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Il Tasso di Disoccupazione Giovanile nelle Provincie e nelle Regioni d’Italia

 

Nelle regioni meridionali è circa il doppio delle regioni settentrionali

L’Istat calcola il valore del tasso di disoccupazione giovanile ovvero le persone in cerca di occupazione in una età compresa tra i 15 ed i 24 anni in percentuale della corrispondente classe di età in percentuale.

Ranking del tasso di disoccupazione giovanile nel 2021 nelle provincie italiane. Agrigento è al primo posto per valore della disoccupazione giovanile con un valore pari a 60,2% nel 2021, seguita da Enna con un valore pari a 59,00, e da Palermo con un valore pari a 55,8%. A metà classifica vi sono Ancona con un valore pari a 23,5%, seguita da Vercelli con un ammontare pari a 23,2% e da Firenze con un ammontare pari a 23,1%. Chiudono la classifica Cuneo con un valore pari a 10,6%, seguita da Cremona con un valore pari a 9,1% e Bolzano pari ad un valore di 9,1%.

Ranking delle provincie italiane per valore del tasso di disoccupazione giovanile tra il 2018 ed il 2021. Vibo Valentia è al primo posto per valore del tasso di disoccupazione tra il 2018 ed il 2021 con un valore pari a 134,82% ovvero pari ad un ammontare di 30,65 unità, seguita da La Spezia con un valore del tasso di disoccupazione pari a 112,68% pari ad un ammontare di 26,93 unità e da Lucca con un valore pari a 91,1% pari ad un ammontare di 18,93 unità. A metà classifica vi sono Gorizia con una variazione pari ad un ammontare di -6,72% pari ad un valore di -2,19 unità, seguita da Lecco con un valore pari a -6,76% pari ad un ammontare di -1,37 unità, e da Enna con un valore pari a -8,03% pari ad un ammontare di -5,15 unità. Chiudono la classifica Cremona con un valore pari a -57,97% pari a -12,55 unità, seguita da Trapani con un valore pari a -58,49% pari ad un ammontare di -36,71 unità e da Isernia con un valore pari a -75,18% pari ad un ammontare di -42,55 unità. In media tra il 2018 ed il 2021 il valore del tasso di disoccupazione giovanile è diminuito di un ammontare pari a -1,4%.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il metodo di Elbow. Di seguito viene ad essere realizzata una clusterizzazione attraverso l’utilizzo dell’algoritmo k-Means ottimizzato con il metodo di Elbow. Nello specifico vengono individuati 4 clusters ovvero:

·         Cluster 1: Pistoia, Terni, Frosinone, Campobasso, Isernia, Caserta, Salerno, Bari, Taranto, Lecce, Barletta-Andria-Trani, Potenza, Catanzaro, Reggio di Calabria, Caltanissetta, Catania, Ragusa, Sassari, Cagliari, Oristano, Sud Sardegna;

·         Cluster 2: Torino, Novara, Asti, Alessandria, Biella, Varese, Monza e Brianza, Padova, Rovigo, Udine, Gorizia, Trieste, Imperia, Savona, Genova, La Spezia, Ferrara, Ravenna, Rimini, Massa-Carrara, Lucca, Livorno, Pisa, Siena, Grosseto, Perugia, Pesaro Urbino, Ancona, Ascoli Piceno, Viterbo, Rieti, Roma, Latina, L’Aquila, Teramo, Pescara, Chieti, Benevento, Avellino, Brindisi, Matera, Vibo Valentia, Nuoro;

·         Cluster 3: Vercelli, Cuneo, Verbano-Cusio-Ossola, Aosta, Como, Sondrio, Milano, Bergamo, Brescia, Pavia, Cremona, Mantova, Lecco, Lodi, Bolzano, Trento, Verona, Vicenza, Belluno, Treviso, Venezia, Pordenone, Piacenza, Parma, Reggio nell’Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena, Firenze, Arezzo, Prato, Macerata, Fermo;

·         Cluster 4: Napoli, Foggia, Cosenza, Crotone, Trapani, Palermo, Messina, Agrigento, Enna, Siracusa.

Dal punto di vista della mediana risulta il seguente ordinamento dei clusters ovvero: C4=51,94>C1=39,98>C2=25,62>C3=20,56.  Ne deriva che le provincie del Sud Italia dominano la classifica delle provincie per valore del tasso di disoccupazione giovanile. Le provincie del Nord-Est sono invece le regioni che hanno il tasso di disoccupazione giovanile più basso tra le provincie italiane.

Macroregioni. Di seguito viene presentata una rappresentazione del tasso di disoccupazione giovanile tra il 2018 ed il 2021 attraverso l’utilizzo delle macroregioni italiane. Nel Nord Italia tra il 2018 ed il 2021 il valore del tasso di disoccupazione giovanile è diminuito da un ammontare di 22,1% fino ad un valore di 21,1% ovvero una variazione pari a -1,0 unità pari ad un ammontare di -4,7%. Nel Centro Italia il valore della disoccupazione giovanile è cresciuto tra il 2018 ed il 2021 da un ammontare pari a 29,2 unità fino ad un valore di 29,3 unità ovvero pari ad un ammontare di 0,1 unità pari ad un valore di 0,5%. Nello specifico il valore della disoccupazione giovanile è diminuito tra il 2018 ed il 2019 è diminuito da un ammontare di 29,2 unità fino ad un valore di 26,5 unità ovvero pari ad un ammontare di -2,6 unità pari ad un ammontare di -9,00%; tra il 2019 ed il 2020 il valore del tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto dal 26,5% fino ad un ammontare di 30,3% ovvero pari ad un ammontare di 3,7 unità pari ad un valore di 14,1% per poi diminuire tra il 2020 ed il 2021 pari di un ammontare pari a -1,0 unità. Tra il 2018 ed il 2021 il valore del tasso di disoccupazione giovanile è diminuito da un ammontare di 48,5% fino ad un valore di 43,1% ovvero pari ad un valore di -5,4 unità pari ad un ammontare di -11,1%. Occorre considerare che il valore del tasso di disoccupazione giovanile del Centro Italia è circa del 38% più alto del valore del Nord Italia, mentre il valore del tasso di disoccupazione giovanile del Sud Italia è circa il doppio del valore del Nord Italia.

Ranking delle regioni italiane nel 2021 per valore della disoccupazione giovanile. La Sicilia è al primo posto per valore del tasso di disoccupazione giovanile con un ammontare pari a 48,8%, seguita dalla Calabria con un valore pari a 47,00%, e dalla Campania con un valore pari a 44,8%. A metà classifica vi sono l’Abruzzo con un ammontare pari a 29,6%, seguito dal Molise con un ammontare pari a 28,5% e dall’Umbria con un ammontare di 27,3%. Chiudono la classifica il Veneto con un ammontare di 18,2%, seguito dal Friuli Venezia Giulia con un valore pari a 18,1% e dal Trentino Alto Adige con un ammontare di 12,1%.

Ranking delle regioni italiane per valore delle variazione percentuale del tasso di disoccupazione giovanile tra il 2018 ed il 2021. L’Emilia Romagna è al primo posto per variazione percentuale del tasso di disoccupazione giovanile tra il 2018 ed il 2021 con un ammontare di 31,34% ovvero un valore di 5,50 unità, seguita dalla Toscana con un ammontare pari a 14,55% pari ad un ammontare di 3,30 unità, seguita dalla Valle d’Aosta con un ammontare di 12,70% pari ad un ammontare di 2,80 unità. A metà classifica vi sono le Marche con un ammontare pari a -6,09% pari ad un ammontare di -1,30 unità, seguite dalla Sicilia con un valore di -8,91% pari ad un ammontare di -4,80 unità e dalla Puglia con un valore di -10,35% pari ad un ammontare di -4,60 unità-. Chiudono la classifica il Piemonte con una variazione pari ad un valore di -21,75% pari ad un valore di -6,50 unità, seguita dal Friuli-Venezia Giulia con un valore pari a -24,02% pari a -5,70 unità e dal Molise con una variazione pari ad un valore di -27,42% pari ad un ammontare di -10,80 unità.

Conclusioni. Tra il 2018 ed il 2021 in media il valore del tasso di disoccupazione giovanile è diminuito di un ammontare di -2,57 unità pari ad un ammontare di -5,64%. La distribuzione della disoccupazione giovanile mostra una contrapposizione tra Nord e Sud. Nel Nord il tasso di disoccupazione giovanile è circa la metà del tasso di disoccupazione giovanile del Sud. Tuttavia considerando le variazione inter-periodali risulta che il tasso di disoccupazione giovanile del Nord tende ad aumentare mentre il tasso di disoccupazione giovanile del Sud tende a diminuire. L’unica regione del Sud con un tasso di disoccupazione giovanile crescente è la Sardegna con +7,58%. Assai particolari sono i casi dell’Emilia Romagna e della Toscana che hanno dei valori crescenti del tasso di disoccupazione giovanile tra il 2018 ed il 2021 pari rispettivamente a +31,34% e +14,55%. Piemonte e Friuli Venezia Giulia sono le uniche due regioni del Nord che hanno un valore del tasso di disoccupazione giovanile decrescente tra il 2018 ed il 2021 ovvero rispettivamente pari ad un ammontare di -21,75% e -24,02%. Vi sono pertanto due fenomeni contrapposti: da un lato il divario Nord Sud e dall’altro lato l’andamento significativamente decrescente del tasso di disoccupazione giovanile nelle regioni meridionali.














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