese. Le nazioni con economie avanzate e
infrastrutture tecnologiche solide sono chiaramente in vantaggio, mentre molte
economie emergenti stanno facendo progressi, ma permangono significative
disparità, specialmente nei paesi in via di sviluppo, dove l'accesso alla
tecnologia rimane una sfida cruciale per la partecipazione civica digitale.
L’Online
e-participation tra il 2013 ed il 2022. I dati relativi
all’e-participation online tra il 2013 e il 2022 mostrano cambiamenti
significativi nell'engagement digitale in diversi paesi. Questo periodo ha
visto una crescita straordinaria della partecipazione online in molte nazioni
in via di sviluppo, riflettendo tendenze globali verso una maggiore inclusività
digitale, il progresso tecnologico e un crescente accesso a internet. Allo
stesso tempo, alcuni paesi, inclusi quelli con economie avanzate, hanno
registrato una stagnazione o addirittura un calo relativo, evidenziando che
fattori diversi dalle sole infrastrutture influenzano la partecipazione
digitale sostenuta. Uno dei cambiamenti più sorprendenti si nota in paesi come
Bulgaria, Rwanda, Namibia e Angola, che partivano da livelli molto bassi di
e-participation (2,6%) nel 2013, con aumenti esponenziali entro il 2022. Ad
esempio, la Bulgaria ha registrato una crescita impressionante del 3334,62%,
raggiungendo un livello di partecipazione online dell'89,3% nel 2022. Questo
suggerisce che la Bulgaria ha fatto investimenti significativi in
infrastrutture digitali, normative favorevoli e consapevolezza pubblica per facilitare
l'engagement dei cittadini tramite piattaforme online. Allo stesso modo, il
Rwanda ha visto una crescita del 2326,92%, arrivando al 63,1% di partecipazione
online, sottolineando il successo delle iniziative digitali per migliorare la
governance e la partecipazione civica, nonostante una base economica più debole
rispetto a nazioni più sviluppate. La crescita in paesi africani come Namibia,
Angola, Zimbabwe e Camerun riflette un andamento positivo dell’e-participation
in regioni che in precedenza erano indietro in termini di inclusione digitale.
Questi paesi hanno visto aumenti percentuali sostanziali nell'engagement
online, variando dal 1500% al 1800%. L'incremento della penetrazione di
internet, l'adozione delle tecnologie mobili e i programmi di alfabetizzazione
digitale sono probabilmente i fattori chiave di questi cambiamenti. Tuttavia,
nonostante la crescita impressionante, il livello complessivo di
e-participation in questi paesi resta ancora molto inferiore rispetto a quello
delle nazioni più sviluppate, il che indica che c'è ancora molto da fare per
raggiungere la parità con i leader globali nel coinvolgimento digitale. Anche
Turchia e Cipro rappresentano casi interessanti di crescita significativa
dell’e-participation. Entrambi i paesi hanno registrato aumenti notevoli: la
Turchia è passata dal 5,3% nel 2013 all'89,3% nel 2022, mentre Cipro è
cresciuta dal 7,9% al 95,2%. Questi aumenti dimostrano come economie emergenti,
se accompagnate da solide infrastrutture digitali e politiche governative mirate,
possano compiere un balzo in avanti in termini di partecipazione online. Questo
trend evidenzia il potenziale trasformativo della tecnologia, specialmente in
termini di rafforzamento dell'impegno civico e miglioramento della trasparenza
governativa. Al contrario, molte nazioni sviluppate hanno visto aumenti molto
più contenuti, riflettendo una saturazione dei livelli di partecipazione o
difficoltà nel mantenere un alto tasso di coinvolgimento. Ad esempio, Stati
Uniti e Regno Unito partivano già da livelli molto elevati di e-participation
nel 2013 (92,1%) e hanno registrato solo piccoli incrementi entro il 2022. Gli
Stati Uniti hanno raggiunto il 100% di partecipazione online, mentre il Regno
Unito è salito al 97,6%. Questi dati suggeriscono che tali paesi hanno già
massimizzato la propria portata digitale o che per un ulteriore coinvolgimento
è necessario un miglioramento della qualità e dell'inclusività della
partecipazione. È interessante notare che alcuni paesi, come la Germania e
Israele, hanno sperimentato un calo della partecipazione online durante questo
periodo. La Germania è scesa leggermente dal 76,3% al 75%, mentre Israele ha
registrato un calo più significativo, passando dall'89,5% al 71,4%. Questi cali
suggeriscono che, anche nei paesi tecnologicamente avanzati, mantenere elevati
livelli di engagement online può essere difficile e dipende da molteplici
fattori, tra cui dinamiche politiche, culturali o sociali che influenzano il
modo in cui i cittadini interagiscono con le piattaforme digitali. In fondo
alla classifica, paesi come Mongolia ed Etiopia hanno registrato cambiamenti
trascurabili o piccoli cali nei tassi di partecipazione. Questa stagnazione
potrebbe essere dovuta a uno sviluppo limitato delle infrastrutture, a
politiche governative restrittive o a sfide socio-economiche che impediscono
una partecipazione digitale più ampia tra i cittadini. In sintesi, i dati
rivelano un panorama globale misto in termini di e-participation online, con le
nazioni in via di sviluppo che registrano alcuni dei tassi di crescita più
elevati, riflettendo un accesso sempre maggiore alle piattaforme digitali. Al
contrario, molte economie avanzate sembrano aver raggiunto un punto di
saturazione o mostrano cali, suggerendo che mantenere un coinvolgimento continuo
richiede più della sola infrastruttura digitale. Questo indica che, mentre la
tecnologia può ridurre il divario nella partecipazione, l’engagement sostenuto
dipende da una combinazione di fattori politici, sociali ed economici.
Conclusioni.
L’online
e-participation è cresciuta in media nei paesi considerati dal 33,3 del 2013
fino al 72,11 del 2023 ovvero una crescita del 116,06%. I top performers sono
Bulgaria con + 3334,62%, Rwanda con +2326,92%, Namibia con +1823,08%, Angola
con +1638,46%, Zimbabwe con +1638,46%. I paesi che hanno fatto registrare le
performance peggiori sono: Etiopia con -2,63%, Paesi Bassi con -3,60%,
Kazakistan con -6,97%, Israele con -20,22%, Egitto con -25,15%.
Database: Global Innovation Index, accesso il
13/10/2024. https://prosperitydata360.worldbank.org/en/indicator/WIPO+GII+61
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