Tra
il 2010 ed il 2020 è diminuito in media del 39,86%
L’Eurostat calcola il
tasso di deprivazione abitativa come percentuale della popolazione che vive in
abitazioni sovraffollate. La deprivazione abitativa è calcolata considerando le
famiglie che vivono in case con un tetto che perde, senza bagno o doccia, e in
abitazioni prive di adeguata illuminazione.
Ranking dei paesi per valore
del tasso di deprivazione abitativa in Europa nel 2020.
La Turchia è al primo posto per percentuale della popolazione che soffrono per
la deprivazione abitativa con un valore pari a 21,9%, seguita dalla Romania con
un ammontare di 14,3%, e dalla Lettonia con un ammontare di 11,5%. A metà
classifica vi sono la Slovenia con 3,1%, seguita dall’Austria con 3%, e dalla
Danimarca con un ammontare di 2,8%. Chiudono la classifica Malta, la Finlandia
e la Norvegia con un ammontare pari a 1%. In media nel 2020 il valore della
deprivazione abitativa per i paesi considerati è pari a 4,5%.
Ranking dei paesi per valore
della variazione percentuale della deprivazione abitativa in Europa tra il 2010
ed il 2020. I Paesi Bassi sono al primo posto per valore della
variazione percentuale della deprivazione abitativa tra il 2010 ed il 2020 con
un valore pari a 200,00% pari a 1,00 unità, seguita dall’Irlanda con un
ammontare di 180,00% pari ad un ammontare di 0,90 unità e dalla Danimarca con
un ammontare di 115,38% pari ad un ammontare di 1,50 unità. A metà classifica
vi sono la Grecia con un ammontare di -23,68% pari ad un ammontare di -1,80
unità, seguita dall’Austria con un valore di -25,00% pari a -1,00 unità e dalla
Turchia con un valore di -28,20% pari ad un ammontare di -8,60 unità. Chiudono
la classifica la Lituania con un ammontare di -60,00% pari ad un ammontare di -8,10
unità, seguita dalla Slovenia con un valore di -79,87% pari ad un ammontare di
-12,30 unità e dall’Estonia con un ammontare di -81,58% pari ad un valore di
-9,30 unità. Complessivamente tra il 2010 ed il 2020 il valore medio della
variazione percentuale della deprivazione abitativa in Europa è passato da 7,48
unità fino ad un valore di 4,5 unità ovvero pari ad una variazione di -2,98
unità pari a -39,86%.
Clusterizzazione con
algoritmo k-Means ottimizzato con il metodo di Elbow. Di
seguito viene presentata una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzata
con il metodo di Elbow. Vengono quindi individuati tre diversi clusters ovvero:
- ·
Cluster 1: Germania, Malta, Spagna,
Svizzera, Lussemburgo, Cipro, Norvegia, Belgio, Svezia, Paesi Bassi, Irlanda,
Finlandia, Francia, Danimarca, Repubblica Ceca, Austria, Slovacchia,
Portogallo, Estonia;
- ·
Cluster 2: Romania, Turchia, Lettonia, Ungheria;
- ·
Cluster 3: Croazia, Lituania, Italia,
Slovenia, Bulgaria, Grecia.
Dal punto di vista della
mediana risulta il seguente ordinamento dei clusters ovvero: C2=12,9>C3=5,6>C1=2.
Dal punto di vista geografico risulta che i paesi dell’Est Europa sono ai primi
posti per valore della deprivazione abitativa, seguiti dai paesi dell’Europa Meridionale
ed in seguito dai paesi dell’Europa del Nord.
Network analysis con la distanza
euclidea. Di seguito viene realizzata una network analysis con l’utilizzo
della distanza euclidea. Vengono individuate due strutture a network complesse.
In modo particolare
esiste una struttura a network complessa indicata come di seguito ovvero:
- ·
La Germania ha una connessione con il
Lussemburgo per un ammontare pari a 0,097 unità;
- ·
Il Lussemburgo ha una connessione con la
Germania per un ammontare di 0,097 unità e con la Svizzera per un ammontare di
0,14 unità;
- ·
La Svizzera ha una connessione con il
Lussemburgo per un ammontare di 0,14 unità.
Esiste inoltre una
struttura a network complessa costituita come di seguito ovvero:
- ·
La Finlandia ha una connessione con l’Irlanda
per un ammontare di 0,13 unità, con i
Paesi Bassi per un ammontare di 0,15 unità e con la Norvegia per un ammontare
di 0,11 unità;
- ·
I Paesi Bassi hanno una connessione con la
Finlandia per un ammontare di 0,15 unità e con l’Irlanda per un ammontare di
0,15 unità;
- ·
L’Irlanda ha una connessione con la
Finlandia per un ammontare di 0,13 unità, con i Paesi Bassi per un ammontare di
0,15 unità e con la Norvegia per un ammontare di 0,14 unità;
- ·
La Norvegia ha una connessione con la
Finlandia per un ammontare di 0,11 unità, con la Finlandia per un ammontare di
0,14 unità, e con Cipro per un valore di 0,12 unità;
- ·
Cipro ha una connessione con la Norvegia
per un valore di 0,12 unità, e con Malta per un ammontare di 0,12 unità;
- ·
Malta ha una connessione con Cipro per un
valore di 0,12 e con la Spagna per un ammontare di 0,13 unità;
- ·
La Spagna ha una connessione con Malta per
un valore di 0,13 unità.
Conclusioni. La
deprivazione abitativa è diminuita tra il 2010 ed il 2020 in media per tutti i
paesi europei per un valore di circa il 40%. Tuttavia, vi sono alcuni paesi nei
quali il valore della deprivazione abitativa è cresciuto tra il 2010 ed il
2020. Si tratta in realtà di alcuni paesi a reddito medio-alto del Nord Europa
ovvero: Belgio con +0,4%, Danimarca con 1,5%, Irlanda con 0,9%, Spagna con
1,6%, Francia con 0,8%, Finlandia con 0,1%, Svezia con 0,5%, e Svizzera con 0,6%.
Tale andamento mette in risalto il fatto che la deprivazione abitativa è
cresciuta nei paesi ad alto reddito ed è invece diminuita nei paesi a reddito
medio-basso. Ne deriva che nei paesi a reddito elevato c’è una tensione alla
diseguaglianza, in termini abitativi, assai più ampia di quella che viene ad
essere determinata nei paesi a reddito a medio-basso. Tale condizione lascia
inferire la necessità di agire con degli strumenti di politica economica per
evitare la diffusione della deprivazione abitativa presso la popolazione come elemento
di contrasto alla povertà e alla diseguaglianza sociale. In media il 4,5% della
popolazione europea soffre per deprivazione abitativa. La deprivazione
abitativa mette in risalto la difficoltà di calcolare effettivamente il tasso
di povertà in un paese in quanto anche persone che lavorano, se hanno redditi
bassi e famiglie numerose, possono sperimentare forme di povertà nonostante
risultino formalmente occupati.
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