lunedì 3 giugno 2024

Imprese Attive nella Manifattura di Prodotti Alimentari, Bevande e Prodotti del Tabacco

 

Sono cresciute in media del 6,02% nel periodo tra il 2005 ed il 2022 per i paesi considerati

Imprese Attive nella Manifattura di Prodotti Alimentari, Bevande e Prodotti del Tabacco nel 2022. Nel 2022, il settore della fabbricazione di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco nei paesi OCSE ha mostrato una significativa diversità in termini di numero di imprese operative. Analizzando i dati, emergono vari trend e dinamiche che riflettono le caratteristiche economiche, culturali e storiche di ciascun paese. La Francia guida questa classifica con 59.404 imprese operanti nel settore. Questo dato non sorprende, considerando l'importanza storica della Francia come epicentro della gastronomia mondiale. La tradizione culinaria francese, insieme alla forte domanda interna e internazionale per i suoi prodotti alimentari e bevande, sostiene un vasto numero di aziende in questo settore. Inoltre, la Francia ha un'ampia varietà di terroirs e prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta) che alimentano ulteriormente la crescita del settore. L'Italia segue con 51.039 imprese. La cultura gastronomica italiana è rinomata in tutto il mondo, e l'Italia è un importante esportatore di alimenti e bevande di alta qualità, come pasta, vino, olio d'oliva e formaggi. L'importanza delle PMI (Piccole e Medie Imprese) nel settore alimentare italiano è cruciale, contribuendo significativamente all'economia nazionale e sostenendo l'occupazione locale. La Spagna, con 29.214 imprese, si posiziona al terzo posto. La Spagna ha una ricca tradizione culinaria e una vasta gamma di prodotti alimentari regionali. Il paese è noto per la sua produzione di olio d'oliva, vino e prodotti ortofrutticoli, che sono molto apprezzati sia a livello nazionale che internazionale. La crescita del turismo gastronomico ha ulteriormente stimolato il settore alimentare spagnolo. La Germania, con 27.742 imprese, riflette una diversificazione significativa nel settore alimentare e delle bevande. La Germania è famosa per la sua produzione di birra, pane e salsicce, ma negli ultimi anni ha visto una crescita nell'industria del cibo biologico e nelle bevande non alcoliche. Il settore beneficia anche di una forte domanda interna e di un efficiente sistema di distribuzione. La Polonia, con 19.113 imprese, rappresenta uno dei maggiori produttori alimentari dell'Europa centrale e orientale. La Polonia è conosciuta per la sua produzione di carne, latticini e prodotti agricoli. Il settore alimentare polacco ha visto una crescita significativa grazie agli investimenti stranieri e all'accesso ai mercati dell'UE. La Grecia, con 16.025 imprese, riflette l'importanza della dieta mediterranea e della produzione di alimenti tradizionali come l'olio d'oliva, il vino e il formaggio feta. Il settore alimentare greco è strettamente legato al turismo, che rappresenta una parte importante dell'economia del paese. La Romania, con 15.075 imprese, ha un settore alimentare in crescita che beneficia di abbondanti risorse agricole e di una manodopera competitiva. Il paese sta emergendo come un importante produttore di cereali, frutta e prodotti lattiero-caseari. La Repubblica Ceca, con 12.887 imprese, ha un settore alimentare diversificato, con una forte tradizione nella produzione di birra e prodotti di carne. Il settore alimentare ceco beneficia della domanda interna e delle esportazioni verso i paesi vicini. Il Portogallo, con 11.401 imprese, è noto per la produzione di vino, olio d'oliva e prodotti della pesca. Il settore alimentare portoghese è sostenuto da una forte domanda interna e dall'esportazione verso i mercati dell'UE. I Paesi Bassi, con 9.162 imprese, sono un importante hub per la produzione e l'esportazione di prodotti alimentari. Il settore beneficia di un'infrastruttura logistica avanzata e di un'ampia rete di commercio internazionale. Il Belgio, con 7.718 imprese, è famoso per la produzione di cioccolato, birra e patatine fritte. Il settore alimentare belga è altamente diversificato e beneficia di una forte domanda sia nazionale che internazionale. L'Ungheria, con 7.568 imprese, ha un settore alimentare ben sviluppato, noto per la produzione di carne, vino e prodotti ortofrutticoli. L'industria alimentare ungherese beneficia di una combinazione di tradizione e modernizzazione. La Bulgaria, con 5.911 imprese, ha un settore alimentare che beneficia di risorse agricole abbondanti e di una tradizione culinaria ricca. La produzione di yogurt, vino e prodotti ortofrutticoli è particolarmente significativa. L'Austria, con 4.837 imprese, ha un settore alimentare noto per la produzione di cioccolato, vino e prodotti da forno. Il paese beneficia di una forte tradizione gastronomica e di una domanda turistica in crescita. Il Costa Rica, con 4.526 imprese, riflette l'importanza dell'agricoltura e del turismo nel settore alimentare. Il paese è noto per la produzione di caffè, banane e ananas, che sono importanti per l'economia locale. La Svezia, con 4.375 imprese, ha un settore alimentare diversificato che include la produzione di carne, latticini e prodotti da forno. Il paese beneficia di una forte domanda interna e di una crescente attenzione per i prodotti biologici. Israele, con 3.687 imprese, ha un settore alimentare innovativo, con una forte enfasi sulla tecnologia alimentare e sulla produzione di prodotti di alta qualità. Il paese è noto per la produzione di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari. La Croazia, con 3.481 imprese, ha un settore alimentare che beneficia di una ricca tradizione culinaria e di un turismo in crescita. Il paese è noto per la produzione di vino, olio d'oliva e prodotti del mare. La Svizzera, con 2.899 imprese, ha un settore alimentare noto per la produzione di cioccolato, formaggio e altri prodotti di alta qualità. Il paese beneficia di una forte domanda interna e di una reputazione di eccellenza. La Slovenia, con 2.893 imprese, ha un settore alimentare che beneficia di una combinazione di tradizione e innovazione. Il paese è noto per la produzione di vino, miele e prodotti lattiero-caseari. La Norvegia, con 2.766 imprese, ha un settore alimentare che beneficia delle risorse marine e della produzione di prodotti ittici di alta qualità. Il paese è anche noto per la produzione di birra e prodotti da forno. La Finlandia, con 2.568 imprese, ha un settore alimentare diversificato, con una forte enfasi sulla produzione di carne, latticini e prodotti da forno. Il paese beneficia di una forte domanda interna e di una crescente attenzione per i prodotti biologici. La Lituania, con 2.268 imprese, ha un settore alimentare in crescita che beneficia delle risorse agricole e di una manodopera competitiva. Il paese è noto per la produzione di cereali, latticini e prodotti di carne. La Macedonia del Nord, con 1.801 imprese, ha un settore alimentare che beneficia di una tradizione agricola e di una crescente domanda interna. Il paese è noto per la produzione di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari. La Danimarca, con 1.742 imprese, ha un settore alimentare diversificato, noto per la produzione di carne, latticini e prodotti da forno. Il paese beneficia di una forte domanda interna e di una crescente attenzione per i prodotti biologici. La Lettonia, con 1.366 imprese, ha un settore alimentare in crescita che beneficia delle risorse agricole e di una manodopera competitiva. Il paese è noto per la produzione di cereali, latticini e prodotti di carne. L'Estonia, con 993 imprese, ha un settore alimentare emergente che beneficia delle risorse agricole e di una crescente domanda interna. Il paese è noto per la produzione di cereali, latticini e prodotti di carne. Cipro, con 956 imprese, ha un settore alimentare che beneficia del turismo e della produzione di prodotti locali come l'olio d'oliva e il vino. Malta, con 446 imprese, riflette un settore alimentare che beneficia del turismo e della produzione di prodotti locali come il vino e il miele. Il Lussemburgo, con 131 imprese, ha un settore alimentare di nicchia che beneficia di una forte domanda interna per prodotti di alta qualità e una comunità internazionale che valorizza la diversità culinaria.

Imprese Attive nella Manifattura di Prodotti Alimentari, Bevande e Prodotti del Tabacco tra il 2005 ed il 2022.  Costa Rica ha mostrato una delle crescite più significative nel settore, con un aumento del numero di imprese da 2.082 nel 2005 a 4.526 nel 2022, registrando una variazione assoluta di 2.444 imprese e una variazione percentuale del 117,39%. Questo notevole aumento può essere attribuito a diverse politiche governative mirate a promuovere l'industria alimentare e delle bevande, inclusi incentivi fiscali, miglioramenti infrastrutturali e un focus sull'agricoltura sostenibile. La crescita in Czechia è stata altrettanto impressionante, con un aumento del 93,88% nel numero di imprese, passando da 6.647 a 12.887. Questo incremento può essere correlato all'adesione del paese all'Unione Europea nel 2004, che ha portato a maggiori investimenti stranieri e accesso ai mercati europei, favorendo così l'espansione del settore. Slovenia ha registrato una crescita fenomenale del 236,40%, passando da 860 imprese nel 2005 a 2.893 nel 2022. Questa crescita può essere vista come un risultato delle politiche di liberalizzazione economica post-adesione all'UE, che hanno facilitato l'apertura di nuove imprese e l'ingresso di capitali stranieri. Con una variazione percentuale del 121,16%, Estonia ha visto un notevole incremento nel numero di imprese, da 449 a 993. L'incremento può essere spiegato attraverso l'adozione di tecnologie avanzate e l'innovazione nel settore alimentare, spinti da un ambiente imprenditoriale favorevole. I Paesi Bassi hanno quasi raddoppiato il numero di imprese nel settore, con un aumento del 97,37% da 4.642 a 9.162. Il paese è noto per il suo forte settore agroalimentare, supportato da una combinazione di alta produttività agricola, innovazione tecnologica e politiche governative favorevoli. La Polonia ha mostrato una crescita moderata del 13,39%, passando da 16.856 a 19.113 imprese. Questo incremento può essere attribuito alla stabilità economica del paese e al supporto del governo verso le piccole e medie imprese nel settore alimentare. Con una crescita del 2,44%, il numero di imprese in Portogallo è aumentato leggermente da 11.129 a 11.401. La crescita lenta può essere dovuta a vari fattori economici, tra cui la crisi economica che ha colpito l'Europa meridionale negli ultimi anni. L'Ungheria ha registrato un incremento dell'8,53%, con il numero di imprese che è passato da 6.973 a 7.568. Questo incremento riflette una crescita stabile sostenuta da un mercato interno in espansione e da esportazioni in aumento. La Francia ha visto una diminuzione del numero di imprese nel settore alimentare, da 65.454 nel 2005 a 59.404 nel 2022, una variazione assoluta di -6.050 imprese e una variazione percentuale del -9,24%. Questo declino può essere dovuto a vari fattori, tra cui la crescente concorrenza internazionale, la delocalizzazione delle attività produttive e le sfide economiche interne.  Anche la Germania ha registrato un calo significativo del -16,93%, passando da 33.396 a 27.742 imprese. Questo calo potrebbe essere correlato alla crescente automazione e alla riduzione delle imprese di piccole dimensioni incapaci di competere con le grandi aziende altamente automatizzate e efficienti.  Il Belgio ha mostrato una lieve diminuzione del -1,51%, con il numero di imprese che è passato da 7.836 a 7.718. Questo lieve declino può essere attribuito a una serie di fattori economici e regolatori che hanno influenzato negativamente le piccole imprese nel settore. La Spagna ha visto una leggera diminuzione del -1,65%, passando da 29.703 a 29.214 imprese. La crisi economica globale del 2008 e le successive misure di austerità potrebbero aver avuto un impatto duraturo sul settore. Il Lussemburgo ha registrato una delle diminuzioni più marcate del -29,95%, con il numero di imprese che è sceso da 187 a 131. La piccola dimensione del mercato e la forte concorrenza internazionale potrebbero aver contribuito a questo declino. L'Austria ha visto un incremento del 16,98%, con il numero di imprese che è passato da 4.135 a 4.837. Questa crescita moderata indica una stabilità nel settore, sostenuta da politiche favorevoli e da un forte mercato interno.  La Romania ha registrato una crescita del 38,98%, da 10.847 a 15.075 imprese. Questo incremento significativo riflette la crescita economica del paese e l'attrazione di investimenti esteri nel settore alimentare.  La Bulgaria ha visto un leggero calo del -2,46%, con il numero di imprese che è sceso da 6.060 a 5.911. Questo declino può essere attribuito a vari fattori economici e strutturali che influenzano il settore. L'analisi dei dati mostra una variazione significativa nel numero di imprese operanti nel settore della fabbricazione di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco tra il 2005 e il 2022. Mentre alcuni paesi come Costa Rica, Czechia e Slovenia hanno registrato una crescita impressionante, altri come Francia e Germania hanno visto un declino significativo. Le ragioni dietro queste variazioni sono molteplici e includono fattori economici, politiche governative, innovazioni tecnologiche e dinamiche di mercato. Il settore rimane cruciale per l'economia globale, e il monitoraggio delle tendenze in questo settore è essenziale per comprendere meglio le future opportunità e sfide.

Conclusioni. Le imprese attive nella manifattura di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco sono cresciute in media del 6,02% nel periodo tra il 2005 ed il 2022 per i paesi considerati. I paesi nei quali tali imprese sono cresciute di più tra il 2005 ed il 2022 sono la Slovenia con +236,4%, l’Estonia con +121,16% e Costa Rica con +117,39%. Tuttavia, vi sono anche dei paesi nei quali il numero di tale imprese è diminuito come per esempio la Francia con -9,24%, la Germania con -16,93% ed il Lussemburgo con -29,95%. Fatto pari a 100 il numero delle imprese attive nel settore della manifattura di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco nel 2022 risulta che la Francia ha il 18,92%, l’Italia il 16,25%, la Spagna con 9,30%, e la Germania con 8,84%.









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