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Le Persone a Rischio di Povertà o di Esclusione Sociale in Europa

 

Sono diminuite del 13,81% in media tra il 2015 ed il 2021 per i paesi analizzati

L’Eurostat calcola la percentuale della popolazione a rischio di povertà o di esclusione sociale in Europa. Vengono considerate a rischio di povertà le persone che sperimentano la povertà o la deprivazione materiale o vivono in famiglie con intensità di lavoro molto bassa anche dopo aver ottenuto dei trasferimenti monetari.

Ranking dei paesi per valore della percentuale della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2021. La Romania è al primo posto per percentuale della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2021 con un ammontare di 34,4%, seguita dalla Bulgaria con un valore pari a 31,7%, e dalla Grecia con un valore pari a 28,3%. A metà classifica vi sono l’Irlanda con il 20%, seguita dall’Ungheria con il 19,4% e dalla Francia con il 19,3%. Chiudono la classifica la Finlandia con un ammontare di 14,2%, seguita dalla Slovenia con un valore pari a 13,2% e dalla Repubblica Ceca con un ammontare di 10,7%.

Ranking dei paesi per valore della variazione percentuale della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale tra il 2015 ed il 2021. Il Lussemburgo è al primo posto per valore della variazione percentuale della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale tra il 2015 ed il 2021 con un valore di 14,67% pari ad un ammontare di 2,70 unità, seguito dalla Germania con un ammontare di 5,00% pari ad un ammontare di 1,00 unità e dalla Francia con un valore di 4,89% pari ad un ammontare di 0,90 unità. A metà classifica vi sono la Grecia con un ammontare di -12,65% pari ad un ammontare di -4,10 unità, seguita dal Belgio con un ammontare di -12,96% pari ad un ammontare di -2,80 unità, e dalla Lettonia con un valore di -13,00% pari ad un ammontare di 3,90 unità. Chiudono la classifica la Slovenia con un ammontare di -25,42% pari ad un ammontare di -4,50 unità, seguita dalla Bulgaria con un ammontare di -26,79% pari ad un ammontare di -11,60 unità e dall’Ungheria con un ammontare di -36,60% pari ad un ammontare di -11,20 unità. Complessivamente tra il 2015 ed il 2021 il valore medio della percentuale della popolazione a rischio di povertà o di esclusione sociale per i paesi europei considerati è diminuita da un ammontare di 24 unità fino ad un valore di 20,6 unità ovvero pari ad un ammontare di -13,81% pari ad un ammontare di 3,31 unità.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il Metodo di Elbow. Di seguito viene presentata una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il metodo di Elbow. Vengono individuati tre diversi clusters ovvero:

  • ·         Cluster 1: Irlanda, Croazia, Estonia, Grecia, Portogallo, Ungheria, Italia, Lituania, Spagna, Lettonia,
  • ·         Cluster 2: Belgio, Cipro, Malta, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Polonia, Germania, Francia, Slovenia, Slovacchia, Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Danimarca, Austria;
  • ·         Cluster 3: Romania, Bulgaria.

Dal punto di vista della mediana è possibile individuare il seguente ordinamento dei clusters ovvero: C3=33,05>C1=22,9>C2=17,3. Dal punto di vista geografico risulta che la percentuale dei poveri e delle persone a rischio di esclusione sociale è più alta nell’Europa dell’Est e nell’Europa Meridionale rispetto all’Europa Settentrionale.

Network analysis con la distanza euclidea. Attraverso l’applicazione della network analysis è possibile verificare la presenza di un insieme di strutture a network delle quali due sono semplificate e due sono complesse.

Esiste una struttura a network complessa costituita dalle seguenti relazioni:

  • ·         L’Irlanda ha una connessione con la Croazia pari ad un ammontare di 0,24 unità, e con il Portogallo con un ammontare di 0,22 unità;
  • ·         La Croazia ha una connessione con l’Irlanda pari ad un ammontare di 0,24 unità, e con il Portogallo pari ad un ammontare di 0,25 unità;
  • ·         Il Portogallo ha una connessione con la Croazia per un ammontare di 0,25 unità e con l’Irlanda per un ammontare di 0,22 unità.

Esistono inoltre le seguenti connessioni:

  • ·         I Paesi Bassi hanno una connessione con la Finlandia per un ammontare di 0,16 unità, e con l’Austria per un ammontare di 0,15 unità;
  • ·         La Finlandia ha una connessione con i Paesi Bassi pari ad un ammontare di 0,16 unità, e con l’Austria per un ammontare di 0,22 unità;
  • ·         L’Austria ha una connessione con i Paesi Bassi per un ammontare di 0,15 unità e con la Finlandia per un ammontare di 0,22 unità, e con la Danimarca per un ammontare di 0,22 unità;
  • ·         La Danimarca ha una connessione con l’Austria per un ammontare di 0,22 unità e con la Svezia pari ad un ammontare di 0,2 unità;
  • ·         La Svezia ha una connessione con la Danimarca per un ammontare di 0,2 unità e con la Francia per un ammontare pari a 0,24 unità.

Esistono inoltre due strutture a network semplificate ovvero:

  • ·         Slovacchia e Slovenia sono connesse per un valore pari a 0,18 unità;
  • ·         Lettonia e Lituania sono connesse per un valore di 0,28 unità.


Conclusioni. La percentuale della popolazione europea in condizione di povertà o di esclusione sociale è diminuita tra il 2015 ed il 2021. Tuttavia, vi sono alcuni paesi come Lussemburgo e Germania dove il numero dei poveri e delle persone a rischio di esclusione sociale è cresciuto tra il 2015 ed il 2021. L’insieme delle politiche economiche poste in essere durante il covid potrebbe avere aumentato le risorse disponibile per la popolazione avente redditi bassi. Tuttavia occorre comunque considerare che mediamente il 20% della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale. Un rischio che potrebbe diventare una certezza in caso di recessione o di ulteriore crescita dell’inflazione. Inoltre a livello prospettico occorre anche considerare che tale condizione potrebbe essere ulteriormente peggiorata dalla crescita del debito pubblico, dall’aumento dei pensionati e dalla riduzione della produttività che sembra caratterizzare le economie europee. Ne deriva che occorre riproporre delle politiche economiche ambizione che se non possano essere basate sull’idea dell’occupazione totale siano per lo meno rivolte alla lotta contro la povertà  e per l’inclusione sociale.  











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