sabato 12 ottobre 2024

La produzione cinematografica a livello globale

 

La variabile "Film nazionali per milione di abitanti (età 15-69)" rappresenta un indicatore che misura il numero di film prodotti da una determinata nazione in relazione alla sua popolazione attiva, ossia la fascia di età compresa tra i 15 e i 69 anni. Questo indicatore consente di valutare la capacità di una nazione di produrre opere cinematografiche in rapporto alla dimensione della sua popolazione, fornendo un quadro più accurato della vivacità del settore cinematografico rispetto alla mera produzione totale di film. La scelta di considerare la fascia d'età tra 15 e 69 anni non è casuale, poiché corrisponde al segmento della popolazione che ha maggiore partecipazione economica, culturale e creativa. Questo gruppo include infatti la maggioranza delle persone che sono direttamente coinvolte nella produzione di film, come registi, attori e tecnici, nonché coloro che rappresentano il pubblico principale di questi film. Pertanto, questa variabile è particolarmente utile per capire non solo la produzione cinematografica, ma anche la capacità di un paese di supportare e sostenere un'industria cinematografica nazionale rilevante in termini di contenuti culturali. In termini più ampi, il rapporto tra il numero di film nazionali prodotti e la popolazione aiuta a contestualizzare il livello di sviluppo dell'industria cinematografica in paesi di diverse dimensioni. Per esempio, nazioni con una popolazione relativamente piccola possono avere una produzione significativa se comparata al loro numero di abitanti, suggerendo un settore creativo molto attivo. Al contrario, nazioni con una popolazione più grande potrebbero avere una produzione relativamente bassa, indicativa di sfide nell'industria cinematografica o della predominanza di contenuti stranieri sul mercato interno. In sintesi, questa variabile è un utile indicatore per analizzare la salute e la vivacità dell'industria cinematografica di un paese in relazione alla sua popolazione attiva e culturale. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il 2022.

La produzione cinematografica a livello globale nel 2022. I dati relativi ai film nazionali prodotti per milione di abitanti nella fascia d'età 15-69 nel 2022 offrono una panoramica interessante sulla produzione cinematografica a livello globale, evidenziando come alcuni paesi siano particolarmente attivi nel settore, mentre altri presentino una produzione molto limitata. Questa variabile fornisce uno spaccato delle dinamiche culturali ed economiche alla base dell'industria cinematografica di ogni paese. Al vertice della classifica si trova l'Islanda, con 100 film prodotti per milione di abitanti, un dato straordinario che riflette l'importanza del cinema nazionale per questo piccolo paese. Nonostante la sua popolazione ridotta, l'Islanda vanta un'industria cinematografica vivace, grazie anche a politiche di sostegno pubblico e una forte identità culturale che valorizza le produzioni locali. L'Estonia e la Lettonia, con rispettivamente 51,2 e 50 film, seguono lo stesso modello di piccoli paesi che investono significativamente nella propria industria cinematografica. Questi paesi del Nord Europa e Baltico dimostrano che una popolazione ridotta non è necessariamente un ostacolo alla produzione culturale, e che politiche di incentivazione e sostegno pubblico possono fare la differenza. Altri paesi europei con un'industria cinematografica rilevante in proporzione alla popolazione includono la Repubblica Ceca, con 42,8 film, il Lussemburgo (41,1) e la Finlandia (39,7). Questi paesi mostrano un forte impegno verso la promozione della cultura e delle arti, e il cinema rappresenta una parte importante della loro identità nazionale. Anche paesi con una popolazione più grande come la Spagna (36,3) e l'Italia (34,6) hanno una produzione cinematografica significativa, indicando un settore cinematografico ben sviluppato e integrato nelle dinamiche culturali e commerciali. L'Asia è ben rappresentata in questa classifica, con il Giappone (38,5) e la Corea del Sud (38) tra i paesi con la maggiore produzione per milione di abitanti. Questi dati evidenziano l'importanza crescente delle industrie cinematografiche asiatiche, che non solo producono film per i mercati interni ma hanno anche un forte impatto sul panorama globale, soprattutto attraverso film di alta qualità che spesso ricevono riconoscimenti internazionali. Nazioni come la Francia (25,3) e la Germania (19) mostrano una produzione cinematografica più modesta in rapporto alla popolazione, ma comunque significativa. Questi paesi, storicamente protagonisti del cinema mondiale, mantengono una solida industria, anche se il dato più basso rispetto a nazioni più piccole potrebbe indicare una maggiore concorrenza internazionale o una saturazione del mercato interno. È interessante notare che i paesi con grandi popolazioni, come gli Stati Uniti (16), l'India (11,3) e la Cina (3,8), producono un numero relativamente basso di film per milione di abitanti. Tuttavia, il numero assoluto di film prodotti in questi paesi rimane molto elevato a causa della loro vasta popolazione. Questi mercati cinematografici sono dominati da grandi produzioni commerciali, e il dato potrebbe riflettere una maggiore concentrazione di risorse in poche grandi produzioni piuttosto che una distribuzione uniforme della produzione. Nelle fasce più basse della classifica troviamo paesi come l'Egitto (1,5), l'Ucraina (1,6) e la Tunisia (0,4), dove la produzione cinematografica è molto limitata. Questo può essere il risultato di diversi fattori, tra cui instabilità politica, mancanza di finanziamenti o infrastrutture cinematografiche inadeguate. La bassa produzione in questi paesi evidenzia le sfide che affrontano le industrie cinematografiche locali nel competere con il cinema internazionale e nel superare barriere economiche e politiche. In sintesi, i dati mostrano una forte disparità nella produzione cinematografica tra i vari paesi, influenzata da fattori culturali, economici e politici. Mentre i piccoli paesi del Nord Europa e alcuni paesi asiatici mostrano una produzione sorprendentemente alta in rapporto alla popolazione, le grandi nazioni tendono a concentrarsi su poche produzioni di alto profilo, lasciando meno spazio per film di produzione minore.

 

La produzione cinematografica a livello globale nel 2013-2022. I dati relativi alla produzione di film nazionali per milione di abitanti nella fascia di età 15-69 tra il 2013 e il 2022 evidenziano dinamiche significative nel settore cinematografico di diversi paesi. Le variazioni mostrano una netta dicotomia tra paesi che hanno visto un aumento della produzione e altri che hanno subito forti cali, riflettendo i cambiamenti strutturali e culturali nell'industria cinematografica globale. Un esempio positivo è la Lituania, che ha registrato un incremento del 132%, passando da 15,6 a 36,2 film per milione di abitanti. Questo dato riflette probabilmente investimenti nel settore culturale e una crescente attenzione verso il cinema nazionale come strumento di espressione culturale e promozione internazionale. Anche la Lettonia ha visto un aumento, sebbene più contenuto (24,38%), dimostrando una tendenza simile nel rafforzamento della propria produzione cinematografica. D'altro canto, alcuni paesi che avevano una produzione già alta, come l'Islanda, hanno mantenuto livelli costanti (100 film per milione di abitanti), il che suggerisce che abbiano raggiunto un livello di maturità nell'industria cinematografica. Tuttavia, il mantenimento di questo livello alto è notevole, soprattutto considerando la dimensione ridotta della popolazione islandese. Diversi paesi, però, mostrano un calo preoccupante nella produzione di film. L’Italia, ad esempio, ha visto una riduzione del 13,5%, passando da 40 a 34,6 film per milione di abitanti. Questo calo potrebbe riflettere una stagnazione o una diminuzione degli investimenti pubblici nel settore cinematografico, o una competizione crescente da parte di produzioni internazionali che dominano il mercato interno. Altri paesi europei, come la Repubblica Ceca (-13,71%) e la Spagna (-28,4%), hanno subito cali simili, segnalando difficoltà comuni a molte nazioni europee. Particolarmente marcato è il calo in paesi come l’Estonia (-27,17%) e la Svezia (-32,89%), che avevano storicamente una produzione cinematografica robusta. Questi cali possono essere attribuiti a una combinazione di fattori, tra cui una riduzione del supporto finanziario governativo, la competizione con piattaforme di streaming internazionali e la difficoltà di sostenere un'industria cinematografica nazionale in un mercato globale sempre più competitivo. Altri paesi hanno subito cali estremamente drastici, come il Lussemburgo (-58,73%) e la Svizzera (-79,67%). Questi dati indicano una riduzione significativa della capacità di produrre film nazionali, forse a causa di un cambiamento delle priorità economiche o culturali, o di un mercato cinematografico locale che non riesce più a competere con le produzioni estere. Anche nazioni emergenti come la Turchia (-51,34%) e l'India (-53,11%) hanno subito contrazioni importanti, suggerendo che la crescita rapida degli anni precedenti potrebbe aver incontrato ostacoli, come problemi economici o politiche meno favorevoli al settore cinematografico. Infine, i casi di paesi come il Kazakhstan (-95,79%) e l’Azerbaigian (-97,83%) mostrano un quasi completo collasso della produzione cinematografica nazionale. Questi dati indicano profonde difficoltà economiche o politiche che hanno ridotto drasticamente la capacità di questi paesi di produrre contenuti culturali, con possibili conseguenze negative per la cultura nazionale e l'espressione creativa. In sintesi, i dati evidenziano un settore cinematografico globale in forte trasformazione, dove alcuni paesi sono riusciti a mantenere o aumentare la propria produzione, mentre altri hanno subito cali drastici, spesso a causa di fattori economici, culturali o politici che hanno limitato la capacità di sostenere un'industria cinematografica vivace.

Conclusioni. Il valore della produzione cinematografica a livello globale è diminuito in media tra il 2013 ed il 2022 da un ammontare di 39,61 unità fino ad un valore di 19,24 unità ovvero una riduzione pari ad un ammontare di -51,41%. I top performers sono: Lituania con +32,05%, Lettonia con +24,38%, Islanda con una variazione pari a 0,00%, Italia con -13,50%, Repubblica Cecac on -13,50%. I worse performers sono: Serbia con -94,84%, Kazakhstan con -95,79%, Azerbaijan con -97,83%, Tunisia con -98,28%, Peru con -98,88%.

Fonte: Global Innovation Index

Link: https://www.wipo.int/web/global-innovation-index



Performance

Countries

2013

2022

Var Ass

Var Per

Top Performers

Lithuania

15,60

36,20

20,60

132,05

Latvia

40,20

50,00

9,80

24,38

Iceland

100,00

100,00

0,00

0,00

Italy

40,00

34,60

-5,40

-13,50

Czechia

49,60

42,80

-6,80

-13,71

Worse Performers

Serbia

42,60

2,20

-40,40

-94,84

Kazakhstan

19,00

0,80

-18,20

-95,79

Azerbaijan

83,10

1,80

-81,30

-97,83

Tunisia

23,30

0,40

-22,90

-98,28

Peru

8,90

0,10

-8,80

-98,88



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